Superamento del precariato nelle pubbliche amministrazioni e concorsone unico, che cosa cambia per i lavoratori pubblici.
Un maxi concorso con cui rimpiazzare i 500mila dipendenti pubblici che andranno in pensione nei prossimi anni, da un lato, e la stabilizzazione dei precari “storici” della Pubblica amministrazione, dall’altro: al centro, un piano molto ambizioso, attualmente allo studio del Governo, attraverso cui queste due “manovre” dovrebbero realizzare un profondo rinnovamento dell’apparato pubblico, con lo “svecchiamento” del personale e l’addio al precariato.
La possibilità di stabilizzare i precari, per le pubbliche amministrazioni, è già legge [1], anche se le assunzioni dovranno essere organizzate sulla base di precisi piani di fabbisogno.
È ancora allo studio, invece, il concorsone unico per l’assunzione di nuovi dipendenti pubblici: la misura dovrebbe essere introdotta col decreto attuativo della riforma Madia sulle procedure di reclutamento dei lavoratori pubblici.
Ma procediamo per ordine e cerchiamo di capire come funzioneranno e con quali tempistiche avverranno le nuove assunzioni nella Pubblica amministrazione.
Maxi concorso da 500mila posti
Secondo i provvedimenti attualmente allo studio, il concorsone consisterà in un bando di concorso unico triennale per le nuove assunzioni, che sarà basato sui piani triennali di fabbisogno delle singole amministrazioni: in buona sostanza, col maxi concorso la procedura di reclutamento sarà unificata ed i vincitori saranno assegnati ai vari enti secondo le richieste dei piani di fabbisogno, avendo riguardo alle amministrazioni che dimostreranno di avere una maggiore necessità di aumentare l’organico.
In base a quanto reso noto, il concorsone potrà essere indetto soltanto dalle amministrazioni centrali, come ministeri, Inps ed Inail.
In ogni caso, come già disposto dal decreto di stabilizzazione dei precari [1], nessuna assunzione potrà essere effettuata se l’amministrazione non redige il piano triennale dei fabbisogni.
Queste disposizioni hanno la chiara finalità di razionalizzare le assunzioni, evitando da un lato le eccedenze di personale e dall’altro lato gli organici sottodimensionati.
Stabilizzazione dei precari
Per quanto riguarda la stabilizzazione dei precari “storici” della Pa, le amministrazioni potranno, nel triennio 2018-2020, assumere a tempo indeterminato, come lavoratori subordinati del settore pubblico, coloro che possiedono i seguenti requisiti entro la data del 31 dicembre 2017:
- risultano dipendenti pubblici assunti a tempo determinato con almeno 3 anni di servizio presso una pubblica amministrazione, anche non continuativi, negli ultimi 8 anni;
- risultano lavoratori parasubordinati della Pa.(inquadrati come co.co.co., ossia collaboratori coordinati e continuativi, o figure similari come i vecchi co.co.pro.): anche in questo caso è necessario avere alle spalle almeno 3 anni di servizio presso una pubblica amministrazione, anche non continuativi, negli ultimi 8 anni.
La possibilità di ottenere il posto fisso, però, tolte alcune eccezioni resta riservata a chi ha passato tre anni nell’ente che assume o bandisce il concorso. Per i precari delle amministrazioni che sono state soggette a riordino, come accaduto alle Province, si tiene conto dell’anzianità maturata nell’ente di provenienza.
I precari entrati senza selezione pubblica (possedendo, ugualmente, 3 anni di servizio negli ultimi 8 anni), come coloro che sono entrati con forme di lavoro flessibile, dovranno superare un concorso, nel quale potrà essere loro riservato sino al 50% dei posti.
Posto fisso per i precari e concorsone per sostituire i pensionati
In merito alle concrete modalità di stabilizzazione dei precari dovrà essere attuato un piano straordinario della durata di tre anni. Dovrà dunque essere emanata, a tal proposito, ulteriore normativa attuativa, che spiegherà la procedura da seguire per poter richiedere la trasformazione del proprio contratto a tempo indeterminato. Con tutta probabilità, sarà possibile far domanda a partire dal 2018, considerando che i requisiti utili alla stabilizzazione devono essere maturati entro il 31 dicembre 2017.
Anche per quanto riguarda le nuove assunzioni non si potrà procedere ad alcun reclutamento, come già detto, senza il piano triennale dei fabbisogni.
Non è escluso che possano essere indetti dei maxi concorsi unici tramite i quali assumere nuovo personale dall’esterno per rimpiazzare i pensionati, e contemporaneamente stabilizzare i precari entrati senza concorso. Peraltro, il servizio svolto all’interno di una pubblica amministrazione con contratti flessibili sarà valutato ai fini del concorso, a meno che non risulti svolto presso uffici di diretta collaborazione degli organi politici.
Fonte: www.laleggepertutti.it
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