È sempre bagarre: siciliani sottoposti a stress-test quotidiani
Chissà che la ricerca sulle onde
gravitazionali che provocano perturbazioni, annunciata per l’anno in
corso, non scopra la ragione per la quale non c’è giorno che il clima politico istituzionale della Regione siciliana non sia sottoposto ad uno stress-test di sopravvivenza. L’ultima è la bagarre su Riscossione Sicilia.
Ci sono deputati regionali, ex ed in servizio,
che rateizzano il loro debito con il fisco, ed altri, invece, che sono
morosi (appena cinque) e hanno subito il pignoramento dello stipendio.
Una situazione abbastanza normale, in considerazione del numero dei
deputati regionali che hanno a che fare con il fisco, alcune centinaia.
In media insomma con il resto dei contribuenti. Le interferenze? Sarà
necessario conoscere i fatti, se si sia trattato di pressioni “pesanti” o
dell’invito a non usare la mano pesante, che ogni contribuente in
difficoltà economica, rivolge agli esattori. Insomma, tutto nella norma.
L’Assemblea Regionale Siciliana “boccia” il finanziamento dell’Agenzia
che incassa le tasse, tutta siciliana e molto malmessa, e succede il
finimondo. Il presidente di Riscossione Sicilia prima fa conoscere la black list dei morosi
o presunti tali, poi esprime giudizi molto negativi sui deputati e
infine promette di andare in Procura per raccontare i casi di indebite
pressioni. La vicenda così si trasferisce da Palermo alle capitali
dell’informazione e la Sicilia rimane nella cronaca nazionale come
protagonista di malefatte.
Il Padreterno ha regalato all’Isola un clima fantastico.
E gli uomini “bilanciano” questo regalo di Madre Natura provocando
terremoti quotidiani. Una questione di giustizia. Se sfogliate un
giornale, uno qualunque in qualsiasi giorno, non potete avere sorprese:
la prima pagina, o quella interna, si apre con l’ennesimo guaio capitato
alla Regione siciliana: le omissioni, le malversazioni, la corruzione
dei colletti bianchi, le mafie, le minacce di morte, la trattativa
Stato-mafia, gli arresti eccellenti, le spese dei gruppi parlamentari,
il gettonificio delle commissioni consiliari, il grande intrigo della
raccolta e smaltimento dei rifiuti, le lacune del sistema sanitario, il
precariato permanente, i forestali, i conti profondo rosso della
Regione.
E non è tutto: ben tre mozioni di sfiducia a Sala D’Ercole
(e una lunga e laboriosa preparazione), prive di alcuna possibilità di
successo, gli aspri scontri all’interno dei partiti, fra istituzioni
(Comune di Palermo e Regione, governo nazionale e Regione).
Mai una pausa, niente. È più facile che si scoprano i segreti dei buchi neri, piuttosto che l’origine delle perturbazioni siciliane.
C’è da chiedersi se non sia il nostro modo di giudicare gli eventi
che ha qualcosa che non va, perché non è possibile che sia tutto così
nero, che la Sicilia sia condannata a questa gogna costante, che non
possa dedicare un solo giorno al futuro, ragionando sul da farsi, senza
essere incalzati, inseguiti, insultati, fatti segno di ogni nefandezza.
06 Gennaio 2016
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