13 ottobre 2014

LA PROVOCAZIONE: UNA PIANTINA AL POSTO DEL PINO SECOLARE. IL SINDACO ABBATE AVEVA SOTTOLINEATO LA "NECESSITÀ DI SRADICARE L'ALBERO CHE AVREBBE POTUTO COSTITUIRE UN PROBLEMA PER L'INCOLUMITÀ PUBBLICA, COSÌ COME DA ORDINANZA EMESSA DAI VIGILI URBANI CHE HANNO EFFETTUATO UN SOPRALLUOGO CON PERSONALE DELLA FORESTALE"



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La provocazione: una piantina al posto del pino secolare


Com'è triste l'aiuola di contrada Caitina



Una piantina al posto del vecchio albero



Valentina Raffa
Un'aiuola spartitraffico tristissima. È quanto rimane dell'aiuola d'ingresso di contrada Caitina dove della vita che c'era prima, quando vi regnava un pino secolare imprigionato in un muretto a secco di contenimento, non resta più nulla. Lo pensano alcuni residenti della popolosa contrada e automobilisti che ogni giorno transitano per via Nazionale.
Qualcuno ha posto al centro dell'aiuola una piantina. Quasi a commemorazione del possente albero che non c'è più. Al risentimento di alcuni cittadini facevano da contraltare le spiegazioni fornite dal sindaco, Ignazio Abbate, contattato telefonicamente. Abbate aveva sottolineato la "necessità di sradicare l'albero che avrebbe potuto costituire un problema per l'incolumità pubblica, così come da ordinanza emessa dai vigili urbani che hanno effettuato un sopralluogo con personale della forestale".
Ma per chi, nostalgico, si ricorda quell'albero rigoglioso, per chi vi giocava sotto quando era piccino e per chi, ancora, ritiene che il problema reale fosse quel muro a secco caduto per via della crescita del pino, ed è quindi convinto che si sarebbe dovuto optare per risistemare il muro di conteimento e non per fare fuori l'albero, le spiegazioni del primo cittadino non sono sufficienti a giustificare la decisione di sradicamento.
Non convince nemmeno il commento di Abbate sul fatto che "sono seguiti anni di decisioni sbagliate e mancati interventi nel settore" che hanno portato alla piantumazione di quell'albero in un luogo inadatto, perché in effetti è il contesto urbano che via via è cresciuto attorno all'albero, facendo fuori il resto del verde.
"Quell'albero era lì da tempo immemorabile - dice un residente -. Faceva parte della villa dei Galfo. Era stato piantato da un avo di questa famiglia. Sarebbe bene evitare di addebitare ad altri colpe che non hanno. Specie quando di mezzo c'è un albero che è stato fatto fuori, quando si sarebbe dovuta cercare una soluzione diversa, salvaguardando sia l'albero che l'incolumità pubblica". "La piantina in un triste vasetto vi è stata posta - dice il dott. Carmelo Cicero, ortopedico -. L'aiuola è più che tristissima. Manca solo che vi accendiamo un lumino".


12 Ottobbre 2014 







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