Impugnati due articoli della legge di stabilità
Agroforestali in ansia dopo il "no"
del commissario dello Stato
E' caos nel settore degli agroforestali a seguito della bocciatura della mini riforma che governo regionale Crocetta voleva apportare. Il Commissario dello Stato per la Regione siciliana, Carmelo Aronica, ha impugnato gli articoli 11 e 12 della legge di stabilità regionale e in maniera particolare l'ottavo comma dell'articolo 11 che diceva: «È fatto divieto alle società ed agli enti di cui al comma 7 di esternalizzare servizi per i quali può essere utilizzato il personale del bacino dei forestali». A spiegare cosa stia succedendo è Franco Arena, segretario provinciale della Ugl. «Il commissario dello Stato ha bocciato il progetto dell'esecutivo regionale di estendere l'utilizzo dei lavoratori forestali in altri ambiti attraverso convenzioni stipulate tra l'Azienda foreste demaniali e le società a totale o maggioritaria partecipazione della Regione, gli istituti, le aziende, le agenzie, i consorzi, gli organismi ed enti regionali, come dispone il comma 7 del citato articolo. Non a caso - aggiunge Arena - è stato impugnato anche il quinto comma dell'articolo 12 della legge di stabilità laddove prevede proprio l'ampliamento delle funzioni da parte del personale forestale fino alle attività per la produzione e la vendita di legno a scopi energetici, con un previsione, però, di soli 180 milioni di euro. Una copertura finanziaria assolutamente insufficiente per garantire le giornate lavorative previste per legge e riguardanti le fasce di garanzia».
Il segretario della Ugl fa quattro conti e afferma: «Se si pensa che il fabbisogno minimo è di circa 230 milioni di euro, come si può pensare di utilizzare gli operai forestale per altre mansioni in aggiunta alle giornate lavorative previste per legge senza stanziare un'adeguata copertura finanziaria? ». Lo stop del commissario Aronica è arrivato anche sul rimborso chilometrico. «Non ha convinto il commissario dello Stato la scrittura del testo che stabiliva un taglio netto al rimborso collegato ad una diversa riorganizzazione del lavoro difficilmente attuabile in concreto. Senza tenere conto - dice Arena - che l'articolo sarebbe stato introdotto dal Governo regionale senza un accordo sindacale e in violazione di quanto previsto dal Contratto collettivo di lavoro della categoria».
Arcangelo Santamaria
25 Gennaio 2014
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