15 aprile 2013

IN SICILIA, FORESTE O BOSCHI CI SONO 25 MILA PERSONE DA GARANTIRE

Lo scippo del Governo Monti alla Sicilia


Il presidente della Regione, Rosario Crocetta, si dice stupito del comportamento degli operai della Gesip di Palermo che, stamattina, si sono catapultati nella sede dell’assessorato regionale al Lavoro chiedendo i soldi della Cassa integrazione. Noi invece siamo stupiti dal comportamento del governatore Crocetta e un po’ meno stupiti dell’atteggiamento dell’assessore all’Economia, Luca Bianchi. Il nostro stupore si sintetizza in una domanda: lo hanno capito o no che, in questo momento, si trovano seduti su una polveriera?
Quello della Gesip di Palermo è soltanto l’inizio di ciò che potrebbe succedere in Sicilia non nei prossimi mesi, ma nelle prossime settimane. Alla fine gli operai della Gesip sono mille e 800 circa. Nulla in confronto alle emergenze che rischiano di esplodere.
Intanto ci chiediamo che cosa ne sarà della Sicilia se il Governo Crocetta decidesse di comportarsi con i circa 25 mila operai forestali così come si sta comportando con i 10 mila addetti della formazione professionale. Sa, presidente, i dipendenti della formazione sono persone pazienti: tanto pazienti che, pur non percependo gli stipendi chi da sei mesi, chi da un anno, a parte qualche sciopero, aspettano fiduciosi (o quasi) che i capricci della bella Nelli Scilabra – l’assessore regionale alla Formazione professionale – trasformi in fatti concreti le chiacchiere che, fino ad oggi, ha regalato ai siciliani.
Il discorso cambia con gli operai della forestale. E ha poco da ironizzare l’assessore alle Risorse agricole, Dario Cartabellotta, quando dice che in Sicilia non ci sono foreste, ma solo boschi. Foreste o boschi, ci sono 25 mila persone – su questo possiamo garantire – che, come si dice dalle nostre parti, parranu picca e ‘mpiccicanu ruru. Con questi, insomma, non si scherza.
Fine delle emergenze? Ma quando mai! Ci sono i 23 mila precari degli enti locali. Il Governo regionale dice che non si debbono preoccupare. Ma lo stesso Governo fa sapere ai circa 10 mila addetti della Formazione che debbono stare tranquilli.
Solo che i 10 mila dipendenti della formazione continuano a restare senza stipendio. Con una novità: che con il ‘Piano giovani’ – del quale sentiamo parlare da un anno e che ormai è un ‘Piano vecchio’ – i dipendenti della formazione verranno riqualificati, forse per sei mesi, forse per un anno, con una retribuzione di 600, forse 700, forse 800 euro al mese. Può, chi ha sulle spalle una famiglia, dopo essere stato sei mesi o un anno senza retribuzione, campare con 800 euro al mese?
Tornando ai precari degli enti locali, ci dicono che i soldi ci sono. Ci fa piacere. Ma ora che ci pensiamo ci vorrebbero anche i soldi per i Comuni. Eh già, perché più della metà dei Comuni siciliani sono al dissesto finanziario non dichiarato. E ci sono Comuni che non hanno più i soldi per pagare i dipendenti. Non i precari – quelli li ha sempre pagati la Regione – mai propri dipendenti. Ci piacerebbe capire a quanto ammonta il fondo regionale per le autonomie locali stanziato in un bilancio regionale che non c’è. Anche per saperne parlare.
Oltre ai precari dei Comuni ci sono anche i precari della Regione. Più i precari di Palermo pagati dalla Regione (Emergenza Palermo, o ex Pip).
Perché abbiamo elencato tutte queste emergenze, forse dimenticandone qualcuna? Per il piacere di gioire dei problemi del Governo Crocetta? Nulla di tutto questo. Anche perché noi, queste cose, le ripetiamo da un mese e forse più.
Se diciamo queste cose – anzi, se le ribadiamo – è perché, in questa storia non ci ha mai convinto l’atteggiamento dell’assessore regionale all’Economia, il già citato Bianchi.
Questo assessore romano – arrivato in Sicilia per ignoti motivi (o quasi), non si capisce sponsorizzato da chi – ha tenuto e fatto tenere al Governo della Regione un atteggiamento di acquiescenza verso il Governo Monti che non è spiegabile sul piano della logica: non solo della logica economica, ma della logica allo stato puro.
Passi che, a dicembre, abbia inviato alle Commissioni legislative dell’Ars una bozza di manovra economica inutile. Passi pure la scusa che ha inventato un mese fa, o giù di lì, quando ha detto di non essersi accorto del ‘buco’ di un miliardo di euro a valere sul 2012 (anche se un assessore pagato quanto un parlamentare regionale non dovrebbe sbagliare a leggere le carte…).
Non è concepibile, invece, che, davanti a due miliardi di ‘buco’ – un miliardo del già citato 20012 e un altro miliardo di euro di ammanco per quest’anno – l’assessore non abbia trovato nulla da dire quando il Governo Monti, con un atto di ‘pirateria’, ha annunciato che avrebbe trattenuto 900 milioni per il cosiddetto Fiscal Compact.
Davanti a una rapina – perché il Fiscal Compact è una rapina: sono soldi che l’Unione Europea sta cercando di scippare ai Paesi che disgraziatamente sono entrati nell’euro per foraggiare le banche e la finanza speculativa: tant’è vero che la stessa Germania ha detto “no” al Fiscal Compact – davanti all’annuncio di questo scippo, dicevamo, l’assessore Bianchi, invece di difendere la Sicilia, ha difeso il Governo Monti. E, con aria serafica, ha anche affermato che aver ottenuto uno ‘sconto’: invece di tenersi 900 milioni, il Governo Monti, bontà sua, si terrà 800 milioni di euro. Tutto questo, caro presidente della Regione, è semplicemente incredibile!
La Regione siciliana non può sopportare un scippo di 800 milioni da un bilancio che è già precario. E che quello che stiamo dicendo è vero lo dimostra il fatto che mercoledì scorso, contrariamente agli impegni assunti, l’assessore Bianchi non ha consegnato la bozza della nuova manovra alle Commissioni legislative dell’Ars. Fino a stamattina, negli uffici dell’Ars, non c’era ancora traccia di bilancio. E non c’è traccio del bilancio nemmeno questo pomeriggio. Nulla di ufficiale,insomma.
E’ evidente che, adesso, con questo assurdo taglio di 800 milioni di euro, mettere giù il bilancio della Regione sarà difficile, se non impossibile. Nei giorni scorsi l’assessore Bianchi ha addirittura rilanciato, dicendo che sì, il Governo Monti si tiene 800 milioni di euro. Ma, in cambio, dà alla Sicilia l’applicazione dell’articolo 37 dello Statuto. Precisando che l’applicazione dell’articolo 37 avrebbe fruttato, per quest’anno, 50 milioni di euro (che, a quanto pare non ci sono nemmeno).
Noi ci chiediamo e chiediamo al presidente Crocetta: l’assessore Bianchi lavora per la Sicilia o per il Governo Monti? Noi, sia chiaro, non ce l’abbiamo con l’assessore Bianchi che, non essendo siciliano, non ha motivo di difendere la Sicilia.
Noi abbiamo qualcosa da dire al presidente Crocetta che, secondo noi, si sta cacciando in un vicolo cieco.
A nostro avviso, senza gli 800 milioni di euro che il Governo Monti ci sta ‘rapinando’ – e al netto di tutte le amenità che abbiamo sentito pronunciare dallo stesso Governo sull’articolo 37 dello Statuto - intere categorie economiche e sociali rimarranno senza risorse finanziarie. Cioè alla fame.
Che l’assessore Bianchi, che alla fine è romano, non si meravigli che migliaia e migliaia di persone, in Sicilia, potrebbero restare alla fame, lo possano anche capire. Non capiamo più il presidente della Regione Crocetta, che dimostra di conoscere poco la Sicilia e pochissimo le categorie sociali che oggi sono a rischio. Non si illuda, caro  presidente: quello che è avvenuto oggi a Palermo è solo l’inizio. A meno che le cose non cambino. Radicalmente.
Non tutto è perduto. Presidente, si liberi dell’assessore Bianchi, assuma l’interim dell’Economia, o nomini un assessore che, insieme a lei e a tutto il Governo, scateni una guerra politica contro il Governo Monti. Chiedendo o l’immediata restituzione degli 800 milioni di euro, o la vera applicazione dell’articolo 37 dello Statuto.
Ogni altra soluzione che non preveda l’arrivo di risorse finanziarie per la Sicilia – che per altro ci spettano – non servirebbe proprio a nulla.

15 Aprile 2013




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