13 settembre 2012

BRACCIANTI E FORESTALI ANCORA IN RITARDO L'INDENNITA' DI DISOCCUPAZIONE


 

Braccianti e forestali sul piede di guerra

 

Ancora in ritardo l'indennità
di disoccupazione agricola


Di nuovo allo scontro. Il «Movimento braccianti e forestali» torna alla carica in difesa dei braccianti agricoli con partita Iva inattiva e per quanti sono stati bloccati da motivi tecnico-burocratici. Il motivo? Il mancato pagamento della disoccupazione agricola per questi lavoratori, circa seimila in provincia di Catania, oltre 600 dei quali solo a Paternò. «Ormai, l'INPS di Catania è così lontana dal rispetto dei diritti reali dei braccianti agricoli da non riuscire a liquidare alcuna prestazione nei tempi tecnici previsti dalla norma», afferma Maurizio Grosso, segretario generale del "Movimento braccianti e forestali".
«Non riusciamo - aggiunge - a spiegarci a che servono le indicazioni rispetto i tempi di erogazione delle varie prestazioni fissati dal legislatore, se questi, devono essere sistematicamente disattesi, determinando grave pregiudizio per il lavoratore a cui il beneficio è rivolto. La questione è legata al pagamento della disoccupazione agricola per i lavoratori che hanno partita Iva inattiva e per quanti, invece, hanno subito ritardi nel versamento dei contributi da parte dell'azienda per cui hanno lavorato. «Questi lavoratori - continua Maurizio Grosso - lo status di inattività della partita iva l'hanno dichiarato, al momento della presentazione della domanda di disoccupazione, assumendosene le responsabilità richieste dalla norma. Quanto debbono ancora aspettare, visto che avevano diritto a percepire l'indennità di disoccupazione agricola a fine giugno? Sulla stessa posizione si trovano anche 1.500 braccianti agricoli, della nostra provincia, costretti a subire prima le angherie dei datori di lavoro che hanno versato i contributi in ritardo, ed ora quelli dell'Inps che ancora ritarda a "tariffare le giornate" e, quindi, non può liquidare le indennità di disoccupazione».
Ed il sindacato è pronto a far sentire la sua voce con azioni di protesta negli sportelli territoriali dei diversi Comuni del Catanese, Paternò in testa, se - dalla prossima settimana - non si cominceranno a liquidare le pratiche dei lavoratori rimaste ad oggi inevase.
Mary Sottile

12 Settembre 2012



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