06 marzo 2020

SARDEGNA. BEFFA PER I 200 FORESTALI DI QUATTRO COMUNI NEL GOCEANO: NIENTE LAVORO NÉ INDENNITÀ. UNA CAUSA PROMOSSA DA UN SINDACATO AUTONOMO NE IMPEDISCE LA RIASSUNZIONE. FAI, FLAI E UILA IN DIFESA DEI LAVORATORI ESCLUSI


Dal sito www.lanuovasardegna.it

BARBARA MASTINO - 04 MARZO 2020
Tagliati fuori dalla stabilizzazione nei cantieri di Bono, Bottidda, Alà e Monti I sindacati: «Una sentenza del tribunale di Nuoro impedisce la riassunzione»

BONO. Levata di scudi dei sindacati Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil in difesa di circa duecento lavoratori di Forestas dei cantieri di Bono, Bottidda, Monti e Alà dei Sardi attualmente senza reddito né indennità di disoccupazione. Operai che sono stati tagliati fuori dalle stabilizzazioni decretate nei giorni scorsi perché «una sentenza del tribunale di Nuoro su una causa promossa da un sindacato autonomo» ne impedisce la riassunzione.

E quindi, di conseguenza, li lascia a casa senza reddito e nemmeno senza la possibilità di richiedere l’indennità di disoccupazione. Un doppio danno, dicono i segretari provinciali di Flai Cgil Giovanni Perino, Fai Cisl Giorgio Vargiu e Uila Uil Paolo Camoglio che chiedono risposte dall’agenzia, quindi dalla Regione, e chiedono a questo scopo l’intervento dei politici del territorio affinché «pongano in atto iniziative finalizzate al ripristino del turn over previsto dal vigente Cirl e mai applicato». 

La stabilizzazione quindi non è stata una soluzione, secondo le segreterie dei confederali, perché nei meandri dei contratti di Forestas restano ancora troppe zone d’ombra. «Già da qualche giorno – dicono infatti i segretari – i settemestrali dell’agenzia Forestas hanno sottoscritto i contratti per il passaggio e l’inquadramento a tempo indeterminato con la qualifica di appartenenza.
Dobbiamo purtroppo registrare che, a fronte della soddisfazione per la soluzione del problema, non mancano a fare da contraltare i malumori fra lavoratori per le modalità di attuazione, dovuti al fatto che i lavoratori precedentemente stabilizzati dovettero abdicare al loro livello superiore per essere inquadrati nel primo livello, mentre ai lavoratori a tempo indeterminato che già lavoravano anche da oltre 30 anni non sono mai state concesse opportunità di riqualificazione. Questa disparità di trattamento determina un sentimento di disillusione».

A questo si aggiunge, appunto, la situazione dei lavoratori dei cantieri di Bono, Bottidda, Alà dei Sardi e Monti, che hanno subito solo danni dalla sentenza del Tribunale di Nuoro, che accogliendo il ricorso di alcuni ne ha danneggiato molti altri, di fatto eliminando ogni loro diritto sia al lavoro sia alle indennità spettanti a chi si trova costretto alla disoccupazione.







2 commenti:

  1. In effetti la sentenza di agosto, intrapresa qualche anno fa da dei colleghi e patrocinata dal sindacato autonomo Snaf, ha rischiato di lasciare a casa 1500 dipendenti Forestas, se non fosse per
    l' approvazione della legge 43/2018 e la 6/2019 che determina un prolungamento della posizione lavorativa dei precari dell' agenzia e il passaggio alla contrattazione regionale tutt'ora in via di contrattazione.
    Tali leggi sono riferite al solo personale facente parte dell' organico dell' amministrazione e non ai succitati dipendenti forestali assunti ogni anno dagli uffici di collocamento e mai con una garanzia di riassunzione, senza un diritto di precedenza alcuno e con un contratto trimestrale.
    Tale personale non godeva di un inquadramento all' interno
    dell' organico dell' Agenzia Forestas,bensi veniva assunto sporadicamente se la graduatoria nell' ufficio del lavoro glielo permetteva.
    Detto cio, perché sminuire un immenso lavoro messo in atto negli ultimi tre anni dal sindacato Sadirs Forestas e dalle ultime due giunte regionali che hanno collaborato alla perfezione?
    Quale scopo spinge dei sindacati a non ammettere il beneficio di cui 1200 persone hanno potuto usufruire dal 18 febbraio scorso,data in cui Forestas ha decretato la FINE del precariato nella propria amministrazione? Se volessero fare qualcosa di utile potrebbero chiedere attraverso una legge l' inserimento in organico di questi turnisti che qualche misterioso potere ha volontariamente scelto di tenerli fuori dagli schemi più sicuri negli ultimi vent'anni.
    Certi di aver fatto un egregio lavoro fin ora, proseguiamo spediti per la contrattazione del CCRL da applicare a codesta amministrazione pubblica come sarebbe dovuto essere da anni,come tutti gli enti e le agenzie della Sardegna.
    Cordialmente
    Francesca Orrù.
    Operaia sarda Ag.Forestas

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  2. Quindi, in sostanza, se tutto questo si rifletterebbe in Sicilia, i 78sti sarebbero lasciati al proprio destino, i 101sti e i 151sti, se non avrebbero convertito il contratto di lavoro a tempo indeterminato ( ci vogliono sempre le risorse finanziarie )sarebbero pure lasciati al proprio destino, e si salverebbero solo gli oti, però declassati di livello perché non esiste un contratto di lavoro per agricoli nel pubblico? Complimenti........... Saluti Giuseppe Candela

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