Comunicato sindacale Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil Sicilia,
a firma dei segretari generali Pierluigi Manca (Fai Cisl), Antonino Russo (Flai Cgil), Antonino Marino (Uila Uil)
Rispettiamo scrupolosamente tutte le procedure e le norme che ci vengono dettate dalla comunità scientifica e dal nostro governo.
Rispettiamo, mettendoci il tempo necessario per farlo, tutte le procedure igieniche e sanitarie che ci vengono chieste in azienda e fuori.
Assumiamo un atteggiamento responsabile. Rispettiamo le regole, tutte le regole, anche se ci fanno andare più piano, in gioco c’è la salute nostra, della collettività in cui viviamo e di tutto il Paese. Il profitto e il guadagno, che sono importanti in economia, vengono dopo.
La produzione della filiera alimentare è un’attività indispensabile per il Paese, ma questo non giustifica che la nostra salute possa essere messa a rischio. Il virus non si ferma davanti ai cancelli delle fabbriche!
Le Organizzazioni sindacali continuano a presidiare il territorio e con i nostri delegati sindacali siamo impegnati a gestire una fase della nostra storia che non ha precedenti. Una fase simile a quelle in cui si vive in guerra, dove vengono ristretti e limitati gli spazi di libertà, per combattere un nemico!
Il nostro è un nemico invisibile che può essere sconfitto se assumiamo tutti un atteggiamento responsabile!
Le imprese devono continuare a lavorare, soprattutto quelle che producono generi di prima necessità, ma lo devono fare con un atteggiamento responsabile garantendo la massima sicurezza di tutti i lavoratori e lavoratrici.
I lavoratori della filiera agroalimentare con atteggiamento responsabile stanno facendo il loro dovere, così come i medici, gli infermieri e le forze dell’ordine a cui va tutto il nostro riconoscimento e ammirazione.
Se non ci sono le condizioni di sicurezza, che devono essere ricercate con il contributo dei nostri delegati supportati dal sindacato, (come previsto dal Protocollo firmato da Cgil Cisl Uil, Governo e associazioni imprenditoriali il 14 marzo 2020) si sospendono le attività lavorative e si riprendono quando le condizioni di massima sicurezza lo consentono.
Siamo in emergenza, ognuno deve fare responsabilmente la sua parte, ma la priorità resta la salute. La ricerca dell’aumento delle marginalità e del profitto, riducendo le garanzie di salute, non è ammessa! Quindi possiamo rallentare, o anche fermarsi, se questo serve per evitare di fermarci per sempre.
Palermo, 23 marzo 2020
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