dall'Avvocato Angela Fasano
La liberatoria è un atto nullo. Una clausola vessatoria che non ha valore legale. Il lavoratore non può rinunciare alla tutela dei propri diritti essendo un atto inderogabile di legge. La rinuncia, infatti, secondo il codice civile non è valida.
La disciplina in tema di rinunce e transazioni in materia di lavoro ruota intorno all’articolo 2113 cod. civ., in base al testo modificato dall’articolo 6, L. 533/1973, che impone di fatto dei limiti alla facoltà di disposizione di taluni diritti del lavoratore, nel momento in cui al primo comma esordisce disponendo per l’appunto che: “Le rinunzie e le transazioni, che hanno per oggetto diritti del prestatore di lavoro derivanti da disposizioni inderogabili della legge e dei contratti o accordi collettivi concernenti i rapporti di cui all’articolo 409 del codice di procedura civile, non sono valide”.
Il mio consiglio? Firmate tutti la rinunzia alla possibilità di fare azione legale. Dovete firmarla tutti. Tanto non produrrà nessun effetto negativo. Inoltre ai fini del procedimento al Parlamento Europeo, trattandosi di atto comunitario, e non processuale, non potrà bloccare nulla, considerato che la liberatoria su riferisce agli atti dinanzi al Giudice nazionale come ad esempio il ricorso di Ragusa, che, tengo a precisare è totalmente differente dal risultato che abbiamo ottenuto noi. Quindi tutti coloro i quali hanno fatto ricorso al Parlamento Europeo per il tramite del nostro studio possono stare sereni.
E firmare la liberatoria
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Buongiorno avvocato, visto che la liberatoria è nulla perché consigliare di firmarla? Firmato Andrea D'Agostino
RispondiEliminaInfatti..
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