17/02/2019 - di Giuseppe Bianca
Alla prova del nove la coalizione che sostiene il governo Musumeci: ci sono ruggini che rischiano di lasciare in giro pericolosi residui, quanto mai opportuni dei chiarimenti all'interno dei partiti e tra i gruppi della maggioranza
PALERMO - Scorie da smaltire, ruggini maturate troppo in fretta ma che rischiano di lasciare in giro pericolosi residui, e chiarimenti - all'interno dei partiti e tra i gruppi della maggioranza - quanto mai opportuni: sono le premesse che si rendono necessarie nella coalizione che sostiene il governo Musumeci, prima di affrontare la tabella di marcia con cui il centrodestra all'Ars proverà a lanciare il disegno di legge collegato alla Finanziaria.
In caso contrario, mettere mano a una nuova battaglia d’Aula in cui si andrebbero ad assegnare risorse per 30 milioni di euro, rischia di diventare un copione già visto, carico di insidie per i partiti che sostengono l’esecutivo.
Una pausa per smaltire le tossine della Finanziaria dentro il gruppo dei forzisti in particolare, ma non solo, sembra dunque necessaria. Intanto la resa dei conti tra gli "azzurri" non promette nulla di buono. Gaetano Armao non ha fatto mistero negli ultimi giorni del proprio disappunto per come è stata gestita dal suo partito, all'interno dell’Aula, la vicenda che ha portato all'uno-due che ha fatto saltare prima la norma-manifesto della Finanziaria sul “modello Portogallo” e poi l’articolo 7 che ha costretto il Parlamento siciliano a un tour de force non di poco conto per arrivare all'approvazione della manovra. Il ragionamento dell’assessore all’Economia punterebbe a ribaltare le responsabilità sul capogruppo forzista Giuseppe Milazzo e anche la partita delle candidature potrebbe intrecciarsi, tra i forzisti, con quella dei chiarimenti.
Se la vicenda di registrare al meglio le proprie fila riguarderà i rapporti tra componenti del governo e gruppo parlamentare, non c’è dubbio che chi proverà a portare a casa risultati tangibili è l’assessore forzista a Infrastrutture e mobilità Marco Falcone. Oltre al destino della norma stralciata dalla Finanziaria che riguarda i lavoratori del Cas (Consorzio autostradale siciliano) nel collegato dovrebbero trovare posto la norma per evitare eccessivi ribassi nelle opere pubbliche, e quella che prevede l’ammissione gratuita a bordo dei mezzi dell’Ast per gli appartenenti alle Forze dell’Ordine, alle Forze Armate e Corpi dello Stato. I fondi stanziati arrivano a 4 milioni. Né va dimenticata la norma che sgraverebbe le ex Province di alcuni mutui con Cassa Depositi e Prestiti previa una rinegoziazione di cui si farebbe carico la Regione. Falcone inoltre potrebbe anche inserire le norme relative al riordino degli Iacp, ma molto dipenderà in questo caso, dal ritrovato clima di serenità. Dentro e fuori Forza Italia.
I segretari generali di Flai Cgil e Uila Uil Sicilia, Alfio Mannino e Nino Marino, insieme con il commissario Fai Cisl Sicilia Pierluigi Manca, invece ricordano come «la battaglia di Fai-Flai-Uila per impedire che la scure della Finanziaria si abbattesse su Esa, Consorzi di Bonifica e Forestali ha prodotto risultati significativi. La nostra richiesta di confronto con il governo Musumeci è oggi più pressante di prima perché riteniamo indispensabile che tutti gli impegni vengano mantenuti, a Palermo come a Roma».
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Vorrei ribadire ai due segretari, Mannino, Marino, al Commissario Manca, invece che ululare alla luna..., che cominciassero a cercare di rimediare alle porcherie che hanno approvato con il nuovo CIRL.
RispondiEliminaQuanto meno diano un segnale di "ascolto", al posto di vantarsi di meriti che non hanno assolutamente.
Giuseppe Spagnuolo.