Il presidente di Sala d'Ercole chiede relazione sulle buste paga: a gennaio scade il tetto da 240 mila euro. Senza questo limite alcuni dipendenti tornerebbero a guadagnare dai 350 ai 400 mila euro all'anno. La Monterosso verso la nomina alla Federico II, in arrivo anche superconsulenti
di ANTONIO FRASCHILLA
19 Dicembre 2017 Nuovi concorsi all'Assemblea regionale siciliana per assumere giovani dirigenti dopo la fuga dei più alti burocrati che tre anni fa, dopo l'introduzione del tetto di 240 mila euro agli stipendi dei funzionari apicali e per le altre carriere del Parlamento, decisero di lasciare anzitempo Palazzo dei Normanni per mantenere lo status economico. Ad annunciarli, in una intervista all'Adnkronos, è il neo presidente dell'Assemblea regionale siciliana Gianfranco Miccichè, che a pochi giorni dal suo insediamento traccia quali sono i futuri programmi di Sala d'Ercole. A partire dalle nuove assunzioni. A fine anno scade, infatti, l'accordo sul tetto dei 240 mila euro e si annuncia il ritorno alle vecchie tabelle con stipendi che in qualche caso potrebbero quasi raddoppiare.
"Il concetto di tetto è assurdo, per principio - dice Miccichè - a prescindere dalla cifra. Io, comunque, sto aspettando una relazione per capire il da farsi, basta con questa demagogia. I cittadini non chiedono il taglio degli stipendi ma un buon funzionamento dell'Ars". Secondo i primi calcoli, un ritorno alle vecchie tabelle comporterebbe un incremento di oltre il 30 per cento della spesa per il personale, circa 10 milioni di euro in più. "Secondo voi un giocatore come Dybala, potrebbe mai giocare come gioca se avesse un tetto al suo stipendio e guadagnasse quanto un giocatore di serie B? Non credo affatto", dice Miccichè. "Ho visto gli stipendi e ho scoperto che dal capo ufficio in su ci sono otto gradi e tutti guadagnano lo stesso - dice - Questo sistema non può funzionare". Ma annuncia: "Se ci saranno stipendi troppo alti si taglieranno, ma pensare di essere tornati al sistema marxista dove tutti sono uguali, credo che la storia abbia già bocciato questo sistema". Micciché ha chiesto una relazione tecnica agli uffici e poi deciderà sul tetto stipendiale. Ma una cosa è certa: senza il limite oggi molti dirigenti dell'Ars arriverebbero di colpo a guadagnare dai 350 ai 400 mila euro lordi.
Sul fronte delle nomine, Miccichè è pronto a proporre la segretaria generale dell'Ars
Patrizia Monterosso alla guida della Fondazione Federico II. E sta completando il suo staff: come portavoce ha scelto il giornalista de La Sicilia Lillo Miceli e nel suo gabinetto avrà anche l'ex deputato Salvatore Lentini. Miccichè vuole rafforzare anche alcuni uffici nominando dei consulenti: i nomi in ballo sono quelli degli ex burocrati dell'Ars Salvatore Di Gregorio e Paolo Modica, andati via in prepensionamento prima dell'inserimento dei tetti stipendiali.
Fonte: palermo.repubblica.it
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EliminaMa quanto sono buffoni, la Sicilia ha un buco non so di quanto, la Sicilia sta crollando,si devono fare sacrifici,la Sicilia ecc. E Micciche che fa aumenta gli stipendi. Allora sono tutti malati di cervello, così siamo sempre nelle mani di nessuno. Il politico bucca sunu.... Vincenzo Bellini ct.
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