20 Ottobre 2017
PALERMO - Testa a testa tra centrodestra e M5S, con la coalizione a sostegno di Fabrizio Micari staccata al terzo posto e insidiata dalla lista "Cento passi per la Sicilia" guidata da Claudio Fava. E' questo il dato che emerge da un sondaggio realizzato da Demos su un campione di 1000 elettori siciliani e pubblicato oggi su La Repubblica. Secondo il sondaggio - che prende in considerazione i 4 principali schieramenti - la coalizione che sostiene l'ex presidente della Provincia di Catania Nello Musumeci si attesta al 35,5%, seguita dal candidato M5S Giancarlo Cancelleri al 33.2%. Micari, sostenuto da Pd, Ap e dalle liste Centristi per Micari, Micari Presidente e Pdr Sicilia Futura, si ferma al 15.7 seguito da Fava - sostenuto da Mdp e Sinistra Italiana - al 13.8%. Il sondaggio di fatto, conferma il trend emerso nei giorni scorsi in vista delle Regionali del 5 novembre. E Musumeci, seppur di poco, resta il favorito. L'ex esponente di Anm, a capo del movimento #DiventeràBellissima, è sostenuto da Fdi (il primo a farlo), la lista leghista Noi Con Salvini, da Forza Italia e dal Movimento per le Autonomie. Nelle liste di Musumeci compaiono, inoltre, esponenti di Scelta Civica e del Pli. Sul fronte opposto, la coalizione guidata da Micari fa riferimento al campo del centrosinistra e vede, tra i suoi sostenitori, il sindaco di Palermo Leoluca Orlando laddove Fava, figlio del giornalista ucciso nel 1984 Pippo Fava - conta sull'appoggio di Mdp di Sinistra Italia e Possibile e anche di Rifondazione Comunista. Il M5S, con Cancelleri, corre invece da solo laddove, tra i candidati alla presidenza, va preso anche in considerazione Roberto La Rosa, a capo del movimento Siciliani Liberi. Escluso dalla corsa, invece l'autonomista Franco Busalacchi.
Sull'eventuale vittoria in Sicilia del centrodestra o del M5s per Fabrizio Micari, che comunque è fiducioso in un risultato positivo del centrosinistra, peserà "l'operazione gestita a Roma" che ha fatto naufragare il 'campo largo'. "Sono stati i vertici romani di Mdp a non volere l'intesa, nonostante i dirigenti locali fossero stati i primi a convergere sul mio nome", ha detto Micari, partecipando al Forum organizzato dall'Ansa. "E' stata una prova di forza quella di Mdp per contarsi - ha aggiunto - Tutto questo è stato fatto sulla pelle dei siciliani, questa prova muscolare ha messo a rischio la possibilità per il centrosinistra di farcela e di conseguenza consegnare la Sicilia a Musumeci o Cancelleri. Perché se teniamo conto dei sondaggi, sommando le percentuali che mi vengono attribuite con quelle che vengono date a Fava il pronostico è vicino a quello di Musumeci e Cancelleri".
Immediata la risposta di Fava: "Il Magnifico rettore, abbandonato da Orlando e Crocetta, non si dà pace. Il sondaggio, pubblicato da 'Repubblica', conferma che la nostra proposta politica e la lista 'Cento passi' rappresentano già oggi la più importante forza di sinistra in Sicilia. La coalizione Pd-Alfano-Crocetta si conferma invece una scelta fallimentare. Sbaglia Micari a prendersela con le decisioni dei 'tavoli romani' e a non capire che la scelta spetta ai cittadini siciliani. Ed è a loro, ai siciliani, che si rivolge la mia candidatura. Che resta in campo per vincere, non per concorrere a piazzamenti d'onore. Il sondaggio -aggiunge Fava - ci colloca in cima al gradimento degli elettori siciliani: in queste due settimane lavoreremo per trasferire questo gradimento nelle urne. E per andare a governare la Sicilia. Sapremo convincere i cittadini a non rassegnarsi e ad andare a votare il 5 novembre: più sarà alta la partecipazione, più forte sarà la prospettiva di un vero cambiamento nella vita degli uomini, delle donne e dei giovani siciliani".
Ieri Micari aveva partecipato a un incontro promosso all'Asael (Associazione siciliana amministratore enti locali). Con i rappresentanti dell'Asael, Micari aveva parlato di trasferimenti delle risorse dalla Regione agli enti locali, ma anche dell'istituzione del Consiglio regionale delle Autonomie, ancora assente in Sicilia, e il riordino della macchina amministrativa. "Il Consiglio regionale delle Autonomie è uno strumento utile che con le sue funzioni consultive può rappresentare un valido ausilio per quanto riguarda i temi degli enti locali. Per il resto penso che i Comuni abbiano bisogno di certezze nei tempi di assegnazione delle risorse, mentre a tutti i livelli serve una migliore organizzazione della macchina amministrativa", sono state le sue parole. Secondo Matteo Cocchiara, presidente dell'Asael, "oggi il rapporto tra la Regione e gli amministratori locali è in forte crisi. E' necessario mettere in piedi una vera e propria 'agenda delle autonomie' ristabilendo il rapporto tra la burocrazia regionale e il territorio".
*Aggiornamento
Fonte: livesicilia.it
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