di Giovanna Naccari
Tra le norme mai arrivate in Aula, alcune per sanità, territorio e lotta alla mafia. 1.078 le bozze legislative che non hanno completato l’iter
PALERMO – Cala il sipario sull’Assemblea regionale siciliana e la sedicesima legislatura si chiude così come la tredicesima (2001-2006), con una durata regolare di cinque anni lavorativi, senza intoppi per le elezioni anticipate dovute alle dimissioni dei presidenti della Regione. Totò Cuffaro lasciò Palazzo d’Orleans nel 2008 e Raffaele Lombardo nel 2012.
Rosario Crocetta ha tirato dritto fino ad oggi, nonostante le liti interne nei partiti di maggioranza e nonostante i continui cambi di assessori. Eppure, se da un lato questa legislatura ha superato diverse crisi, dall’altro all’Ars ben 32 disegni di legge sono rimasti al palo.
Tra le norme che non sono arrivate in Aula, 4 riguardano i Comuni, 3 sono leggi voto e le altre toccano la sanità (ad esempio le sanzioni per la violazione degli obblighi derivanti alle norme in materia di tutela dai rischi correlati all’amianto, ddl 740 del 2014), il territorio, la lotta alla mafia (come il codice etico per gli eletti a cariche pubbliche, per gli amministratori e per i dipendenti della Regione Siciliana, altra bozza del 2014), il bilancio, l’amministrazione e le elezioni. Sono 1.078 complessivamente in questa legislatura le bozze legislative che non hanno completato l’iter nelle commissioni di merito. In cima alla classifica si trova la commissione Affari istituzionali (258 i disegni di legge e, tra questi, i benefici a favore dei cittadini che denunciano i reati ambientali), seguita da Ambiente e Territorio (214, tra questi la riforma del trasporto pubblico locale e l’istituzione della rete escursionistica della Sicilia per promuovere la conoscenza del patrimonio ambientale storico-culturale e svilupparel’attrattività delle aree rurali). Al terzo posto c’è la commissione Cultura, formazione e lavoro (172). Sono 160 le bozze legislative rimaste in commissione Servizi sociali e sanitari, mentre Attività produttive ne conta 137 (in elenco, tra i ddl, le norme contro lo spreco alimentare) e Bilancio 48.
Sono 7 i disegni di legge rimasti fermi alla commissione speciale per lo Statuto. La commissione in questi anni si sarebbe dovuta occupare della revisione della Carta costituzionale tenendo conto delle norme rimaste inattuate e dell’evoluzione legislativa nazionale.
Guardando ai gruppi parlamentari, per i quali vanno però considerati alcuni cambi di denominazione e gli accorpamenti o le separazioni durante la legislatura, i democratici riformisti per la Sicilia collezionano 33 disegni di legge che non hanno terminato l’iter in Aula. Alternativa popolare ne conta 13, Lista Musumeci 45, il Partito democratico raggiunge quota 202. Il Movimento 5 Stelle 151. Pd e pentastellati hanno in comune, tra gli argomenti di carattere generale rimasti nel cassetto, le iniziative a sostegno delle politiche giovanili.
E se l’Assemblea regionale siciliana torna a casa con una valigia piena di carte che non hanno avuto l’approvazione di Sala d’Ercole, anche il governo Crocetta ha il suo bel carico di provvedimenti che non hanno raggiunto il traguardo. Si tratta di 80 proposte di legge, molte delle quali di natura finanziaria, ma tra le tante idee restano al palo le misure per semplificare la macchina amministrativa e favorire lo sviluppo (per fare un esempio, sono tre i disegni di legge presentati nel 2015).
Tra le norme mai arrivate in Aula, alcune per sanità, territorio e lotta alla mafia. 1.078 le bozze legislative che non hanno completato l’iter
PALERMO – Cala il sipario sull’Assemblea regionale siciliana e la sedicesima legislatura si chiude così come la tredicesima (2001-2006), con una durata regolare di cinque anni lavorativi, senza intoppi per le elezioni anticipate dovute alle dimissioni dei presidenti della Regione. Totò Cuffaro lasciò Palazzo d’Orleans nel 2008 e Raffaele Lombardo nel 2012.
Rosario Crocetta ha tirato dritto fino ad oggi, nonostante le liti interne nei partiti di maggioranza e nonostante i continui cambi di assessori. Eppure, se da un lato questa legislatura ha superato diverse crisi, dall’altro all’Ars ben 32 disegni di legge sono rimasti al palo.
Tra le norme che non sono arrivate in Aula, 4 riguardano i Comuni, 3 sono leggi voto e le altre toccano la sanità (ad esempio le sanzioni per la violazione degli obblighi derivanti alle norme in materia di tutela dai rischi correlati all’amianto, ddl 740 del 2014), il territorio, la lotta alla mafia (come il codice etico per gli eletti a cariche pubbliche, per gli amministratori e per i dipendenti della Regione Siciliana, altra bozza del 2014), il bilancio, l’amministrazione e le elezioni. Sono 1.078 complessivamente in questa legislatura le bozze legislative che non hanno completato l’iter nelle commissioni di merito. In cima alla classifica si trova la commissione Affari istituzionali (258 i disegni di legge e, tra questi, i benefici a favore dei cittadini che denunciano i reati ambientali), seguita da Ambiente e Territorio (214, tra questi la riforma del trasporto pubblico locale e l’istituzione della rete escursionistica della Sicilia per promuovere la conoscenza del patrimonio ambientale storico-culturale e svilupparel’attrattività delle aree rurali). Al terzo posto c’è la commissione Cultura, formazione e lavoro (172). Sono 160 le bozze legislative rimaste in commissione Servizi sociali e sanitari, mentre Attività produttive ne conta 137 (in elenco, tra i ddl, le norme contro lo spreco alimentare) e Bilancio 48.
Sono 7 i disegni di legge rimasti fermi alla commissione speciale per lo Statuto. La commissione in questi anni si sarebbe dovuta occupare della revisione della Carta costituzionale tenendo conto delle norme rimaste inattuate e dell’evoluzione legislativa nazionale.
Guardando ai gruppi parlamentari, per i quali vanno però considerati alcuni cambi di denominazione e gli accorpamenti o le separazioni durante la legislatura, i democratici riformisti per la Sicilia collezionano 33 disegni di legge che non hanno terminato l’iter in Aula. Alternativa popolare ne conta 13, Lista Musumeci 45, il Partito democratico raggiunge quota 202. Il Movimento 5 Stelle 151. Pd e pentastellati hanno in comune, tra gli argomenti di carattere generale rimasti nel cassetto, le iniziative a sostegno delle politiche giovanili.
E se l’Assemblea regionale siciliana torna a casa con una valigia piena di carte che non hanno avuto l’approvazione di Sala d’Ercole, anche il governo Crocetta ha il suo bel carico di provvedimenti che non hanno raggiunto il traguardo. Si tratta di 80 proposte di legge, molte delle quali di natura finanziaria, ma tra le tante idee restano al palo le misure per semplificare la macchina amministrativa e favorire lo sviluppo (per fare un esempio, sono tre i disegni di legge presentati nel 2015).
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