di CLAUDIO REALE-27 Luglio 2017
Adesso la strada si fa stretta. Perché l’Ars, che dopo tre mesi di inattività aveva trovato un sussulto d’orgoglio martedì sera per bocciare le dimissioni di Giorgio Ciaccio, è di nuovo in stallo: a complicare la partita, però, ieri è arrivata una decisione senza precedenti della Procura generale d’appello della Corte dei conti, che ha annunciato l’intenzione di presentare ricorso contro la parifica del rendiconto. Con un’annotazione, anch’essa singolare, messa nero su bianco dal procuratore generale Pino Zingale: se l’Ars approvasse il rendiconto prima della discussione del ricorso «cesserebbe la materia del contendere ». Così, ieri, il presidente del Parlamento regionale, Giovanni Ardizzone, è tornato a rilanciare: «Il rendiconto – ha sillabato in Aula – dev’essere approvato entro il 10 agosto».
È una corsa contro il tempo. Perché, dopo le parole di Ardizzone, l’Ars è andata avanti molto a rilento: in Aula c’è stato spazio di manovra solo per la discussione di quattro articoli del collegato alla Finanziaria, la legge di spesa attualmente in discussione, prima che il numero legale mancasse due volte, spingendo Ardizzone a rinviare tutto alla settimana prossima. Con inciampi su punti marginali (il primo sulle farmacie nei piccoli comuni, il secondo addirittura sull’articolo da discutere prima) e una considerazione finale amara dello stesso Ardizzone: «Siamo ostaggi degli assenti – ha commentato – e non si può certo chiedere all’opposizione di essere presente per permettere alla maggioranza di approvare il rendiconto».
Il rischio, al momento solo eventuale, è addirittura il commissariamento, che scatterebbe in caso di bocciatura del rendiconto. Il documento, che contiene lo sblocco delle risorse congelate per l’accordo con lo Stato, uno stanziamento di 18 milioni per le Province e 17 milioni per finanziare le elezioni regionali, è stato depositato lunedì in commissione Bilancio: così già ieri sera l’organismo parlamentare guidato da Vincenzo Vinciullo ha iniziato ad analizzarlo, per arrivare in fretta in Aula. La strada tracciata da Ardizzone è un percorso a ostacoli: martedì pomeriggio, a 9 giorni dalla scadenza, l’Ars tornerà a riunirsi per completare il collegato, votando gli oltre 60 articoli (su 89) che mancano all’appello, e – se ci riuscisse – il giorno dopo dovrebbe iniziare ad analizzare l’assestamento di bilancio e infine il rendiconto. Salvo intoppi e imboscate, che a questo punto non sono da escludere. E con una consapevolezza: «Non si può certo chiedere all’opposizione di essere presente per permettere alla maggioranza di approvare il rendiconto».
Fonte: palermo.repubblica.it
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