La Sicilia appartiene ancora alla vecchia politica, e, tenuta, ancora, da una vecchia guerra tra lavoratori disoccupati e politici. L’economia siciliana potrebbe basarsi, se qualcuno che ci governa ne facesse gli interessi, sull’agricoltura forestale, cosa che non c’è mai stata e forse mai ci sarà nel piano lavorativo forestale.
Il clima e molti territori demaniali forestali, in Sicilia, potrebbero concedere la coltivazione di prodotti fruttiferi utili a tutti. Questo potrebbe esistere ma sono solo parole al vento, infatti, ormai si sa, è la Sicilia pel precariato, è la Sicilia dei lavoratori stagionali, è la Sicilia dei disoccupati, è la Sicilia di una politica che mai fa gli interessi dei lavoratori per portarli ad una stabilizzazione.
Alcuni lavori si svolgono solo in determinati periodi dell’anno e sono pagati dopo molti mesi, quindi è un lavoro senza continuità, ma l’uomo e soprattutto il forestale ha bisogno di vivere una vita continua.
Ancora oggi in Sicilia, nel comparto forestale, tutto tace e questo ha un nuovo significato: nessuno sa cosa fare di questo comparto, ormai sulla bocca di tutta l’Italia.
Mi chiedo, ci chiediamo, e, tutti si chiedono, come mai la Sicilia non sblocca i sistemi lavorativi portando lavoro ai precari, ai lavoratori stagionali, ai disoccupati?
Nessuno potrà dare risposta a questa domanda, o forse tutti sanno la risposta, ma la verità è unica: è tutto un teatrino politico, una visione univoca della vita lavorativa e, tutto, è sommamente visibile, proprio ogni volta che siamo sotto la campagna politica.
Altra domanda che ci poniamo: perché la Sicilia ancora è una vecchia politica?
Potrebbe essere una signora ben vestita di nuove idee lavorative, invece è spogliata e resa schiava da un clientelismo, che sembrava essersi dileguato, nel tempo, ma purtroppo ancora oggi esiste, esiste ancora oggi una lotta per un lavoro stabile, e mentre le altre regioni d’Italia sono in pieno sviluppo economico, la Sicilia è ancora ferma ed ancorata nella povertà.
Noi siamo stanchi di questa Sicilia piena di disoccupazione, piena di lavoratori stagionali mal pagati, piena di precariato a vita, una Sicilia senza certezza lavorativa.
Oggi, in questa quiete sulla sorte dei forestali, si cela una mal prosperità per questo comparto, noi non vogliamo essere pessimisti, ma la realtà dei forestali è questa, è una realtà minuta di lavoro, è una realtà ai servigi, chissà di chi, è una realtà che mai fa parte agli affari dei lavoratori tutti in Sicilia, è la nostra cruda realtà.
Noi vogliamo una nuova crescita lavorativa, che sia stabile. Solo allora sarà la Sicilia dei lavoratori sereni e riflessivi verso una nuova politica da far nascere e da coltivare nel tempo.
Santo Cortese
a cura di forestalisicilia.com
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