05 aprile 2016

CONTRO I FORESTALI E NULLA PIÙ. E' IL NUOVO CORSO DI CROCETTA. L'ANALISI DI SALVO TOSCANO, LIVE SICILIA


L'ANALISI

Contro i forestali e nulla più
E' il nuovo corso di Crocetta



, Politica


di Salvo Toscano
Il presidente in tv annuncia nuovi licenziamenti di operai condannati. È il ritorno mediatico della retorica legalitaria. E il resto va a rotoli.

PALERMO – Da un po' Rosario Crocetta non si faceva vedere dalle parti dell'Arena di Massimo Giletti. E cioè sul palcoscenico televisivo dove da mattatore aveva imperversato nei primi tempi della sua avventura da governatore, annunciando rivoluzioni anti-manciugghia. C'è tornato per annunciare “diverse centinaia di altre lettere" che, dopo le esclusioni dagli elenchi dei lavoratori forestali condannati atti piromani e per mafia, sanciscono il licenziamento di altri addetti "che si sono macchiati di reati gravissimi".
Il governatore ha offerto così in diretta tv una risposta all'interrogativo: cosa fa il presidente della Regione siciliana? Licenzia forestali infedeli, certo. Ed era anche ora, sia chiaro. Applicando la legge, tiene a precisare lui. E strappando l'applauso dello studio (non senza qualche polemica), come ai bei tempi che furono. Il tutto nel giorno in cui lo stesso governatore s'intesta la difesa della famosa terrazza del Commissario Montalbano, quella della fiction tv, sulla quale qualche inchiesta giornalistica aveva sollevato dubbi di abusivismo.

Crocetta è tornato, e come scrivevamo su Livesicilia qualche giorno fa, è ripartito dal vecchio spartito della retorica della “legalità”. L'unico recinto nel quale ancora oggi il presidente si muove a suo agio. Malgrado la povertà di risultati dei tre anni e mezzo di governo. Anzi, in certo senso, a maggior ragione. Meglio rivendicare in tv l'ultimo, di certo opportuno, provvedimento “legalitario” concedendosi un siparietto che affrontare un bilancio, sarebbe pure ora di farlo, di questa legislatura che è entrata ormai nella sua ultima parte, in una deprimente inconcludenza. Arrancano i provvedimenti, faticano le leggi, si trattano solo manovre e correzioni delle manovre e correzioni delle correzioni delle manovre. O magari leggine che completano il completamento abortito di riforme approvate tre anni fa, come nel famigerato caso dei liberi consorzi. Intanto, tutto crolla attorno, i conti della Regione sono ancora tutt'altro che in sicurezza, il mezzo miliardo promesso da Roma una promessa rimane, le partecipate barcollano o tracollano (vedi Sviluppo Italia Sicilia, ad esempio), le famose grandi riforme che avrebbero dovuto caratterizzare la legislatura sono rimaste tutte nel libro dei sogni o ad ammuffire in commissione all'Ars.

In questa Sicilia allo sbando, la politica è entrata da un pezzo in modalità si salvi chi può, e i partiti lavorano, con idee per la verità assai confuse, al “dopo”, cercando di scongiurare nei loro piani un'ondata a 5 Stelle che travolga il Palazzo. È in questo quadro di tempesta perfetta che Crocetta si muove, con i tatticismi da improvvisatore in cui sa barcamenarsi bene. E lo fa tornando a sguainare la spada legalitaria e antimafiosa, tenendosi stretti due alfieri, esperti di quel genere di comunicazione come Antonio Fiumefreddo e Antonio Ingroia. Un campionario che funzionò bene a livello mediatico nei primi mesi del suo governo, quando le sue pose spesso sopra le righe conquistarono una certa attenzione, ma che oggi si scontra con l'inconsistenza del bilancio di una stagione di governo. Rivelandosi così per ciò che è, una copertina rattoppata con cui si tenta di celare qualche magagna o difetto. D'altronde, l'ultimo anno e mezzo di cronache non ha forse insegnato che è questa l'essenza stessa di certa retorica antimafiosa?

04 Aprile 2016
http://livesicilia.it/2016/04/04/contro-i-forestali-e-nulla-piu-il-nuovo-corso-di-crocetta_734503/








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