Forestali: se Crocetta e l’Ars sbloccheranno il turn over, Roma bloccherà i 500 milioni di Euro…
La verità è che il blocco del turn
over per i 23 mila operai della Forestale è stato chiesto dall’INPS
(che risparmierà un sacco di soldi). E’ stato fatto proprio da Renzi. Ed
è stato inserito nella manovra economica e finanziaria 2016
dall’assessore Baccei. Il presidente della Regione e i parlamentari
della maggioranza di centrosinistra si opporranno? E da quando non
calano la testa a Roma? Tra l’altro, se si opporranno il governo
nazionale taglierà i viveri alla Regione
Sui 23 mila operai della Forestale della Sicilia arrivano notizie controverse. Il governo di Rosario Crocetta annuncia di aver revocato il blocco del turn over inserito nel disegno di legge di stabilità (in pratica, nella manovra di Bilancio e Finanziaria che la commissione Bilancio e Finanze dell’Ars dovrebbe iniziare ad esaminare lunedì prossimo).
Le notizie in nostro possesso sono invece completamente diverse. Vediamo che sta succedendo.
Intanto va detto che gli operai della Forestale della Sicilia li paga in parte la Regione siciliana e in parte l’INPS. La Regione paga i circa 23 mia operai per il lavoro svolto: 78 giornate lavorative a chi lavora 78 giorni, 101 a chi lavora 101 giorni e 151 giornate lavorative a chi lavora 151 giorni. Nei mesi in cui gli operai non lavorano interviene l’INPS. Che poi deve anche pagare le pensioni, a seconda, naturalmente, dei contributi versati da ogni lavoratore.
La notizia in nostro possesso è che l’INPS non ha più alcuna intenzione di continuare a pagare gli operai della Forestale siciliana con il turn over.
Se ne deduce che, per gli operai della Forestale siciliana, ci sono due problemi: i fondi regionali per la parte che riguarda la Regione; e i fondi che dovrebbe approntare l’INPS.
Nel disegno di legge presentato dall’assessore all’Economia, Alessandro Baccei – e non dal presidente della Regione, Rosario Crocetta, dal momento che il presidente del Consiglio, Renzi, ha commissariato i conti economici della Sicilia proprio imponendo Baccei alla guida dell’assessorato all’Economia – c’è scritto a chiare lettere che il turn over degli operai della Forestale deve essere bloccato.
Che significa questo? Che chi oggi lavora per 78 giorni (e parliamo della gran maggioranza degli operai della Forestale) resterà tale per tutta la vita. Idem per chi lavora 101 giornate.
Di fatto, il governo nazionale sta costringendo il Parlamento siciliano a introdurre, in modo surrettizio, un ruolo unico ad esaurimento con il blocco delle retribuzioni. Questo farà risparmiare soldi alla Regione e, soprattutto, all’INPS.
A noi risulta che sia Crocetta, sia i parlamentari di Sala d’Ercole (quelli della maggioranza sicuro, forse anche quelli di centrodestra, dei grillini non sappiamo) vorrebbero eliminare il blocco del turn over. Ma è un annuncio: uno dei tanti annunci del governo Crocetta.
Il dato certo è che, finora, il Parlamento siciliano – anche se a maggioranza – ha sempre fatto quello che Baccei ha ‘ordinato’ di fare. E ci sembra molto difficile che Crocetta, i parlamentari di Sala d’Ercole del PD e, in generale, di centrosinistra si opporranno all’assessore all’Economia. Per un motivo semplice: perché fino ad oggi Crocetta, i parlamentari del PD e quelli di centrosinistra hanno avuto, rispetto al governo Renzi, un’autonomia di giudizio e di azione pari a zero.
Di più: questa volta lo strumento di ‘ritorsione’ che il governo nazionale utilizzerà per richiamare all’ordine Crocetta e il PD non è solo la minaccia di sciogliere il Parlamento dell’Isola, ma il blocco dei 500 milioni di Euro che lo Stato deve ancora alla Regione siciliana.
Sugli altri giornali leggiamo che con il blocco del turn over degli operai della Forestale si sarebbero risparmiati 5 milioni di Euro. E’ una stima in difetto, che in ogni caso riguarda solo i conti della Regione. Il blocco del tur over, infatti, farebbe risparmiare un sacco di soldi anche all’INPS.
Come finirà? Fino ad ora, lo ribadiamo, l’unica cosa che ha saputo fare Crocetta è smentire se stesso. Non c’è un solo punto importante del suo programma di governo che il presidente della Regione non si sia messo sotto i piedi.
Aveva promesso di opporsi al MUOS di Niscemi e non l’ha fatto.
Aveva promesso l’acqua pubblica e la sta lasciando nelle mani dei privati.
Per non parlare del dimezzamento della propria indennità: promessa annunciata in modo ‘solenne’ nell’Arena di Giletti e mai attuata.
E che dire dei rifiuti? Il governo Renzi ha annunciato di voler realizzare in Sicilia due mega inceneritori di rifiuti. Crocetta prima ha risposto che si sarebbe opposto. Ha detto addirittura che la Regione, su tale materia, non prende ordini da nessuno. Poi ha mandato la vice presidente della Regione, Mariella Lo Bello, a Roma, con il compito di dire “sì” a Renzi.
Morale: in Sicilia si farà quello che dice Renzi: si realizzeranno due inceneritori, per la gioia di chi li realizzerà, guadagnando una barca di soldi.
Insomma, con il governo Crocetta siamo ormai alle scene fantozziane.
Non va meglio con il PD. In questi anni il governo Renzi ha scippato un sacco di soldi alla Regione. E ha imposto a Crocetta un accordo-capestro che ha fatto perdere alla Regione siciliana circa 5 miliardi di Euro. Ebbene, l’unico esponente di spicco del PD che ha avuto il coraggio di parlare è stato l’ex assessore Franco Piro, che a Crocetta, su questo “accordo sciagurato” (la definizione è dello stesso Piro) gliene ha dette di tutti i colori.
Tutti gli altri – dal segretario regionale, Fausto Raciti, ai parlamentari del PD sono rimasti zitti. Anzi, come si dice dalle nostre parti, “allineati & coperti”. Nella speranza di conservare lo scranno parlamentare.
Come si può notare, politici di grandi contenuti ideali, i deputati di Sala d’Ercole del PD. Idealisti impenitenti…
Cosa si possono aspettare i 23 mila operai della Forestale da Crocetta e dai parlamentari regionali del PD? Secondo noi solo chiacchiere mescolate con il nulla. Figuriamoci se questi hanno la determinazione e la forza per opporsi a Renzi e a Baccei…
Sui 23 mila operai della Forestale della Sicilia arrivano notizie controverse. Il governo di Rosario Crocetta annuncia di aver revocato il blocco del turn over inserito nel disegno di legge di stabilità (in pratica, nella manovra di Bilancio e Finanziaria che la commissione Bilancio e Finanze dell’Ars dovrebbe iniziare ad esaminare lunedì prossimo).
Le notizie in nostro possesso sono invece completamente diverse. Vediamo che sta succedendo.
Intanto va detto che gli operai della Forestale della Sicilia li paga in parte la Regione siciliana e in parte l’INPS. La Regione paga i circa 23 mia operai per il lavoro svolto: 78 giornate lavorative a chi lavora 78 giorni, 101 a chi lavora 101 giorni e 151 giornate lavorative a chi lavora 151 giorni. Nei mesi in cui gli operai non lavorano interviene l’INPS. Che poi deve anche pagare le pensioni, a seconda, naturalmente, dei contributi versati da ogni lavoratore.
La notizia in nostro possesso è che l’INPS non ha più alcuna intenzione di continuare a pagare gli operai della Forestale siciliana con il turn over.
Se ne deduce che, per gli operai della Forestale siciliana, ci sono due problemi: i fondi regionali per la parte che riguarda la Regione; e i fondi che dovrebbe approntare l’INPS.
Nel disegno di legge presentato dall’assessore all’Economia, Alessandro Baccei – e non dal presidente della Regione, Rosario Crocetta, dal momento che il presidente del Consiglio, Renzi, ha commissariato i conti economici della Sicilia proprio imponendo Baccei alla guida dell’assessorato all’Economia – c’è scritto a chiare lettere che il turn over degli operai della Forestale deve essere bloccato.
Che significa questo? Che chi oggi lavora per 78 giorni (e parliamo della gran maggioranza degli operai della Forestale) resterà tale per tutta la vita. Idem per chi lavora 101 giornate.
Di fatto, il governo nazionale sta costringendo il Parlamento siciliano a introdurre, in modo surrettizio, un ruolo unico ad esaurimento con il blocco delle retribuzioni. Questo farà risparmiare soldi alla Regione e, soprattutto, all’INPS.
A noi risulta che sia Crocetta, sia i parlamentari di Sala d’Ercole (quelli della maggioranza sicuro, forse anche quelli di centrodestra, dei grillini non sappiamo) vorrebbero eliminare il blocco del turn over. Ma è un annuncio: uno dei tanti annunci del governo Crocetta.
Il dato certo è che, finora, il Parlamento siciliano – anche se a maggioranza – ha sempre fatto quello che Baccei ha ‘ordinato’ di fare. E ci sembra molto difficile che Crocetta, i parlamentari di Sala d’Ercole del PD e, in generale, di centrosinistra si opporranno all’assessore all’Economia. Per un motivo semplice: perché fino ad oggi Crocetta, i parlamentari del PD e quelli di centrosinistra hanno avuto, rispetto al governo Renzi, un’autonomia di giudizio e di azione pari a zero.
Di più: questa volta lo strumento di ‘ritorsione’ che il governo nazionale utilizzerà per richiamare all’ordine Crocetta e il PD non è solo la minaccia di sciogliere il Parlamento dell’Isola, ma il blocco dei 500 milioni di Euro che lo Stato deve ancora alla Regione siciliana.
Sugli altri giornali leggiamo che con il blocco del turn over degli operai della Forestale si sarebbero risparmiati 5 milioni di Euro. E’ una stima in difetto, che in ogni caso riguarda solo i conti della Regione. Il blocco del tur over, infatti, farebbe risparmiare un sacco di soldi anche all’INPS.
Come finirà? Fino ad ora, lo ribadiamo, l’unica cosa che ha saputo fare Crocetta è smentire se stesso. Non c’è un solo punto importante del suo programma di governo che il presidente della Regione non si sia messo sotto i piedi.
Aveva promesso di opporsi al MUOS di Niscemi e non l’ha fatto.
Aveva promesso l’acqua pubblica e la sta lasciando nelle mani dei privati.
Per non parlare del dimezzamento della propria indennità: promessa annunciata in modo ‘solenne’ nell’Arena di Giletti e mai attuata.
E che dire dei rifiuti? Il governo Renzi ha annunciato di voler realizzare in Sicilia due mega inceneritori di rifiuti. Crocetta prima ha risposto che si sarebbe opposto. Ha detto addirittura che la Regione, su tale materia, non prende ordini da nessuno. Poi ha mandato la vice presidente della Regione, Mariella Lo Bello, a Roma, con il compito di dire “sì” a Renzi.
Morale: in Sicilia si farà quello che dice Renzi: si realizzeranno due inceneritori, per la gioia di chi li realizzerà, guadagnando una barca di soldi.
Insomma, con il governo Crocetta siamo ormai alle scene fantozziane.
Non va meglio con il PD. In questi anni il governo Renzi ha scippato un sacco di soldi alla Regione. E ha imposto a Crocetta un accordo-capestro che ha fatto perdere alla Regione siciliana circa 5 miliardi di Euro. Ebbene, l’unico esponente di spicco del PD che ha avuto il coraggio di parlare è stato l’ex assessore Franco Piro, che a Crocetta, su questo “accordo sciagurato” (la definizione è dello stesso Piro) gliene ha dette di tutti i colori.
Tutti gli altri – dal segretario regionale, Fausto Raciti, ai parlamentari del PD sono rimasti zitti. Anzi, come si dice dalle nostre parti, “allineati & coperti”. Nella speranza di conservare lo scranno parlamentare.
Come si può notare, politici di grandi contenuti ideali, i deputati di Sala d’Ercole del PD. Idealisti impenitenti…
Cosa si possono aspettare i 23 mila operai della Forestale da Crocetta e dai parlamentari regionali del PD? Secondo noi solo chiacchiere mescolate con il nulla. Figuriamoci se questi hanno la determinazione e la forza per opporsi a Renzi e a Baccei…
05 Febbraio 2016
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