08 gennaio 2016

SE LE RISORSE SERVONO PER PAGARE PRECARI, FORESTALI E STIPENDI DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE LA REGIONE NON SI PUÒ PERMETTERE IL “LUSSO” DEL CERISDI?


La Rosa: “Formazione, la ricetta
per non buttare soldi dal balcone”





Professore Salvatore La Rosa, statistico, docente universitario, direttore dell’Isida ed oggi direttore del Cerisdi. Lei è la memoria storica della formazione d’alta fascia in Sicilia, ma è anche un testimone “oculare”. Sta vivendo in prima persona la crisi che attanaglia questo delicato settore. Che idea si è fatta?

“Pochi sanno che la Sicilia è stata all’avanguardia nella formazione del management con l’Isida prima e il Cerisdi dopo, le due intuizioni “nobili” della Regione siciliana”

È in questo settore, la formazione, che la Sicilia ha subìto un crollo. Oggi i nostri ragazzi se ne vanno. All’estero o al Nord. E la Sicilia si trascina dietro la fama di avere sprecato montagne di quattrini nella formazione per parrucchieri ed estetisti.

“Purtroppo, le criticità maggiori si trovano proprio in questo settore. L’impoverimento della Sicilia è soprattutto un impoverimento delle competenze. Il Cerisdi è l’ultima spiaggia”.

Siete messi male?

“Il problema più grave è che si fa di tutta l’erba un fascio, e non si sappia quasi nulla del Cerisdi: quello che fa e quale importante strumento potrebbe diventare per dare una prospettiva ai giovani che vogliono acquisire competenze post universitarie e per i dirigenti pubblici e privati che hanno bisogno di un aggiornamento costante…”

Non ci sono soldi, quindi niente contributi, finanziamenti. Se le risorse servono per pagare precari, forestali e stipendi della pubblica amministrazione la Regione non si può permettere il “lusso” del Cerisdi?

“Il Cerisdi non è un lusso, è una necessità. Qualunque nazione, comunità muore se non offre istruzione e formazione ai cittadini. In più, al Cerisdi non servono soldi, ma volontà politiche, sensibilità culturale. Serve che governo, parlamento acquisiscano alcune elementari informazioni…”

Quali informazioni servono?

“Il Cerisdi è tenuto in vita, virtualmente, da tre leggi regionali. Non è una partecipata. Fino a quattro anni or sono otteneva i finanziamenti previsti dalla legge, oggi non più. Ed è crisi nera. La Regione si serve di grandi Enti di formazione, il Formez, la Sna, e di multinazionali nel settore delle consulenze, che vengono chiamate assistenze tecniche. Spende molto, e non affronta il problema in casa….”

E allora?

“Bene, deve soltanto fare del Cerisdi la sua longa manus nel campo della formazione d’alta fascia. In questo modo non ha bisogno di tirare fuori un euro, anzi può risparmiare una montagna di quattrini. Cancella due delle tre leggi, mantenendo in vita le risorse per manutenere il castello Utveggio, che è di proprietà della Regione siciliana, ed assegna “in house”, le commesse al Cerisdi. I dirigenti regionali hanno bisogno di essere affiancati per fare il loro lavoro? Sarà il Cerisdi a prepararli, servendosi dei migliori docenti sul campo…”

Gli affiancamenti e gli enti nazionali di formazione costano un occhio della testa. In più, gli affiancamenti non istruiscono, non affiancano, ma sostituiscono il personale regionale. Non c’è nessun interesse ad interrompere il flusso delle commesse.

“Esatto, è così. E’ uno spreco di denaro pubblico che non fa crescere la Sicilia, la mantiene culturalmente povera, alla mercé degli altri. Utilizzare il Cerisdi, dunque, significa risparmiare quattrini e ridare alla Sicilia il ruolo che ha avuto nella formazione d’alta fascia”.

Forse si toccano nervi scoperti, professore La Rosa. La barca di quattrini che viene distribuita da decenni, ne risentirebbe. E poi al Castello, non avete nulla da dare in cambio. È così?

“No comment, sono un uomo di scuola. Ho dedicato la mia vita professionale all’università, alla ricerca, ma anche alla scuola. Non mi piace assistere al degrado culturale, all’impoverimento della mia terra. Mi fa arrabbiare il fatto che una soluzione così elementare, semplice, comprensibile, estremamente conveniente non venga ancora presa in considerazione”.

Ma voi che cosa avete fatto per trasferire “in house” il Cerisdi?

“E’ stato rivolto un invito al presidente della Regione siciliana di associare la Regione. Cancellerebbe i contributi e farebbe realizzare risparmi, ridando alla Sicilia il posto che merita nella preparazione dei manager”.

08 Gennaio 2016
http://www.siciliainformazioni.com/enzo-bonsangue/240418/la-rosa-formazione-la-ricetta-per-non-buttare-soldi-dal-balcone







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