25 ottobre 2015

ENNA. L'ANNUNCIATA SOSPENSIONE DEI LAVORATORI FORESTALI SICILIANI, PER I SEGRETARI DELLA CGIL SICILIA E DELLA FIAI REGIONALE, MICHELE PAGLIARO E SALVATORE TRIPI. PER I PROVINCIALI SCORNAVACCHE, BUBBO E SAVARINO LA SITUAZIONE IN PROVINCIA DI ENNA È VERAMENTE DRAMMATICA


Forestali sospesi, problema di ordine pubblico


L'annunciata sospensione dei lavoratori forestali siciliani, per i segretari della Cgil Sicilia e della Fiai regionale, Michele Pagliaro e Salvatore Tripi, e per i provinciali Scornavacche, Bubbo e Savarino «è l'ennesima dimostrazione di come sia inconcludente e fallimentare l'attuale governo della Regione siciliana». «Dopo le mancate riforme, i continui fallimenti, le tantissime impugnative di Legge le cui le conseguenze ricadono sempre sulle spalle dei lavoratori - aggiungono i rappresentanti sindacali - siamo di fronte all'ennesimo danno a carico dei lavoratori e per giunta dei più svantaggiati, come i forestali». La Cgil e la Fiai rilevano che «in Sicilia i lavoratori forestali stagionali oltre a perdere il proprio lavoro precario sono destinati a pagare anche sotto il profilo previdenziale perché, considerato che una eventuale sospensione, seppure temporanea, non potrà essere recuperata entro l'anno solare, il rischio è che si perdano le prestazioni previdenziali del prossimo anno». Maggiormente preoccupati sono i responsabili provinciali Scornavacche, Bubbo e Savarino, tenuto conto che la situazione in provincia di Enna è veramente drammatica. Sono migliaia le famiglie che vivono sul lavori dei loro congiunti forestali: «Qui - dicono - si rischiano problemi di ordine pubblico in quanto ci sono migliaia di lavoratori che hanno come principale sussistenza proprio il pagamento del loro lavoro come stagionali, quindi una situazione delicata e pericolosa ed è giusto che il Governo regionale ne tenga conto subito e bene». Pagliaro e Tripi parlano di "danni" irreparabili. «Non possiamo ne giustificare ne tollerare - sottolineano - che l'inettitudine del Governo Crocetta si scarichi sui lavoratori forestali e non solo». Per il sindacato «reperire i fondi è dunque indispensabile perché altrimenti il rischio è quello di affamare la categoria e soprattutto di impoverire ulteriormente la Sicilia». «Trovare una soluzione - concludono Pagliaro e Tripi - significa inoltre allentare la tensione sociale, che in Sicilia rischia di esplodere perché il mondo del lavoro continua a non avere risposte concrete».

24 Ottobre 2015








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