Finiti i lavori della prima giornata del IX seminario regionale
Finiti i lavori della prima giornata: mancanza di responsabilità, senso civile e formazione professionale, alla base della crisi. “Il governo del non fare è stata la scelta della politica regionale”, così il direttore del polo universitario di Castelvetrano – Selinunte, coordinatore del seminario, Vito Abate aprendo il suo intervento al IX SEMINARIO REGIONALE “La Sicilia non può accettare in un momento di profonda crisi i ripetuti rimpasti e l’alternarsi degli assessori e dei dirigenti nelle stanze dei bottoni. Vero è che Crocetta è stato parsimonioso, e tende alle riforme, ma i dirigenti e gli assessori devono essere stabili, svincolare tutte le somme disponibili e attuare il programma economico europeo 2014-2020 senza altri indugi. Troppi fondi europei non spesi darebbero linfa vitale al territorio Siciliano. Sono soldi che sono prelevati dalle nostre tasche, e che noi regaliamo alle altre Regioni. Non dobbiamo essere sempre tacciati d’incapacità. Occorre un’altra grande e coraggiosa riforma. I dipendenti pubblici, a tutti i livelli, se non danno i risultati programmati, possono essere licenziati o degradati, con perdita dell’anzianità di servizio. La meritocrazia è l’unica soluzione per uno sviluppo sostenibile”.
L’intervento di Mons. Crociata è stato rassicurante, durante la distribuzione, gratuita ai partecipanti al Seminario, dell’ultimo suo libro, il prontuario storia della Sicilia, “i Siciliani Storicamente sono sempre stati un popolo di onesti lavoratori e di inventori, troveranno anche questa volta una soluzione, ci vuole impegno e fede”. Dal seminario, nella giornata dedicata ai lavori pubblici è emerso che ci sono oltre 500 cantieri fermi, per colpa di un quadro dirigente burocrate, oltre 5 miliardi di euro non vengono spesi nella Regione Siciliana. Altra novità emersa è che L’Assemblea Regionale Siciliana ha in questi giorni approvato il disegno di legge di un solo articolo che modifica la normativa regionale per l’aggiudicazione degli appalti pubblici. Il d.d.l. è diventato legge con 46 voti favorevoli e uno contrario, ma per molti sussiste il rischio concreto, che, entrando questa in contrasto con il codice nazionale degli appalti, e non avendo la Regione competenza esclusiva in materia, venga dichiarata incostituzionale.
La preoccupazione dell’ing. Abate è che “tale conflitto di competenze nelle pieghe dell’applicazione della legge possa aggravare la crisi del settore per blocco delle attività amministrative”. Afferma l’ing. Abate, che “ad aggravare la situazione economica dell’edilizia è anche il mancato recepimento del DPR. 380/2001. Dopo 14 anni, la quarta commissione parlamentare regionale non ha ancora approvato un ragionevole e propositivo disegno di legge per recepire il testo unico per l’edilizia, mentre il resto dell’Italia, oggi opera in sintonia con CIL e CILA, la Sicilia segna il passo. La conferenza Unificata presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri approva ed adotta per tutta l’Italia procedure snelle di burocrazia, e la Sicilia è ferma. 2 Anzi dal confronto del d.d.l. 841 proposto dai deputati regionali: Trizzino, Tamajo, Malafarina, Ferrandelli, Foti, Palmeri, Vullo, Federico, Assenza, Fazio, Cirone, Raia, Sudano, Turano, Barbagallo, in data 20 ottobre 2014, con il d.d.l. in fase di rivisitazione nei lavori del seminario e prossima presentazione da parte di Unimpresa di Trapani ed Agrigento, emerge che il d.d.l. 841 è già superato negli obbiettivi che si prefigura e così per come è scritto è destinato ad imbrigliare l’edilizia delle province siciliane. Attenzione!! Che lo statuto autonomo può continuare ad essere una punizione per i Siciliani. Mentre il resto d’Italia si coordina velocemente, in Sicilia il d.d.l. 841 rischia di dare il colpo di grazia all’edilizia”.
Così afferma il direttore ing. Abate “a fine seminario avremo il testo definitivo del d.d.l. per il recepimento del TESTO UNICO PER L’EDILIA. Maurizio Grosso Segretario Nazionale Dei Forestali ha aggiunto che i forestali hanno a cuore il recepimento del DPR 380/2001, che vede una ripresa anche delle attività edilizie forestali, e delle riserve naturali, che hanno connessione con tutti i settori di governance regionale”. Il segretario nazionale ha aggiunto che il SIFUS e UNIMPRESA «non si arrenderanno» alle proposte avanzate dai deputati regionali e ai decennali ritardi “quanto sembra essere stato discusso e proposto dai deputati nel d.d.l. 841 per l’edilizia e per i forestali è in ogni modo al di sotto delle nostre aspettative. Se le notizie (circa le richieste, ndr) saranno confermate, ovviamente non potremo accettarle”, ha assicurato Grosso.
10 Luglio 2015
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