SPESA PUBBLICA E TERRITORIO, LA CISL CHIAMA ALL’ALLEANZA
Appello a forze sociali e amministrazione comunale nell'esecutivo provinciale
Comune di Catania sordo alle richieste di confronto su bilancio, zona industriale e disagio abitativo
La contrattazione di prossimità come modello per migliorare le tutele contrattuali e costruire sistemi sociali adeguati
Milazzo (Cisl Sicilia): «Patto d'emergenza di fine legislatura per rifiuti, precari, forestali e formazione professionale»
La contrattazione di prossimità come modello per migliorare le tutele contrattuali e costruire sistemi sociali adeguati
Milazzo (Cisl Sicilia): «Patto d'emergenza di fine legislatura per rifiuti, precari, forestali e formazione professionale»
Catania, 20 luglio 2015- Spesa pubblica e sviluppo del
territorio sono i due fronti su cui la Cisl di Catania chiama
all’alleanza le forze sociali e il Comune di Catania. Nell’esecutivo
provinciale, che si è svolto oggi con i segretari delle federazioni
sindacali del territorio, alla presenza del segretario regionale Mimmo
Milazzo, la segretaria generale Rosaria Rotolo ha sottolineato i temi
locali che impegneranno la Cisl di Catania da qui all’assemblea
organizzativa che si terrà a ottobre per dare un volto nuovo al
sindacato.
Il volto di un sindacato impegnato nella contrattazione di prossimità come modello già sperimentato per un confronto con enti pubblici e imprese private per aumentare le tutele contrattuali dei lavoratori e per costruire sistemi più efficienti di welfare locale.
«Siamo fortemente impegnati nella contrattazione decentrata – ha esordito Rotolo – ma, ad esempio, con il Comune di Catania oltre a un coinvolgimento formale, ma poco concreto, il confronto non è davvero partito. Un atteggiamento che non riusciamo a comprendere, quasi a voler escludere le forze sociali dal dibattito sui problemi della città. Eppure, la ristrutturazione della spesa pubblica è uno dei fronti fondamentali su cui abbiamo richiesto il confronto, specialmente dopo gli ultimi rilievi avanzati dalla Corte dei Conti. Con il nuovo sistema di armonizzazione dei sistemi contabili, il Comune dovrà mettere in evidenza quali sono i residui passivi e la propria situazione finanziaria che diventa fondamentale per capire quali servizi potrà assicurare, con quali tributi e quali tariffe».
«C’è ad esempio il problema questione del prossimo appalto per la gestione dei rifiuti, che potrebbe coinvolgere anche i Comuni più vicini, in un ottica metropolitana. Poi, le ingenti risorse del PON Metro 2014-2020 che dovrebbero arrivare per la città metropolitana, con quali effetti per il territorio. Sull’emergenza-casa, i disagi sono aumentati con l’aumento degli sfratti, ma manca ancora un piano complessivo e gli interventi per ristrutturare il patrimonio comunale, come il Palazzo di Cemento di Librino, sul quale vorremmo sapere qualcosa di più certo. E, non ultima, c’è la questione della zona industriale per la quale il Comune sembra orientato a un confronto monco, senza le organizzazioni dei lavoratori».
La spesa pubblica è una questione che ci preoccupa – ha spiegato Rotolo – perché oggi, nel territorio etneo comincia a prendere consistenza il numero di Comuni che, non avendo riorganizzato per tempo le proprie spese, sta andando verso il dissesto. Un evento che significherà tassazione elevata e riduzione dei servizi con grave penalizzazione delle famiglie dei lavoratori e dei pensionati. Ecco perché ci siamo impegnati nella contrattazione di prossimità con gli enti locali, per ottenere servizi per le famiglie e gli anziani, il Punto di accesso unico ai servizi socio-sanitari, il tempo prolungato nella scuola che darebbe opportunità lavorative e vera lotta alla dispersione scolastica».
La Cisl di Catania vede nell’alleanza con le forze sociali e imprenditoriali del territorio un’opportunità per rilanciare l’occupazione e lo sviluppo. «A Catania – ha argomentato – ci sono realtà industriali produttive e di ricerca d’eccellenza e di innovazione. Lo abbiamo detto quando abbiamo fatto avanzato la nostra proposta di Distretto del Sud Est, occorre però riuscire a implementare la sinergia tra forze imprenditoriali, sindacali e amministrazione locale. C’è il settore della produzione energetica, della farmaceutica, della filiera agroalimentare e turistica attorno ai quali si possono costruire progetti e ottenere fondi europei. Ma risolvere le difficoltà che ancora oggi esistono nell’industria catanese, come nel caso della Pfizer e delle Acciaierie di Sicilia, per la mancanza di determinazione degli assessorati regionali.
Proprio la Regione è sul banco degli imputati, per l’incapacità cronica di riuscire, dal 2008, nonostante tre governi, a mettere in campo politiche efficaci. Un’incapacità di cui hanno fatto le spese, primi fra tutti, i lavoratori forestali, della formazione e della sanità. E proprio i nodi di rifiuti, formazione professionale, precari di enti locali e sanità e forestali, per Milazzo, devono essere sciolti da Governo e Parlamento regionali.
Per il segretario della Cisl Sicilia, sull’Isola pendono «ipoteche pesantemente accese dai conti che non tornano, come denunciato anche dai magistrati contabili. E dalle riforme che non hanno visto luce e su cui l’Ars deve dire ora una parola. Bene la disponibilità che sembrerebbe emergere dentro alcune forze politiche per il varo della riforma dei Liberi consorzi e in materia di sistema idrico integrato.
Ma, insiste Milazzo «le stesse forze politiche di maggioranza e opposizione che considerano la situazione regionale ormai insostenibile, hanno il dovere di intervenire urgentemente, prima di scrivere la parola fine alla legislatura, sul sistema dei rifiuti, i forestali e i precari».
Con le proposte, la Cisl di Catania ha elaborato lo slogan/hashtag #NewDealSudEst per diffondere l’iniziativa anche sulle reti sociali.
Sviluppo del territorio e Area vasta:
Il volto di un sindacato impegnato nella contrattazione di prossimità come modello già sperimentato per un confronto con enti pubblici e imprese private per aumentare le tutele contrattuali dei lavoratori e per costruire sistemi più efficienti di welfare locale.
«Siamo fortemente impegnati nella contrattazione decentrata – ha esordito Rotolo – ma, ad esempio, con il Comune di Catania oltre a un coinvolgimento formale, ma poco concreto, il confronto non è davvero partito. Un atteggiamento che non riusciamo a comprendere, quasi a voler escludere le forze sociali dal dibattito sui problemi della città. Eppure, la ristrutturazione della spesa pubblica è uno dei fronti fondamentali su cui abbiamo richiesto il confronto, specialmente dopo gli ultimi rilievi avanzati dalla Corte dei Conti. Con il nuovo sistema di armonizzazione dei sistemi contabili, il Comune dovrà mettere in evidenza quali sono i residui passivi e la propria situazione finanziaria che diventa fondamentale per capire quali servizi potrà assicurare, con quali tributi e quali tariffe».
«C’è ad esempio il problema questione del prossimo appalto per la gestione dei rifiuti, che potrebbe coinvolgere anche i Comuni più vicini, in un ottica metropolitana. Poi, le ingenti risorse del PON Metro 2014-2020 che dovrebbero arrivare per la città metropolitana, con quali effetti per il territorio. Sull’emergenza-casa, i disagi sono aumentati con l’aumento degli sfratti, ma manca ancora un piano complessivo e gli interventi per ristrutturare il patrimonio comunale, come il Palazzo di Cemento di Librino, sul quale vorremmo sapere qualcosa di più certo. E, non ultima, c’è la questione della zona industriale per la quale il Comune sembra orientato a un confronto monco, senza le organizzazioni dei lavoratori».
La spesa pubblica è una questione che ci preoccupa – ha spiegato Rotolo – perché oggi, nel territorio etneo comincia a prendere consistenza il numero di Comuni che, non avendo riorganizzato per tempo le proprie spese, sta andando verso il dissesto. Un evento che significherà tassazione elevata e riduzione dei servizi con grave penalizzazione delle famiglie dei lavoratori e dei pensionati. Ecco perché ci siamo impegnati nella contrattazione di prossimità con gli enti locali, per ottenere servizi per le famiglie e gli anziani, il Punto di accesso unico ai servizi socio-sanitari, il tempo prolungato nella scuola che darebbe opportunità lavorative e vera lotta alla dispersione scolastica».
La Cisl di Catania vede nell’alleanza con le forze sociali e imprenditoriali del territorio un’opportunità per rilanciare l’occupazione e lo sviluppo. «A Catania – ha argomentato – ci sono realtà industriali produttive e di ricerca d’eccellenza e di innovazione. Lo abbiamo detto quando abbiamo fatto avanzato la nostra proposta di Distretto del Sud Est, occorre però riuscire a implementare la sinergia tra forze imprenditoriali, sindacali e amministrazione locale. C’è il settore della produzione energetica, della farmaceutica, della filiera agroalimentare e turistica attorno ai quali si possono costruire progetti e ottenere fondi europei. Ma risolvere le difficoltà che ancora oggi esistono nell’industria catanese, come nel caso della Pfizer e delle Acciaierie di Sicilia, per la mancanza di determinazione degli assessorati regionali.
Proprio la Regione è sul banco degli imputati, per l’incapacità cronica di riuscire, dal 2008, nonostante tre governi, a mettere in campo politiche efficaci. Un’incapacità di cui hanno fatto le spese, primi fra tutti, i lavoratori forestali, della formazione e della sanità. E proprio i nodi di rifiuti, formazione professionale, precari di enti locali e sanità e forestali, per Milazzo, devono essere sciolti da Governo e Parlamento regionali.
Per il segretario della Cisl Sicilia, sull’Isola pendono «ipoteche pesantemente accese dai conti che non tornano, come denunciato anche dai magistrati contabili. E dalle riforme che non hanno visto luce e su cui l’Ars deve dire ora una parola. Bene la disponibilità che sembrerebbe emergere dentro alcune forze politiche per il varo della riforma dei Liberi consorzi e in materia di sistema idrico integrato.
Ma, insiste Milazzo «le stesse forze politiche di maggioranza e opposizione che considerano la situazione regionale ormai insostenibile, hanno il dovere di intervenire urgentemente, prima di scrivere la parola fine alla legislatura, sul sistema dei rifiuti, i forestali e i precari».
Con le proposte, la Cisl di Catania ha elaborato lo slogan/hashtag #NewDealSudEst per diffondere l’iniziativa anche sulle reti sociali.
Sviluppo del territorio e Area vasta:
- Politica industriale: microelettronica, farmaceutica, green economy, agroalimentare e grande distribuzione
- Filiere, accordi territoriali, ricerca e università
- Fondi UE 2014-2020
- Infrastrutture: telematiche, mobilità, energia
- Politiche di sviluppo del turismo e dei servizi: strutture d’accoglienza e ricettive; rete musei, teatri, beni culturali e della Diocesi
- Personale dipendente della P.A., precari
- Partecipate (Amt, rete acqua e gas): organizzazione, investimenti
- Rifiuti: nuovo appalto, sviluppo filiera
- Scuole ed edifici pubblici: messa insicurezza
- Politiche sociali e sanitarie: organizzazione dei servizi
- Tributi locali
- Bilancio
- Edilizia sociale
20 Luglio 2015
Notizia correlata:
Cisl Sicilia. Patto d’emergenza tra partiti per il fine legislatura. Nell'agenda politica del necessario patto d’emergenza anche la questione dei forestali (24 mila persone)
Nessun commento:
Posta un commento
Ogni commento anonimo sarà cestinato, verranno pubblicati tutti tranne quelli offensivi e/o volgari, si ricorda che commentare significa anche assumersi la responsabilità di ciò che si dice. Qualora la loro pubblicazione violasse eventuali diritti d’autore, vogliate comunicarlo via email. Saranno immediatamente rimossi. Quelli con profilo Anonimo DEVONO essere firmati alla fine del commento altrimenti saranno cancellati. Il titolare del blog declina ogni responsabilità per i commenti rilasciati da terzi. Le immagini pubblicate sono quasi tutte tratte da internet e quindi valutate di pubblico dominio. Qualora il loro uso violasse diritti d'autore, lo si comunichi all'autore del blog che provvederà alla loro rimozione.