Conferenza Organizzazione Palermo CGIL: intervento di Piero Galli (FLAI)
Compagne e compagni buongiorno,
Sono Piero Galli e sono un operaio forestale, uno dei tanti, e tanto chiacchierati forestali della Sicilia.
Devo dire che, troppo spesso su di noi si sono fatte speculazioni, senza voler veramente affrontare le questioni nel merito, con responsabilità colpevoli del governo di questa regione, nell’aver alimentato le strumentalizzazioni che continuano a mortificare la dignità di tanti lavoratori, la cui unica colpa è quella di non essere utilizzati nei tempi, nei modi e per le finalità che potrebbero coniugare il bisogno di lavoro della nostra gente, ancor più accentuato in questo momento di profonda crisi, con la forte esigenza di manutenzione del nostro territorio, come ci ricorda, qualora fosse necessario, il recente crollo dei piloni sulla Palermo-Catania.
E’ complicato fare contrattazione con una controparte inaffidabile, il governo della regione non rispetta le leggi e i contratti, per corrispondere gli arretrati contrattuali attende che sia un giudice a stabilirlo e la struttura antincendio che dev’essere avviata nel periodo compreso tra il 15 maggio e il 15 giugno, partirà nella provincia di Palermo, salvo ulteriori imprevisti, con almeno un mese di ritardo rispetto al termine fissato dalla legge.
Naturalmente non sono questi, la sede e il momento per parlare della forestale siciliana, ma sicuramente il tema offre spunti interessanti se contestualizzato rispetto alle ricadute occupazionali derivanti dalla centralità del tema della manutenzione ambientale, previsto nel Piano del Lavoro della CGIL. In ogni caso parto dalla forestale perchè da li nasce la mia iscrizione al sindacato, alla Flai.
E questo concetto vorrei sviluppare. Perchè mi pare utile condividere il punto di vista di un giovane lavoratore, stagionale, quindi precario, che incontra il sindacato. Anche se avviene 25 anni fa, la ritengo una condizione ancora attualissima e diffusa e rappresenta un bisogno che c’è ancora oggi, forse più di prima a causa degli effeti devastanti del jobs act e della legge di stabilità. A San Giuseppe Jato, uno dei tanti paesi della provincia, in cui la CGIL è presente tramite le leghe dello SPI e della FLAI, questo giovane trova il sindacato di cui ha bisogno, quello che gli serve, cioè quello che risponde alle proprie necessità. Trova esattamente il sindacato che voleva. Quello in cui è fondante il valore della solidarietà, quello che assieme ai lavoratori affronta i problemi, sviluppa strategie, da una speranza, garantisce le tutele, mette in campo quella contrattazione attorno alla quale si creano aggregazione e consensi, quel sindacato nel quale l’individuo acquista consapevolezza della forza che si ha quando si è uniti e organizzati. E nella fattispecie, è il sindacato che incontra il lavoratore! Perchè il sindacalista della Flai, si sposta sul territorio, raggiunge i lavoratori sul luogo di lavoro, oggi come allora. Quindi quel decentramento verso il territorio, che nel documento della conferenza di organizzazione diciamo di voler attuare, per la Flai è storia! è un fatto consolidato. E’ un modus operandi che stiamo cercando di arricchire con nuove iniziative, coniugando antiche tradizioni e nuovi strumenti e prediligendo sempre più il sindacato di strada, quello che va a cercare i lavoratori, piuttosto che aspettarli dietro una scrivania. La Flai nazionale infatti, ha approvato un nostro progetto, presentato congiuntamente alla Flai di Trapani, che prevede una nostra presenza in occasione della prossima vendemmia con un furgone, attrezzato con gli strumenti informatici e la connessione a internet, nelle campagne ad incontrare i lavoratori, a fare volantinaggio, a verificare le buste paga, a distribuire le copie dei contratti, a fornire consulenza sulle tutele individuali, coadiuvati anche attraverso il supporto dei compagni dell’Inca. Integrando così l’azione sindacale con la imprescindibile tutela individuale. Esattamente la stessa cosa fanno i nostri capilega e i nostri tanti delegati. Le nostre leghe sul territorio, di fatto replicano in piccolo, con ovvi limiti strutturali, le CDL. Lì i nostri compagni, quasi sempre sotto forma di volontariato, tra mille difficoltà e con ridotta accessibilità agli strumenti necessari, provano a dare risposte alla molteplice e variegata utenza, tengono alta la bandiera della CGIL! Non quella della Flai o dello Spi.
Quei compagni delle leghe, che nei nostri paesi non hanno mai smesso di chiamarsi “Camera del Lavoro”, sono meritevoli, non meno di altri, di essere destinatari di investimenti in termini di formazione e accessibilità agli strumenti, che gli consentano di dare sempre risposte tempestive e qualificate, anche in considerazione del fatto che, le risposte che non riusciamo a dare noi, la gente se le va a cercare altrove. Quelle piccole, ma preziose realtà, che in alcuni casi sono esempio di perfetto equilibrio tra contrattazione sociale e tutela individuale, dove si fa attività sindacale e si garantisco tutti servizi, vanno assolutamente preservate. La loro presenza e loro efficienza, infatti, aiutano a stare sul territorio e a promuovere iniziative confederali, rivolte alle colletività. E grazie allo stretto rapporto con le leghe e con il territorio, la Flai di Palermo, l’anno scorso attraverso l’occupazione simbolica di Borgo Borzellino, nei pressi di Camporeale, ha lanciato l’iniziativa “Dalla terra il lavoro” promuovendo un disegno di legge di iniziativa popolare, che prevede l’assegnazione delle terre incolte a cooperative di giovani, in perfetta sintonia con la priorità riconosciuta dalla CGIL alla questione giovanile, che nella nostra provincia assume connotati ancor più drammatici.
Devo dire che, troppo spesso su di noi si sono fatte speculazioni, senza voler veramente affrontare le questioni nel merito, con responsabilità colpevoli del governo di questa regione, nell’aver alimentato le strumentalizzazioni che continuano a mortificare la dignità di tanti lavoratori, la cui unica colpa è quella di non essere utilizzati nei tempi, nei modi e per le finalità che potrebbero coniugare il bisogno di lavoro della nostra gente, ancor più accentuato in questo momento di profonda crisi, con la forte esigenza di manutenzione del nostro territorio, come ci ricorda, qualora fosse necessario, il recente crollo dei piloni sulla Palermo-Catania.
E’ complicato fare contrattazione con una controparte inaffidabile, il governo della regione non rispetta le leggi e i contratti, per corrispondere gli arretrati contrattuali attende che sia un giudice a stabilirlo e la struttura antincendio che dev’essere avviata nel periodo compreso tra il 15 maggio e il 15 giugno, partirà nella provincia di Palermo, salvo ulteriori imprevisti, con almeno un mese di ritardo rispetto al termine fissato dalla legge.
Naturalmente non sono questi, la sede e il momento per parlare della forestale siciliana, ma sicuramente il tema offre spunti interessanti se contestualizzato rispetto alle ricadute occupazionali derivanti dalla centralità del tema della manutenzione ambientale, previsto nel Piano del Lavoro della CGIL. In ogni caso parto dalla forestale perchè da li nasce la mia iscrizione al sindacato, alla Flai.
E questo concetto vorrei sviluppare. Perchè mi pare utile condividere il punto di vista di un giovane lavoratore, stagionale, quindi precario, che incontra il sindacato. Anche se avviene 25 anni fa, la ritengo una condizione ancora attualissima e diffusa e rappresenta un bisogno che c’è ancora oggi, forse più di prima a causa degli effeti devastanti del jobs act e della legge di stabilità. A San Giuseppe Jato, uno dei tanti paesi della provincia, in cui la CGIL è presente tramite le leghe dello SPI e della FLAI, questo giovane trova il sindacato di cui ha bisogno, quello che gli serve, cioè quello che risponde alle proprie necessità. Trova esattamente il sindacato che voleva. Quello in cui è fondante il valore della solidarietà, quello che assieme ai lavoratori affronta i problemi, sviluppa strategie, da una speranza, garantisce le tutele, mette in campo quella contrattazione attorno alla quale si creano aggregazione e consensi, quel sindacato nel quale l’individuo acquista consapevolezza della forza che si ha quando si è uniti e organizzati. E nella fattispecie, è il sindacato che incontra il lavoratore! Perchè il sindacalista della Flai, si sposta sul territorio, raggiunge i lavoratori sul luogo di lavoro, oggi come allora. Quindi quel decentramento verso il territorio, che nel documento della conferenza di organizzazione diciamo di voler attuare, per la Flai è storia! è un fatto consolidato. E’ un modus operandi che stiamo cercando di arricchire con nuove iniziative, coniugando antiche tradizioni e nuovi strumenti e prediligendo sempre più il sindacato di strada, quello che va a cercare i lavoratori, piuttosto che aspettarli dietro una scrivania. La Flai nazionale infatti, ha approvato un nostro progetto, presentato congiuntamente alla Flai di Trapani, che prevede una nostra presenza in occasione della prossima vendemmia con un furgone, attrezzato con gli strumenti informatici e la connessione a internet, nelle campagne ad incontrare i lavoratori, a fare volantinaggio, a verificare le buste paga, a distribuire le copie dei contratti, a fornire consulenza sulle tutele individuali, coadiuvati anche attraverso il supporto dei compagni dell’Inca. Integrando così l’azione sindacale con la imprescindibile tutela individuale. Esattamente la stessa cosa fanno i nostri capilega e i nostri tanti delegati. Le nostre leghe sul territorio, di fatto replicano in piccolo, con ovvi limiti strutturali, le CDL. Lì i nostri compagni, quasi sempre sotto forma di volontariato, tra mille difficoltà e con ridotta accessibilità agli strumenti necessari, provano a dare risposte alla molteplice e variegata utenza, tengono alta la bandiera della CGIL! Non quella della Flai o dello Spi.
Quei compagni delle leghe, che nei nostri paesi non hanno mai smesso di chiamarsi “Camera del Lavoro”, sono meritevoli, non meno di altri, di essere destinatari di investimenti in termini di formazione e accessibilità agli strumenti, che gli consentano di dare sempre risposte tempestive e qualificate, anche in considerazione del fatto che, le risposte che non riusciamo a dare noi, la gente se le va a cercare altrove. Quelle piccole, ma preziose realtà, che in alcuni casi sono esempio di perfetto equilibrio tra contrattazione sociale e tutela individuale, dove si fa attività sindacale e si garantisco tutti servizi, vanno assolutamente preservate. La loro presenza e loro efficienza, infatti, aiutano a stare sul territorio e a promuovere iniziative confederali, rivolte alle colletività. E grazie allo stretto rapporto con le leghe e con il territorio, la Flai di Palermo, l’anno scorso attraverso l’occupazione simbolica di Borgo Borzellino, nei pressi di Camporeale, ha lanciato l’iniziativa “Dalla terra il lavoro” promuovendo un disegno di legge di iniziativa popolare, che prevede l’assegnazione delle terre incolte a cooperative di giovani, in perfetta sintonia con la priorità riconosciuta dalla CGIL alla questione giovanile, che nella nostra provincia assume connotati ancor più drammatici.
In un recente convegno organizzato
dall’Auser nella vicina città di Terrasini, dal titolo “Mare=Risorsa”,
il segretario generale della Flai di Palermo, Tonino Russo, partendo dai
problemi dei pescatori, che sono lavoratori seguiti dalla Flai, ha
sviluppato una serie di considerazioni sul pescato, sulla sua
trasformazione, sulla commercializzazione, sulla necessità di interventi
strutturali per adeguare il porto, sul turismo alimentare, sulla
possibilità di promuovere iniziative culturali, sulle potenzialità di
interventi formativi atti a garantire la continuità di una serie di
lavori connessi con la pesca, che non hanno un ricambio generazionale,
rivendicando l’intervento delle istituzioni locali e regionali presenti e
gettando le basi per l’avvio di una contrattazione sociale in quel
territorio, che può vedere il coinvolgimento di diverse categorie sotto
la regia della confederazione.
Le nostre delegate e i nostri delegati sono per noi di vitale
importanza. Sono un valore aggiunto, al quale non possiamo rinunciare
che hanno diritto ad occasioni di crescita e di stimolo e ai quali Flai
riconosce ampi spazi di agibilità in tutti gli organismi. Alla Flai di
Palermo le RSA oltre a dare il loro prezioso supporto nelle trattative
con le aziende e nei rapporti con gli iscritti, sono sempre in prima
linea in tutte le iniziative e in tutte le manifestazioni organizzate
dalla Flai e dalla CGIL. In oltre, in molte realtà aziendali, a partire
dalla Forestale, al Consorzio di Bonifica, all’Esa, all’Università, alla
Puccio, alla Duca di Salaparuta, alla Ciprogest abbiamo i comitati
degli iscritti o i coordinamenti che sono il naturale raccordo tra i
nostri iscritti e la segreteria provinciale. La particolare attenzione
alle esigenze formative esplicitata in questa conferenza di
organizzazione, sarà sicuramente gradita a tutti gli attivisti della
Flai, che spesso sentono e manifestano il bisogno di essere formati e di
essere aggiornati, secondo una concezione dinamica che tenga conto
della velocità con cui muta il mondo che ci circonda e che li metta in
condizione di affrontare le contrattazioni, di offrire una pronta
assistenza nell’ambito delle tutele, di sentirsi, perchè se ne
condividono i valori fondanti, parte integrante del nostro sindacato.
Ormai è universalmente condivisa la necessità che, contrattazione
collettiva e servizi per la tutela individuale vadano di pari passo. E
anche i nostri delegati ravvisano il bisogno di una formazione
specifica, almeno sugli elementi essenziali che caratterizzano i nuovi
ammortizzatori sociali e le tutele, perché possano sentirsi ed essere
realmente,punto di riferimento anche per questi bisogni.
Anche questo è utile, se mi permettete, e
concludo, a garantire che altri giovani, altre lavoratrici e
lavoratori, incontrino il sindacato e sia quello che risponde alle loro
esigenze, quello di cui hanno bisogno, quello che gli serve… la CGIL!
25 Giugno 2015
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