La giunta approva la Finanziaria. Regionali in piazza contro i tagli
Varata la "cura dimagrante" per diversi settori dell'amministrazione Corteo di Cgil e Uil contro le norme sul personale
Ridimensionati settore agricolo, Esa e strutture intermedie
di GIOACCHINO AMATO
La giunta regionale ha approvato la manovra finanziaria. Il via libera è arrivato dopo le 18 a conclusione della riunione dell'esecutivo svoltasi a Catania, dove il governatore Rosario Crocetta, ha riunito la sua squadra per il via libera definitivo al testo. Il documento lunedì sarà trasmesso all'Assemblea regionale per l'iter nelle commissioni parlamentari. Nel testo una vigorosa cura dimagrante per i dipendenti del comparto agricolo, forestali, consorzi di bonifica e Ente di sviluppo agricolo ma anche per una serie di organismi intermedi, da Urega alla gestione delle aree archeologiche. Al momento inserite anche le norme che riguardano la funzione pubblica in attesa del confronto con i sindacati all'Aran Sicilia. Un corposo capitolo riguarda invece l'utilizzo dei fondi europei 2014-2020 e la velocizzazione degli iter autorizzativi.
Palermo, regionali in piazza contro la Finanziaria
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Soddisfatto Crocetta che parla di finanziaria "Sblocca Sicilia". La manovra ammonta a circa 150 milioni di euro, contiene anche le norme sulla riduzione dei compensi dei consiglieri comunali che non potranno superare il 30% dell'indennità degli assessori, la soppressione degli Iacp e dell'Arsea, misure di sburocratizzazione. Per chiudere la quadra manca però l'accordo con lo Stato sulle questioni aperte nei tavoli istituzionali, dalla compartecipazione della Regione alla spesa sanitaria alle materie fiscali. Su questo versante, la Regione punta a chiudere gli accordi già la prossima settimana, una partita intorno ai tre miliardi, fondamentale per chiudere il bilancio.
"Abbiamo varato tutto - dice il governatore - c'è una parte che riguarda anche il personale della Regione". In questo senso, la giunta ha approvato una direttiva che dà mandato all'Aran di avviare il confronto con i sindacati sulla scorta del protocollo d'intesa firmato due giorni fa. "Se entro il 10 aprile saranno apportate modifiche e miglioramenti che potrebbero essere proposti dal tavolo sindacale, allora noi ci impegniamo a emendare in commissione o in aula le norme contenute nella finanziaria proprio per venire incontro alle necessità del dialogo che abbiamo con le parti sociali", afferma Crocetta.
"Non è la finanziaria dei tagli. È la finanziaria dello sviluppo, dell'austerità come l'avrebbe chiamata Berlinguer". Così il presidente della Regione aveva risposto in mattinata ai sindacati che oggi sono scesi in piazza contro i tagli della Finanziaria. Questa mattina i sindacati hanno sfilato per le vie del centro. Un corteo pieno di striscioni e bandiere di Fp Cgil Sicilia e Uil Fpl è partito da Piazza Marina ed ha percorso tutto corso Vittorio Emanuele fino a Piazza indipendenza dove si è tenuto il comizio finale.
"No all'accordo truffa", hanno gridato i lavoratori, alcune centinaia, in riferimento al protocollo d'intesa siglato con il governo regionale da Cobas-Codir, Sadir, Siad, Fp Cisl e Ugl due giorni fa e che prevede di affidare a un tavolo negoziale con l'Aran Sicilia la trattativa su permessi sindacali, malattia, mobilità e riqualificazione e riclassificazione del personale. E provare ad arrivare ad un accordo prima del varo della Finanziaria così da modificarne in corsa il testo attraverso emendamenti.
In strada dipendenti dei vari dipartimenti, dai beni culturali con una delegazione arrivata anche dal teatro greco di Taormina ai dipendenti tecnici del Corpo Forestali per cui la finanziaria prevede tagli pesanti con l'eliminazione dell'indennità di pubblica sicurezza. Tanti gli striscioni da Trapani, Messina, Enna e Agrigento. "Quello che chiediamo è una riforma complessiva della macchina amministrativa", dicono i segretari generali Michele Palazzotto (Fp Cgil) e Enzo Tango (Uil Fpl).
"Ai dipendenti rivalutiamo il contratto - replica il presidente da Catania- quindi guadagneranno di più e nel frattempo diamo possibilità ai piani di fuoriuscita che potranno anche ringiovanire la macchina burocratica regionale, riorganizzarla. È impossibile che da 20 anni non entra un giovane nella burocrazia regionale".
Per il segretario regionale della Fp Cgil Michele Palazzotto "l'accordo firmato mercoledì è invece una truffa. Non c'è alcuna garanzia per i lavoratori. Non solo: alcuni sindacati avevano già disdetto lo sciopero prima ancora di avere di conoscere la proposta del governo". Dello stesso avviso il segretario della Fp Uil Enzo Tango: "Sconfessiamo il protocollo di intesa firmato mercoledì - dice - Questo sciopero dimostra che la piattaforma delle istanze sindacali unitarie è stata disattesa e abbiamo deciso di spostare la discussione dai tavoli negoziali alla piazza".
Stamattina è partito da piazza Marina il corteo dei dipendenti regionali organizzato da Cgil e Uil per lo sciopero generale contro le norme sul personale della Regione contenute nella Finanziaria. La proposta del governo e la decisione della maggioranza delle sigle di sottoscriverla, ha spaccato il fronte sindacale: Cgil e Uil, infatti, non hanno firmato il protocollo e hanno deciso di non revocare lo sciopero proclamato mesi fa. Il corteo ha sfilato per le vie del centro ed è arrivato a Palazzo D'Orleans, sede della presidenza della Regione. Per il segretario regionale della Fp Cgil Michele Palazzotto "l'accordo firmato mercoledì
è una truffa. Alcuni sindacati avevano già disdetto lo sciopero prima ancora di avere di conoscere la proposta del governo". Dello stesso avviso il segretario della Fp Uil Enzo Tango: "Sconfessiamo il protocollo di intesa firmato mercoledì. - ha detto - Questo sciopero dimostra che la piattaforma delle istanze sindacali unitarie è stata disattesa e abbiamo deciso di spostare la discussione dai tavoli negoziali alla piazza".
20 Marzo 2015
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