Caltagirone. La Forestale sequestra in località Santo Pietro una discarica con amianto e rifiuti speciali
Una «bomba» ecologica nel bosco
L'intervento degli uomini della Forestale
nel
bosco di Santo Pietro dov'è stata scoperta
una discarica abusiva con un
notevole
quantitativo di rifiuti pericolosi
Una discarica abusiva, con un notevole quantitativo di rifiuti pericolosi, è stata scoperta e sequestrata, nel bosco di Santo Pietro, dal personale del Comando forestale del distaccamento di Caltagirone.
Le guardie forestali, coordinate dal commissario superiore Natale Catalano, nell'ambito di una serie di servizi che sono finalizzati alla prevenzione e repressione dei reati in materia ambientale, hanno rivenuto, nella località Piano del Lupo, in un'area di circa cinquemila metri quadrati, un deposito "fuorilegge" di rifiuti abbandonati.
Si tratta, in particolare, di un ingente quantitativo di lastre e serbatoi in fibro-cemento-amianto, in parte frantumati a suo tempo (cioè prima del loro abbandono) in modo da rendere più agevole (sfuggendo così a eventuali controlli o occhi "indiscreti") la possibilità di trasportarli illegalmente.
Oltre a questi rifiuti pericolosi, gli uomini del Corpo forestale hanno pure trovato e sequestrato rifiuti speciali non pericolosi quali un ingente quantitativo di materiale proveniente dalla demolizione edilizia, pneumatici di varie misure fuori uso, vetro e plastica, tutti sparsi lungo lo spazio in questione.
Le operazioni che hanno portato al sequestro dell'area, sono state coordinate dal nuovo procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Caltagirone, Giuseppe Verzera.
I rifiuti risultano abbandonati direttamente sul terreno, con conseguente, notevole impatto ambientale, anche in considerazione del fatto che l'area ricade in zona Sic (Sito interesse comunitario). Ma il notevole quantitativo di rifiuti e il loro carattere inquinante - come evidenziato dagli ispettori del Corpo forestale intervenuti - pone pure problemi di carattere igienico - sanitario e rischi di inquinamento delle falde acquifere.
Ulteriori indagini sono in corso per verificare le responsabilità di quanti - oggi ignoti - hanno illegalmente abbandonato i rifiuti nell'area, rendendosi in questo modo artefici di attività organizzata per la gestione del deposito o dello stoccaggio incontrollato di rifiuti.
M. M.
18 Gennaio 2015
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