NODI DELLA SICILIA
Crocetta: «Tagli a regionali e forestali
Cancelleremo 700 posti da dirigente»
di
Giacinto Pipitone
Per il presidente si possono risparmiare decine di milioni l’anno con prepensionamenti e 700 postazioni dirigenziali in meno
PALERMO. «Prima della Finanziaria e del bilancio
dobbiamo approvare riforme che mettano ordine alla burocrazia, agli
esuberi di personale e che permettano di ridurre le spese. Sì, possiamo
andare all’esercizio provvisorio in attesa di trovare l’equilibrio. Ma nessuno pensi che tutto possa rimanere come è oggi, sarebbe la fine della Sicilia.
Sia chiaro anche a chi vuole fare opposizione: ci saranno momenti
difficili ma non si può cavalcare il malcontento. Il consenso si
costruisce attivando piani di risanamento e bilancio»: Palazzo
d’Orleans, ore 15, Rosario Crocetta ha appena completato la mappa delle
deleghe agli assessori e traccia la rotta di breve periodo del nuovo
governo. E gli avvisi ai naviganti sono tanti.
Assegnate le deleghe, si parte. Qual è la prima legge che porterà all’Ars?
«Io credo che la riforma delle Province debba avere la priorità. Poi in un paio di settimane si potrà fare anche la riforma della Formazione professionale e probabilmente pure quelle che riguardano forestali e burocrazia regionale».
Andiamo con ordine. Sulla riforma delle Province ci sono due testi paralleli. Quello del governo e quello dell’Ars promosso dal presidente Ardizzone per recepire la legge nazionale. Quale andrà avanti?
«Il testo messo a punto dal governo recepisce già la legge nazionale scritta da Delrio. L’unica differenza è sulle città metropolitane: con la norma nazionale ce ne sarebbe una sola noi abbiamo invece previsto di creare pure quelle di Messina e Catania. E poi il nostro testo permetterebbe aggregazioni di Comuni più omogenee. La norma nazionale mette insieme, per esempio, Godrano e Petralia con Palermo. Che senso ha?».
La riforma della Formazione è stata scritta da Nelli Scilabra, poi sacrificata sull’altare dell’accordo nella maggioranza. Il testo verrà modificato?
«Intanto ribadisco che è una lege fondamentale che si può approvare in due settimane, dopo le Province. Il testo a mio avviso non va modificato perchè è stato discusso con tutti gli attori del sistema. L’aula è padrona di votarlo o meno ma è un testo che può essere migliorato, non peggiorato».
L'INTERVISTA INTEGRALE NELLE PAGINE DEL GIORNALE DI SICILIA IN EDICOLA
Assegnate le deleghe, si parte. Qual è la prima legge che porterà all’Ars?
«Io credo che la riforma delle Province debba avere la priorità. Poi in un paio di settimane si potrà fare anche la riforma della Formazione professionale e probabilmente pure quelle che riguardano forestali e burocrazia regionale».
Andiamo con ordine. Sulla riforma delle Province ci sono due testi paralleli. Quello del governo e quello dell’Ars promosso dal presidente Ardizzone per recepire la legge nazionale. Quale andrà avanti?
«Il testo messo a punto dal governo recepisce già la legge nazionale scritta da Delrio. L’unica differenza è sulle città metropolitane: con la norma nazionale ce ne sarebbe una sola noi abbiamo invece previsto di creare pure quelle di Messina e Catania. E poi il nostro testo permetterebbe aggregazioni di Comuni più omogenee. La norma nazionale mette insieme, per esempio, Godrano e Petralia con Palermo. Che senso ha?».
La riforma della Formazione è stata scritta da Nelli Scilabra, poi sacrificata sull’altare dell’accordo nella maggioranza. Il testo verrà modificato?
«Intanto ribadisco che è una lege fondamentale che si può approvare in due settimane, dopo le Province. Il testo a mio avviso non va modificato perchè è stato discusso con tutti gli attori del sistema. L’aula è padrona di votarlo o meno ma è un testo che può essere migliorato, non peggiorato».
L'INTERVISTA INTEGRALE NELLE PAGINE DEL GIORNALE DI SICILIA IN EDICOLA
04 Novembre 2014
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