Sicilia, incendi record e ancora richiami dalla Protezione civile
di Rosario Battiato
Il
Corpo forestale: nel 2014 l’Isola è la regione con la maggiore
superficie boschiva percorsa dal fuoco. Dopo la lettera di giugno,
Gabrielli riscrive a Crocetta: flotta siciliana inadeguata
PALERMO – All'avvio della campagna antincendio, Rosario Crocetta si
era premurato di minimizzare i ritardi e, in tandem con l'assessore
Sgarlata, aveva rassicurato tutti sull'efficacia del provvedimento per
la flotta area della Regione (erano previsti 3 milioni di euro) in
seguito ai richiami della Protezione civile di inizio giugno. A distanza
di più di un mese la situazione si ripresenta, decisamente peggiorata.
Non è un periodo facile. Lo scorso mese era stato Emilio Occhiuzzi, direttore regionale dei Vigili del fuoco, a elencare il numero degli incendi divampati in Sicilia tra il 23 giugno e il 3 luglio che, oltre a essere tutti dolosi, erano pure quadruplicati rispetto all'anno prima: 1800 contro i 508 del 2013. In termini statistici si dice +400%.
Non è migliore il quadro complessivo realizzato dal Corpo forestale dello Stato che ha elencato tutti gli incendi boschivi per regione dal primo gennaio al 28 luglio del 2014. La Sicilia è la seconda regione d'Italia per numero di incendi (153), battuta dall'inarrivabile Sardegna (1539). Tuttavia il dato più preoccupante riguarda l'effettiva dannosità dei focolai che nella nostra regione hanno percorso 1232 ettari di superficie boscata a fronte di un totale nazionale pari a 3448. Praticamente un terzo della superficie nazionale coinvolta si trova dalle nostre parti. Inoltre ci sono altri mille ettari coinvolti che riguardano le superfici non boscate. Nel complesso, 2323 ettari sono stati percorsi dal fuoco. Si tratta del secondo dato nazionale battuto soltanto dalla Sardegna (3871) e pari a circa un quarto del totale nazionale (8342).
Numeri che impressionano e che non hanno trovato adeguata corrispondenza nelle rassicurazioni di Crocetta sull'efficacia della flotta antincendio. A giugno, in seguito alla accuse seguite al ritardo con cui era stata bandita la gara per gli elicotteri per affrontare l'emergenza incendi, era anche scattato un esposto alla Procura di Palermo e alla Corte dei Conti della Sicilia da parte dell'ex assessore Gaetano Armao. In seguito, la gara d'urgenza per gli elicotteri del servizio antincendio era andata deserta e quindi Crocetta aveva manifestato tutta la sua soddisfazione per essere riuscito a raggiungere l'intesa con lo Stato per la fornitura di alcuni elicotteri e avviare un accordo per i prossimi tre anni. Un altro patto era stato trovato con il ministero dell'Interno, che avrebbe permesso, tramite Vigili del fuoco e Protezione civile, la fornitura di altri due elicotteri che stazioneranno a Catania, mentre i due del Corpo forestale saranno di stanza a Palermo. Crocetta ha un piano preciso: nel lungo periodo la gestione della lotta antincendio dovrà tornare pubblica.
Una posizione lodevole, come molte di quelle imbastite dal governatore. Peccato che l'atto concreto non sembra andare nella giusta direzione. Nei giorni scorsi è, infatti, pervenuto un ulteriore richiamo di Franco Gabrielli, capo della Protezione civile nazionale, che ha fatto seguito agli appunti dello scorso giugno. Le doglianze di Roma sono roba ben nota: dall'inizio della campagna antincendio dello scorso 16 giugno ci sono state 235 richieste di intervento aereo arrivate al Centro operativo aereo unificato (Coau) del dipartimento della Protezione civile, un dato analogo a quello del 2013 (238) con un'anomalia significativa data la presenza di 196 richiesta, pari a oltre l'83% del totale, dalla sola Sicilia. Le restanti 39 richieste sono state avanzate dalla Sardegna (23), da Calabria e Puglia (5 e 4), da Abruzzo e Lazio(2) Basilicata, Campania e Liguria (1).
Per la Sicilia si tratta di un aumento del 350% nel ricorso alla flotta aerea dello Stato rispetto al 2013 pur in presenza di condizioni meteo-climatiche complessivamente nella norma. Il giudizio del dipartimento è netto e prende di mira, ancora una volta, l'assenza di una flotta isolana che ad oggi consta di due soli elicotteri schierati su Palermo. “È doveroso evidenziare – si legge nella nota di Franco Gabrielli - che, laddove nelle prossime settimane le condizioni meteo-climatiche dovessero favorire un aumento delle richieste di supporto da parte di altre Regioni, il Coau si troverebbe nella condizione di non poter dedicare tutti i velivoli disponibili all'intervento su un solo territorio".
13 Agosto 2014
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