Randello, ecco il dossier a puntate ll comitato in azione.
«Quattro capitoli ci aiuteranno a scoprire la verità su scelte disinvolte»
Sopra, la spiaggia di Randello. Foto lasicilia.it
Alessia Cataudella
Una copertina, quattro capitoli. In anteprima lo scheletro di un testo atteso, velato e intrigante. Ma questo non è il lancio di un romanzo d'appendice e non racconterà di dame tutte boccoli e grandi speranze, né, tantomeno, dei damascati salotti della borghesia bene mitteleuropea. Si tratta di ciò che il comitato Randello libera ha raccolto nel dossier (presentato, ma non ancora reso di pubblico dominio), "Dependance Resort Randello, capolinea della legalità". Una lettura aperta, germogliata tra carte bollate e colonne di scartoffie, che vuole scoprire, tra le righe, il futuro di un'area di interesse comunitario. Sarà una strutturata realtà ricettiva privata?
Il fascicolo si impone la verità. Uno scritto non certo affascinante. Ma avvincente, almeno stando a quanto asserito dagli "autori". "L'intera vicenda sarà suddivisa in quattro capitoli - chiarisce il comitato - Possiamo solo anticipare che partiremo dal cancello della forestale, per addentrarci nei meandri autorizzativi di un ente pubblico, che sembra fare scelte "disinvolte", che non paiono avere come riferimento primario il perseguimento del pubblico interesse. Di seguito l'attenzione sarà focalizzata sulla pratica Suap 073/201 e sull'iter autorizzativo della stessa. Analizzeremo, poi, la vicenda della concessione demaniale, anzi delle concessioni - perché ce n'è una e poi subito dopo una curiosa integrazione - e della loro reale efficacia e validità. Chiuderemo il cerchio spulciando e denunciando la poco lineare e contraddittoria azione amministrativa del Comune di Ragusa, che in tutta questa storia non ha certo brillato per coerenza e trasparenza. A breve le prime novità sul primo capitolo dell'intricata vicenda".
Tre mesi, per mettere insieme il tutto. Per rendere più facile la comprensione, il comitato - annuncia - disvelerà tutte le carte "a puntate". Non è stato un lavoro semplice. I randellini spiegano il motivo: "In questi novanta giorni chi aveva il dovere di farlo non ha informato in modo corretto e puntuale la cittadinanza, e, inoltre, l'iter amministrativo risulta aggrovigliato. Ci sono pratiche che si sovrappongono e alcuni documenti, pochi per la verità (nonostantela richiesta di accesso agli atti), non sono ancora stati reperiti. Ma, seppure il quadro sia alquanto intricato e nebuloso, grazie anche al contributo volontario di alcuni esperti che stanno condividendo con passione la nostra azione, ci sembra di avere comunque compreso il filo conduttore di tutta la vicenda. In mancanza di alcuni documenti, e questo lo ribadiamo per onestà intellettuale, in certi punti, le conclusioni a cui siamo giunti potrebbero rilevarsi parziali. Siamo pronti, (come sempre lo siamo stati), ad accogliere il contributo di chiunque volesse aiutarci a fare ulteriore luce sulla questione".
Voglia di risposte chiare. L'ha ribadita ancora Randello Libera: "In questi mesi abbiamo chiesto ripetutamente al sindaco di Ragusa ed al dirigente della forestale di chiarire dei passaggi che ci erano oscuri. Silenzio assoluto. Poco importa, non è mai troppo tardi. Qualora dopo il lungo silenzio di questi mesi tutti i soggetti pubblici ed istituzionali a cui ci siamo ripetutamente rivolti (spinti anche dal fatto che Randello è divenuto il tema caldo dell'estate e la gente pretende di sapere la verità), volessero finalmente dare un contributo in termini di chiarezza e di trasparenza, tutto il quadro diventerebbe sicuramente ancor più chiaro, a beneficio di tutta la cittadinanza".
24 Agosto 2014
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