Ieri mattina, davanti all'Azienda demaniale foreste bruciava la rabbia di un centinaio di lavoratori forestali
della manutenzione e del pronto intervento, avvolti nella bandiere
sindacali ma anche nella delusione per risposte che a loro dire sembrano
non arrivare mai.
Un sit-in per chiedere alla Regione di sbloccare
le risorse per effetuare le giornate lavorative per gli operatori
dell'antincendio, rispettarele norme contrattuali riguardo elle visite
mediche e trovare le somme per gli interventi nei siti archeologici.
«Non brucia soltanto la rabbia di queste persone- dice Paolo Zappulla,
segretario generale della Cgil- ma l'intera Sicilia, e la nostra
provincia.
Tutto questo mentre i forestali
sono costretti a stare fermi, alla Regione il bilancio è bloccato e
nonostante i due assessori siracusani a Palermo, gli operatori della
provincia restano senza impiego e due tesori come Cavagrande e la zona
montana brucino. E' un paradosso». Tutto questo mentre la stagione
estiva entra nel suo cuore più caldo e bollente, quello che
stagionalmente diventa teatro di incendi difficilissimi da contenere.
«Questa gente - osserva Vera Uccello, segretario generale Flai- viene
presa per i fondelli ogni giorno. E a farlo è la politica. Perché la
politica continua a far ballare 20 milioni di euro, fingendo che possano
essere direzionati, quando è chiaro a tutti che la coperta è troppo
corta, e non si può più fingere che possa coprire tutte le categorie. Le
risorse mancano, e nell'aria c'è il licenziamento dei forestali».
Nel marzo scorso a Palermo si tenne uno sciopero generale della
categoria, ma «le promesse che ci vennero fatte - fondi e giornate
lavorative come da legge- sono state tutte disattese» lamenta
Salvatore
Tiralongo, vivaista specializzato della Forestale «e mentre dalla
Regione si annuncia che i soldi ci sono, i dirigenti provinciali ci
dicono di non avere coperture finanziarie».
Salvatore Maltese, 51nista,
si rivolge direttamente al presidente del Consiglio Renzi: «Ha messo 80
euro in busta paga a tutti, e noi
forestali non riusciamo più a portare a casa neanche un tozzo di pane».
Seby Spicuglia
23 Luglio 2014
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