Boschi in fiamme e il personale dell'antincendio
non può intervenire per mancanza di mezzi
Un gruppo di dipendenti in forza a squadre antincendio di Grammichele,
lavoratori rammaricati per non potere svolgere le loro mansioni,
a causa della mancanza di mezzi. Foto lasicilia.it
Bruciano i boschi a ridosso del centro abitato di Grammichele e le squadre antincendio non hanno i mezzi per intervenire. L'ondata incendiaria di questi ultimi giorni ha fatto esplodere la rabbia fra gli uomini della squadra antincendio del distretto 5 di Caltagirone, sezione di Grammichele, che, a causa della mancanza dei mezzi, non riesce a espletare al meglio il servizio di spegnimento.
Negli ultimi due giorni, le fiamme hanno interessato il bosco di contrada Marineo, area verde che dista pochi passi dal centro abitato di Grammichele e ricade fra Licodia Eubea e Mineo. Secondo gli uomini dell'antincendio, la maggior parte dei roghi sarebbe di matrice dolosa. A supportare tale ipotesi la testimonianza di un addetto allo spegnimento, che afferma «di aver visto una persona appiccare il fuoco da un'auto per, poi, dileguarsi nel giro di pochi istanti».
«E' una situazione paradossale e insostenibile - dichiarano in coro gli uomini dell'antincendio di Grammichele - e già molte volte siamo stati costretti a spegnere fiamme con mezzi di fortuna e a rischio della nostra incolumità». Sono circa una trentina gli uomini dell'antincendio in servizio al bosco di Marineo, suddivisi in 5 squadre e in servizio 24 ore su 24. «E' frustrante - dice Pino Cagno, operatore della squadra antincendio di Grammichele - vedere un bosco che brucia e noi che non possiamo fare praticamente nulla, se non intervenire con i nostri mezzi perosonali. Siamo qui per far rispettare l'ambiente e salvaguardare un importante patrimonio boschivo. E' brutto sentirsi dire dalle persone che siamo pagati per non lavorare; la verità è che senza gli adeguati mezzi possiamo fare ben poco».
I lavoratori antincendio, oltre a chiedere gli strumenti idonei allo spegnimento del fuoco, denunciano l'assenza di radiotrasmittenti all'interno delle cosiddette vedette di avvistamento e un ritardo all'avvio al lavoro degli stessi di oltre un mese e mezzo rispetto agli anni passati.
«Dove sono i mezzi dell'antincendio? Che ci mettano in condizioni di poter operare in sicurezza, tempestività e con dignità - chiede Paolo Napolitano, operaio antincendio della squadra di Grammichele - perchè i roghi di queste ultime settimane, dimostrano che il sistema di tutela boschivo adottato quest'anno è vulnerabile».
«Lunedì scorso - prosegue - abbiamo tamponato l'incendio e con l'ausilio dell'autobotte proveniente da Santo Pietro siamo riusciti a bonificare l'area. Stavolta è andata bene, ma non possiamo andare avanti così ed esporci a questi rischi». Il bosco di Marineo è una riserva naturale di oltre 400 ettari di alberi di pino domestico e selvatico, eucalipto e decine di ettari di macchia mediterranea. Il timore degli uomini dell'antincendio è che si possa assistere inermi a un rogo della stessa portata di quello verificatosi poche settimane fa in contrada Tenutella.
SIMONE MURGO
23 Luglio 2014
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