03 luglio 2014

INCENDI NEI BOSCHI, ESPOSTO DEL SIFUS ALLA PROCURA DELLA REPUBBLICA


Linguaglossa. Il sindacato dei lavoratori forestali ha inviato una dettagliata nota in Procura

Incendi nei boschi, esposto del Sifus


Presentato ieri alla Procura della Repubblica di Catania un esposto a firma del segretario generale del Sindacato forestali uniti per la stabilizzazione (Sifus), Maurizio Grosso. Nell'esposto si lamenta il grave pericolo di incendi che sovrasta i boschi e le campagne, sia per l'elevata temperatura atmosferica, sia per l'intensità e l'altezza delle erbe che sono presenti nei boschi «lasciati alla mercè di se stessi».
Nell'esposto si evidenzia che nelle ultime settimane le roventi temperature estive ed il forte vento di scirocco sono stati causa di incendi significativi nell'intera regione e che in alcuni casi gli stessi roghi hanno lambito le città, causando pure l'evacuazione di abitazioni a scopo precauzionale. In un caso, poi, l'incendio ha pure sfiorato una stazione di carburante lungo l'autostrada A19. «Vari sono i boschi investiti dagli incendi -si legge ancora nell'esposto - in provincia di Palermo, ma situazione analoga si è verificata, altresì, nel Catanese. La pineta del Monti Rossi di Nicolosi, i boschi di Belpasso, Adrano, Vizzini sono un vecchio ricordo e persino il Tondo Gioieni di Catania è in serio pericolo».
«Nel Ragusano - si legge ancora - è toccata alla macchia mediterranea di contrada Piccitto, mentre nel Trapanese fiamme dalla Riserva dello Zingaro a Custunaci, fino al Belice. Centinaia di ettari di boschi nel Siracusano, nell'Ennese, nel Messinese, nel Nisseno, e nell'Agrigentino - viene precisato nell'esposto - non sono stati risparmiati alle fiamme ed a Pantelleria i boschi del Monte Gibele sono praticamente scomparsi. Preso atto che la Regione è l'istituzione competente in materia e ad oggi non ha realizzato alcuna opera né di prevenzione né, tantomeno di repressione, e che a riprova dell'assoluta negligenza e dell'ingiustificabile disinteresse dimostrato vi è il dato inconfutabile del mancato aviamento dei lavoratori addetti alla manutenzione dei boschi e gli enormi ritardi di quelli preposti allo spegnimento, si chiede che la Procura della Repubblica voglia acceratare e valutare, se nei fatti, atti e comportamenti sopra riportati siano rinvenibili fattispecie penalmente rilevanti».
«Siamo a circa un mese di ritardo nell'assuzione delle squadre antincendio - ha detto ancora il segretario generale del Sifus, Maurizio Grosso - ma quel che è ancora più grave è che la mancata manutenzione delle campagne e l'erbaccia copiosa ed alta presente dappertutto è motivo di pericolo nel caso di incendi».
«Una cosa è, infatti, intervenire su un terreno preventivamente pulito dalle erbe, altra cosa su un terreno colpito dalle fiamme che non è stato pulito all'inizio della stagione estiva. Deve sussistere una regolare ed ordinata attività di programmazione, prevenzione e tutela dei boschi che non può certo essere legata alle casse regionali ma, piuttosto, rispettosa del ciclo biologico delle piante. Chiediamo - ha concluso Grosso - che vengano subito avviati tutti i lavoratori».
Egidio Incorpora

02 Luglio 2014






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