«All'anno zero nella prevenzione»
«Un attacco massiccio». Tagli, competenze complesse e nessun piano
Palermo. «La situazione degli incendi - spiega Calogero Foti, dirigente generale della Protezione civile regionale - resta critica e continuerà su questa falsariga anche nei prossimi giorni: abbiamo subìto un attacco massiccio e diffuso su tutto il territorio (specie nelle province di Palermo e Catania) dettato da situazioni dolose».
Questo il punto di vista del dirigente, poche ore dopo la tornata di roghi che ha investito, grazie al contributo di afa e scirocco, numerose zone dell'isola, e che ha fatto nascere polemiche sull'assenza in Sicilia di Canadair, che sono dovuti arrivare da Lamezia Terme.
Ma quanti uomini e mezzi sono stati coinvolti nelle operazioni di spegnimento?
«Sulle province di Catania, Messina, Palermo e Trapani - sostiene Salvatore Simonetta, segreteria regionale Fns-Cisl - hanno operato complessivamente circa 30 squadre di Vigili del Fuoco, ovvero 150 uomini e una trentina di autopompe, più i mezzi di supporto. Possiamo operare solo da terra perché tutti i mezzi aerei sono sotto la gestione del Corpo forestale. La gente se l'è presa con noi, ma dobbiamo fare i conti con numeri limitati e una scellerata suddivisione di competenze. Infatti una legge nazionale attribuisce gli interventi sugli incendi boschivi alla Forestale, quelli in ambiti antropizzati ai pompieri, con suddivisione delle risorse. Ma spesso, come negli ultimi giorni, i vigili del fuoco devono intervenire anche nelle aree boschive perché la Forestale non ha gli operai. Inoltre scontiamo a livello nazionale tagli governativi che impediscono un ricambio del parco automezzi, poco numeroso e vetusto. Di conseguenza, le autopompe e i camion vengono usati per tutti i tipi d'intervento e sono sottoposti a maggior usura. Ma abbiamo anche carenze di uomini: In Sicilia operano circa 2mila vigili divisi in 4 turni da 12 ore, circa il 20% in meno delle previsioni della pianta organica, e non tutti sono abili al servizio in strada a causa di un'età media elevata».
Riguardo alla Forestale, il conto è presto fatto: zero. «La colpa - osserva Fabrizio Colonna, segretario regionale Fai-Cisl - è della cattiva programmazione regionale. Per il servizio antincendio sono stati assunti in tutta l'Isola solo 200 forestali su 7mila, visto che ci sono ancora iter in corso (dovrebbero terminare entro il 5 luglio). Ma il problema nasce dal servizio di prevenzione, che è stato fatto a macchia di leopardo a causa di assunzioni in ritardo e mancanza di fondi. Le strade provinciali sono piene di sterpaglie, basta un mozzicone acceso per provocare grossi danni. In totale da gennaio sono stati assunti 4.500 lavoratori per una media di 15 giorni a testa. Con questi numeri quanti viali parafuoco si possono fare in tutta la Sicilia? Praticamente zero».
E ieri il Sifus (Sindacato forestali uniti per la stabilizzazione) ha messo in atto l'occupazione simbolica di 74 comuni forestati per chiedere «l'immediato avviamento - afferma il segretario Maurizio Grosso - nei cantieri di tutti i lavoratori forestali. Va effettuato subito, secondo le necessità dei boschi e non sulla base delle disponibilità di cassa».
La Protezione civile regionale, infine, ha impiegato nelle ore più critiche 150 volontari e diversi moduli antincendio (terrestri).
Massimo Gucciardo
26 Giugno 2014
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