Raffaele Ragusa
Chiaramonte. Non c'è tregua per i boschi della zona montana che lo scorso fine settimana sono stati colpiti da incendi in diversi punti che con molta probabilità sono di carattere dolosa. Sono stati ben tre gli incendi appiccati in tre distinte aree partiti tutti dall'esterno da terreni privati non bonificati. Un focolaio ha interessato l'area della contrada Gianlupo in territorio giarratanese, il secondo ha interessato l'area di contrada Cassarino sulla statale 514 a confine con il territorio di San Marco. Il terzo, di vaste dimensioni rispetto ai due precedenti, ha toccato anche i confini della provincia di Catania precisamente il comune di Vizzini.
L'incendio ha interessato circa 70 ettari, di cui solo 25 ettari appartenenti al demanio foresta mentre i rimanenti ettari appartenenti ai privati. Nel mirino soprattutto la macchia mediterranea. Bruciati pini d'Aleppo, sterpaglia e sottobosco. Il rogo si è verificato sul monte Casasia. Per quasi due giorni sono state impegnate le guardie forestali con il loro personale del distaccamento di Ragusa e Chiaramonte, gli uomini del gruppo "Alfa" della Protezione civile di Chiaramonte con ben dieci unità ed i vigili del fuoco. I lavori sono stati coordinati dal comandante Alessandro Pansa del distaccamento del corpo forestale di Chiaramonte supportati dalla supervisione della sala operativa di Ragusa.
Sono stati utilizzati ben tre mezzi della Protezione civile insieme con i mezzi del corpo forestale che con le autobotti si sono dati un bel da fare per domare la lingua di fuoco che si allargava sia per la velocità del fuoco sia per il vento soprattutto nella mattinata. Inoltre, è stato richiesto l'intervento di ben due canadair arrivati direttamente da Lamezia Terme per effettuare lo spegnimento con una serie di lanci. I canadair hanno potuto lavorare sino al tramonto, e si sono appoggiati al vicino aeroporto di Comiso per effettuare i rifornimenti, mentre l'acqua veniva presa dall'invaso del Dirillo.
Ieri nella tarda mattinata gli uomini della forestale hanno bonificato l'area spegnendo i piccoli tizzoni che si accendevano per via di materiale secco, come sterpaglia, con l'ausilio di zappe e vanghe per evitare un ulteriore rischio.
"Tutto è stato fatto in sinergia con gli uomini e gli operai a tempo indeterminato del distaccamento di Chiaramonte e Ragusa, un grazie va anche agli uomini della Protezione civile di Chiaramonte Gulfi. - dice il comandante Alessandro Pansa - Si pensa che il fuoco sia partito da terreni privati pieni di sterpaglia non bonificati. Alcune unità erano impegnati anche allo spegnimento di un piccolo incendio a Giarratana". Stamani gli uomini del corpo forestale si recheranno sul luogo con il gps per stimare gli ettari di macchia mediterranea andata in fumo. Ricordiamo che questa zona è stata già oggetto di incendi dolosi di un certo rilievo nel 1997, nel 2009 ed in ultimo quello di questi giorni.
24 Giugno 2014
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