«L'A18 in condizioni pessime: davvero bisogna accendere un mutuo?»
Abbiamo letto sul quotidiano "La Sicilia" del 22 giugno 2014 l'intervista di Tony Zermo al nuovo presidente del Consorzio autostrade siciliane (si ha una media di un presidente ogni 10 mesi, dall'avv. Tuzzolino sostituito nel 2001 all'avv. Gazzara sostituito nel 2013) Rosario Faraci. Alle domande sulla situazione delle colonnine dei caselli molto sporche, sulla segnaletica orizzontale e verticale mancante e non in sicurezza perché quella esistente è coperta dai cespugli ("Acitrezza" si legge "... rezza", Taormina si legge "…ina" e così via) e ancora sul manto stradale che somiglia a un percorso di guerra, con immensi cespugli al centro e ai lati dell'autostrada contornati da alberi ad alto fusto pronti a cadere alla prima raffica di vento, su tutto questo il presidente rispondeva di avere chiesto un mutuo di 200 milioni alla banca Europea degli Investimenti. A questo punto è normale porsi degli interrogativi: che fine fanno i soldini che gli utenti hanno pagato come pedaggio? E' normale impiegare i forestali per pulire l'autostrada? E visto che non hanno esperienza bisogna fare loro un corso di formazione? Nelle altre autostrade italiane si procede così o questa è una specialità prettamente siciliana?
Per quanto tempo ancora dobbiamo vergognarci a spiegare ad amici e parenti che vengono in Sicilia, del perché l'autostrada Catania-Messina è ridotta in quello stato?
Pietro Todaro
25 Giugno 2014
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