Palermo. La commissione Bilancio dell'Ars oggi non esamimerà il maxi-emendamento presentato dal governo regionale venerdì scorso. La giunta regionale, infatti, è stata convocata per questa mattina, alle 11,30, con all'ordine del giorno quella che il presidente della Regione, Rosario Crocetta, nel corso di una conferenza stampa convocata per replicare alle polemiche dell'Anci Sicilia, ha definito: «Manovrina da 80-100 milioni di euro». Cioè, un nuovo emendamento che dovrebbe consentire all'Ars, in tempi brevissimi, di approvare il disegno di legge per sbloccare gli stipendi dei dipendenti di enti, società e teatri e di avviare al lavoro i circa 25mila lavoratori della forestale.
Una mossa a sorpresa per evitare che la manovra di assestamento di bilancio di circa 300 milioni di euro rimanga incagliata a Sala d'Ercole a causa della campagna elettorale per l'elezione del Parlamento europeo. Il governo metterà sul tavolo l'emendamento per pagare gli stipendi, ben sapendo che sarà difficile per chi vuole opporsi, prolungare i tempi di attesa di chi dall'inizio dell'anno attende di percepire lo stipendio. La manovra di assestamento di bilancio sarebbe così rinviata al prossimo mese di luglio, dopo la parificazione del rendiconto 2013 del bilancio regionale da parte della Sezione di controllo della Corte dei conti, a fine giugno.
«Questa manovrina può essere approvata in due giorni - ha detto Crocetta - abbiamo i fondi cash. Ciò consentirà di pagare gli stipendi ai lavoratori degli enti, degli istituti, dei teatri, delle associazioni antiracket e antimafia, come il Centro Pio La Torre e la Fondazione Giovanni Falcone». La «manovrina» prevede anche il pagamento degli stipendi dei dipendenti dei consorzi di bonifica, ma solo di quelli che hanno approvato i bilanci. «Bisogna dire la verità ai lavoratori - ha sottolineato il presidente della Regione -: alcuni consorzi, in maniera inspiegabile, non hanno ancora approvato i bilanci di previsione».
Sarà dunque una manovra tecnica, come ha spiegato l'assessore all'Economia, Roberto Agnello, frutto di colloqui avuti con il ministero del Tesoro con gli uffici del Commissario dello Stato. Parte della somma disponibile, 80 milioni, dovrebbero arrivare dallo scambio di «spazi finanziari» effettuato tra la Regione siciliana e la Regione Puglia, in sede di Conferenza delle Regioni. In pratica, la Puglia ha ceduto alla Sicilia parte della propria liquidità, 80 milioni appunto, in cambio di spazi nel Patto di stabilità aumentando la capacità di spesa dei comuni pugliesi per 96 milioni di euro.
Unico dubbio che rimarrebbe e che sarà sciolto in mattinata, è se la «manovrina» coprirà gli stipendi da gennaio a luglio o fino alla fine del 2014, come vorrebbe il presidente Crocetta. Non è una differenza di poco conto. Se si riuscissero a garantire gli stipendi fino al 31 dicembre di quest'anno, il governo avrebbe la possibilità di lavorare senza la pressione della piazza e programmare meglio le risorse.
«Domani depositeremo il testo in commissione Bilancio - ha continuato Agnello - ma, intanto, continuiamo a lavorare sulla variazione di bilancio che è ben più corposa».
Il presidente della Regione, Crocetta, non ha perso l'occasione per replicare al presidente dell'Anci Sicilia e sindaco di Palermo, Leoluca Orlando: «Ormai ha perso popolarità a Palermo e invece di occuparsi della città, che però non lo segue più, polemizza». Crocetta, come scriviamo anche nel pezzo sull'Anci in questa stessa pagina, ha definito pretestuosa la protesta dell'Anci di ieri, annunciando di avere inserito nella «manovrina» una norma che consentirà a 41 comuni di spalmare in dieci anni il debito che hanno nei confronti della Regione e che ha anticipato alle amministrazioni locali le risorse necessarie per pagare la gestione dei rifiuti.
06 Maggio 2014
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