«L'oro nero? Sfruttiamolo» La proposta.
Scarpata (Uil): «Impieghiamo le royalties da 7 milioni in un anno investendo sui giovani»
Foto lasicilia.it
Vittoria Terranova
"Far fruttare i soldi che la regione Sicilia e il Comune di Ragusa ricevono come compensazione per le estrazioni di petrolio nel territorio è il primo passo verso un futuro farcito d'idee e dignità". A parlare è Giuseppe Scarpata, Uiltec Ragusa. "Il metodo è elementare. L'applicazione, nei fatti fin troppo semplice, servirebbe a ridare una speranza a questa provincia tramortita da una crisi economica che l'ha messa letteralmente in ginocchio negli ultimi 4 anni. Il progetto sarebbe questo: impiegare i 7 milioni di euro (più o meno un anno di royalties con aliquote al 20%) che arriveranno dalla fiscalità del petrolio per l'anno 2013, e investirli per i giovani puntando a borse di studio, finanziando la ricerca, incentivando le aziende per le assunzioni, oppure incentivi a una nuova generazione d'imprenditori che decide di avviare un'attività autonoma.
Se ai sette milioni di euro circa aggiungiamo anche la quota parte regionale di royalties relativa alle concessioni minerarie di Ragusa ecco che il nostro tesoretto si arricchirebbe di altri tre, quattro milioni di euro. Sono compensi certi che le compagnie petrolifere verseranno alla Regione Sicilia e al Comune di Ragusa per lo sfruttamento delle risorse del sottosuolo, che per il 2013 potrebbero anche arrivare a12 milioni di euro con applicazione fiscale delle aliquote al 20%. Così come ha disciplinato la finanziaria del gennaio scorso".
Scarpata sostiene che il petrolio, checché ne dica e pensi l'opinione pubblica e comune, è una ricchezza. E il petrolio di Ragusa, così come l'allevamento, le masserie e le serre di fiori e ortaggi, assieme alla piccola impresa del manifatturiero e alla grande industria della chimica e del cemento, fa parte dei gioielli economici di famiglia.
"È arrivato dunque il momento di mettere a frutto il sacrificio del nostro territorio che con le trivelle e i pozzi di petrolio ci convive da più di settanta anni. Il petrolio deve rappresentare un'opportunità per tutti i giovani ragusani che con il tanto vituperato oro nero non ci lavorano e non hanno avuto mai a che fare. Le royalties, negli anni, sono servite a ripianare i buchi della sanità o per tenere in vita la sacca di precariato nel comparto della forestazione regionale. Così come i proventi compensativi del petrolio ragusano sono serviti per foraggiare sagre di paese e feste di Santi patroni".
17 Febbraio 2014
In tutte le cose negative, c'è sempre di mezzo il comparto forestale e i suoi addetti. Continuate pure...
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