Lillo Miceli
Palermo. Domenica di lavoro a Palazzo d'Orleans dove il presidente della Regione, Rosario Crocetta, e l'assessore all'Economia, Luca Bianchi, insieme agli esperti, hanno esaminato i circa 800 emendamenti, ancora da discutere in Aula, al disegno di legge di stabilità: tutti quelli che comportano un aumento della spesa, riceveranno parere contrario del governo.
«Abbiamo respinto l'assalto alla diligenza, dicendo no a tutti gli emendamenti "assumi Palermo", ma devono farsene una ragione: lo stile è cambiato. Adesso c'è una linea di rigore e di inflessibilità», ha sottolineato Crocetta, riferendosi al tentativo di allargare a dismisura il bacino dei precari palermitani. Con l'immancabile sigaretta tra le dita e sommerso da migliaia di emendamenti con le più fantasiose richieste, il presidente della Regione, non si è lasciato scappare l'occasione per ironizzare nei confronti del Movimento 5 Stelle: «Almeno i grillini vorrebbero assumere tutti i disoccupati della Sicilia».
Nonostante gli 800 emendamenti ancora da esaminare, però, l'accordo raggiunto in conferenza dei capigruppo dell'Ars è chiaro: tutto ciò che entro le 19 di oggi non sarà concordato, sarà dichiarato inammissibile. «Ottocento emendamenti - ha continuato Crocetta - neanche alla finanziaria degli Usa vengono presentati. Il sistema così com'è non funziona. Il prossimo anno proporrò una seduta dell'Ars per una proposta programmatica generale, con una discussione vera. Proposta che, poi, sarà messa nero su bianco dal governo e della commissione Bilancio».
Al di là della fattibilità dell'innovazione che il presidente della Regione intenderebbe introdurre per la redazione dei documenti contabili e della manovra finanziaria, il disegno di legge di stabilità sembra entrato nella dirittura finale. Sono stati approvati gli articoli più importanti, come quello sui lavoratori della forestale, i precari degli enti locali, la riforma dei consorzi di bonifica (ridotti da 11 a 2) e la possibilità di crediti agevolati per l'acquisto della prima casa alle giovani coppie e alle coppie di fatto. «C'è anche la riduzione delle società partecipate - ha detto Crocetta - che è improcrastinabile. Domani (oggi per chi legge, ndr), approveremo anche l'art. 39 del ddl di stabilità». Un altro passo in avanti per il riconoscimento della status giuridico della coppie di fatto. Recita, l'art. 39: «Le disposizioni previste dall'ordinamento regionale in materia di contribuzioni, agevolazioni e benefici a qualsiasi titolo per la famiglia sono estese anche alle coppie di fatto iscritte begli appositi registri istituiti dai comuni dell'Isola».
Crocetta non si è affatto sorpreso del ripensamento del Nuovo centrodestra: «Tatticismi. Non voglio esasperare lo scontro, ma questa misura è un contributo allo sviluppo economico e alla ripresa dell'edilizia. Però, essere definito "demoniaco" da Musumeci, francamente mi è sembrato eccessivo». Forse intendeva dire luciferino? «Il significato è completamente diverso, "luciferino" può essere anche espressione d'intelligenza. Demoniaco è oltraggioso e razzista. Non ho parole».
E, comunque, la norma che dà la possibilità anche alle coppie di fatto di potere ottenere agevolazioni per l'acquisto della casa, ha ottenuto 48 voti a favore e 24 contrari. «Una maggioranza schiacciante - ha concluso Crocetta - nonostante il voto segreto. Nel centrodestra ci sono stati diversi che hanno votato a favore, mentre qualche franco tiratore c'è stato anche nella maggioranza. Dina (presidente della commissione Bilancio, Udc), si è alzato prima del voto. Cordaro (Grande Sud-Pid), a parole ha lasciato libertà di coscienza. E allora perché è stato chiesto il voto segreto? In ogni caso, abbiamo scritto una bellissima pagina».
13 Gennaio 2014
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