«Taglio degli alberi bruciati»
Il dirigente dell'Azienda foreste spiega gli interventi nella riserva naturale di monte Altesina
Nunzio Caruso
Foto lasicilia.it
Per il momento si procederà solo con il taglio degli alberi bruciati nella riserva naturale di monte Altesina, devastata nell'agosto del 2012 da un incendio che provocò danni enormi. L'Ispettorato provinciale delle foreste ha acquisito il progetto di intervento in corso sulla zona dell'Altesinella, considerato che si tratta di area demaniale sulla quale l'Ispettorato e quindi il Corpo forestale ha istituzionalmente compiti di vigilanza e tutela, ma i lavori proseguiranno perché il finanziamento ottenuto nei mesi successivi al rogo, riguarda solo il taglio degli alberi bruciati e non anche la piantumazione per ricostituire il bosco. Il finanziamento è stato ottenuto dall'Azienda foreste demaniali su un progetto presentato con la misura europea specifica per le aree percorse da fiamme e prevede solo il taglio. Come ha spiegato il dirigente dell'Azienda foreste di Enna Nunzio Caruso, il progetto prevede solo il taglio perché oltre al pino d'Aleppo, che una volta tagliato non produce nuove fronde, nel bosco bruciato all'Altesina erano presenti anche le roverelle mediterranee. Si tratta di una pianta autoctona che costituiva il bosco naturale, e che anche se bruciata, con l'eliminazione delle parti colpite dalle fiamme si rigenera e produce nuovamente fronde e virgulti. I lavori iniziati a settembre proseguiranno anche perché se non verranno ultimati entro la fine di dicembre si rischierebbe di perdere il finanziamento. La legge in materia di incendi vieta le attività di rimboschimento per cinque anni, ma sulle aree protette colpite da fiamme, prevede che sulla base di una deroga autorizzata dalla Regione per motivi ambientali e naturalistici o di rischio idrogeologico è possibile effettuare il rimboschimento.
«La procedura di deroga viene attivata con una specifica richiesta alla Regione - ha spiegato Caruso - che deve essere accuratamente motivata. Prima di chiedere la deroga per procedere al rimboschimento si deve valutare la ripresa del bosco di roverella e il suo eventuale espandersi anche ad aree che prima erano occupate da altre piante purtroppo bruciate. Solo dopo questo esame si potrà motivare con la necessità di rimboschire aree che rimangono nude per motivi paesagistici ed ambientali. Allo stesso modo per chiedere la deroga per motivi idrogeologici si deve osservare l'eventuale avvio del dissesto sui terreni rimasti privi di alberi».
In sostanza quanto tempo ci vorrà prima di rivedere gli alberi all'Altesinella?
«Dopo l'intervento di taglio del bosco bruciato potremo valutare la ripresa e l'andamento della roverella mediterranea, quindi, potremo, se sussistono le motivazioni previste dalla legge, attivare la procedura per ottenere la deroga al divieto di rimboschimento. Una volta che la Regione, a fronte di motivi ben precisi di tutela ambientale, dovesse autorizzare a collocare nuovi alberi, potremo presentare il progetto per ottenere i fondi europei, che al momento sono gli unici ai quali è possibile attingere».
E' possibile fare una previsione?
«Ritengo che già nel 2014 potremo avviare la richiesta di deroga e chiedere i finanziamenti. Poi bisognerà attendere i tempi tecnici di ammissione ai fondi ed erogazione». Purtroppo quindi bisognerà aspettare almeno un anno e mezzo, se tutto va bene, per vedere piantare la pineta che per tornare ad essere come prima dell'incendio richiederà almeno 25 anni e bisogna sperare che la roverella in primavera produca fronde abbondanti per non vedere una desolata landa nuda dove prima sorgeva un magnifico bosco. L'incendio all'Altesina era stato uno dei più devastanti che abbiano mai colpito le aree naturalistiche in territorio di Nicosia. Un'azione criminale determinata ed organizzata degli incendiari che sembra abbiano agito "in squadra", appiccando le fiamme all'interno del bosco su più versanti, in modo da attivare un fronte vastissimo.
Giulia Martorana
06 Dicembre 2013
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