Seguito della discussione del disegno di legge «Disposizioni finanziarie urgenti per l’anno
2013. Disposizioni varie» (579-607 Stralcio I-623/A)
2013. Disposizioni varie» (579-607 Stralcio I-623/A)
«Articolo 2.
Interventi nel
settore della forestazione
1. Nelle province in cui non sono
state ancora approvate le graduatorie ed i relativi aggiornamenti riguardanti il servizio
antincendio boschivo di cui alla legge regionale 6 aprile 1996, n. 16 e successive modifiche ed integrazioni, in deroga al comma 11 dell’articolo 25 della legge regionale 15 maggio 2013, n. 9, nelle more
dell’attuale riordino della normativa di settore, i servizi degli Ispettorati regionali forestali
sono autorizzati ad utilizzare le risorse disponibili previste dalla legge di stabilità regionale per l’anno
2013 per fare effettuare a tutti i lavoratori del servizio antincendio boschivo (SAB) le stesse giornate
lavorative. Nelle predette province è sospesa l’efficacia delle graduatorie e/o aggiornamenti».
Comunico che all’articolo 2 sono
stati presentati i seguenti emendamenti soppressivi:
-dagli onorevoli Cordaro, Grasso,
Clemente, Lantieri, Falcone: 2.1;
- dagli onorevoli Falcone,
Assenza, Pogliese e Vinciullo: 2.2.
GRASSO. Chiedo di parlare per
illustrare l’emendamento 2.1.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
GRASSO. Signor Presidente,
onorevoli colleghi, assessori, con riferimento a questo emendamento, mi pongo un problema
che riguarda la legittimità della norma. Non è un intervento volto contro i Forestali, anzi,
la questione è un’altra, perché non vorremmo correre il rischio di votare una norma che si pone in
contrasto con il principio di uguaglianza sancito dall’articolo 3 della Costituzione. Perché così sarebbe
una norma impugnata dal Commissario dello Stato.
Piuttosto che avere un vantaggio,
tale norma danneggerebbe i Forestali ed io non vorrei che ci fosse disparità di trattamento
nei confronti dei Forestali delle altre Province.
Ecco perché abbiamo presentato l’emendamento
soppressivo dell’articolo 2.
Tuttavia, qualora gli Uffici
dovessero dare parere positivo sulla legittimità della norma….
PRESIDENTE. Onorevole Grasso, l’articolo
2 è stato ritenuto ammissibile, per cui qui non è una questione di Uffici. Comunque l’Aula
è sovrana.
Le ricordo le vicende relative
agli emendamenti collegati all’assestamento di bilancio, per i quali abbiamo trovato una soluzione in
Conferenza dei Capigruppo.
GRASSO. Signor Presidente, io
pongo un problema, una riflessione legata al punto di vista della legittimità della norma, con
riferimento alla categoria dei Forestali.
Nel merito si pone anche un altro
problema, quello che riguarda settantottisti, centunisti e centocinquantunisti, perché
sostanzialmente non ci sono le graduatorie. Siccome quello del contingente antincendio deriva da
una norma, e quindi è un diritto acquisito, non vorrei che si pagassero delle giornate in più
anche se i centocinquantunisti non effettuano queste giornate e, quindi, ci potrebbe essere un
esborso in più violazioni nel momento in cui si equiparano tutte le giornate. Ecco la ragione e la ratio
dell’emendamento.
MILAZZO. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
MILAZZO. Signor Presidente,
onorevoli colleghi, vale la pena segnalare che questa è una norma ritenuta non percorribile, se
ricordo bene, dagli Uffici dell’Assemblea regionale siciliana nella vecchia proposta. Ora risuscita e
ritorna in Aula separatamente.
La sostanza delle cose non cambia,
perché parliamo di una norma che non ha le caratteristiche di una norma. Io non sono un
giurista, ma qui ne abbiamo di autorevoli ed una norma deve comunque avere le caratteristiche di
generalità ed astrattezza, cosa che questa norma non ha.
Questa norma garantisce ai
lavoratori di otto Province un numero di giornate, penalizzando i lavoratori, i
centocinquantunisti, per entrare nel merito della questione di Palermo, non
garantendo l’ultima azione delle loro
giornate assegnate. E va anche contro un impegno del Governo, un verbale di accordo siglato in data 24
settembre, del quale leggo solamente il punto 1:
«Il Governo si impegna ad assicurare,
sia per gli addetti alla manutenzione sia per gli addetti antincendio, il
proseguimento delle giornate
garantite per la legge di cui ai settantunisti, ai centunisti e ai
centocinquantunisti».
Come si fa oggi a proporre una
norma che, per aumentare quattro giorni ai lavoratori delle altre Province, non tutela i lavoratori
di Palermo? Una cosa del genere, è improponibile. Va inoltre contro l’attuale
norma, e ci sono sentenze del TAR – perché in passato si è tentato di fare cose del genere – nelle
quali una modifica del numero delle giornate viene considerata, a tutti gli effetti, una interruzione del
contratto. Pertanto, questa norma, qualora l’Assemblea assumesse la follia di approvarla, sarebbe
certamente impugnata dal Commissario dello Stato. Signor Presidente, siccome ha
detto più volte che si deve aprire una nuova stagione per l’approvazione e la trattazione
di norme, non creiamo cittadini lavoratori di serie A e cittadini lavoratori di serie B.
Voi sapete che io sono abbastanza
aperto al dialogo con questo Governo quando porta norme che sono certamente per lo sviluppo
della Sicilia, ma questa tutto fa tranne che garantire ciò. Questa mi sa di una manovra di sotto
campagna elettorale, quasi da europee, perché incrina i rapporti, ed il Governo non si deve prestare a
questi giochi. Sappiamo qual è la manovra, sappiamo quale imposizione politica ha portato
di nuovo questa norma in Aula, e certamente l’Aula non si può prestare a questo gioco al
massacro.
PRESIDENTE. Onorevole Milazzo,
per onestà intellettuale dobbiamo dire che abbiamo vissuto momenti di forte tensione con la
seconda Commissione. La norma era stata stralciata, e lei ha sollevato il problema insieme a
tutte le altre, perché non pertinente con le variazioni di bilancio.
Quindi gradirei che non si
facesse confusione. In Conferenza dei Capigruppo, all’unanimità, abbiamo deciso di fare tre
stralci, se ne è aggiunto un quarto che riguarda il canone sociale per le forze dell’ordine che hanno avuto
assegnati i beni confiscati dalla mafia, e quindi si sarebbe aperto il dibattito
in Aula. Se noi manteniamo l’impegno preso in Conferenza dei Capigruppo, credo
che ristabiliremmo un poco di verità
sull’intera vicenda. Non è più un problema di improcedibilità. Poi ognuno è libero di votare come
ritiene più opportuno e come si convince a seguito del dibattito d’Aula.
CRACOLICI. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
CRACOLICI. Signor Presidente,
onorevoli colleghi, mi permetto di intervenire sugli interventi precedenti, sia dell’onorevole
Grasso che ha posto una questione sulla applicabilità di questa norma come norma generale e astratta,
sia dell’onorevole Milazzo, che ha utilizzato un argomento secondo il quale si toglierebbero
giornate ai lavoratori di Palermo per darle a quelli delle altre Province.
Posso assicurare all’onorevole
Milazzo che così non è. Questa è una norma che si limita a fare una cosa già fatta in tutti gli altri
anni, compreso il 2012, ad esempio nella provincia di Palermo, ovvero che i lavoratori dell’antincendio
sono stati avviati tutti per lo stesso numero di giornate.
Certo, nel 2012 sono state 136
giornate e nel 2011, forse ne saranno state fatte un numero quasi uguale. Nel 2013, poiché le
risorse sono diminuite per tutto il comparto dei lavoratori forestali, il numero di giornate complessive
sarà inferiore a 136.
Ma perché ora si pone una
questione normativa che prima non si è posta e si è invece risolta in via amministrativa? Per la semplice
ragione che con la legge finanziaria del 2013, noi abbiamo scritto una norma che diceva che tutti i
lavoratori forestali e quelli dell’antincendio potevano fare un numero di giornate nel limite
massimo a quelle previste dall’ultima legge vigente. Ovvero, nel caso dell’antincendio ci sono due contingenti, “centunisti” e “centocinquantunisti”. A Palermo i centunisti sono circa millecinquecento, i
centocinquantunisti sono centoottantacinque circa.
Cosa si pone con questa legge? Si
consente di derogare a quel limite che impedisce ai millecinquecento di fare qualche
giornata in più, permettendo di fare tutti lo stesso numero di giornate.
La questione nasce da un
meccanismo che ha visto, nel fare le graduatorie nella provincia di Palermo, mettere ai primi posti
della graduatoria, non chi aveva svolto il servizio nel passato e quindi aveva un’esperienza nell’antincendio,
ma chi aveva maggiore anzianità di disoccupazione.
Quella tipologia di attività
piuttosto che valorizzare chi aveva svolto, da lavoratore stagionale,
l’antincendio nei boschi, con la
professionalità che si è maturata nel tempo, le graduatorie sono state realizzate secondo il principio
della maggiore anzianità di disoccupazione.
Questo ha creato un conflitto.
Non è un caso che in questi giorni, l’assessorato al territorio è stato oggetto di proteste di tutto il
sindacato, di CGIL, CISL e UIL che chiedono di consentire di utilizzare il principio che si è utilizzato
in tutti questi anni, compreso il 2012.
La norma, quindi, non fa
fotografie, non privilegia qualcuno, dice semplicemente che nelle province dove le graduatorie non
sono state approvate perché non aggiornate, si può continuare ad esercitare il principio dello
stesso numero di giornate per tutti i lavoratori, nei limiti finanziari assegnati con il distretto, nel
caso specifico ad esempio al distretto di Palermo.
Spero di essere stato chiaro,
quindi, non c’è una norma privilegio. E’ una norma che, ripeto, stabilisce e ripropone ciò che in
via amministrativa, fino ad oggi, si è fatto nel corpo forestale della Regione, con la differenza che
quest’anno, per poterlo fare, bisogna derogare, al limite delle giornate previste
dalla legge, perché ci sarà qualcuno che farà qualche giornata in più e qualcun
altro che ne farà qualcuna in meno. Sempre, però, in un principio di eguaglianza
per tutti i lavoratori.
FALCONE. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
FALCONE. Signor Presidente, onorevoli
colleghi, non vorrei entrare in questa vicenda, se non altro perché mi pare che è una
vicenda tutta palermitana, qualcuno mi sussurra, però il problema che un Parlamento non può tentare di
legiferare sulla scorta di una specificità.
Un’assemblea legislativa come la
nostra, è giusto che guardi ai principi generali della norma, ad una portata generale della
stessa, per cui se sono vere alcune cose che l’onorevole Cracolici ha testé detto, è altrettanto vero che
dovremo, se volessimo approvare regolarmente questa, abrogare le leggi che hanno ordinato il settore,
cioè la legge numero 16 del 1996 e la legge numero 14 del 2006, con i relativi articoli, il 56 e il 44,
che regolano la garanzia occupazionale, cioè sappiamo che nel settore dell’antincendio boschivo ci sono
tre fasce: i settantottisti, i centunisti e i centocinquantunisti. Poi ci sono gli OTI, centunisti e i
centocinquantunisti. Ed è chiaro che ciascuno ha una garanzia legislativa, cioè
a ciascuno dobbiamo garantire che possa effettuare quelle giornate. Nella norma, si dice “nelle
more di una legge di riordino”; quasi transitoriamente stiamo tentando di sovvertire una norma. Non lo
possiamo fare, a meno che non abroghiamo la legge o le leggi che
regolano il settore, altrimenti
rischieremo, come detto dagli onorevoli Grasso e Milazzo, di incappare in
rilievi di costituzionalità, in rilievi che potrebbero trovare severa censura.
Perché abbiamo proposto un
emendamento soppressivo? Innanzitutto, perchè è giusto garantire a ciascuno quello che la legge ha
assegnato: ai centocinquantunisti dobbiamo garantire, ove possibile, con le risorse finanziarie, 151
giorni e 101 giorni dobbiamo garantire a coloro che hanno avuto assegnato dalla legge tale
garanzia. Se invece si vuole sovvertire per
cui a chi aveva 101 giorni gli vogliamo assegnare 5, 10, 15 giorni
in più, non lo so quanti e invece
comprimere alla seconda fascia, che è quella maggiormente garantita, non per un privilegio
ma sulla scorta di una legge che nel 1996 e nel 2006 ha focalizzato un certo contesto, creeremo
sicuramente una gravissima disparità di trattamento rischiando di far scivolare quest’Assemblea, questo
Parlamento, non più in un’Assemblea legislativa di carattere generale ma in un’Assemblea che
diventa portatrice di aspettative, di istanze, di interessi di una parte contro
altre. Se è vero, infatti, che graduatorie non sono aggiornate altrettanto vero
è che le graduatorie aggiornate le abbiamo nel 2011 e
quelle sono ancora valide. Ed è altrettanto vero che nel 2007 e nel 2008 si tentò di modificare
questo sistema previsto dalla legge numero 16 e dalla legge numero 14.
Ci fu un’impugnativa e il TAR in
prima istanza e il CGA in seconda istanza hanno censurato severamente questo tentativo che
tentava di modificare o di stravolgere. Signor assessore per il
territorio e l’ambiente, chiedo che si ritorni indietro, che se c’è volontà di cambiare, di modificare una
norma, si deve far dall’origine, dalla fonte, cioè cambiamo la legge di settore; diversamente le regole
le dobbiamo stabilire ad inizio partita. Qua mi pare che più volte, - e lo dico alla Presidenza, signor
Presidente Ardizzone - in sede se non addirittura del tempo intermedio ma quasi
nei tempi supplementari, si tenta di stravolgere regole e di cambiare, alla
fine o dopo, nei tempi supplementari, le
regole di una partita. Non è possibile.
Ecco perché quest’anno, in sede
di legge di stabilità, se il Governo vorrà proporre una norma che modifica questa - le norme che
riguardano il settore interamente inteso - e la vorrà proporre al Parlamento, il Parlamento la
apprezzerà approvandola, bene, per l’anno prossimo ci saranno altre regole, per quest’anno devono
valere le regole vigenti.
PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare
l’assessore per il territorio e l’ambiente, signora Lo Bello.
LO BELLO, assessore per il
territorio e l’ambiente. Signor Presidente, onorevoli deputati, veniva qui ricordato, anche da chi ha
presentato l’emendamento soppressivo, che, certamente, della compilazione delle graduatorie
dei contingenti dell’antincendio, proprio per la loro suddivisione, mi permetto di dire che anche questi
contingenti hanno “settantottisti”, anche se non in tutte le province.
Per cui, il contingente dei
lavoratori complessivamente addetti al servizio antincendio si divide in “settantottisti”, “centunisti” e “centocinquantunisti”.
Il criterio con cui, in tutte le
province, sono state stipulate queste graduatorie del settore antincendio è stato quello della
disoccupazione. C’è da dire, altresì, che, successivamente, nel 2008 fu fatta una modifica per cui,
per quelle province laddove queste graduatorie non erano state adottate, veniva utilizzato il
criterio, così come avviene nel settore forestale, dell’anzianità di servizio.
Questo, per la verità, ha
stabilito - prendiamo una provincia fra quelle che non hanno adottato le graduatorie, ad esempio, quella
di Palermo e lo faccio solo per un’economia, tenuto conto che veniva proprio richiamata la
provincia di Palermo – vengono fatte, con il primo sistema individuate 183 persone, che fanno parte del
contingente dei “centocinquantunisti”, quindi avente diritto secondo quella
graduatoria, e poi, successivamente, nel 2008, utilizzate, individuate altre
183 persone, lavoratori, che avevano diritto compiere le famose 151 giornate.
Questo ha dato ed ha iniziato una
sorta di contenzioso fra i primi “centocinquantunisti”, fra i primi 183 lavoratori ed i secondi 183
lavoratori. Questo ha dato nel tempo,
parliamo di sette anni a questa parte, un contenzioso da un lato per quanto riguarda la collocazione
di queste unità, perché pochi sono i casi in cui coincidono - nel caso specifico, da sette anni a questa
parte, questo monte ore di giornate, quindi queste giornate che fanno parte di
quel 183 moltiplicato per 151 giornate, invece che essere fatte da quei
lavoratori sono state distribuite tra tutti. Quindi, in nessuna provincia sono
state fatte giornate in più: nel caso specifico della provincia presa ad esempio, che è quella di
Palermo, non sono state fatte giornate in più rispetto alle altre. Cos’è accaduto? La finanziaria ha
blindato, ed ha detto che ogni lavoratore avrebbe dovuto effettuare, per l’anno 2013, le
giornate che sono previste dal contingente in cui quel lavoratore viene collocato.
Quindi significa che, tutti i lavoratori che sono collocati nella graduatoria
dei “centunisti” devono fare solo 101 giornate e i lavoratori che sono “settantottisti”
solo 78 giornate. Nel frattempo, però, dobbiamo
dire un’altra cosa e questa la voglio dire perché, molto spesso, parliamo del nostro territorio
non tenendo conto di quello che invece è l’obbligo nazionale di garanzie di giornate per l’antincendio:
sono 100 giornate. Complessivamente i lavoratori addetti all’antincendio devono fare 100
giornate.
Noi, però, abbiamo in Sicilia, da
un lato tenuto conto della nostra realtà, solo per un lunghissimo periodo al di là di quello
nazionale, quindi abbiamo prefigurato anche il contingente delle 151 giornate anche per quanto
riguarda il contingente dell’antincendio.
Oggi, con questa norma, tenuto
conto che le graduatorie - anche quelle che si è detto essere valide nel 2011, non aggiornate in
questi ulteriori 2 anni, si chiede per quelle province, laddove le graduatorie non sono state né
adottate né aggiornate, di distribuire quel monte giornate previste che superano le 101 giornate fra
tutti i lavoratori. Sempre per volere prendere la provincia presa ad esempio, questo significa far
fare ai lavoratori dell’antincendio, ad alcuni 5 giornate in più, ad alcuni 6
giornate in più rispetto a quelle che fanno le altre province; assolutamente
no, per le province che non hanno le graduatorie né adottate né aggiornate,
nessuna giornata in più ma semplicemente una ridistribuzione in orizzontale di
quelle giornate, per cui il risultato finirebbe con l’essere quello che prevede
l’articolo 2 chiamato “Interventi nel settore della forestazione”
PRESIDENTE. Quindi, assessore,
lei è a favore del mantenimento dell’articolo o no?
LO BELLO, assessore per il territorio e l’ambiente.
Sì.
Per un richiamo
al Regolamento
MILAZZO. Chiedo di parlare per un
richiamo al Regolamento.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
MILAZZO. Signor Presidente,
onorevoli colleghi, assessori, anche per avere un supporto dalla Presidenza: l’articolo 101 comma
2 recita che “iniziata la discussione generale la proposta deve essere avanzata” - parliamo di
proposta pregiudiziale che vorrei avanzare - “con domanda sottoscritta da
almeno 8 deputati, dal Governo o dalla Commissione”. Vorrei sapere: siamo
nei limiti per porre la questione?
PRESIDENTE. L’ultimo comma, il 4,
dice che “ la questione pregiudiziale e quella sospensiva non sono ammesse
in occasione della discussione di uno o più emendamenti”.
Abbiamo già avviato la
discussione sull’emendamento e devo dirle con la massima onestà che siccome è un emendamento
soppressivo si può avviare la discussione direttamente sull’articolo stesso, quindi, formalmente, la
questione pregiudiziale non è ammessa.
Se la vuole sollevare può, ma non
a questo punto della discussione.
MILAZZO. Ci terrei a sollevarla e
chiedo all’Aula di supportarla, motivandola, leggendo solo un rigo di un promemoria che ho
scritto: “risulta del tutto anomala ogni procedura derogativa alla normativa
vigente e ancor di più inficiata da vizio formale, la procedura amministrativa
seguita nel corso delle
ultime settimane”.
Signor Presidente, questa è la
motivazione accorpata anche alla dichiarazione fatta dai componenti
PRESIDENTE. Non ho compreso la questione
pregiudiziale.
MILAZZO. Signor Presidente, la
questione pregiudiziale è che secondo chi parla questa norma non può essere approvata perché
non mantiene i criteri di generalità, di astrattezza e va a stravolgere un accordo sottoscritto dal
Governo anche il 24 settembre, perché il Governo aveva piena coscienza che questa norma, in Aula, fatta
in questo modo non può avere la luce perché sarà certamente impugnata dal Commissario dello
Stato, creando sicuramente danni alla Regione e ai lavoratori.
PRESIDENTE. Onorevole Milazzo, le
ribadisco che non è ammessa la pregiudiziale.
MILAZZO. Chiedo che la votazione
sul mantenimento dell’articolo 2 avvenga per scrutinio segreto.
Votazione per
scrutinio segreto dell’articolo 2.
PRESIDENTE. Essendo la richiesta
appoggiata a termini di Regolamento, indico la votazione per
scrutinio segreto sul
mantenimento dell’articolo 2.
Chiarisco il significato del
voto: chi vota sì preme il pulsante verde; chi vota no preme il pulsante
rosso; chi si astiene preme il
pulsante bianco.
Dichiaro aperta la votazione.
(Si procede alla
votazione)
Dichiaro chiusa la votazione.
Risultato della
votazione
PRESIDENTE. Proclamo l'esito della votazione per scrutinio segreto:
Presenti e votanti . . . . . . . . . . 54
Maggioranza . . . . . . . . . . . . . . 28
Favorevoli . . . . . . . . . . . . . . . . 25
Contrari . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 28
Astenuti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1
Presenti e votanti . . . . . . . . . . 54
Maggioranza . . . . . . . . . . . . . . 28
Favorevoli . . . . . . . . . . . . . . . . 25
Contrari . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 28
Astenuti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1
19 Novembre 2013
quando verrannno a chiedere poi no diciano no ..g..ilardi
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RispondiEliminaVincenzo, ogni commento anonimo sarà cestinato, verranno pubblicati tutti tranne quelli offensivi e/o volgari.
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