L'assessore Sgarlata
L'Assessore Mariarita Sgarlata
accnto al Presidente Crocetta
Mariarita Sgarlata, assessore regionale ai Beni culturali, nel rilancio del sud-est siciliano la valorizzazione del nostro patrimonio è fondamentale. Quale può essere il suo contributo?
«Lavorare, come sto facendo, per rendere i beni culturali della Sicilia molto più fruibili e appetibili di quanto non lo siano stati fino a oggi, in modo da farli diventare fonte di sviluppo e di occupazione».
Da quali provvedimenti si parte?
«Innanziutto da lotta agli sprechi e legalità. Abbiamo riformato l'organizzazione - riducendo i Parchi archeologici da 26 a 17, oltre che tagliando servizi e unità operative da 377 a 326, azzerando una mappa costruita sul principio del "dividi et impera", oltre che su alcune logiche clientelari. C'è stata una stretta sui vertici, evitando ad esempio che ci fossero dirigenti senza alcunché di perimetrato da dirigere. E anche la denuncia dei nostri uffici sul caso dell'agente contabile del parco archeologico di Catania dimostra chiaramente il nuovo modello che vogliamo applicare nei Beni culturali».
Ma per creare sviluppo bisogna andare oltre.
«Certo, ma la legalità è un punto di partenza per lo sviluppo. Il rispetto delle regole è anche alla base della concertazione con i sindacati sulla gestione del personale dei musei, perché non si possono "bruciare" tutti gli straordinari dei custodi nei primi tre mesi dell'anno e poi battere cassa per gli altri nove, minacciando la frubilità domenicale e festiva dei nostri siti. Lavoriamo tutti assieme affinché l'anno prossimo non ci sia più nulla di tutto ciò».
I dati dello scorso anno parlano di un calo dei visitatori nei musei siciliani.
«Il governo regionale s'è insediato alla fine del 2012 e io sono assessore da aprile di quest'anno. Ma adesso il problema e mio e devo risolverlo io. Con il regolamento che "blinda" i prestiti dei pezzi più pregiati dei nostri musei ho già evitato che il visitatore che arriva non trova ciò per cui è venuto. L'altro esperimento in sinergia con l'assessore Cartabellotta, già con risultati positivi a Morgantina e Siracusa, è stato utilizzare gli operai forestali per migliorare la frubilità dei siti. Ma adesso si deve fare il salto di qualità, sia nella spinta alla valorizzazione delle meraviglie della Catania sotterranea, sia nella promozione e nel marketing del nostro patrimonio, utilizzando presto e bene i fondi europei così come il presidente Crocetta ha chiesto a tutti i dipartimenti».
Intanto si sono persi ben 270 milioni di fondi europei Pain per i siti Unesco...
«Guardiamo alla parte positiva: abbiamo recuperato i 130 milioni dei Pain, grazie a un protocollo col ministro Trigilia, e li investiremo sui poli museali di Siracusa, Palermo e Trapani oltre che su altri siti siciliani. I Pain sono stati persi per responsabilità precedenti a livello nazionale e regionale, ma adesso ci sono nuove risorse a cui si può attingere. Soprattutto se i sei "Patrimoni dell'Umanità" si mettono in rete, così come auspicato anche dall'assessore Stancheris. Io da parte mia ho sollecitato la nascita di una Consulta siciliana per i siti Unesco, per dare ancora più competitività al nostro patrimonio, oltre che per tutelare la nostra terra, e questa è una delle priorità della mia azione, da cemento selvaggio e abusi».
twitter: @MarioBarresi
06 Luglio 2013
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