Reportage/ Con la Forestale a caccia di piromani: 50 euro per un incendio/ Video
di Giuseppe Crimaldi
NAPOLI - Quanto costa assassinare la natura? Cinquanta euro. Poco meno di centomila vecchie lire. Che sia un moggio o un ettaro di foresta; che si tratti di una riserva protetta o di un costone di macchia mediterranea, poco importa. Eliminare per sempre quel che la natura ci ha messo secoli ad allevare, per far crescere, costa un’inezia. Dall’estate più rovente in cui il fuoco divora il patrimonio boschivo nazionale e si porta via anche la vita di un operaio che tentava di spegnere un rogo nell’Avellinese, emerge un quadro fosco in cui i reati incendiari aumentano; ma - soprattutto - si scopre che oggi crescono anche i reati su commissione: gli incendi appiccati dai sicari della natura assoldati da un mandante.
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Sempre più spesso dalle indagini del Corpo forestale dello Stato emerge una verità scomoda e terribile, ma drammaticamente vera: chi attenta al patrimonio boschivo italiano lo fa dolosamente, e - per non subire conseguenze dirette - sempre più spesso assolda extracomunitari, disperati che per un manciata di banconote si trasformano in killer per alberi, piante, animali, uomini.
«In alcuni casi - conferma il vicequestore aggiunto forestale Angelo Marciano - abbiamo riscontrato addirittura che per portare a termine il loro disegno distruttivo i mandanti si servono di giovanissimi, soggetti con meno di 14 anni e dunque penalmente non imputabili». Spesso e volentieri in questo modo la fanno franca entrambi. Diverso il caso degli extracomunitari: «Si sfrutta la disperazione di poveracci - spiega ancora Marciano - in molti casi si tratta di romeni, ma più spesso di extracomunitari africani, ai quali viene consegnato l’innesco già pronto e 50 euro di ricompensa. Ma questi derelitti nemmeno sanno, nemmeno conoscono i rischi di legge ai quali vanno incontro, se individuati».
Su 100 reati commessi - sono dati ufficiali forniti dal Niab (il Nucleo investigativo antincendio boschivi) - solo poco più dell’otto per cento riesce a essere attribuito a un responsabile. Pochi. Oppure tanti, dipende dai punti di vista: soprattutto se si mettono a confronto con i dati nazionali relativi ai furti con strappo (3,9 per cento), quelli con destrezza (2,2), nelle abitazioni (2,9) e delle autovetture (1,4).
Altri dati. Contro gli incendi - ma ovviamente i compiti di istituto non si limitano al contrasto dei soli roghi - in campo c’è un vero esercito: ammontano a 9000 le unità in servizio presso il Corpo forestale dello Stato. Nella sola Campania si contano circa 500 uomini, sempre in prima linea, sempre - e spesso insieme con i vigili del fuoco - su un fronte rischioso e delicato. Purtroppo la nostra regione resta la maglia nera, al primo posto per il numero di incendi appiccati in un anno: a parziale conforto va detto, però, che la Campania dal primo scende al quarto posto per il numero di superficie boschiva distrutta dagli incendi.
22 Agosto 2012
sono di messina da diversi giorni siamo tartassati da incendi da nord a sud incendi che oltre ad interessare boschi terreni abbandonati e macchia mediterranea. hanno coinvolto auto ed abitazioni....leggendo sui giornali e su internet vengono menzionati solo i vigili del fuoco (onore e merito) per carità.....poco e niente si parla delle squadre dell'antincendio della forestale che in questi giorni hanno lavorato pure per 12 ore consecutive.....avvolte pure con mezzi di fortuna....grazie hai politici che hanno ridotto personale e mezzi....vogliamo e saltare il loro operato? o perlomeno eguagliarli......grazie....un amico della foresta
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