12 agosto 2012

BOSCO DI MAGAGGIARO DISTRUTTO DALLE FIAMME, ADESSO I LAVORATORI FORESTALI RISCHIANO IL FUTURO

 

 

«Magaggiaro», danni molto pesanti MONTEVAGO.

L'incendio ha distrutto molti ettari di terreno. A rischio il futuro dei forestali




Il bosco " magaggiaro" e i lavoratori forestali, foto lasicilia.it

Montevago. E' pesante il bilancio dell'incendio che giovedì pomeriggio ha cancellato gran parte dell'area boschiva del Magaggiaro, nel versante del territorio comunale di Montevago.
Diversi ettari di bosco sono andati letteralmente in fumo e ieri mattina, alle prime luci dell'alba il panorama era di profonda desolazione.
Erano costernati anche i tanti lavoratori precari forestali che da oltre un ventennio svolgono la loro attività nell'area boschiva di Magaggiaro, dove sorge un sito naturale che nel tempo è diventato di grande pregio ambientale.
«Nonostante le cose errate che spesso si dicono su di noi - ci hanno detto alcuni lavoratori precari della forestale - siamo i primi a rammaricarci per incendi gravi come quello delle scorse ore. Siamo stati in prima linea nelle operazioni di spegnimento, questo bosco è frutto del nostro lavoro di tanti anni, lo sentiamo nostro».
Sono preoccupati, adesso sono loro a rischiare, nei successivi cinque anni dopo un incendio, la Regione taglia i forestali a tempo determinato nei luoghi dove si sono verificati danni, che vengono chiusi.
«Noi siamo preoccupati di perdere il posto di lavoro - aggiungono - il dramma non è solo per la natura che ci circonda, ma anche per noi».
L'area boschiva andata in fumo era formata da leccio, roverella, mentre il sottobosco era formato da palme nane, emperodesma, diferla e protidi.
Intanto, è tornata alla normalità l'attività della struttura Terme Acqua Pia, dove si sono vissuti momenti di paura in occasione dell'incendio. Per fortuna però, tutto è finito nel migliore dei modi.
G. Re.

11 Agosto 2012



Dedicato per chi continuamente ci attacca.



1 commento:

  1. Dire che tutto è finito nel migliore dei modi, rasenta il ridicolo, oppure si tratta di un eufemismo cinico da parte del giornalista. Il fatto vero e drammatico, è che si perde un'area di macchia mediterranea naturale, e serviranno decine e decine di anni per portarla allo stato in cui era fino a pochi giorni fà. Il fuoco ha imperversato sui terreni indifesi non il solo giorno 9 agosto, ma anche per i giorni 10 e 11 agosto, insomma si è fermato quando e finito, sono stati vani i tentativi di bonifica da parte degli operai dell'Azienda Forestale, più volte invitate anche con modi scortesi ad allontanarsi dall'area già percorsa dagli incendi, per aiutare o effettuare l'opera di bonifica, in quanto sui territori erano depositati tronchi di alberi precedentemente tagliati, e rendevano difficoltosa detta opera, nei giorni 10 e 11 all'orario di fine lavoro dei lavoratori forestali dell'azienda, i focolai risultavano spenti, poi nel proseguo quando restavano i pochi operatori dell'antincendio, il bosco andava nuovamente a fuoco, addirittura giorno 11 dopo forse mezzora si comunicava dalla vedetta fiamme alte nel bosco. Non posso fare commenti offensivi quindi lascio ad ognuno di voi il compito di pensare, ciò che meglio gli aggrada. Noi sappiamo solo che il " nostro bosco " non c'è più, dico nostro perché dopo essere stato percorso per tre giorni dal fuoco non abbiamo visto nessun funzionario dell'ufficio provinciale, sarà forse scarso interesse per quel piccolo demanio forestale o forse perché si era e si continua ad essere in ferie, ma non credo che sia la giusta etica professionale, quando il luogo per cui tu percepisci uno stipendio va a fuoco abbiate almeno il senso civico di esserci.

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