Tito Cavaleri
Dopo la firma dell'accordo di programma nella sede del Dipartimento della programmazione della Presidenza della Regione, risalente a un paio di giorni fa, che destina 4,5 milioni alla Provincia regionale (fondi Po-Fesr 2007-2013) per rimettere in moto una serie di importanti progetti di rilancio del territorio, adesso è arrivato il momento di decidere quale percorso procedurale si debba seguire. Ovvero se optare (come teoricamente vorrebbe la prassi) per le singole gare d'appalto, progetto per progetto, oppure se, più opportunamente, puntare su una sorta di gestione in house, avvalendosi del prezioso supporto dell'Azienda foreste demaniali, ente che, come si sa, ha uomini e mezzi a disposizione per attivarsi sin da subito, aggirando una serie di elefantiaci passaggi burocratici a cominciare dalle gare d'appalto da predisporre.
L'Azienda foreste è perfettamente in grado di intervenire sin da subito all'interno dei siti indicati nei progetti, aree dove ha già operato, peraltro con ottimi risultati. È indispensabile attivare allora quelle procedure necessarie per divenire ad un fine comune e cioè alla realizzazione di progetti mirati e condivisi, anche per soddisfare l'esigenza lavorativa degli operai della Forestale, che non hanno nessuna intenzione di starsene con le mani in mano.
I beneficiari di tali finanziamenti (in questo caso la Provincia regionale) dovrebbero prediligere sempre, là dove possibile, il percorso virtuoso della cosiddetta amministrazione diretta, innanzitutto perché ciò eviterebbe quell'insopportabile perdita di tempo (fino a sei mesi per indire una sola gara d'appalto!) consentendo così a stretto giro di vedere realizzate le opere di bonifica e riqualificazione ambientale necessarie alla salvaguardia del territorio.
L'Azienda foreste già ha sottoscritto atti e protocolli d'intesa mirati proprio alla realizzazione di progetti di questo tipo, come per esempio nel caso di alcuni interventi messi in campo di concerto con il Comune di Fiumedinisi così come con quello di Messina.
A Palermo, come si ricorderà, a siglare l'accordo che ha sbloccato le risorse per quattro milioni e mezzo di euro, c'era l'assessore di Palazzo dei leoni Michele Bisignano su delega del presidente della Provincia, Nanni Ricevuto (a lui spetta adesso di indicare la strada da seguire per la realizzazione delle opere).
Gli interventi, come abbiamo avuto modo di anticipare in queste pagine, riguardano quattro progetti finalizzati alla individuazione dei "Marchi d'area" relativi alla valorizzazione del territorio, per l'importo di 700 mila euro ciascuno che saranno realizzati dalla Provincia nei territori delle coalizioni: Nebrodi Città Aperta, Tyrrenium-Tyndaris Città Mare e Montagna, 20/20/20 che coinvolge anche le Isole Eolie, e Peloritani Terre dei Miti e della Bellezza Jonico-Alcantara. Quest'ultimo verrà sviluppato con la collaborazione degli istituti scolastici di Messina S. Placido Calonerò e Antonello. Finanziati inoltre la ristrutturazione dell'hotel Rifugio S. Croce di Floresta, destinato ad attività turistico-alberghiera per l'importo di 700 mila euro; la ristrutturazione dell'hotel Sicilia di Mistretta (650 mila euro) inseriti nel Pist Nebrodi Città Aperta; e la sistemazione con messa in sicurezza del sentiero Coda di Volpe nella Riserva orientata dei Laghetti di Marinello per 300 mila euro. Oltre a questi progetti, curati dai dipartimenti diretti dagli architetti della Provincia Alibrandi e Gitto, sono state presentate altre ipotesi di intervento che ancora devono essere valutate per l'ammissione al finanziamento e che riguardano la ristrutturazione del convento dei basiliani di Alcara Li Fusi da un milione di euro, la ristrutturazione dell'albergo rifugio di Villa Miraglia di Cesarò (600 mila euro) e la ristrutturazione del centro Iria di Sant'Agata Militello (3 milioni e mezzo).
09 Giugno 2012
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