19 giugno 2019

SICILIA INCENDI, ” MINCHIA SIGNOR PRESIDENTE” MA HA MAI VISTO UN INCENDIO?


Dal sito www.nuovosoldo.it
Messina, 18 giugno 2019 – Giugno, dopo una primavera fresca, arriva il caldo estivo, è un evento naturale con cadenza annuale, giorno in più giorno in meno, sempre nello stesso mese. Si tratta della Natura e questa ripetizione permette a quasi tutti gli uomini di programmare le loro attività per trarre vantaggio e per vivere la Natura. Fra le persone attente al ripetersi delle stagioni c’è il contadino, il quale sfrutta le opportunità naturali per coltivare e vivere nel suo territorio.

Fra gli uomini che dovrebbero avere un’attenzione per le stagioni, e dell’estate in particolare, ci sono i politici, gli amministratori, i funzionari e gli addetti di un’istituzione di interesse pubblico come il Corpo Forestale della Regione Siciliana. Ma, dagli annali, scopriamo che questi personaggi usano il ripetersi della stagione estiva per dice sempre le stesse mezze verità, che servono ad illudere i cittadini fiduciosi: abbiamo 8 aerei per arrivare prima sugli incendi, abbiamo previsto l’acquisto di nuovi mezzi terrestri per combattere gli incendi. Questi annunci hanno in se l’accusa della cattiva amministrazione della cosa pubblica. I mezzi terrestri che saranno acquistati potranno essere impiegati nella campagna antincendio del 2020 e non certo in quella in corso (ma Musumeci e l’assessore Cordaro non lo dicono); gli elicotteri – come pure i canadair e le altre aeromobili messe a disposizione dalle istituzioni militari – non spengono incendi, ma aiutano le forze a terra nel portarsi vicino agli incendi per intervenire sulle fiamme – che intanto l’intervento aereo ha reso meno aggressive; (ma questo loro forse non lo sanno). Evidentemente Musumeci, Cordaro, (complice il capo del Corpo Principato?), non hanno la minima informazione sulla lotta agli incendi boschivi e rurali.
Gli incendi sono spenti dalle forze a terra: squadre antincendio di braccianti specializzati (spesso temerari), autobotti ecc. condotti da autisti specializzati per la guida fuori strada  e, dulcis in fundo, da un forestale in divisa o tecnico che si assume la responsabilità di tutto quello che succede nella lotta attiva agli incendi, il Direttore Operazioni Spegnimento. A quest’ultimo (il cd D.O.S.) spetta l’onere del coordinamento delle forze terrestri ed aere, è lui che decide – volta per volta – le modalità d’impiego delle forze esistenti. Secondo le norma vigenti, senza il D.O.S. nessuna operazione di spegnimento, nella quale si deve impiegare uomini e mezzi, può essere intrapresa. Così come nessun aeromobile verrà assegnato dal centro aereo nazionale senza la richiesta – fatta con un modello di valutazioni tecniche – firmata dal D.O.S.. Nessuna autorità politica e/o istituzionale può imporre l’impiego di un aeromobile sugli incendi. Anche gli 8 elicotteri di Musumeci e Cordaro – sebbene organizzati dalla sala operativa regionale del servizio antincendio boschivo – deve attenersi alla procedura nella quale il responsabile è il D.O.S.. Per gli incendi boschivi e rurali della Sicilia le norma individuano come D.O.S., esclusivamente, il personale militare e tecnico del Corpo Forestale della regione Siciliana. Così come per gli incedi in area antropizzata il Vigile del Fuoco è il D.O.S. naturale. E ci sia permesso dire il migliore.

Sfatiamo un mito: il canadair, sebbene pilotato meravigliosamente da piloti eccezionali, non è il mezzo aereo migliore per gli interventi su aree scoscese piene di gole e arranchi – vedi province di Messina – dove invece senza eccessivi rischi per i piloti opera bene l’elicottero, il quale spesso per rifornirsi utilizza anche le vasche per l’irrigazione dei contadini, riducendo il tempo fra uno lancio d’acqua e l’altro.

Chissà perché ci viene in mente la canzone ” minchia signor tenente”, modificata “minchia signor presidente, assessore e compagnia bella”, ma se non avete personale da impiegare come D.O.S. come potete dire che si riduce il tempo degli interventi solo con li 8 elicotteri e e l’acquisto di mezzi terrestri .

Si dovrebbe precisare che negli incendi gli elicotteri ipoteticamente migliorano il servizio, ma avendo pochi D.O.S., tanti incendi segnalati verranno solo messi in lista di attesa. Facciamo un esempio: nella provincia di Messina, a fronte di un organico previsti di circa 320 agenti, sottufficiali, ufficiali e tecnici, c’è una forza di circa 54 elementi abilitati ad assumere il compito della direzione intervento sugli incendi, quindi considerando le strutture provinciali (sala operativa, servizio automezzi, ecc., con turni non sindacalmente accettabile con la sicurezza per il personale al minimo) in tutta la provincia ci saranno solo solo 7 o 8 D.O.S. per due turni, la nona segnalazione incendio non avrà risposta. Se consideriamo che a Messina nei periodi più “caldi” le segnalazioni di incendi sono 15, 20, 30 (non considerando gli anni nei quali nella sola provincia Messina sono stati segnali 43 incendi in un solo giorno, lasciamo immaginare quanti incendi potrebbero svilupparsi senza alcun intervento e magari riproporci tragedie come quella del Rifugio del Falco, dove persero la vita 7 persone.

Il Corpo si sta estinguendo lentamente da 20 anni, (ormai in servizio ci solo simpatici nonni in divisa e tecnici) lo sapevo i presidenti Cuffaro, Lombardo, Crocetta ed ora anche Musumeci. A dire il vero Musumeci lo ha saputo durante la campagna elettorale, informato dall’Associazione Forestali d’Italia, alla quale ha assicurato che avrebbe rilanciato il Corpo.

Il dirigente generale del ruolo della Presidenza posto a capo del Corpo Forestale siciliano, dott. Filippo Principato, ha dato la notizia che sono all’analisi dell’A.R.S. delle proposte di legge per svolgere i concorsi per l’assunzione di agenti nel Corpo Forestale siciliano – dopo circa 29 anni, l’ultimo assunzione con concorso è avvenuta nel 1990. Ma il presidente Musumeci e l’assessore non ne hanno fatto alcun cenno. Ci chiediamo se il capo del Governo regionale è al corrente di questa attività parlamentare?

Ci lascia stupiti il presidente Musumeci anche su un altro punto; la trovata circa il ritorno delle guardie campestri per dare sicurezza nelle aree rurali e montane. “Minchia signor Presidente”, è connesso? Da un lato vuole rilanciare il Corpo Forestale e dall’altro vuole ricostituire la guardie campestri (evidentemente sfugge qualche particolare sulle origini della mafia in Sicilia); comunque, per informazione, la sicurezza ed il controllo sul territorio era assicurato dal Corpo Forestale, il quale era presente in modo capillare (è rappresentava l’autonomia siciliana capillarmente) su tutta la Sicilia – isole minori comprese – con circa 85 comandi di distaccamento Forestale.

Per il Lettore, in Italia fino al 31 dicembre 2017 c’erano 7 corpi forestali:  1 -dello Stato;  2 -della Regione Siciliana;  3 –  della Regione Sardegna;  4 –  della Regione Valle d’Aosta;  5 –  della Regione Friuli Venezia Giulia;  6 –  della provincia di Bolzano;   7 – della provincia di Trento. Con la legge cd “Madia” è stato sciolto solo il Corpo Forestale dello Stato, che è stato assorbito da altre istituzioni, in particolare dall’Arma dei Carabinieri. Per gli altri corpi – presenti nelle regioni e province autonome – nulla è cambiato, infatti conservano compiti e competenze, anche esclusive riferite allo statuto autonomo al quale appartengono. Fra le altre competenze specifiche il personale dei ruoli di questi corpi ha quella di Direzione Operazioni di Spegnimento degli incendi boschivi e rurali.

Mentre nelle regioni che hanno chiesto l’autonomia – che presto Salvini concederà – si parla sottovoce di corpi forestali da costituire sull’esempio delle altre autonomie. In Sicilia si sta rinunciando a questa istituzione. Ora se questa è la scelta politica, che sia; ma vogliamo prima stabilire e formare chi dovrà assumere i compiti del Corpo Forestale siciliano che in ogni caso – vedi campagna antincendio – hanno rilevanza sociale, ambientale ed economica? Musumeci vuole le guardie campestri bene (male) proponga una legge.

giotornesi@libero.it

Fonte: www.nuovosoldo.it






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