30 settembre 2024

IL MINISTRO LOLLOBRIGIDA NEL RINGRAZIARE LA CITTADINANZA DI SIRACUSA PER AVER ACCOLTO IL G7, HA RINGRAZIATO FRA GLI ALTRI LA REGIONE SICILIA E L'ASSESSORATO COMPETENTE PER I LAVORI SVOLTI AL CASTELLO MANIACE. EBBENE, QUEI LAVORI SONO STATI ESEGUITI MAGISTRALMENTE DAI LAVORATORI FORESTALI DELLA PROVINCIA DI SIRACUSA. VIDEO


Inoltre, ricevo e pubblico 
da Salvatore Centorbi (che ringraziamo) 
Lavoratore forestale di Buccheri (SR)

Il ministro Lollobrigida nel ringraziare la cittadinanza di Siracusa per aver accolto il G7, ha ringraziato fra gli altri la Regione Sicilia e un generico assessorato per i lavori svolti al castello Maniace, mi sembra doveroso specificare che quel poco che si vede nel video, ma vi assicuro e molto di più è stato svolto dagli operai forestali della provincia di Siracusa sotto la direzione dei dirigenti e funzionari dell' ufficio per lo sviluppo rurale servizio 16 di Siracusa. 
A loro i miei personali complimenti.





29 settembre 2024

AVVOCATO FASANO: SMENTITA SU TALUNE DICHIARAZIONI RESE IN UNA TRASMISSIONE


Ricevo e pubblico
dall'Avvocato Fasano

FORESTALI SICILIANI - NOTE DI CHIARIMENTO SUL DIRITTO AL RISARCIMENTO E SUL RISARCIMENTO

Come studio legale teniamo a precisare alcuni aspetti sulla recente vicenda che ha investito i forestali siciliani (Operai a tempo determinato o LTD), oggi destinatari della tutela euro unitaria per il danno da precariato subito in oltre trent’anni di carriera. Questa esigenza nasce dal fatto che, purtroppo e del tutto  inevitabilmente, stanno circolando notizie inesatte in merito: 

1. alla genesi di questo diritto specifico per gli LTD,  
2. alla liquidazione del danno, 
3. alle modalità  di recupero delle cifre oggi quantificate dalle 4 alle 24 mensilità della retribuzione tabellare base.

Riteniamo doveroso, ergo, rendere notizie chiare e precise su una vicenda che oramai ha assunto una piena dimensione eurounitaria, così come illustrata dalla petizione n. 0171/2028 da cui è sbocciata la vicenda per il lavoratori forestali a tempo determinato siciliani e non solo.

Partiamo dalle basi.
Lo studio legale Fasano nell’anno 2014 ha avviato delle azioni di tutela in favore di un gruppo di forestali della Madonie.
Dopo attenta analisi ci siamo accorti che, contrariamente a quanto evidenziato in molti tavoli tecnici da alcuni sindacati di categoria, i forestali siciliani non potevano essere definiti “stagionali” e ciò per vari ordini di ragioni, debitamente attenzionate dal nostro studio.
La prima di natura squisitamente tecnica: il loro rapporto di lavoro non era unicamente riconducibile alla campagna estiva antincendio ma, ad altre attività di cura e gestione del territorio, che nulla avevano a che fare con la stagionalità, essendo i forestali dislocati nei cantieri in differenti periodi dell’anno come operai. La stagionalità, pertanto, era una scusa a nostra avviso per mettere da parte il problema.
Da questa idea, abbiamo depositato un primo atto nell’anno 2015/2016 al Parlamento Europeo dimostrando la NON stagionalità del loro rapporto di lavoro e la circostanza che la dicitura contratto di diritto privato non eliminava la natura pubblica del datore di lavoro, atteso che dai cedolini paga dei petitionnaire (coloro che presentano una petizione al PE), si provava a pieno titolo che il datore di lavoro fosse la PA regionale, per il tramite dei propri dipartimenti di interesse.
E ciò anche in ossequio ad un orientamento espresso con parere del competente Assessorato regionale, ove si evidenziava la natura pubblica del rapporto e non privata dei forestali.
E così nell’anno 2018 il nostro studio, una volta assodato che i forestali siciliani ERANO DA QUALIFICARE UNICAMENTE QUALI DIPENDENTI PUBBLICI CON CONTRATTO A TEMPO DETERMINATO, ANCHE SE NON RESO IN FORMA SCRITTA – ha segnalato al PE che in relazione ai forestali siciliani LTD non poteva obiettivamente giustificata ai sensi della clausola 5, punto 1, lett. a) dell'accordo quadro sul lavoro a tempo determinato, siglato il 18 marzo1999, che compare in allegato alla direttiva del Consiglio 28 giugno 1999,1999/70/CE, relativa all'accordo quadro CES, UNICE e CEEP sul lavoro a tempo determinato, una legislazione nazionale e regionale che consentisse il rinnovo di contratti a tempo determinato in danno dei forestali da oltre trent’anni.
In seguito, il nostro studio è stato l’unico in Sicilia e in Italia (per la vicenda forestali siciliani LTD) che ha avuto l’onore si essere invitato a Bruxelles in pubblica seduta PETI dinanzi alla Presidente, Dolores Monserrat che ha ascoltato con attenzione, unitamente agli altri membri riuniti in seduta comune, le ragioni atte a tutelare la categoria.
In questa prestigiosa sede, è emerso che i forestali siciliani, rappresentati dallo studio legale Fasano, vantavano un brutto primato: potevano essere definiti i precari storici più vetusti d’Europa!!!
E ciò per una ragione evidente: poiché nessun dipendente precario della PA italiana presentava un precariato superiore a trentasei anni di servizio.

In questa sede, il video è stato divulgato su nostri canali social ed è presente nell’archivio del PE, è stato dichiarato a chiare lettere che i forestali siciliani hanno subito un danno comunitario per reiterazione abusiva, in difetto di ragione obiettiva, del loro contratto a termine. Da qui l’avvio della procedura con lettere di richiamo.
Da qui, anche, la positiva scia giurisprudenziale presso i fori del lavoro siciliani, ove sono stati richiamati gli atti della procedura 0171/2018. La situazione ovviamente dinanzi al PE ha avuto dei risvolti ulteriori che oggi portano a rivalutare il quantum del danno fino addirittura a 24 mensilità.
La petizione 0171/2018 dei forestali siciliani avviata dallo studio legale Fasano è stata fatta confluire nella procedura di infrazione del 2014: la procedura madre del precariato pubblico italiano che lo studio legale Fasano ha sempre seguito con interesse.
Si legge infatti a pagine 17/29 della comunicazione (CM PETI) giunta al nostra studio che: “ petizione 0171/2018 - La Commissione ha esaminato se la legislazione italiana abbia introdotto, conformemente alla clausola 5 dell'accordo quadro, misure volte a prevenire gli abusi derivanti dall'utilizzo di una successione di contratti o rapporti di lavoro a tempo determinato per le categorie di cui sopra, sotto forma di un determinato limite per i contratti successivi o di un numero massimo di rinnovi per i contratti a tempo determinato, o sotto forma di "misure giuridiche equivalenti".

La Commissione ritiene che la legislazione italiana in materia di contratti a tempo determinato applicabile alle suddette categorie di lavoratori del settore pubblico non sia conforme alla clausola 5 dell'accordo quadro. Essa ha pertanto inviato all'Italia una lettera di costituzione in mora in data 25 luglio 2019 (procedura d'infrazione NIF 2014/4231). Nella lettera la Commissione ha rivolto alle autorità italiane domande relative alle suddette categorie di lavoratori del settore pubblico che sono esclusi dalla tutela giuridica contro l'uso abusivo di una successione di contratti a tempo determinato. La Commissione ha chiesto informazioni in particolare in merito all'esistenza di misure volte a prevenire il ricorso abusivo a una successione di contratti a tempo determinato, o di misure di stabilizzazione tese a fornire un risarcimento a coloro che sono stati oggetto di tali pratiche.
Ma vi è di più e molto. Si legge in una delle comunicazioni giunte allo studio dalla commissione PETI, Segreteria del Parlamento Europeo a mente della quale:”Confermiamo ricezione del suo messaggio ricevuto il 14 gennaio 2020 relativo alla petizione 0171/2018. La informiamo che in data 28.10.2019 la Commissione europea ha inviato alla commissione per le petizioni l'esito del suo esame preliminare, nel quale la Commissione ha esplicitato quanto segue: “La Commissione ha esaminato la normativa italiana che disciplina l'utilizzo di una successione di contratti a tempo determinato per i lavoratori del settore pubblico che sono stati esclusi dal campo di applicazione del decreto legislativo n. 81 del 2015. La Commissione ritiene che la normativa nazionale non protegga tali lavoratori dall'utilizzo abusivo di una successione di contratti a tempo determinato e non è quindi conforme alla clausola 5 dell'accordo quadro. La Commissione ha pertanto inviato all'Italia in data 25 luglio 2019 una lettera di costituzione in mora, il cui contenuto è riassunto in un comunicato stampa del 25 luglio 2019. La Commissione terrà informata la commissione per le petizioni in merito al seguito che deciderà di dare alla procedura di infrazione". La risposta della Commissione europea è stata trasmessa allo Studio legale Fasano in data 19.12.2019. Cordiali saluti, La segreteria Commissione per le petizioni”.

I forestali siciliani, quindi sono entrati nel grosso imbuto della petizione madre 2014/4231 grazie alla petizione 0171/2018 presentata, si ribadisce, dallo studio legale Fasano di Palermo.
Da qui varie lettere di messa in mora all’Italia che non ha mai ottemperato e da qui, allora, la decisione del Governo, del 17 settembre 2024 di salvare appunto la posizione contrattuale dello Stato e dei suoi apparati, anche regionali, con il cd Decreto Salva infrazioni.
Fatte queste necessarie premesse, allora, si è compreso perché oggi i forestali siciliani, così come tutti i forestali italiani che vantano una busta paga ove il datore di lavoro pagante è una PA possono beneficiare di tale provvedimento: non sono stagionali e non vantano un rapporto di lavoro privato come molti vorrebbero insinuare.
E ciò grazie ad un piccolo gruppo di lavoratori delle Madonie, i veri pionieri della vicenda, che con grande coraggio, fin dall’anno 2014, hanno avviato le tutele comunitarie collettive (denominate così dal nostro studio) nell’interesse dell’intera categoria.
Ciò precisato, i forestali adesso dovranno presentare un ricorso dinanzi al Tribunale del lavoro competente per territorio.
Con questo ricorso, richiamando anche gli atti della procedura comunitaria 0171/2018 ed allegando gli atti comunitari (utili anche per determinare il quantum della liquidazione) si potrebbe ottenere un risarcimento del danno fino a 24 mensilità della retribuzione tabellare base.
La liquidazione non avverrà mai in automatico, come abbiamo sentito o letto in questi giorni, poiché sarà fondamentale depositare apposito ricorso, ove il ricorrente dovrà dimostrare, ai fini della liquidazione massima di 24 mensilità, la presenza di ben  5 elementi (elementi venuti fuori anche dalla procedura comunitaria 0171/2018 e che lo studio legale Fasano si riserva di non divulgare per tutela della propria prestazione intellettuale).

Cosa potrà determinare il Giudice del Lavoro competente per territorio?

La presenza di una successione abusiva di rapporti a termine, ultratrentennali, in ASSENZA di una valida ragione oggettiva con condanna per la PA resistente alla liquidazione del danno sofferto dalle 4 alle 24 mensilità.

La domanda al Giudice avrà effetto immediato?

Certamente no. Dal deposito del ricorso, ed in relazione al carico di ruolo di ogni Tribunale, dal deposito bisognerà attendere circa un anno per la prima udienza di comparizione. 

Il procedimento, quindi potrebbe concludersi, entro e non oltre i due anni dalla proposizione della domanda giudiziale.
La liquidazione, pertanto, non sarà immediata ma occorrerà attendere, per la fase di primo grado, i tempi processuali.

Ritenevamo doveroso rendere questo breve, ma organico excursus della vicenda, in seguito ad alcuni e gravi inesattezze, comparse su alcune testate locali, soprattutto sulle modalità di liquidazione, che potevano far cadere in errore i Forestali interessati.
E ciò anche in merito alla paternità delle azioni comunitarie depositate in Commissione PETI a difesa della categoria da parte del nostro studio.
Palermo, addì 25 settembre 2014  
Avv. Angela Maria Fasano                Avv. Stefania Fasano



SPEDITI VERSO LE 100 MILA VISUALIZZAZIONI NEGLI ULTIMI 7 GIORNI. GRAZIE SEMPRE!




Oggi molto probabilmente alle ore 24 supereremo le 100 mila visualizzazioni degli ultimi 7 giorni. Siamo quasi certi perchè che nelle ultime 24 ore abbiamo superato le 13 mila.

Sempre grazie a tutti voi!



LA PICCOLA NORVEGIA DI SICILIA È SULLE MADONIE: UN PROGETTO PER LA TUTELA DEGLI AGRIFOGLI



Dal sito palermo.gds.it

È entrato nelle fasi operative lo studio scientifico del bosco di piante monumentali di Piano Pomo, tra Petralia Sottana e Castelbuono

28 Settembre 2024
Una piccola Norvegia nel cuore verde della provincia di Palermo. È entrato nelle fasi operative il progetto scientifico di studio del bosco di agrifogli monumentali di Piano Pomo, tra Petralia Sottana e Castelbuono, nel Parco delle Madonie. Il piano, finanziato dall’Ente Parco, è stato elaborato da una cooperazione scientifica di rilievo nazionale ideata da Rosario Schicchi (docente del Dipartimento di Scienze agrarie, alimentari e forestali dell’Università di Palermo) e da Gianluca Piovesan (del Dipartimento di Scienze ecologiche e biologiche dell’Università degli Studi della Tuscia).

La ricerca permetterà di mappare, misurare, verificare lo stato di salute degli alberi e datare le piante più grandi del bosco che comprende, complessivamente, 5 nuclei per un totale di 317 piante, alcune alte sino a 20 metri e di circa 300 anni di età. «Nell’ottica della ricerca per la tutela della biodiversità, abbiamo deciso di sostenere questo progetto di grande rilevanza scientifica - spiega il commissario dell’Ente Parco Salvatore Caltagirone - teso a studiare e proteggere il popolamento di agrifoglio più rappresentativo del bacino del Mediterraneo e dell’intero areale della specie: basti pensare che per trovare esemplari simili, occorre andare addirittura in Norvegia».

Il bosco di agrifogli di Piano Pomo è un residuo dell’antica foresta del periodo Terziario, sopravvissuto sia per le favorevoli condizioni climatiche caratterizzate da accentuata umidità e luce attenuata, sia per l’abitudine dei pastori locali di fare riparare gli animali al suo interno nelle ore più calde in estate o nelle fredde giornate invernali. Un'usanza che ha permesso tra l’altro una importante concimazione naturale che, unitamente all’azione selettiva delle abitudini alimentari dei ruminanti, ha consentito la crescita rigogliosa di questi esemplari.

«Si tratta di un progetto unico nel suo genere», spiega Schicchi, aggiungendo che «il boschetto degli agrifogli monumentali è costituito da alberi che congiungono in alto le loro chiome formando una cupola verde pressoché continua, che custodisce al suo interno una straordinaria bellezza e solennità. Una sorta di colonnato vegetale che può essere considerato, a ragion veduta, un Santuario della Natura delle nostre Madonie. Le forme e dimensioni inusuali sono il risultato dei fusti vicini saldatisi grazie ad un particolare tipo di innesto naturale (innesto per approssimazione)».

Le analisi verranno condotte con l’utilizzo di specifiche ed innovative attrezzature. L’età sarà determinata attraverso la tecnica della datazione al radiocarbonio su minuscoli frammenti di legno dalle porzioni più interne del fusto mediante appositi strumenti artigianali messi a punto dal gruppo di ricerca. I risultati raggiunti saranno presentati nel corso di un convegno internazionale e diffusi in specifiche pubblicazioni scientifiche, e confluiranno all’interno di un report destinato a suggerire l’elaborazione di una strategia di tutela e gestione.




FORESTALI-REGIONE, LA BATTAGLIA È SOLO AGLI INIZI. MA LA CAMPAGNA DEL 2025 NON È A RISCHIO


Dal sito qds.it

Il governo siciliano studia le mosse per fronteggiare le richieste dei precari e per la prossima primavera non dovrebbero esserci scossoni

Antonino Lo Re - 28 Settembre 2024
Il dado è tratto. Adesso, però, c’è un percorso che i forestali siciliani e la Regione dovranno percorrere su fronti opposti. Per la maggior parte dei precari le diatribe legali devono ancora partire e per gli indennizzi dovranno armarsi di pazienza. Ma attualmente il loro pensiero è rivolto alla prossima primavera, quando verranno formate le nuove squadre antincendio. Negli ultimi giorni la tensione è alta per la presunta impossibilità di affidare i nuovi incarichi alle stesse persone che agiranno per ottenere il risarcimento.

La situazione
La campagna 2025 e forse anche quella del 2026 non dovrebbe essere a rischio, così come evidenziato dall’avvocato Angela Fasano al QdS: “Innanzitutto,- spiega – l’art. 24 della nostra Costituzione stabilisce che tutti possono agire in giudizio per la tutela dei propri diritti e interessi legittimi. La difesa è diritto inviolabile in ogni stato e grado del procedimento. Sono assicurati ai non abbienti, con appositi istituti, i mezzi per agire e difendersi davanti ad ogni giurisdizione”. E in vista della nuova stagione comunque nessuna delle vertenze intraprese dai forestali arriverà ad una risoluzione. “I forestali adesso – continua il legale – dovranno presentare un ricorso dinanzi al Tribunale del lavoro competente per territorio. Con questo ricorso, richiamando anche gli atti della procedura comunitaria 0171/2018 ed allegando gli atti comunitari (utili anche per determinare il quantum della liquidazione) si potrebbe ottenere un risarcimento del danno fino a 24 mensilità della retribuzione tabellare base”. La domanda non avrà un effetto immediato. Dal deposito del ricorso, ed in relazione al carico di ruolo di ogni Tribunale, bisognerà attendere circa un anno per la prima udienza di comparizione. Poi il giudice dovrà stabilire il numero di mensilità del lavoratore e l’importo che gli spetta. Il procedimento, quindi potrebbe concludersi, anche in due anni dalla proposizione della domanda giudiziale. La liquidazione non sarà istantanea ma occorrerà attendere, per la fase di primo grado, i tempi processuali.

Il fronte difesa e gli scatti biennali
La Regione per cercare di fronteggiare la marea di richieste di risarcimento, potrebbe appellarsi ad una legge, la 16 del ’96 che ha introdotto la stagionalità della categoria. “Il parlamento europeo – afferma l’avvocato Fasano – ha spiegato che va valutato non quello che c’è scritto su carta, ma cosa è stato fatto. La prestazione dei forestali siciliani non ricalca la norma madre per la quale era stata prevista la categoria. Il discorso della stagionalità poteva durare 36 mesi. E invece si è sforato il tetto massimo”. Intanto, nei giorni scorsi la Corte d’Appello di Palermo ha confermato la sentenza di condanna n. 659/2023 del Tribunale di Termini Imprese per la Regione Siciliana, obbligandola al versamento degli scatti biennali di anzianità. Il Governo siciliano è ricorso in appello, ma la pronuncia in primo grado è stata confermata anche in relazione alla procedura comunitaria 0171 del 2018 sui rapporti a termine.

Anche i sindacati si muovono
Scoperchiato il vaso, i sindacati Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil chiamano la Regione chiedendo un incontro immediato. “Il settore forestale – si legge nella nota – è un comparto strategico per la nostra Regione che posto in condizione di efficienza ed efficacia, può dare risposte concrete alle gravi emergenze e problematiche che affliggono la nostra Regione, a cominciare dalla siccità, dalla desertificazione, il dissesto idrogeologico, il riscaldamento globale e la tutela del nostro patrimonio ambientale”. La stabilizzazione dei forestali è prioritaria e si chiede un’accelerata sulla riforma. “Anche noi – spiega Tonino Russo, segretario generale della Flai Cgil Sicilia al QdS – stiamo assistendo gratuitamente i lavoratori attraverso gli uffici legali del sindacato. La politica deve farsi carico del problema e trovare la soluzione che porti alla riforma e rasserenare i forestali. Lo diciamo da anni. Bisogna anche pensare anche ad un ricambio generazionale e al trasferimento di competenze e conoscenze. È un comparto fondamentale per la nostra regionale”.

Fonte: qds.it



A PROPOSITO DELLE NOTIZIE DI STAMPA CHE POTREBBE NON ESSERE PIÙ POSSIBILE RICHIAMARE GLI STESSI STAGIONALI CON INCARICHI A TERMINE DI 78, 101 E 151 GIORNI DI LAVORO. L'AVVOCATO ANGELA FASANO È INTERVENUTA CON UN VIDEO CITANDO L'ART. 24 DELLA COSTITUZIONE ITALIANA (CHE PUBBLICHIAMO VOLENTIERI) ED HA ANCHE LASCIATO UN PAIO DI COMMENTI SULLA NOSTRA PAGINA FACEBOOK


L'avvocato Fasano interviene con due commenti nella pagina Facebook del Blog

1. "Terrorismo psicologico. Una strategia. Nelle altre categorie del pacchetto infrazioni, tipo i docenti, nessuno e dico nessuno si è permesso di ipotizzare questo atto illegittimo e gravemente anticostituzionale. Gli rammento l’articolo 24 della Costituzione cosa dice. Se lo vadano a rispolverare. Io tutti questi articoli di giornale li girerei al Parlamento Europeo. Forestale, unico settore dei precari in Italia in cui si ricatta per proliferare il precariato. Negli altri settori, invece, nessun atto di violenza contrattuale, vietati per legge. Una ritorsione che se applicata, verrà valutata come atto dai risvolti penali.

2. E aggiungo che la liquidazione del danno, dopo la domanda in tribunale, avverrà tra non meno di 2 o 3 anni!! Quindi mi devono spiegare che caspita c’entra questa minaccia con l’avvento della stagione del 2025, dove la regione non subirà nessuna pressione economica per gli anni a seguire. Purtroppo fanno leva sulla vostra, del tutto normale, ignoranza normativa. Aprite gli occhi!!!"


ART. 24 della Costituzione Italiana

Tutti possono agire in giudizio per la tutela dei propri diritti e interessi legittimi [cfr. art. 113].
La difesa è diritto inviolabile in ogni stato e grado del procedimento.
Sono assicurati ai non abbienti, con appositi istituti, i mezzi per agire e difendersi davanti ad ogni giurisdizione.
La legge determina le condizioni e i modi per la riparazione degli errori giudiziari.


Lo studio legale Fasano critica fermamente le notizie che non rispettano questi criteri, poiché possono generare confusione e preoccupazione ingiustificata tra i lavoratori. Inoltre, invita, alla massima diffusione di questo video






LETTERA APERTA DI UN LAVORATORE FORESTALE PRECARIO SICILIANO AI SEGRETARI REGIONALI DI FAI, FLAI E UILA, ALL'ASSESSORE DELL'AGRICOLTURA, AL GOVERNATORE DELLA REGIONE SICILIANA SCHIFANI, AI SINDACATI AUTONOMI DELLA CATEGORIA, ALL'ON.LE VINCENZO FIGUCCIA, AI DEPUTATI DELL'ARS DI MAGGIORANZA E DI MINORANZA


Ricevo e  pubblico
da Giuseppe Germanò
precario forestale da 34 anni

 Lettera aperta di un lavoratore forestale precario siciliano a:
- Segretari generali di Fai-Flai-Uila Sicilia, Adolfo Scotti, Tonino Russo e Nino Marino
- Assessore dell'Agricoltura regione siciliana Barbagallo
- Governatore della regione siciliana Schifani
- Sindacati autonomi vari di categoria (Sifus etc. etc)
- Onorevole Vincenzo Figuccia 
- Deputati regione siciliana di maggioranza e di minoranza

Premesso che, secondo i dati della Commissione Europea per l’efficacia della giustizia, la durata media di un processo civile sarebbe pari a:
527 giorni (meno di un anno e mezzo) per il primo grado;
863 giorni (poco più di due anni e quattro mesi) per il secondo grado;
1.265 giorni (circa tre anni e mezzo) per il terzo grado,
per una durata media complessiva dell’intero giudizio pari a 2.655 giorni (più o meno sette anni e tre mesi).
Cari Dirigenti sindacali (confederali ) vorrei conoscere il motivo di tutto questo allarmismo, ma anche di questo vostro silenzio assordante, riguardo i maxi risarcimenti ai precari forestali (mi riferisco ai risarcimenti da 4 a 24 mensilità che dovranno essere erogati a tutti coloro che ne hanno diritto, secondo i turni e le giornate di lavoro effettuate negli ultimi 35 anni) e alla stabilizzazione diventata quasi un obbligo per la regione, dopo la procedura d'infrazione e un decreto del Governo Meloni. 
Di alcune dichiarazioni e interviste, di certi sindacalisti che tutto hanno a cuore, tranne la volontà di difendere e tutelare i diritti dei lavoratori e delle lavoratrici forestali, di certa stampa farlocca che pubblica articoli che non corrispondono alla realtà. 
Di certi politici che non perdono mai l'occasione di approfittare dello stato di bisogno delle persone, in questo caso il precariato e, ovviamente, la speranza (vana?) di essere risarciti dopo 30 anni, promettendo aiuto a livello politico (ma sperando nei voti alle prossime elezioni).
Vorrei dunque capire perchè sia la politica che il sindacato, continua a prendere per i fondelli migliaia di lavoratrici e lavoratori forestali.
Sapete cosa penso? Che voi sindacalisti dovreste rimanere fuori da questa storia e far decidere tutto alla politica regionale siciliana che, a mio avviso, dovrebbe attivarsi in tempi brevi, per il risarcimento a ogni lavoratore/trice che ne ha diritto, accettando il fatto che si tratta di un atto dovuto e fare subito la riforma del comparto, stabilizzando tutti e aprendo a nuove assunzioni per ringiovanire il comparto forestale, formato ormai, per la maggioranza, da ultracinquantenni.
Basta giocare con i forestali! Vogliamo sia il risarcimento che ci spetta che il passaggio da OYD a OTI entro quest'anno!

Germanò Giuseppe, 
lavoratore forestale precario da 34 anni



RESOCONTO RIUNIONE CON IL DIRIGENTE DEL CORPO FORESTALE REGIONALE E LA SEGRETERIA REGIONALE SIFUS COMPARTO FORESTALE. TRA I PUNTI DISCUSSI ANCHE LA QUESTIONE DEGLI ARRETRATI CONTRATTUALI 2006-2008, CHE AD OGGI NON SI HA UNA SOLUZIONE CERTA, MA SI SPERA DI TROVARLA IN FINANZIARIA

Ricevo e pubblico
dal Segretario Regionale 
SIFUS Comparto Forestale Sicilia
Franco Cupane


Resoconto riunione con il dirigente del Corpo Forestale Regionale e la Segreteria Regionale SIFUS Comparto Forestale.

Giorno 27 settembre 2024 presso il Comando regionale del Corpo Forestale, alla presenza del dott. Pedrotti delegato a rappresentare dirigente generale Dott. Battaglia che era impegnato insieme all'assessore Severino alla riunione presso l'ufficio di presidenza.
Abbiamo chiesto se fossero state trovate le soluzioni sulla ristrutturazione degli arretrati contrattuali 2006-2008 e in particolare sugli interessi di mora delle notifiche che arrivano anche al 50% delle somme che hanno percepito legittimamente.
Il dott. PEDROTTI ci comunica che ad oggi non si ha una soluzione certa ma si spera che in finanziaria sarà discusso il problema per trovare una soluzione.
Nel frattempo noi continuiamo con la nostra strategia richiedendo gli accessi alla documentazione e ai conteggi di mora. Restiamo in attesa che le interrogazioni parlamentari fatte dai parlamentari diano risposta e soluzione.
Abbiamo chiesto anche in merito all’utilizzo dei nuovi mezzi antincendio denominati FUSO CANTER che questa  estate sono stati messi in servizio in Sicilia, dato che questi mezzi hanno delle problematiche strutturali e con problematiche elettriche che non permettono il giusto utilizzo come mezzi antincendio a uso boschivo.
Ci viene comunicato che la ditta costruttrice del mezzo ha dichiarato che il mezzo  era stato inviato per errore e che adesso è stato sostituito ed è quindi adibito per spegnimento anche boschivo.
Chiederemo copia del documento visto che vi sono altre problematiche tra cui l'altezza da terra, tipo di ruote e altri problemi.
Abbiamo chiesto l’acquisto di nuovi automezzi antincendio che abbiano le caratteristiche di mezzi antincendio per uso boschivo con caratteristiche da fuoristrada. 
Il dott Pedrotti  ci assicura che le nostre richieste saranno attenzionate e prese in considerazione. 
Il nostro rammarico è che a distanza di un anno ancora non ci sono soluzioni, l'unica certezza è che il meteo ha aiutato la campagna antincendio boschivo 2024.
Invece il governo regionale a oggi discute e non trova soluzione ai problemi. 
NOI DEL SIFUS NON FACCIAMO SCONTI A NESSUNO. 
SEMPRE DALLA PARTE DEL TERRITORIO E DEI LAVORATORI FORESTALI SICILIANI.

Franco Cupane Segretario Regionale 
SIFUS Comparto Forestale Sicilia



L'AVVOCATO FASANO: FORESTALI SICILIANI MINACCIATI? NON VI POSSONO LICENZIARE E NEMMENO POSSONO LIMITARE IL VOSTRO ACCESSO AL LAVORO. SIETE TUTELATI DALL'ART. 24 DELLA COSTITUZIONE ITALIANA. ASCOLTATE BENE COSA ESPONGO IN QUESTO VIDEO


Dalla pagina Facebook
dell'Avvocato Angela Fasano

Forestali siciliani minacciati: ascoltate bene cosa espongo in questo video. 
Autorizzo alla massima condivisione


Oggetto: Chiarimenti sulla situazione dei lavoratori forestali siciliani

Lo Studio Legale Avvocato Fasano desidera esprimere la propria comprensione per le preoccupazioni sollevate da alcuni lavoratori forestali siciliani riguardo alle recenti notizie apparse sulla stampa.
Tuttavia, è fondamentale che le informazioni diffuse siano basate su dati certi e corretti dal punto di vista legale e processuale.
Critichiamo fermamente le notizie che non rispettano questi criteri, poiché possono generare confusione e preoccupazione ingiustificata tra i lavoratori. È importante sottolineare che, secondo le nostre analisi legali, è impossibile che la Regione Siciliana subisca una stangata economica nei prossimi tre anni a causa delle attuali controversie legali.
Invitiamo tutti i lavoratori a seguire attentamente il video allegato, in cui spieghiamo dettagliatamente le ragioni per cui le previsioni di un gap economico significativo sono infondate.
Vi incoraggiamo a divulgare queste informazioni per garantire una corretta comprensione della situazione.
Per ulteriori chiarimenti, non esitate a contattarci.



SIAMO ARRIVATI AI RICATTI. IL BLOG ATTENDERÀ PAZIENTEMENTE L'EVOLVERSI DELLA SITUAZIONE DEI "DIRITTI" E VISTO CHE CI HANNO ANCHE ASCOLTATO, SCRIVEREMO ED ELABOREREMO UNA PETIZIONE DA INVIARE SIA AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA CHE ALLA PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE EUROPEA. LEGGIAMO STUPITI CHE POTREBBE NON ESSERE PIÙ POSSIBILE RICHIAMARE GLI STESSI STAGIONALI CON INCARICHI A TERMINE DI 78, 101 E 151 GIORNI DI LAVORO. ORA BASTA! VERGOGNAAAAAA!



di Michele Mogavero
In un paese democratico come il nostro, le leggi vanno rispettate! Punto.
Il Decreto Legge viene emanato dal Presidente della Repubblica e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale. Entra in vigore il giorno stesso o il giorno successivo alla pubblicazione.
Il decreto legge deve essere convertito in legge dal Parlamento entro 60 giorni, altrimenti perde efficacia sin dall'inizio.

E' gradita una smentita!

Attendiamo l'evolversi degli eventi per poi prendere le giuste contromosse nel pieno rispetto della legge. Nel frattempo siamo arrivati ai ricatti, questo leggiamo a pagina 8 del Giornale di Sicilia del 26/09/2024 a firma del giornalista Giacinto Pipitone: "Potrebbe non essere più possibile richiamare gli stessi stagionali con incarichi a termine di 78, 101 e 151 giorni di lavoro"E' gradita una smentita!
Ma questo significherebbe licenziamento. Vergogna!


Ma stiamo scherzando?

Precisiamo che non capiamo nulla di bilancio, sono loro che sono pagati profumatamente per trovare soluzioni ai diritti. Noi possiamo solo suggerire che li possono prelevare benissimo dalla stessa cassa in cui si pagano i vitalizi.

Ma i Sindacati alla luce di questa "splendida" notizia, che non fa dormire sonni tranquilli, come stanno reagendo?

Hanno per caso intenzione di prendere carta e penna e scrivere al Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, che ha avuto gli attributi (grazie allo Studio Legale Fasano) di dare finalmente dignità anche ai lavoratori forestali?

Hanno per caso intenzione di scrivere al Presidente della Repubblica, On. Sergio Mattarella, denunciando che in Sicilia sono a rischio i diritti dei lavoratori forestali?

Siamo arci convinti che il Presidente Mattarella non permetterebbe mai una cosa del genere!

Hanno per caso intenzione di scrivere alla Presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, spiegando che i lavoratori forestali dopo quasi 40 anni potrebbero essere licenziati solo perché hanno chiesto DEMOCRATICAMENTE un sacro santo diritto?

Sembra strano, l'Europa sta dalla nostra parte, ma si fa finta di non capire. 

Perchè negare l'evidenza?

Tranquilli tutti, eventualmente tutte queste cose li faremo noi tramite una petizione.

Ma non è tutto quí!

I Sindacati hanno per caso intenzione di organizzare uno sciopero generale della categoria?

Su questo non siamo organizzati bene, però quando si tratta di togliere il pane ai propri figli, allora scatta quella molla che bisogna fare qualcosa. E se i sindacati non usciranno dal letargo, ci proveremo noi da soli.

Nonostante il ricatto, abbiamo anche un Piano B. Al momento é un'idea che parte dal basso senza condizionamenti vari, deve essere elaborata nei minimi dettagli e condivisa dalle persone interessate. Ma su questo ne riparleremo più avanti. Forse.

Precisiamo che non capiamo nulla di bilancio, sono loro che sono pagati profumatamente per trovare soluzioni ai diritti. Noi possiamo solo suggerire che li possono prelevare benissimo dalla stessa cassa in cui si pagano i vitalizi.
 
Ma perché dovrebbero essere licenziati solo i lavoratori forestali?

Eppure tra le categorie di lavoratori interessate da questo provvedimento rientrano anche gli insegnanti, personale amministrativo, medici, infermieri, ricercatori, operatori sanitari, lavoratori del settore dell’alta formazione artistica, musicale e coreutica, lavoratori del settore operistico, personale degli istituti pubblici di ricerca e volontari dei Vigili del Fuoco.

Accanirsi per l'ennesima volta su di noi, anziché trovare soluzioni é una cosa che mortifica il comparto più precario d'Europa con quasi 40 anni di servizio.
Ora basta. Vergogna!

Non ci facciamo intimorire, siamo in tanti, ma soprattutto saremo "Davide contro Golia".

Ricordiamo a noi stessi, che l'infrazione STORICA della Commissione Europea é partita dal basso, perfezionata nei minimi dettagli dallo Studio legale Fasano. Non stiamo facendo pubblicità, non ne hanno bisogno, ma diamo a Cesare quello che é di Cesare. Ricordo sempre a me stesso, che eravamo soli contro tutti, ma siamo andati avanti lo stesso. Bisognava uscire fuori dai ranghi, dalla monotonia. Sapevamo sin dal primo giorno che a Bruxelles non si rischiava nulla, nemmeno se la petizione veniva respinta. E grazie a quella petizione abbiamo ottenuto la Dignità che mancava da decenni (decreto del 04/09/2024 del Consiglio dei Ministri, emanato dal Presidente Mattarella sulla Gazzetta Ufficiale il 16/09/2024).
Dignità che vorrebbero cancellare, ma devono sudare un pò per riuscirci.
Partendo sempre dal basso troveremo giustizia. Almeno lo spero.

Ma perché c'è l'avete continuamente con i lavoratori forestali?

Ai Sindacati tutti, che stimo e rispetto (non stancherò mai di dirlo), devono essere al nostro fianco trovando le giuste soluzioni, anziché uscire vecchi scheletri dagli armadi. Le cose sono cambiate!

Non ricordo più quando é stato l'ultimo sciopero.

Perché non andiamo a Roma a chiedere i soldi visto che il Consiglio dei Ministri una volta tanto ci ha dato ragione? (Sempre grazie allo Studio Legale Fasano).

Perché non andiamo a Palermo a chiedere quello che promettono e mai mantengono da decenni?

Una volta eletti si dimenticano di tutto e di tutti.

Attendiamo la fine di questa telenovela per prendere le giuste e democratiche precauzioni. Sentire ancora oggi certe discussioni, che danneggerebbero SOLO i lavoratori forestali, fanno venire i brividi. Ma dove viviamo?

Stanno mettendo a rischio il nostro futuro usando l'arma del ricatto.
Ma lo faremo sapere a tutti, anche alle trasmissioni televisive di un certo livello.

Ai colleghi e amici, anche a quelli che non gli sono simpatico, chiedo un eventuale sostegno tramite una petizione da inviare.
Non costa nulla e non chiederemo mai nulla per come abbiamo sempre fatto. Ma può essere determinante per noi e per le nostre famiglie.





Art. 1

L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro?

La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione?


Art. 2

La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale?


Art. 3

Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali?

È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese?


Art. 4

La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto?

Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un'attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società?



SIFUS CONFALI: AFFIDARE EVENTUALMENTE LE CAUSE CONTRO I CONTRATTI A TERMINE A CGIL-CISL-UIL È COME AFFIDARE LA PECORA AL LUPO


Ricevo e pubblico
dal Segretario Generale Sifus Confali
Maurizio Grosso

Siracusa 26-09-2024 - In Sicilia gira voce che cgil-cisl-uil si stanno organizzando per promuovere le cause contro l'abuso dei contratti a termine mentre è certo che nelle altre regioni o stanno in silenzio o giocano a perdere tempo.
Consentitemi, ma conoscendo il tipo di rapporti che cgil-cisl-uil hanno in Sicilia con la controparte da 30 anni, mi viene da ridere.
Credo che  ci sia bisogno di diffondere il virus dell'incoscenza per trovare in Sicilia un solo  operaio forestale che per promuovere la causa contro i contratti a termine, trovi il coraggio di affidarsi a Tonino Russo della Cgil o a cisl e uil. Non sostengo questa tesi  perché Tonino Russo  non è un noto avvocato, ma perché Tonino non perde intervista per dichiarare che le cause contro i contratti a termine potrebbero indisporre la Regione e quindi, spingerla a non assumere più i forestali monelli.
Come fa chi sostiene apertamente questa tesi poi, a promuovere cause contro la Regione? Cgil-cisl-uil, semmai potrebbero promuove cause "tanto per o peggio, farlocche" allo scopo, da un lato, di aggraziarsi i forestali e dall'altro, i Governi.
In ogni caso, egregi operai forestali, come possono cgil-cisl-uil ossia, i sindacati che nel CCNL rivolto agli operai forestali, hanno introdotto l'articolo 46 bis per giustificare la persistenza dell'abuso dei contratti a termine, promuovere cause contro i contratti a termine?
Dovrebbero, a questo punto, promuovere cause, sopratutto, contro loro stessi.
In conclusione affidare la eventuale regia delle cause contro i contratti a termine a cgil-cisl-uil è come affidare la pecora al lupo.
Maurizio Grosso Segretario Generale SiFUS



DANNI DEGLI INCENDI IN SICILIA NEL 2023, CHIESTI RISARCIMENTI ALLA REGIONE PER 2 MILIONI


Dal sito palermo.gds.it

La causa ha messo insieme 18 ricorrenti tra cittadini che hanno perso le loro abitazioni o che hanno subito danni rilevanti alle loro attività imprenditoriali a Cefalù, Gratteri, Gibilmanna, nel Trapanese e nella provincia di Messina

26 Settembre 2024
È stato depositato in tribunale, a Palermo, l’atto di citazione nei confronti della Regione Siciliana per il risarcimento dei danni causati dagli incendi che, nell’estate 2023, hanno colpito il territorio, con enormi danni ad abitazioni e attività commerciali. Una vicenda che ha sensibilizzato non solo i danneggiati ma anche numerosi cittadini, che hanno dato vita all’associazione «Isola Fenice», su impulso della chef Bonetta Dell’Oglio. Lo studio legale Palmigiano e Associati (Alessandro Palmigiano, Licia Tavormina e Luca Panzarella) ha avanzato una richiesta di risarcimento per circa due milioni di euro.

La causa ha messo insieme 18 ricorrenti tra cittadini che hanno perso le loro abitazioni o che hanno subito danni rilevanti alle loro attività imprenditoriali (anche un hotel e un agriturismo) a Cefalù, Gratteri, Gibilmanna; nel Trapanese e nella provincia di Messina. Le vicende e i racconti hanno denominatori comuni: le fiamme che avvolgono case, attività, automobili, richiesta di soccorsi che tardano ad arrivare e, quando arrivano, non hanno gli strumenti per domare le fiamme, lasciando la gestione dell’emergenza a imprenditori, anziani e famiglie.

L’azione si basa sulla questione che la Regione non abbia adempiuto agli obblighi previsti dalla legge in materia di controllo del territorio e prevenzione degli incendi.





26 settembre 2024

MESSAGGIO PER TUTTI I FORESTALI SICILIANI DA PARTE DELLO STUDIO LEGALE FASANO. VITTORIA STORICA IN DATA ODIERNA


Ricevo e pubblico
dall'Avvocato Fasano

Messaggio per tutti i forestali siciliani

Cari forestali siciliani,
Siamo lieti di annunciare una storica vittoria per tutti noi! In data odierna, la Corte d’Appello di Palermo ha confermato la sentenza di condanna per la Regione Siciliana, obbligandola al versamento degli scatti biennali di anzianità in nostro favore.
La Regione, dopo la nostra vittoria in primo grado, aveva proposto appello. Tuttavia, grazie alla difesa dello Studio Legale Fasano, che ha presentato solide motivazioni anche in relazione alla procedura comunitaria 0171 del 2018 sui rapporti a termine, la Corte d’Appello ha accolto le nostre doglianze.
Questa vittoria rappresenta un passo significativo verso il riconoscimento dei nostri diritti e la giustizia per tutti i forestali siciliani.
Uniti siamo più forti!



LO SNALV CONFSAL, CHIEDE AL GOVERNO REGIONALE DI MANTENERE IN SERVIZIO I LAVORATORI FORESTALI PER FRONTEGGIARE QUESTA EMERGENZA IDRICA CON I MEZZI DEL SERVIZIO ANTINCENDIO



Ricevo e pubblico
dal Coordinatore Nazionale, 
Comparto Forestali Snalv Confsal, 
Manuel Bonaffini

Il Coordinatore nazionale, comparto forestali Snalv Confsal, Manuel Bonaffini,
chiede al governo regionale di mantenere in servizio i lavoratori Forestali per fronteggiare questa emergenza idrica con i mezzi del servizio antincendio. Non è possibile che vengano mandati a casa e mettere a riposo i mezzi, per poi dire ai Comuni di comprare le autobotti che a sua volta non si hanno gli autisti. Si chiede di usare il buon senso e di non buttare i soldi pubblici in nome della emergenza.







L’UGL SCENDE IN CAMPO: “CENTO PIAZZE PER L’EQUITÀ E LO SVILUPPO” A PALERMO IL 27 SETTEMBRE


Ricevo e pubblico
dall'Addetto Stampa UGL UTL Palermo - UGL UR Sicilia
Portavoce del Segretario Territoriale UGL Palermo
Filippo Virzì

L’UGL scende in campo: “Cento piazze per l’equità e lo sviluppo” questo è lo slogan programmato con una mobilitazione nazionale finalizzata ad una finanziaria sociale con una serie di proposte riguardanti l’aumento degli stipendi e delle pensioni, sostegno delle famiglie e lavoro e la sicurezza nei luoghi di lavoro. A Palermo l’UGL l’Unione Territoriale del Lavoro del capoluogo regionale sarà in Piazza Castelnuovo di fronte il Teatro Politeama,nel cuore del centro storico, venerdì 27 settembre a partire dalle ore 9,30.




FORESTALI ALL'ATTACCO: INDENNIZZI E POSTO FISSO. MA LA REGIONE SI PREPARA A RESISTERE ALLE AZIONI LEGALI. IL TIMORE CHE SERPEGGIA NEI DUE ASSESSORATI È ANCHE UN ALTRO: IN QUESTA SITUAZIONE POTREBBE NON ESSERE PIÙ POSSIBILE RICHIAMARE GLI STESSI STAGIONALI CON INCARICHI A TERMINE (78, 101 E 151 GIORNI DI LAVORO). COME SI FORMEREBBERO A QUEL PUNTO LE SQUADRE ANTINCENDIO DELLA PROSSIMA PRIMAVERA? DI QUESTO SI PARLERÀ AL VERTICE DI VENERDÌ! IL BLOG: QUESTO SI CHIAMA RICATTO, MA CI ATTREZZEREMO EVENTUALMENTE PER UN PIANO B!

GDS 26/09/2024


GDS 26/09/2024




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