20 settembre 2024

FORESTALI, POSSIBILE BAGNO DI SANGUE PER LA REGIONE. MARANO (M5S): “CREATE SACCHE DI PRECARIATO”. È PARADOSSALE CHE LA REGIONE ANZICHÉ DARE IL BUON ESEMPIO ABBIA ABUSATO DEI CONTRATTI A TERMINI AI DANNI DEI LAVORATORI. IL PATRIMONIO BOSCHIVO È GESTITO ESCLUSIVAMENTE IN OTTICA EMERGENZIALE E QUESTE SOLO LE CONSEGUENZE DELLA MANCANZA DI PROGRAMMAZIONE DI RISORSE, MEZZI E UOMINI A SALVAGUARDIA DI UN BENE COMUNE PREZIOSO


Dal sito qds.it

Dissanguamento economico all'orizzonte per la Regione dopo la pronuncia di Bruxelles contro l'Italia sui contratti a tempo determinato dei forestali

19 Settembre 2024
Una svolta storica quella che costringerà la Regione Sicilia a versare un indennizzo da 4 a 24 mensilità extra stipendio ai forestali dell’Isola dopo le infrazioni che l’Europa ha accertato contro l’Italia per aver abusato dei contratti a tempo determinato nella Pubblica Amministrazione. L’esecutivo è corso subito ai ripari dopo la pronuncia di Bruxelles emanando un decreto legge che servirà a liquidare i 18 mila operai stagionali siciliani.

Regione nei guai
Una vera e propria patata bollente scotta adesso tra le mani della giunta Schifani. Grazie a rapidi e banali calcoli, infatti, ciascuno dei 18 mila forestali potrà ottenere un “risarcimento” che può andare da un minimo di 24 mila euro ad un massimo addirittura di 70.000. Un bagno di sangue, insomma, per le casse di Palazzo d’Orleans.

Se si aggiunge, inoltre, che sono già migliaia gli impieghi a termine rinnovati per oltre 20 anni, il quadro economico-finanziario per il governo regionale si fa ancora più critico. Per cercare di “contenere  i danni”, la strada sembra essere quella della conciliazione: l’ipotesi è di un saldo e stralcio facendo leva sui tempi ridotti di pagamento, ma il lavoratore dovrebbe rinunciare ad una parte dell’indennizzo che gli spetta.

Jose Marano (M5S): “Regione ha creato sacche di precariato”
“E’ paradossale che la Regione anziché dare il buon esempio abbia abusato dei contratti a termini ai danni dei lavoratori – afferma in una nota la deputata regionale del M5S Jose Marano – Il patrimonio boschivo è gestito esclusivamente in ottica emergenziale e queste solo le conseguenze della mancanza di programmazione di risorse, mezzi e uomini a salvaguardia di un bene comune prezioso. Aver creato sacche di precariato non aiuta allo sviluppo futuro di questa terra ma alimenta quel malcontento generale che condiziona i siciliani”.

Fonte: qds.it



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REGIONE, FORESTALI, TERRANOVA (FLAI CGIL) CHIEDE DI REGOLARIZZARE LA LORO POSIZIONE


Dal sito www.ildomanibleo.com

20 Settembre 2024
Il Segretario generale Flai Cgil Ragusa Salvatore Terranova interviene sull’annosa questione dei forestali e denuncia come dopo anni di lavoro non è stato possibile regolarizzare gli inquadramenti di questi dipendenti. 

“Al Servizio XV – Servizio per il territorio di Ragusa, alcuni operai, da almeno 20 anni, sono stati chiamati a compiti di ufficio, anche importanti, e negli anni tali nuove mansioni essi le hanno espletate con eccellenti risultati-spiega Terranova- Grazie a loro e al loro impegno, l’azienda, in presenza di una dotazione di impiegati quasi del tutto azzerata, ha potuto garantire tutta una serie di servizi con risultati notevolmente positivi, garantendo una adeguata organizzazione degli uffici. 

Ma questo personale che ha assolto compiti, riconducibili a livelli più alti rispetto al loro inquadramento, non ha avuto alcuna possibilità di poter aspirare ad una legittima progressione di carriera, come sarebbe stato ordinario e normale prevedere.

Dopo tantissimi anni, questi lavoratori sono stati operai e operai ancora restano, nessun passo avanti, nessun miglioramento, nessuna previsione. Bisogna garantire i servizi, ma non chiedere nulla. 

In qualunque ente pubblico, degno di questo nome, già da tempo sarebbero state risolte queste esigenze interne di tipo organizzativo, avviando le procedure per sistemare gli inquadramenti di questi lavoratori. Ma nel settore forestale niente di tutto questo. O meglio prevale la consuetudine di far finta che il problema non sussiste. 

Dopo diversi mesi di trattativa– prosegue Terranova- non c’é stato verso di mettere in formale ordine gli uffici del Servizio XV di Ragusa, regolarizzando gli inquadramenti di questi dipendenti. Subentra sempre qualcosa che ostacola la proposta da noi fatta, o meglio nessun vuole assumersi la responsabilità di creare i presupposti per risolvere questo peculiare problema. Invero, abbiamo fatto più di una proposta, ma otteniamo sempre la solita risposta: non possiamo farla nostra, perché creerebbe problemi in altre realtà.

È a conoscenza di tutti, quando c’è di mezzo la Regione siciliana e i suoi Assessorati, si riesce solo a parlare di riformare e migliorare le cose, ma solo a parlarne, perché quelle cose restano allo stato in cui si trovano, anzi spesso è possibile che esse vadano a peggiorare.





FORESTALI, SIFUS CONFALI: “SERVE RIFORMA SERIA CONTRO IL PRECARIATO”. OGNUNO DEI 18 MILA OPERAI STAGIONALI POTRÀ OTTENERE UN ASSEGNO DA CAPOGIRO. È UNA DECISIONE CHE DOVRÀ PRENDERE UN GIUDICE, NON UN RIMBORSO AUTOMATICO




Parla il segretario regionale del Sifus Confali, Franco Cupane: “Noi precari storici in Europa”. Lo stipendio medio di un operaio forestale si aggira intorno a 1.400 euro

Dal sito qds.it

Salvo Stuto  - 20 Settembre 2024
Circa 22mila istanze presentate, di cui 240 nel Calatino. “È una situazione che va avanti da 35 anni. Siamo i precari più storici d’Europa”, dichiara il segretario regionale del Sifus Confali, Franco Cupane. Adesso, con la pubblicazione di una circolare in Gazzetta Ufficiale del 16 settembre, le acque sembrano agitarsi. Stiamo parlando “dell’abuso dei contratti a termine” per i lavoratori forestali. Una vicenda che va avanti dal 2014 ma che adesso sembra essere arrivata a un punto di svolta. Secondo quanto spiega Cupane, “quest’anno la Cassazione ha dato ragione ai lavoratori dicendo che il contratto che hanno i forestali in realtà non è un contratto idoneo o quantomeno si ha un abuso sulla tipologia di contratto perché è un contratto a tempo determinato che non ha avuto un miglioramento sequenziale con gli anni di servizio”.

Dal momento che il rapporto lavorativo operai forestali e Regione è considerato un rapporto pubblico e cioè alle dipendenze della pubblica amministrazione ma con un contratto privato, la Cassazione ha deciso che questa tipologia di rapporto non può sussistere e per questo ha aperto alla possibilità per i lavoratori di recepire un risarcimento per il danno subito. “Questa cosa – aggiunge Cupane – la sancisce sia lo Stato italiano e sia la Corte europea, specialmente sul comparto agricolo, ma anche sul personale Ata, sui Vigili del fuoco cioè sulla Pubblica Amministrazione che ha continuato a fare questi contratti a tempo determinato ma senza andare ad affrontare un miglioramento lavorativo nei confronti dei lavoratori”.

In merito, la petizione popolare rivolta alla Commissione Europea promossa dallo studio legale Fasano è stata determinante per la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del Decreto Legge n.131 del 16 settembre 2024. L’art. 12 del D.L, infatti, inserisce, tra gli altri, anche gli operai forestali nel pacchetto salva infrazioni. Ciò significa che nel momento in cui un operaio forestale solleverà la questione in giudizio contro l’uso prolungato dei contratti a termine, potrà ottenere un risarcimento danni fino a 24 mensilità. “Ad esempio – continua il segretario regionale dei forestali, Franco Cupane – il tribunale di Caltanissetta ha dato ragione a dei lavoratori forestali addirittura quantificando il risarcimento. Visto che in Italia ci sono tutti questi contratti anomali è uscita questa circolare in cui si dà una maggiorazione di indennizzi ai lavoratori. Così invece di risarcire da due a dodici mensilità, l’indennizzo è stato aumentato da un minimo di quattro fino a un massimo di 24 mensilità. Bisogna ricordare però che questa rimane comunque una decisione che dovrà prendere un giudice e che non è una procedura di rimborso che avviene in automatico, perché spetta all’operaio richiedere il danno subito”.

Una cosa che il Sindacato fondato sull’unità e la stabilizzazione (Sifus) ha iniziato ad affrontare da quasi un anno, con delle vertenze singole. “Adesso con questa notizia di aumento di risarcimento si è avuta un’accelerazione che ci porterà a presentare moltissime istanze nei vari tribunali”. Basti pensare che lo stipendio medio di un lavoratore forestale si aggira sui 1.400 € netti e dunque, se “come hanno giudicato i giudici su Caltanissetta, che hanno dato otto mensilità e ancora non c’era la norma che li raddoppiava, parliamo di circa 10mila euro per ogni lavoratore che presenta istanza. Arriviamo a cifre importantissime”

Cupane sottolinea anche che “noi stiamo chiedendo un risarcimento sul danno significa che io ho percepito con questo contratto un danno perché sono stato legato a questa amministrazione e per un tot di anni non ho avuto un miglioramento lavorativo. Perciò siccome questo contratto è abusivo noi stiamo richiedendo, come dice la legge, che venga risarcito un danno che verrà definito da parte di un giudice. Abbiamo fatto riunioni in tutta la Sicilia: da Linguaglossa, passando per Vizzini, Militello, fino ad arrivare a Caltagirone con gli avvocati che fanno parte e collaborano con il Sifus ma anche con altri legali che si stanno muovendo in forma autonoma”. Ma l’obiettivo ultimo, come ribadisce al QdS il segretario regionale, è quello di spronare la Regione e più in generale il Governo italiano ad adeguare i contratti lavorativi.

“In realtà dei fatti noi ce la stiamo giocando non tanto per fare avere ai lavoratori un risarcimento sul danno subito ma per spronare la Regione siciliana a dire ‘questa cosa si deve sistemare’. Serve una riforma seria contro il precariato perché, dico la verità, il risarcimento va bene fino a un certo punto: bisogna dare dignità al lavoratore e poterlo portare a una fascia lavorativa superiore. Puntiamo al risarcimento lavorativo non economico”, conclude Cupane.

Fonte: qds.it




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INFERNO DI FUOCO A FAVIGNANA, EVACUATE OTTANTA PERSONE. LE FIAMME SONO PARTITE DA UN TERRENO. MINACCIATE UNA DECINA DI EDIFICI. IL PROPRIETARIO DEL TERRENO È STATO CONDOTTO IN CASERMA DOVE È STATO IDENTIFICATO E DENUNCIATO


Dal sito www.telesudweb.it

Le fiamme sono partite da un terreno. Minacciate una decina di edifici.

19 Settembre 2024
Inferno di fuoco a Favignana.

Un incendio partito da un appezzamento di terreno si è subito propagato, aggredendo i terreni accanto, fino ad arrivare alle abitazioni circostanti.
L’allarme è scattato, oggi intorno alle 14:30, in località Tre Croci, nei pressi del campo sportivo. Ottanta persone hanno dovuto abbandonare, in fretta e furia, le loro case, lambite dalle fiamme e invase dal fumo.

Tra di loro quattro disabili portati via di peso dai carabinieri i primi ad arrivare nella zona del rogo. I militari dell’Arma, poi, mettendo in pericolo la propria incolumità, si sono adoperati, assieme ad alcuni abitanti, per arrestare l’avanzata del fuoco in attesa dell’arrivo dei pompieri che si sono partiti da Trapani.

I vigili del fuoco sono arrivati nell’isola di Favignana alle 16:15.
Nelle operazioni di spegnimento è stato impiegato anche l’ elicottero Falco 3 della Forestale decollato da Valderice.

A quanto pare il proprietario del terreno da dove si sono sprigionate le fiamme, mentre stava bruciando alcune sterpaglie, ha perso il controllo del fuoco che sì è propagato rapidamente, creando tensione e paura tra i residenti.

L’incendio ha raggiunto il primo piano di alcune palazzine. Per fortuna non ci sono stati feriti grazie soprattutto alla tempestività dei carabinieri, raggiunti poi dagli agenti della polizia municipale e da una autobotte comunale. Poi l’arrivo dei vigili del fuoco e dell’elicottero della Forestale.

Il proprietario del terreno è stato condotto in caserma dove è stato identificato e denunciato.

INCENDI BOSCHIVI, ERYTHROS CHIEDE POLITICHE DI PREVENZIONE PIÙ INCISIVE. L’ASSOCIAZIONE TRAPANESE SI CHIEDE PERCHÉ, NONOSTANTE IL RIPETERSI DEGLI INCENDI CHE CREANO UN DANNO ENORME AI NOSTRI TERRITORI, NON VENGANO MESSI IN ATTO PROVVEDIMENTI DI CUI SI PARLA DA ANNI, TRA CUI ANCHE LA RIDEFINIZIONE DELLE FORZE FORESTALI DI CUI SI DISPONE

Foto: SOS Valderice


Dal sito www.trapanisi.it

"Anche quest'anno è andato in scena il dramma degli incendi che hanno devastato parti del territorio"

18 Settembre 2024
Con un copione ormai ben collaudato e con una cadenza annuale nel territorio di Trapani, ed in particolare nell’Agro ericino, è andato in scena il dramma degli incendi che hanno devastato ettari di verde, alberi e macchia mediterranea.

Il direttivo dell’associazione Erythros ha diffuso una nota stampa.
“La storia è sempre la stessa: si aspetta lo scirocco, che non manca mai, si inizia nel pomeriggio, quasi all’imbrunire, quando elicotteri e Canadair antincendio non possono levarsi in volo perché non possono volare di notte. Gli autori di questi incendi ormai sanno esattamente quando e come operare per non permettere gli interventi di spegnimento, scegliendo, appunto, ora e luoghi per dare il via ai loro progetti criminali.

Dall’altra parte si assiste, ogni anno, alla rituale riunione in Prefettura alla quale partecipano forestali regionali, forze dell’ordine, le società che gestiscono velivoli antincendio, autorità dei vari comuni interessati e chi più ne ha più ne metta.

Il risultato qual è? Che da diversi anni, incendio dopo incendio, ettari di verde di Erice, San Vito, Custonaci, Buseto Palizzolo e Castellammare del Golfo e dell’intera Sicilia, vengono ridotti in cenere, pezzo dopo pezzo, con una sistematicità da lasciare sbalorditi e perplessi.

In questi anni sono rari i casi in cui le indagini hanno portato a individuare gli esecutori materiali. Ancora più difficile è da capire chi siano i mandanti. Non si è individuato un motivo per cui vengono attaccati questi territori con la furia distruttiva che è sotto gli occhi di tutti.

L’associazione trapanese Erythros si chiede perché, nonostante il ripetersi degli incendi che creano un danno enorme ai nostri territori, non vengano messi in atto provvedimenti di cui si parla da anni: il ricorso all’Esercito per un pattugliamento ed un controllo del territorio (attivato in via sperimentale qualche anno fa e poi non più riproposto); ridefinizione delle forze forestali di cui si dispone; creazione di serbatoi d’acqua, proprio nelle zone rimaste integre che potrebbero essere interessate a possibili incendi; utilizzo di droni; maggior coordinamento delle forze aeree, spesso scarse di numero e spesso impegnate su altri “fronti”; telecamere nei punti strategici dai quali normalmente, nelle giornate di scirocco, partono gli incendi.

Infine, sarebbe il caso, sempre secondo l’associazione, di istituire un gruppo di indagine permanente interforze (una sorta di DIA) che indaghi e individui i mandanti di questo “gioco” perché, come detto in precedenza, non può essere il singolo piromane, contadino o allevatore, che può progettare tali crimini con questa premeditazione e costanza nel tempo.

Non possiamo assistere a questo scempio ogni anno e, ci dispiace dirlo, riteniamo che da queste affollate riunioni in Prefettura ci si debba aspettare provvedimenti operativi più incisivi e mirati”.





19 settembre 2024

ANTONIO DE LUCA (M5S): “RISARCIMENTO AI FORESTALI, NIENTE ACCORDI AL RIBASSO, SONO STATI SFRUTTATI PER ANNI, DIAMOGLI QUANTO GLI SPETTA”


Dal sito www.siciliaunonews.com

18 Settembre 2024
Niente accodi al ribasso, i lavoratori forestali sono stati sfruttati per anni, diamogli quanto gli spetta, i soldi ci sono”. Lo afferma il capogruppo del M5S all'Ars, Antonio De Luca, a commento del decreto legge del governo Meloni emanato per chiudere le procedure di infrazione attivate dall'Europa contro l'Italia, tra cui quella per gli operai forestali che riguarda migliaia di lavoratori siciliani. “Sarebbero in atto – dice Antonio De Luca - tentativi di accordi al ribasso per cercare di chiudere al più presto la partita.
Sono d'accordo sui tempi stretti, non sugli accordi al ribasso, considerato che, stando alle parole del governo, sono disponibili 250 milioni e che i governi che si sono succeduti hanno sfruttato per decenni questi lavoratori, tanto che ora hanno diritto ad essere risarciti. Anziché vessarli ulteriormente, negandogli parte di quanto gli spetta in cambio di procedure più celeri, si conceda quanto dovuto loro, nel rispetto di quanto statuito a livello europeo e riconosciuto dal governo nazionale: Schifani stanzi subito nel prossimo strumento finanziario le somme necessarie per fare fronte a questa esigenza, che oltre di giustizia e di moralità è anche, a questo punto, un obbligo di legge”.




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FORESTALI, INIZIA LA CONTA DEI DANNI PER LA REGIONE. ECCO QUANDO VERRANNO PAGATI I PRECARI


Dal sito qds.it

Antonino Lo Re - 19 Settembre 2024
Il Governo è dovuto correre ai ripari sull’abuso dei contratti a tempo determinato nella Pubblica amministrazione emanando un decreto legge

Una stangata per la Regione Sicilia. Una vittoria senza precedenti, invece, per i forestali dell’Isola. Si conclude così la vicenda che ha avuto inizio ufficialmente nel 2018 con una vertenza finita davanti al Parlamento Europeo. Ai precari dovrà essere corrisposto un indennizzo che può valere da 4 a 24 mensilità extra stipendio. Il Governo è dovuto correre ai ripari sull’abuso dei contratti a tempo determinato nella Pubblica amministrazione emanando un decreto legge che servirà a liquidare i 18.000 operai stagionali siciliani dopo la pronuncia di Bruxelles contro l’Italia.

Alle origini
Una storia che ha radici profonde e che grazie al lavoro certosino degli avvocati Angela e Stefania Fasano ha portato i suoi frutti. Otto anni fa, circa 1.800 forestali siciliani decidono di dare una scossa alla loro precarietà passando alle formalità contro la Regione. I due legali non attaccano frontalmente il governo dell’Isola, ma optano per una petizione (0171/2018) diretta all’Unione Europea contro “l’abuso nella successione di contratto a termine”. Viene fatto presente che questi operai hanno con la Regione Sicilia un rapporto di lavoro a tempo determinato, rinnovato con successivi contratti in modo sistematico, dando così vita a una situazione di precarietà permanente. È stato contestato alla Commissione europea il modo in cui avrebbe vigilato per garantire il rispetto da parte dell’Italia della direttiva 1999/70/CE sui contratti a tempo determinato.

La decisione dell’Unione Europea
Poco più di un anno fa da Bruxelles accolgono la petizione inserendo il caso dei forestali nelle motivazioni che hanno portato ad attivare la procedura di infrazione 2014/4231. Ma cosa ha convinto il Parlamento europeo ad avviare il procedimento contro l’Italia? Ce lo ha spiegato l’avvocato Angela Fasano: “La Regione – esordisce – ribadiva che i nostri clienti fossero dei lavoratori stagionali. Invece dalle loro buste paga e dai Cud emergeva chiaramente la dicitura di lavoratore a tempo determinato. Dopodiché il Parlamento europeo ha dichiarato la violazione mandando numerose lettere di diffida sia allo Stato che alla Regione. Dopo un anno e mezzo, per evitare la sanzione comunitaria, il Governo ha creato il pacchetto ‘Salva-infrazioni’”. Il decreto introduce un’indennità per quei lavoratori che hanno subìto un danno dal precariato cronico fino a 24 mensilità.

Un macigno per la Regione
Negli anni scorsi la petizione aveva già scosso il Governo siciliano poiché aveva aperto il ricorso anche sugli scatti biennali dei precari. Gli indennizzi, che variavano dai 3.000 ai 6.000 euro, sono stati risarciti dalla Regione. Adesso la stangata che inevitabilmente peserà e non poco sulle casse di Palazzo d’Orleans. Secondo quanto pubblicato in Gazzetta Ufficiale “il giudice stabilisce un’indennità nella misura compresa tra un minimo di quattro e un massimo di ventiquattro mensilità dell’ultima retribuzione di riferimento per il calcolo del trattamento di fine rapporto, avuto riguardo alla gravità della violazione anche in rapporto al numero dei contratti in successione intervenuti tra le parti e alla durata complessiva del rapporto”.

Le cifre da sborsare e le tempistiche
Documenti alla mano, ognuno dei circa 18.000 “stagionali” potrà ottenere un assegno da capogiro. “I forestali – spiega l’avvocato Fasano – si dividono in settantotisti (gli operai assunti ogni anno per 78 giornate di lavoro, ndr), centunisti e centocinquantisti. Per quest’ultimi l’assegno può valere anche 70.000 euro. Si parte da un minimo di 24.000 euro”. Il legale fa una panoramica relativa ai tempi di pagamento: “Innanzitutto bisogna fare istanza, – continua – depositando il ricorso di liquidazione. Il giudice stabilirà l’importo esatto, definendo il numero di mensilità del lavoratore con aggravio di oneri e costi. Non appena arriverà la sentenza esecutiva la notificheremo e poi dipenderà dalla buona condotta della pubblica amministrazione. Dalla domanda, dunque, decorrerà circa un anno, un anno e mezzo a partire da oggi”. E se pensiamo che ci sono stati migliaia di impieghi a termine rinnovati per oltre 20 anni, la Regione sa già che le uscite saranno sanguinose. Per cercare di “contenere  i danni”, la strada è la conciliazione. Si può ipotizzare un saldo e stralcio facendo leva sui tempi ridotti di pagamento, ma il lavoratore dovrebbe rinunciare ad una parte dell’indennizzo che gli spetta.

Figuccia (Lega): “Mettere fine al precariato forestale”
Sulla vicenda è intervenuto con una nota anche il deputato questore della Lega all’Ars, Vincenzo Figuccia che bacchetta l’operato della Regione. “Da anni invito a procedere con la stabilizzazione dei forestali chiedendo di trasformare i contratti settantottisti, centunisti e centocinquantunisti in contratti a tempo indeterminato. Non si può continuare a prorogare all’infinito mettendo gli operatori in disoccupazione dopo le giornate svolte. A fronte di un danno potenziale a titolo di risarcimento di circa un miliardo di euro (su 25.000 forestali compresi i pensionati degli ultimi 5 anni) è arrivato il momento di mettere fine al precariato forestale. Bisogna avviare una riforma che punti al passaggio a tempo indeterminato variando la legge attuale”.

Fonte: qds.it



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SICILIA, LA STANGATA DEI FORESTALI: IN 18MILA HANNO DIRITTO A INCASSARE DA 24 A 70 MILA EURO ABUSO DEI CONTRATTI A TERMINE. IL GOVERNO: BISOGNA PAGARE. PER L’AVVOCATO FASANO LA PROCEDURA È CHIARA: «PER I NOSTRI ASSISTITI INOLTREREMO ALLA REGIONE UNA DIFFIDA A PAGARE ENTRO 30 GIORNI. SE CIÒ NON AVVERRÀ CI RIVOLGEREMO AL GIUDICE PER L’APPLICAZIONE DELLA LEGGE». ALCUNI SINDACATI STANNO CERCANDO DI ATTIVARE DELLE PROCEDURE DI CONCILIAZIONE. I FORESTALI DOVREBBERO CONCEDERE PERÒ UNO SCONTO

 Tgs 18 settembre – ore 13.50


Il notiziario di Tgs, edizione del 18 settembre – ore 13.50 
Fonte: tgs.gds.it


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Dal sito gazzettadelsud.it


Abuso dei contratti a termine: Bruxelles aveva aperto procedure d’infrazione contro l’Italia. Il Governo: bisogna pagare

di Giacinto Pipitone - 18 Settembre 2024
Alla Regione da 48 ore stanno facendo i conti. Perché ciò che è certo che servirà una valanga di soldi per dare ai forestali un indennizzo che può valere da 4 a 24 mensilità extra di stipendio.
Lo prevede un decreto legge del governo nazionale emanato per chiudere - pagando - tutte le procedure di infrazione che Bruxelles ha attivato contro l’Italia. E quella che riguarda i circa 18 mila operai stagionali siciliani è fra le principali.
Dunque la vertenza dei forestali che rivendicano il posto fisso è arrivata al primo traguardo. Dopo i rilievi di Bruxelles su procedure che hanno visto impieghi a termine rinnovati anche per più di 20 anni, Palazzo Chigi ha deciso di chiudere il caso - sterilizzando anche i ricorsi giudiziari - accordando un indennizzo che oscilla dalle 4 alle 24 mensilità extra.
Carte alla mano, ognuno dei 18 mila stagionali potrà ottenere da un minimo di 24 mila a un massimo di 70 mila euro. Tutto dipenderà dall’anzianità del proprio ruolo da precario e dalle decisioni che all’assessorato alle Foreste e a quello all’Ambiente stanno prendendo in queste ore.
E qui bisogna fare un passo indietro. Qualche anno fa circa 1.500 forestali siciliani si sono rivolti a due legali per portare in giudizio la Regione e che chiedere il posto fisso. Gli avvocati Angela e Stefania Fasano hanno deciso di percorrere anche una seconda via: hanno fatto una petizione all’Unione Europea contro «l’abuso nella successione di contratti a termine». Poco più di un anno fa Bruxelles ha «accettato» questa petizione e inserito il caso dei forestali siciliani nei motivi che hanno portato ad attivare la procedura di infrazione numero 2014/4231.
E proprio questa è fra quelle che il decreto legge pubblicato ieri in Gazzetta Ufficiale cita esplicitamente, prevedendo che per il danno frutto dell’abuso di contratti a termine «il giudice stabilisce un'indennità nella misura compresa tra un minimo di quattro e un massimo di ventiquattro mensilità dell'ultima retribuzione, avuto riguardo alla gravità della violazione anche in rapporto al numero dei contratti in successione intervenuti tra le parti e alla durata complessiva del rapporto».
Dunque tutti gli stagionali siciliani hanno diritto a questo assegno, che si annuncia ricchissimo. E alla Regione potrebbe costare milioni. I conti li ha fatti l’avvocato Angela Fasano: «Se prendiamo ad esempio un cinquantunista (cioè un operaio assunto ogni anno per 51 giornate di lavoro, ndr) l’indennizzo dovrebbe arrivare a un massimo di 24 mila euro. Ma se parliamo dei centocinquantunisti, che sono la maggior parte, l’assegno può valere anche 70 mila euro».
All’assessorato alle Foreste confermano che il decreto è applicabile a tutti i forestali siciliani, anche a chi non ha firmato la petizione o non ha fatto ricorso. Ma il dirigente Fulvio Bellomo prende tempo prima di dare cifre ufficiali sul costo del risarcimento per gli anni da precario: «Il decreto è di pochi giorni fa e lo stiamo ancora studiando. Valuteremo l’impatto finanziario e come procedere. Fatto salvo il fatto che la norma affida al giudice la quantificazione dell’indennizzo».
Per l’avvocato Fasano la procedura invece è già chiara: «Per i nostri assistiti inoltreremo alla Regione una diffida a pagare entro 30 giorni. Se ciò non avverrà ci rivolgeremo al giudice per l’applicazione della legge». È una procedura, almeno nella parte che riguarda la diffida, che ogni forestale può applicare anche autonomamente salvo poi attivare il ricorso al giudice attraverso un legale.
C’è poi una via parallela che sta già maturando. Alcuni sindacati, pressati dagli iscritti che ne lamentano l’inerzia, stanno cercando di attivare delle procedure di conciliazione con la Regione: in cambio di un pagamento in tempi brevi, i forestali dovrebbero concedere però uno sconto.





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18 settembre 2024

LE AVVOCATE FASANO: OTTENUTO UN TRIONFO DI GIUSTIZIA PER I FORESTALI SICILIANI




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