31 ottobre 2022

LA SICILIA ACQUISTA “CON URGENZA” DISPOSITIVI DI PROTEZIONE PER GLI OPERAI DELL’ANTINCENDIO: MA IL BANDO ARRIVA A STAGIONE GIÀ FINITA



Per l'assessorato al Territorio sono equipaggiamenti che "andranno a rimpolpare i nostri depositi" e "gli stagionali hanno potuto operare comunque in sicurezza" ma alcune testimonianze raccontano un'altra situazione. I sindacati: "Condizioni difficili da anni"

di Simone Olivelli - 31 OTTOBRE 2022
“L’affidamento della fornitura riveste carattere d’urgenza”. La dichiarazione riguarda l’approvvigionamento di dispositivi di protezione individuale da affidare agli operai del settore antincendio in Sicilia. Spesso conosciuti semplicemente come forestali – con il rischio d’innescare confusione con i militari dell’omonimo corpo di cui è dotata la Regione –, si tratta dei lavoratori stagionali impegnati nelle attività spegnimento dei roghi che ogni estate colpiscono l’isola. La decisione di avviare la gara per dotarsi di giacche, salopette, stivali, guanti, caschi e poi ancora maschere antifumo e cinturoni ignifughi potrebbe far pensare a un’inversione di tendenza sul piano organizzativo, dopo le critiche rivolte in passato ai governi regionali – compreso l’uscente guidato dal neo-ministro per il Sud Nello Musumeci – per l’incapacità di contrastare un fenomeno tanto prevedibile quanto ancora oggi capace di distruggere migliaia di ettari di boschi. Le cose, però, stanno diversamente: l’appalto, per un valore che supera il milione di euro, riguarda formalmente la campagna antincendio 2022. La stessa che si sarebbe conclusa due settimane fa, almeno sulla carta dato che gli incendi – complici le temperature ancora quasi estive – non sono finiti, come dimostra la tragedia di Linguaglossa (Catania) dove è precipitato un canadair, causando la morte delle persone a bordo.

“Si tratta di equipaggiamenti che andranno a rimpolpare i nostri depositi. Sono prodotti che hanno scadenze di diversi anni”, è la replica che arriva da un funzionario dell’assessorato al Territorio. Sfogliando il decreto di indizione, emerge che a fine luglio il dipartimento del Corpo forestale ha chiesto alla Centrale unica di committenza – la stessa tornata al centro dell’attenzione per il secondo filone dell’inchiesta sulla corruzione negli appalti della sanità siciliana – la disponibilità a gestire la procedura. La risposta, positiva, è arrivata subito dopo Ferragosto e da lì ci sono voluti circa due mesi per la preparazione degli atti necessari alla pubblicazione della gara. Tuttavia risale a inizio febbraio la nomina del responsabile unico del procedimento. “Nessun ritardo particolare, gli stagionali hanno potuto operare comunque in sicurezza”, chiosano dall’assessorato.

Non tutti, però, la pensano così. “Quest’estate al momento di entrare in possesso dell’equipaggiamento un operaio si è accorto di avere ricevuto degli scarponi scollati, evidentemente non in condizioni di dare sufficienti garanzie di sicurezza. Purtroppo non è una cosa che capita di rado”, commenta uno dei funzionari con più esperienza chiedendo di rimanere anonimo, riferendosi alla storia di un operaio dell’Agrigentino che, però, non sarebbe un caso isolato.

A concordare sul punto è anche Tonino Russo, sindacalista della Flai Cgil...





PONTE DI MESSINA, CONDORELLI (UGL): “NESSUN ALIBI, CHE SI REALIZZI”


Ricevo e pubblico
dall'Ufficio Stampa UGL/UTL Palermo

Ritorna d’attualità il progetto riguardante la costruzione del Ponte di Messina. Il vicepremier e ministro delle Infrastrutture ha contattato i governatori di Sicilia e Calabria e si sono accordati per organizzare un incontro al dicastero di Porta Pia.

Si riaccendono dunque le speranze per il popolo del Si all'opera che però, sia in Sicilia che in Calabria, ha movimenti e associazioni che promettono battaglia e liquidano l'opera da sempre cavallo di battaglia del centrodestra come inutile e dannosa rispetto alle reali necessità dell'isola in termini di sviluppo economico. Sull’importante opera del Sud è intervenuta anche l’Ugl da sempre favorevole alla realizzazione dell’infrastruttura determinante per l’economia isolana e nazionale.

“La vittoria del centro destra in Sicilia e in Italia ci induce ad un moderato ottimismo circa la realizzazione del ponte  sullo stretto. Un progetto che ha radici lontani ma che non ha mai trovato attuazione anche quando tanti , troppi e di tutte le parti politiche si sono espressi per la realizzazione”.

A dichiararlo è Giovanni Condorelli, Segretario Confederale dell'Ugl con delega per il Mezzogiorno.

“Viene spontaneo quindi chiedersi - afferma Condorelli -  se sarà così anche questa volta, anche se i  proclami e gli annunci programmatici  sono molto forti e sembrano trovare una omogenea posizione politica sia a Palermo che Roma.

Non ci sono quindi più alibi. Una ennesima promessa mancata sarebbe qualcosa di inaccettabile perché significherebbe privare la Sicilia, la Calabria ,l’Italia, l’Europa e il mondo intero di un'opera strategica sul piano dello sviluppo economico e commerciale , su quello occupazionale  infatti si parla di molte decine di migliaia di posti lavori, e che rappresenterebbe sul piano estetico e di grandezza una meraviglia  in grado di attrarre visitatori da tutto il mondo".

 “E poi  - spiega - tutto quello che potrebbe essere funzionale  per congiungere  il nord europa  l'Africa   e il mediterraneo è determinante come un altro elemento molto importante che lascia ben sperare e la presenza del ministro Musumeci , a cui va l augurio di un buon lavoro, che nel suo ruolo di ministro del sud e forte sostenitore come ex presidente della regione sicilia di un progetto dichiaratamente strategico e fondamentale per la resurrezione del sud”.

“Noi come Ugl - conclude Condorelli - abbiamo sempre appoggiato e dichiarato la nostra posizione favorevole circa la realizzazione del ponte  e ci auguriamo che questa possa essere la volta buona , diversamente non potremmo accettare dal centro destra italiano un comportamento difforme da quanto già da tempo promesso”.




IN SARDEGNA FA ANCORA CALDO, PROROGATA SU RICHIESTA DEL COMANDANTE DEL CORPO FORESTALE LA CAMPAGNA ANTINCENDI. LA FINE È STATA POSTICIPATA DAL 31 OTTOBRE AL 7 NOVEMBRE, MA POTREBBE SLITTARE ULTERIORMENTE

(Foto Corpo Forestale)


Dal sito www.unionesarda.it

28 Ottobre 2022
La fine è stata posticipata dal 31 ottobre al 7 novembre, ma potrebbe slittare ulteriormente

Le temperature restano alte in Sardegna, per questo verrà prorogata la campagna antincendi.

Lo fa sapere la Protezione Civile che, su richiesta del comandante del Corpo Forestale, “in considerazione dell’andamento meteorologico stagionale”, ha dato l’ok alla proroga.

La fine del periodo in cui vige lo stato di “elevato pericolo di incendio boschivo”, che inizialmente era fissata per il 31 ottobre, è stata posticipata a lunedì 7 novembre. E potrebbe proseguire ulteriormente se non dovesse terminare questa ondata di caldo anomalo che si sta portando dietro anche un lungo periodo di siccità.

Altra conseguenza della proroga: fino al 7 novembre gli agricoltori potranno bruciare stoppie, residui di colture, di pascoli o di terreni agricoli improduttivi solo secondo le norme previste dalle prescrizioni antincendio.

Quest’anno, fa sapere la Regione, sono diminuiti gli incendi, dai 3.190 del 2021 ai 2.634 del 2022. Neanche mille ettari bosco in cenere, l’anno scorso furono oltre 6mila. E anche la superficie boschiva danneggiata è stata la metà dello scorso anno.

“Meno danni, ma sempre troppi”, sottolinea il presidente Christian Solinas. “Ogni pianta che brucia è un pezzo di Sardegna che se ne va per non tornare più, un pezzo della nostra natura che perdiamo, con tutto ciò che essa rappresenta in termini materiali e immateriali. Abbiamo ancora nella mente le immagini apocalittiche dell'incendio del Montiferru nel 2021: una tragedia la cui eco si sente ancora oggi”.

(Unioneonline/L)

© Riproduzione riservata






PIAZZA ARMERINA (EN). TOCCANTE CERIMONIA PRESSO LA BASE ELICOTTERI ANTINCENDIO DEL CORPO FORESTALE DELLA REGIONE SICILIANA IN MEMORIA DEI PILOTI DEL CANADAIR CADUTO IN PROVINCIA DI CATANIA


Dalla pagina Facebook
CORPO FORESTALE della REGIONE SICILIANA

Piazza Armerina (En), 30 ottobre 2022
Toccante cerimonia in memoria dei piloti del Canadair caduto due giorni fa in provincia di Catania  questa mattina presso la base elicotteri antincendio del Corpo Forestale della Regione Siciliana alla presenza delle autorità locali e di rappresentanze di tutti i Corpi Armati dello Stato , regionali e locali nonchè una folta rappresentanza del personale AIB in forza al CFRS e della Protezione Civile.
Una targa in memoria di Matteo Pozzoli e Roberto Mazzone, i piloti tragicamente  scomparsi , è stata posta presso la base elicotteri.






IL RENDICONTO ALL’ESAME DELLA CORTE DEI CONTI: DISAVANZO MONSTRE E NON SOLO


La cassa, il disavanzo da ripianare e quei dubi di incostituzionalità che rischiano di fare saltare la Parifica

Dal sito livesicilia.it

di Andrea Cannizzaro
PALERMO – Ventuno documenti e 855 pagine. È questa l’estensione degli allegati all’ordinanza emessa dal presidente delle Sezioni riunite della Corte dei conti Salvatore Pilato che sta curando l’istruttoria che porterà al giudizio di Parifica sul Rendiconto 2020 della Regione Siciliana. Tanti i punti oggetto dell’analisi. Il punto cruciale è il ripiano del disavanzo 2019. I giudici passano in rassegna il ciclo del bilancio, il risultato di amministrazione ma anche i dossier sanità, enti locali, spesa per il personale e fondi comunitari. Si tratta di una lettura complessa e lunga di un diario degli errori in cui spesso torna la parola anomalia e in cui i segni positivi sono accompagnati da quelli negativi.

La cassa
Nel focus che si occupa delle “Risultanze generali del rendiconto per l’esercizio 2020”, i magistrati istruttori Tatiana Calvitto, Antonio Tea e Massimo Giuseppe Urso sollevano tante osservazioni. Tra queste c’è quello sul valore della cassa che pur essendo cresciuto del 117,26 per cento rispetto all’anno prima (il valore è pari a 3,09 miliardi) è comunque inferiore a quello che sarebbe dovuto essere (6,13 miliardi, valore della cassa vincolata) per 3,03 miliardi.

Il disavanzo da ripianare
Tutto inizia nel 2019 quando dalla parifica del rendiconto 2018 emerge un maggiore disavanzo per oltre un miliardo. A questo si sommavano 916 milioni di disavanzo da recuperare dagli anni precedenti. Allora l’unica soluzione, secondo le norme vigenti, era il ripiano triennale. Per la Regione sarebbe stato un salasso e per evitarlo il 27 dicembre il governo riuscì a strappare il ripiano decennale a patto che entro 90 giorni dalla firma entri in vigore un accordo tra lo Stato e la Regione in cui si fissino le azioni per il risanamento. L’accordo fu siglato oltre un anno dopo: il 14 gennaio 2021.

Come si legge nella relazione, già l’anno scorso, “le Sezioni riunite, in forza del principio “tempus regit actum”, hanno affermato che il ripiano decennale non avrebbe potuto trovare applicazione negli esercizi 2019 e 2020”. In altre parole, l’accordo per il ripiano decennale e una norma nazionale a esso collegato non possono avere effetti per il passato. E ciò perchè, in assenza della loro entrata in vigore, valevano altre regole a cui la Regione avrebbe dovuto uniformarsi: quelle del ripiano triennale. Numericamente, in quei due anni sono rimasti da spalmare, così, 866 milioni di euro.

Che succede adesso? Per quanto la relazione sia un atto istruttorio e le conseguenze definitive saranno fissate con il giudizio di Parifica, è la Corte dei conti stessa a indicare la strada che a suo avviso andrebbe seguita. “Devono essere ricordate – si legge nella relazione –  le essenziali regole che impongono il ribaltamento all’esercizio successivo del mancato rientro dal disavanzo programmato, salva la possibilità di un suo recupero, ‘negli esercizi considerati nel bilancio di previsione, in ogni caso non oltre la durata della legislatura regionale’”. Il vecchio disavanzo andrebbe così ripianato (sempre che il giudizio di parifica sia emesso entro l’anno) nel triennio 2022-2024, i primi dell’era Schifani.

Ora la Palazzo d’Orleans dovrà preparare le sue contromosse. Negli scorsi mesi lo scontro tra Regione e Corte dei conti è arrivato fino alla Corte costituzionale. Già in questo documento, la Corte dei conti stessa riconosce come la Regione ha basato la sua azione su delle norme ma ne segnala la non corretta applicazione.

I dubbi sul rispetto della Costituzione
La Corte si spinge però oltre e getta sul Rendiconto 2020 ulteriori ombre sui conti. La relazione avanza, infatti, dubbi di incostituzionalità verso la norma del decreto legislativo di attuazione dello Statuto del 27 dicembre che consente il ripiano decennale e sull’art. 4 della legge regionale 30 del 2019, l’articolo con cui si spalmava il disavanzo.

Con estrema semplificazione, secondo i magistrati, in particolare, non sarebbe possibile, per contrasto con la Carta, recuperare in dieci anni i 916 milioni di disavanzo vecchio non recuperato. “Occorre accertare – affermano – se l’atto di imputazione al bilancio previsionale del quantum di disavanzo pregresso sia compatibile con l’attuale assetto costituzionale, potendo condizionare – aggiungono -, in tutto o in parte, il giudizio finale sul Rendiconto generale all’esame”.

Tutto è ancora da decidere. Certo, se la questione dovesse essere rimessa alla Consulta i tempi si dilaterebbero ma la posta sarebbe altissima: eventuali esiti negativi porterebbero infatti sul bilancio della Regione un’ulteriore scure.
31 Ottobre 2022






UNCEM: “PRONTI A LAVORARE CON IL MINISTRO E LA DIREZIONE FORESTE SU ACCORDI DI FORESTA E STRATEGIA FORESTALE



Dal sito www.siciliaogginotizie.it

30 Ottobre 2022
“Apprendo con soddisfazione che la ‘F’ entra nel Ministero, nel nome del Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare, e forestale. Ringrazio il Ministro Lollobrigida per aver accolto l’istanza di Uncem, con il Presidente in prima fila e il Vicepresidente Flavio Cera, e anche con l’appello lanciato da Compagnia delle Foreste e altre sigle come Sisef. Ora proseguiamo intensamente il lavoro per attuare con Regioni ed Enti locali il Testo unico forestale e la Strategia forestale. Servono risorse e scelte, potenziando gli Accordi di Foresta sanciti dal PNRR. La F di ‘Forestale’ conta. Non è solo forma. Le politiche, gli investimenti, le scelte, l’attenzione istituzionale e politica oltre che operativa per il 38 per cento del territorio, hanno una cappello positivo e chiaro anche nel nome del Ministero. Al lavoro dunque, come Uncem, con Ministro e direzione Foreste del Masaf”.

Lo afferma Marco Bussone, Presidente nazionale Uncem, che ha avuto un breve colloquio con il Ministro confermando l’impegno di lavoro insieme.




30 ottobre 2022

CANADAIR PRECIPITATO, FLAI CGIL: “NON RIMANERE INDIFFERENTI”. TENENDO CONTO CHE GLI OPERAI FORESTALI ANTINCENDIO POSSONO GARANTIRE UN SERVIZIO PREZIOSO TUTTO L’ANNO. NON È POSSIBILE CHE DI FRONTE AI CAMBIAMENTI CLIMATICI E ALLA SICCITÀ, L’ANTINCENDIO VENGA SOSPESO. NON È ACCETTABILE CHE I 151ISTI VENGANO DEMANDATI A COMPIERE ALTRI LAVORI NELL’AZIENDA FORESTALE, QUANDO È PIÙ OPPORTUNO ASSICURARE UN INTERVENTO ANTINCENDIO IN MODO EFFICACE E DURATURO


Dal sito livesicilia.it

Il segretario generale Giuseppe Glorioso in una nota: "Interrogarsi sull'attuale gestione del sistema antincendio"

CATANIA – In seguito all’incidente in cui un Canadair è precipitato nella zona di Linguaglossa, il segretario generale Flai-Cgil di Catania Giuseppe Glorioso ha richiamato l’attenzione in una nota sul sistema antincendio nelle zone boschive.

“Dinnanzi all’ennesima tragedia sul lavoro – si legge nel comunicato – non si può rimanere indifferenti. Dolore e rabbia sono i nostri sentimenti in queste ore così drammatiche per due uomini, due lavoratori che, in una zona impervia dell’Etna, stavano fornendo il loro supporto per spegnere un incendio in modo da tutelare il nostro territorio. La FLAI-CGIL di Catania è vicina alle famiglie dei due piloti del Canadair precipitato ieri, sul monte Calcinera, a Linguaglossa, e auspica che la magistratura possa fare chiarezza sulle dinamiche dell’accaduto e, soprattutto, accertare eventuali responsabili di questi incendi criminali per l’uomo e per l’ambiente”.

“Non rimanere indifferenti significa interrogarsi sull’attuale gestione del servizio antincendio – sottolinea Glorioso – bisogna farlo senza perdere un attimo in più, prendendo consapevolezza dell’atipicità del clima e tenendo in considerazione gli operai forestali antincendio che possono garantire lo svolgimento di un servizio prezioso durante tutto l’anno. Bisogna riscrivere un piano per le attività di antincendio boschivo in modo da garantire la continuità delle azioni di contrasto agli eventuali incendi, secondo una puntuale organizzazione del lavoro. Non è possibile che di fronte ai cambiamenti climatici e alla siccità di questo periodo storico l’antincendio venga sospeso, come pure non è accettabile che operai centocinquatunisti vengano demandati a compiere altri lavori di manutenzione nell’Azienda forestale, quando, invece, sarebbe più opportuno assicurare un intervento antincendio in modo efficace e duraturo”, conclude Glorioso.
28 Ottobre 2022





IL CANADAIR E I DUE PILOTI DECEDUTI A LINGUAGLOSSA, PARLA IL SEGRETARIO REGIONALE DEL SIFUS OPERAI FORESTALI GIUSEPPE FIORE. L’UTILIZZAZIONE DEGLI INTERVENTI AEREI SONO IL RISULTATO DELLA MANCANZA DI PROGRAMMAZIONE, DI PREVENZIONE, DI GESTIONE E DI TUTELA DEI BOSCHI SICILIANI. I BOSCHI SI TUTELANO E SI DIFENDONO DA TERRA ATTRAVERSO LA MANODOPERA FORESTALE FINALIZZATA AD INTERVENTI SILVICULTURALI, DI PROTEZIONE, PREVENZIONE E REPRESSIONE DEGLI INCENDI


Dal sito www.inuovivespri.it

29 Ottobre 2022
  • Dolore per i due piloti deceduti. Ma non è il caso di cominciare a porsi e a porre qualche domanda sul come in Sicilia si affronta l’emergenza incendi boschivi? 
Si offende qualcuno se diciamo che il passato Governo regionale di Nello Musumeci nella lotta agli incendi boschivi ha fallito su tutta la linea? 

In queste ore, in Sicilia, si commenta la tragedia dell’areo anfibio Canadair esploso nelle campagne di Linguaglossa, sull’Etna. Due piloti sono morti e – com’è giusto che sia in questi casi – il cordoglio è generale. Però, forse, un dibattito sul come in Sicilia il Governo regionale uscente di Nello Musumeci ha affrontato il problema della tutela delle aree verdi – con particolare riferimento agli incendi boschivi – non sarebbe sbagliato. Il Governo Musumeci ha scelto di utilizzare a piene mani aerei, elicotteri e, nell’ultimo anno, anche droni. Non ci sembra che i risultati siano stati esaltanti. Anzi, se proprio dobbiamo essere sinceri, i risultati sono stati disastrosi. Sulla tragedia del Canadair e su altri aspetti legati alla lotta agli incendi boschivi abbiamo posto alcune domande a Giuseppe Fiore, segretario regionale del Sifus Confali operai forestali della nostra Isola.

Allora, segretario, cosa pensa il sindacato Sifus dell’incidente del Canadair?

“Siamo rammaricati per quanto è successo ed esprimiamo profondo cordoglio alle famiglie di quei due poveri piloti”.

La sensazione è che negli ultimi anni, in Sicilia, ci sia stato un eccesso di utilizzazione dei Canadair. E’ d’accordo?

“L’utilizzazione degli interventi aerei sono il risultato della mancanza di programmazione, di prevenzione, di gestione e di tutela dei boschi siciliani. L’attacco all’ambiente e la mancanza di operai forestali del settore manutenzione e del settore antincendio durante l’anno determina l’intervento aereo con i suoi rischi per gli operatori”.

Fino a qualche anno fa un Canadair costava da 14 a 15 mila euro l’ora. Oggi con la crisi energetica non sappiamo. Voi lo sapete? Alla fine chi è che paga il servizio dei Canadair?

“I costi di gestione degli interventi aerei sicuramente sono aumentati come tutto il resto. I costi vengono pagati dai contribuenti siciliani”.

Quindi paga la Regione siciliana? Sapete a quanto ammonta il costo annuo?

“La protezione e la valorizzazione dei boschi che hanno diverse funzioni per l’ambiente, il territorio e i cambiamenti climatici vengono gestiti per legge dalla Regione siciliana che ogni anno apposta nel proprio bilancio ingenti risorse finanziarie. Il costo annuo per gli interventi aerei si dovrebbe aggirare attorno i 5 milioni di euro, anche se il dato è di qualche anno fa”.

C’è un nesso tra il ricorso ad aerei anfibi ed elicotteri e la mancata assunzione degli operai forestali?

“Potrebbe essere. I boschi si tutelano e si difendono da terra attraverso l’intervento della manodopera forestale finalizzata ad interventi silviculturali, di protezione, prevenzione e repressione degli incendi”.

Come mai in Assemblea regionale siciliana nessun parlamentare – il riferimento è alla passata legislatura – ha mai chiesto ‘lumi’ su aerei anfibi ed elicotteri?

“Questo non lo sappiamo. Ci risulta che sporadicamente qualche parlamentare solleva il problema, chiedendo lumi rispetto alla gestione dello spegnimento degli incendi boschivi”.

A proposito di parlamentari regionali, una legislatura è passata senza la riforma del settore forestale. Oggi qual è la situazione?

“La passata legislatura è finita senza arrivare all’obiettivo di una riforma organica del settore forestale che fa sistema tra ambiente, lavoro, turismo, territorio come da noi richiesto. La legislatura è terminata con una riforma governativa annunciata e mai diventata legge. Una riforma che puntava a far risparmiare la Regione rispetto ai costi del personale afferente agli operai forestali. Noi del Sifus sino alla fine abbiamo puntato sul Disegno di legge 1009 firmato da parlamentari di maggioranza e di opposizione, un’iniziativa legislativa che punta alla stabilizzazione dei forestali in un’ottica di tutela e di salvaguardia dei boschi esistenti e di qualsiasi vicissitudine legata alla gestione del verde pubblico. Ad oggi aspettiamo i tempi della politica con la composizione del nuovo Governo regionale”.

Molti di voi hanno appoggiato Cateno De Luca alle recenti elezioni regionali. De Luca e i parlamentari eletti nelle sue liste vi aiuteranno?

“Nella passata campagna elettorale abbiamo appoggiato apertamente Cateno De Luca, senza nasconderci rispetto ad altri sindacati, su decisione del gruppo dirigente del Sifus. Una decisione che abbiamo adottato rispetto agli impegni pubblici presi De Luca in materia di stabilizzazione di tutti gli operai forestali della Sicilia, individuando nelle risorse finanziarie extra regionali un volano di sviluppo e tutela del settore agricolo-ambientale. Aggiungo che il Sifus, essendo un sindacato di scopo (Sifus uguale sindacato fondato per l’unità e la stabilizzazione) anche in questa legislatura porterà avanti l’idea di stabilizzazione di tutti i forestali cercando l’appoggio di qualsiasi parlamentare regionale”.

Foto tratta da mab sicilia





CATANIA, IL CANADAIR CADUTO. L’ANPAC: «I NOSTRI INVESTIGATORI A DISPOSIZIONE DEI MAGISTRATI»


Dal sito catania.gds.it

29 Ottobre 2022
L’Anpac, l’Associazione nazionale professionale aviazione civile, esprime in una nota «profondo cordoglio» per i piloti vittime dell’incidente del canadair impegnato in attività antincendio boschivo sulle pendici dell’Etna.

I piloti dell’Anpac, si legge nella nota, «sono vicini ai familiari dei colleghi scomparsi e a tutti i piloti di canadair che quotidianamente operano al servizio della nazione nella delicata e complessa attività di spegnimento degli incendi boschivi. Massimo rispetto per questi professionisti che mettono a rischio la loro vita in questo delicato compito».

Nella nota, inoltre, l’Anpac, «da decenni impegnata nel raggiungimento di sempre più elevati di sicurezza nelle operazioni di volo, auspica che si giunga rapidamente alle cause di questo incidente al solo scopo di prevenzione e per scongiurare ulteriori tragici eventi e mette a disposizione degli inquirenti e delle autorità aeronautiche i propri investigatori certificati».

Nel video il servizio di Daniele Lo Porto sulle indagini andato in onda nel notiziario di Tgs

© Riproduzione riservata






PRESENTAZIONE DEL CORSO DI ANTINCENDIO DI INTERFACCIA. NELLA GIORNATA DEL 19 NOVEMBRE 2022 ALLE ORE 10,30, PRESSO LA SALA DE SETA CANTIERI CULTURALI ALLA ZISA DI PALERMO


Dal sito www.siciliaagricoltura.it

28 Ottobre 2022 - Mario Liberto 
Gli incendi di vegetazione hanno abbondantemente raggiunto livelli di insostenibilità. Gli incendi boschivi, ogni anno incidono, in maniera devastante sul patrimonio forestale siciliano e mettono anche a repentaglio l’incolumità pubblica, delle infrastrutture, delle strutture e degli allevamenti.

Occorre cambiare rotta e trovare nuovi paradigmi culturali. Al riguardo, la VI.CA. Servizi S.r.l.s. nella giornata del 19 novembre 2022 alle ore 10,30, presso la Sala De Seta Cantieri Culturali alla Zisa di Palermo, presenta il corso di formazione antincendio “L’incendio di interfaccia. Caratteristiche e identificazione”, mentre l’attività formativa sarà programmata successivamente.

Il corso, che sarà condotto dal Dott. Antonino Paladino, mira a fornire:
  1. un potenziale incremento di conoscenze per le unità antincendio che operano direttamente nella repressione degli incendi e che, in ogni caso, occorre partecipi ad ulteriori eventi formativi specialistici;
  • un ampio bagaglio di conoscenze per chi:non opera direttamente sul fuoco ma svolge funzioni di supporto alle attività di spegnimento;
  • è competente alla gestione o/e al coordinamento di uomini a supporto alle forze strettamente operative o pianifica azioni di prevenzione degli incendi.
Per ulteriori informazioni VI.CA. Servizi S.r.l.s. Tel. 0924 528609.





ROMETTA, INCENDIO NEI BOSCHI DI SAN SEBASTIANO. VEGETAZIONE IN FUMO


Dal sito messina.gazzettadelsud.it

di Maria Caterina Calogero — 28 Ottobre 2022
Un vasto incendio sta interessando le colline di Rometta da alcune ore. Le fiamme si sono velocemente estese nella vallata sottostante di contrada San Sebastiano, a Santa Domenica. Considerata l'entità del rogo è stato richiesto l'intervento dei canadair.




Impegnati nelle operazioni di spegnimento gli operatori dell'associazione di Protezione civile "La Pantera" e i vigili del fuoco. Nei luoghi anche i vigili urbani e i carabinieri. La nube di fumo è visibile dai comuni del comprensorio.



© Riproduzione riservata





29 ottobre 2022

TROVATI SUL MONTE CALCINERA I RESTI DEI DUE PILOTI E LA SCATOLA NERA DEL CANADAIR PRECIPITATO


Dal sito catania.gds.it

28 Ottobre 2022
Li hanno cercati per più di un giorno, poi nel pomeriggio è arrivata la notizia che si temeva: sono morti Matteo Pozzoli 58 anni, di Erba, in provincia di Como, e Roberto Mazzone, 62 anni, di Salerno, i due piloti del canadair che, ieri, dopo un impatto con un costone roccioso del monte Calcinera, è precipitato ed esploso. La notizia è stata confermata dalla Procura di Catania che ha aperto un’inchiesta con due tronconi. Non è ancora chiaro chi dei due fosse alla guida. Un elemento che potrà essere chiarito esaminando la scatola nera che è stata trovata. Il canadair di proprietà della società internazionale Babcock è decollato ieri da Lamezia Terme ed era al terzo lancia sul rogo di acqua di mare, prelevata al largo di Giarre. L’ultimo drammatico volo è stato ripreso con cellulare dal personale della Forestale che si trovava sulla collina di fronte al monte Calcinera. Nelle immagini si vede l’aereo volare a bassa quota, urtare la montagna e cadere. L’esplosione del canadair non ha lasciato scampo ai due compenti l’equipaggio.





LEGAMBIENTE: ITALIA IN FORTE RITARDO SU GESTIONE FORESTALE SOSTENIBILE



Dal sito www.ilgiornaledellaprotezionecivile.it

27 Ottobre 2022
Solo il 18% del territorio forestale è sottoposto a pianificazione, appena il 9% dispone della certificazione. Italia tra i maggiori importatori di legname e semilavorati: oltre l’80% del fabbisogno nazionale proviene dall’estero

L’Italia è in forte ritardo nella pianificazione e gestione forestale e nella valorizzazione delle filiere forestali del made in Italy. Nonostante il nostro Paese vanti una superficie boscata pari al 36,7% del territorio nazionale e un sistema di tutela tra i più stringenti in Europa, solo il 18% delle foreste italiane è sottoposto a pianificazione (regionale o locale), mentre la certificazione forestale interessa appena il 9% dei nostri boschi. Preoccupa, inoltre, la forte dipendenza per l’approvvigionamento di legname e semilavorati dall’estero, da cui l’Italia importa oltre l’80% del suo fabbisogno: un commercio che non ha eguali in Europa, con un impatto ecologico ed emissioni in altri Paesi, e che a livello globale è al centro di traffici illegali e deforestazione con un fatturato inferiore solo al traffico di stupefacenti. È quanto denuncia Legambiente che, in occasione del V Forum nazionale “La Bioeconomia delle Foreste. Conservare, ricostruire, rigenerare”, fa il punto sul patrimonio boschivo italiano indicando nel suo ultimo report le principali azioni da mettere in campo per una gestione forestale sostenibile, a quattro anni dalla tempesta Vaia che nel 2018 distrusse 41 mila ettari di boschi e schiantò a terra 8,7 milioni di mc di legname nel Nord Est del Paese.

Una fotografia sconfortante
La mancata pianificazione e gestione forestale sostenibile, l’illegalità riscontrata nella filiera legno-energia, ma anche la dipendenza dall’estero per l’approvvigionamento della risorsa - che rischia di aggravare la deforestazione su scala globale - incidono pesantemente sui ritardi accumulati dall’Italia per raggiungere gli obiettivi su clima e biodiversità al 2030. Per colmare questi ritardi, secondo l’associazione ambientalista è necessario agire subito, accelerando in primis nell’applicazione della Strategia nazionale forestale, promuovendo la nascita di un Cluster Legno Nazionale per rafforzare il Made in Italy e aumentando la produzione interna di prodotti forestali di qualità per ridurre la dipendenza dall’estero e contribuire in tal modo alla decarbonizzazione. Le foreste sono un patrimonio ambientale che potrebbe giocare un ruolo diverso nel comparto del legno arredo, seconda manifattura del Paese la cui filiera del riciclo post-consumo vale oggi circa due miliardi di euro e oltre 11 mila posti di lavoro.

“Lo scorso marzo è stata approvata la Strategia forestale nazionale (ne avevamo parlato in questo articolo) che è il fondamento su cui imprimere una svolta per gestire in maniera sostenibile il nostro patrimonio boschivo. Un patrimonio che non è soltanto il principale serbatoio naturale di carbonio di cui disponiamo, ma anche generatore di un valore sociale ed economico da capitalizzare tramite una pianificazione adeguata - dichiara Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente -. Occorre però che la strategia sia attuata velocemente per raggiungere i target al 2030 di aumento della capacità di assorbimento della CO2 di superfici e suoli forestali e di rafforzamento della bioeconomia circolare, rendendo trasparenti il settore e le filiere produttive. Il Next Generation EU, la Strategia dell’UE per le foreste, il clima e la biodiversità e le politiche comunitarie per l’agricoltura, d’altra parte, ci offrono l’opportunità di valorizzare sia i boschi che le filiere forestali”.

“Gli ecosistemi forestali - spiega Antonio Nicoletti, responsabile aree protette di Legambiente - sono essenziali per ridurre i rischi e mitigare le minacce della crisi climatica, sono un patrimonio strategico per il raggiungimento della neutralità climatica al 2050, per la salvaguardia della biodiversità e dei territori e per il potenziamento delle filiere made in Italy a esso connesse. Per questo è fondamentale una gestione sostenibile e responsabile, ma soprattutto competente e consapevole, che punti al ruolo multifunzionale dei boschi. I prodotti a base legno, in particolare, sono importanti per la transizione dell’UE verso un’economia a impatto climatico zero e, nel breve periodo, serve valorizzare tutte quelle filiere in grado di contribuire alla decarbonizzazione”.

Dati sui rischi per le foreste
Altro tema al centro del Forum è quello dei rischi per le foreste italiane che ospitano quasi la metà delle specie animali e vegetali di tutta Europa e una variegata biodiversità forestale, con specie legnose endemiche. L’ammontare complessivo di carbonio immagazzinato negli ecosistemi forestali italiani è inoltre pari a 1,24 Gt (miliardi di tonnellate).

Calamità naturali ed eventi climatici estremi sono sempre più frequenti e hanno reso le foreste italiane più fragili, vulnerabili e meno resilienti. Minacce che, secondo Legambiente, possono portare a conseguenze devastanti per la sopravvivenza e l’efficienza di particolari ecosistemi forestali, ma anche per il loro valore economico e sociale. Dall’analisi dei dati dell’ultimo aggiornamento dell’Inventario nazionale delle foreste e dei serbatoi forestali di carbonio (INFC), si evidenzia come il 4,3% dei nostri boschi sia interessato da danni più o meno evidenti su una porzione della copertura superiore al 30%, dato su cui hanno inciso sia gli incendi devastanti (dal 2017 al 2021) che la tempesta Vaia del 2018.

Le principali cause di danno sono fitopatie causate da insetti (qui abbiamo fatto il punto sullo stato delle foreste trentine colpite dall'emergenza bostrico post-Vaia), funghi, batteri, micoplasmi e virus (33,8% della superficie del bosco con danni su almeno il 30% della copertura), eventi climatici estremi quali tempeste di vento, alluvioni, nevicate molto abbondanti (26,5%) e incendi del soprassuolo e del sottobosco (rispettivamente 20,7% e 1,9%). Questi dati ufficiali, però, non tengono conto della poca trasparenza della filiera burocratica che sovraintende il sistema delle autorizzazioni per l’utilizzo produttivo del nostro patrimonio boschivo che, per un inefficiente sistema di raccolta dei dati sulle autorizzazioni ai tagli, non è in grado di garantire un conseguente sistema di controlli e verifiche legali.

Le proposte di Legambiente
Per superare i ritardi e raggiungere con immediatezza gli obiettivi previsti, Legambiente propone: un incremento della diversità forestale per frenare gli effetti del climate change; più boschi con popolamenti maturi e senescenti e la costituzione della rete delle foreste primarie e vetuste, con l’obiettivo di tutelare il 30% del territorio, destinare a riserva integrale il 10% delle foreste e realizzare hot-spot di biodiversità forestale; un incremento di monitoraggio, ricerca e conoscenza degli ecosistemi forestali; prevenzione dei rischi naturali e riduzione delle minacce per le foreste, attraverso un sistema di prevenzione multirischio e un efficace sistema d’intervento di protezione civile in ambito forestale; foreste urbane per rigenerare le città e combattere la crisi climatica; pianificazione forestale obbligatoria e certificazione.

Più legno nei processi produttivi e uso a cascata per fini energetici, promuovendo l’utilizzo di materiali di origine forestale in sostituzione di materiali di origine fossile e il cemento nel settore delle costruzioni, e un uso della biomassa forestale per produrre energia rinnovabile che rispetti il principio di uso a cascata delle risorse forestali e provenga da filiere corte; bioeconomia circolare, biodiversità e infrastrutture verdi, destinando in particolare risorse ordinarie per il settore forestale a investimenti e agevolazioni per giovani imprese che investono in green jobs e a bonus fiscali per il ripristino degli ecosistemi; la definizione di una strategia di contrasto a commercio illegale e deforestazione.

red/mn

(fonte: Legambiente)









PROFONDO CORDOGLIO DELLO SNALV PER I DUE PILOTI PERITI, NEL TERRIBILE INCIDENTE OCCORSO NEL TERRITORIO CATANESE



A TUTTI 
GLI ORGANI DI INFORMAZIONE 
LORO SEDI




Ricevo e pubblico
dal Coordinatore Nazionale Comparto Forestale, Snalv
Manuel Bonaffini


COMUNICATO STAMPA

Esprimo profondo cordoglio per i due piloti periti, ieri, nel terribile incidente occorso nel territorio catanese e che ha registrato la caduta di un areo canadair impegnato nelle operazioni di spegnimento di un incendio, sicuramente, di natura dolosa.
Alla memoria degli Scomparsi intendo tributare sensi di profondo rispetto e riconoscenza, condolendomi con i loro familiari chiamati a confrontarsi con una tragedia inspiegabile che, certamente, segna e segnerà per sempre i ricordi ed il futuro di quest’ultimi.
Lo scrivente nel restare attonito dinanzi ad un’evento luttuoso di così rilevante impatto emozionale, esprime, ancora, sensi di sgomento per una pratica, diffusa, di aggressione costante del territorio siciliano e del suo patrimonio boschivo, ad opera di alcuni soggetti privi di alcuna coscienza, che si è rivelata, nella presente fattispecie, ancora una volta, foriera di morte, ricordando, anche, la memoria di altre vittime registratesi, nel recente passato, anche tra gli operatori forestali di terra.
Considero da ultimo, che quanto accaduto, con il suo inaccettabile tributo di vite umane, possa fungere da monito a quanti, nei rispettivi ruoli di responsabilità, sono chiamati ad adoperarsi, istituzionalmente, a porre fine ad uno status quo di inazione a difesa dell’opera di centinaia di operatori di cielo e di terra e delle loro dignitose esistenze, che come nel presente caso, sono state inspiegabilmente recise.      

Il Coordinatore Nazionale Comparto Forestale 
Manuel Bonaffini




28 ottobre 2022

FAI CISL, FLAI CGIL E UILA UIL SCRIVONO AL PRESIDENTE DELLA REGIONE, SCHIFANI: “CI CONVOCHI, LE URGENZE DEI SETTORI AGRO-FORESTALI E AMBIENTALI NON POSSONO ATTENDERE I TEMPI DELLA POLITICA”

da sin a dx: Nino Marino (segretario generale Uila Uil, 
Tonino Russo, segretario generale Flai Cgil, 
Adolfo Scotti, segretario generale Fai Cisl)


Ricevo e pubblico

Comunicato stampa

Palermo, 28 ottobre 2022 - “I settori agro-forestali e ambientali in Sicilia sono in grave difficoltà, serve pianificare subito le attività da compiere per evitare di trovarsi di fronte a emergenze di difficile soluzione”. A dirlo sono i segretari generali di Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil Sicilia, Adolfo Scotti, Tonino Russo e Nino Marino, che lanciano un appello al presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani: “Il governatore ci convochi prima possibile. La prevenzione del dissesto idrogeologico, la tutela e la valorizzazione dell’ambiente, dei boschi, della bonifica, dei servizi all’agricoltura e delle produzioni agricole, sono questioni da affrontare con assoluta urgenza. Non possiamo attendere i tempi della politica per la formazione del governo regionale”.​




ANCORA UNA VOLTA LINGUAGLOSSA VIENE COLTA DAL LUTTO IN QUESTA ATTIVITÀ DI ANTINCENDIO BOSCHIVO. LE SQUADRE AIB VENGONO FERMATE ALLE LORO GIORNATE DEFINITE. I 151ISTI AVREBBERO POTUTO CONTINUARE L'ATTIVITÀ DI REPRESSIONE DELLE FIAMME. COSTRETTI A CHIEDERE UN INTERVENTO AEREO, E QUELL'AEREO SVENTURATAMENTE SI È SCHIANTATO. QUESTA SCONFITTA, RIGUARDA GLI OPERAI FORESTALI ANTINCENDIO, IL CORPO FORESTALE, MA RIGUARDA L'INSIEME DEL TERRITORIO E LA GENTE CHE VI VIVE



di Antonino Lomonaco
LTI di Linguaglossa

Mentre il nostro clima continua ad essere atipico, in una estate che persiste nella mancanza di piogge, le squadre antincendio boschive vengono fermate alle loro giornate definite. Persino quelli fra noi che sono centocinquantunisti e che, visto la perdurante siccità, avrebbero potuto continuare l'attività di repressione delle fiamme, vengono mandati a fare i lavori di manutenzione nell'Azienda forestale, che è tutt'altra cosa riguardo l'intervento antincendio.
Così accade che un incendio si espandi in modo tale che i vigili del fuoco accorsi nella sua repressione, in questo fine ottobre, siano costretti a chiedere un intervento aereo, e quell'aereo sventuratamente venga a schiantarsi.
Ancora una volta Linguaglossa viene colta dal lutto in questa attività di antincendio boschivo. Un'attività utilissima, importantissima per i nostri territori, ma incompresa e, per questo, mal gestita.
Onore a questi valorosi piloti, fratelli che tante volte dall'alto dei loro voli straordinari ci vengono in aiuto, in questa lotta sconosciuta ai più, terribile e perdente.
Questa sconfitta, tuttavia, riguarda noi operai forestali antincendio, riguarda il Corpo forestale tutto, ma riguarda l'insieme del territorio e la gente che vi vive.
Non posso che esprimere un profondo disprezzo verso chi è capace, senza provare rimorso, di innescare questa rovina dei territori attraverso le fiamme, realizzando stragi di ambienti, animali e persino, come in questa infausta giornata, omicidi.
Tuttavia vi è una colpa anche attraverso il mancato riconoscimento di una eccellenza e dei suoi meriti.
Un abbraccio a chi, nell'adempiere il proprio dovere, è venuto a mancare, alle famiglie,... alle persone leali e di buona volontà.
Antonino Lomonaco

*****



di Antonino Lomonaco
LTI di Linguaglossa 

24 Agosto 2021
Negli incendi boschivi, particolarmente impegnativi e pericolosi, per la vastità del fronte fuoco o perché (come in questo caso) c'è un terreno scosceso, ci si avvale degli interventi aerei.
Sono interventi onerosi (ad esempio: un'ora di aereo costa quanto tre dei nostri operai, per una intera campagna antincendio di 101 giornate) eppure opportuni, sia per spegnere in un tempo ed in uno spazio inferiore l'incendio, sia per ridurre i rischi di noi operatori.
I bombardamenti d'acqua, infatti, attenuano l'impeto delle fiamme, così da permettere poi il nostro successivo intervento.
Un aereo può portare fino a 6500 litri di acqua, mentre il potente elicottero Erickson quasi 10.000. 
E' buona norma, quando avviene il lancio, mantenersi distanti, poiché, anche se vaporizzata, la quantità d'acqua è tale da riuscire, nell'epicentro, a far mancare il respiro o rompere rami di alberi ed altri rischi ulteriori che è bene evitare.
Tuttavia succede che l'incendio si spenga definitivamente a terra col nostro intervento di bonifica sul perimetro interessato dal fuoco.
Questo è il nostro lavoro e questo è il giusto omaggio alla bravura di questi piloti, capaci a far manovre incredibili per aiutarci nell'espletarlo al meglio delle nostre possibilità.
Parlo della bravura dei piloti, non della società privata che li gestisce: quello è un'altro discorso.
Antonino Lomonaco









UN CANADAIR PRECIPITA A LINGUAGLOSSA MENTRE PROVAVA A SPEGNERE UN INCENDIO. IN SICILIA, QUANDO C’È CALDO, GLI INCENDI NELLE AREE VERDI SONO ALL’ORDINE DEL GIORNO. IN ASSENZA DI UN SERVIZIO ANTINCENDIO COMPOSTO DA OPERAI FORESTALI STABILMENTE PRESENTI NEL TERRITORIO SI INTERVIENE SOLO QUANDO SI ALZANO LE FIAMME: E SI INTERVIENE, DI SOLITO, CON I CANADAIR


Dal sito www.inuovivespri.it
  • Finisce in tragedia lo spegnimento di un incendio
A quanto sembra, l’aereo avrebbe toccato con un’ala la montagna e sarebbe esploso 

27 Ottobre 2022
Il servizio antincendio con il Canadair è finito in tragedia. E’ successo oggi nel territorio di Linguaglossa, Comune dell’Etna. La notizia la leggiamo in un articolo del quotidiano La Sicilia. L’aereo anfibio era in servizio per spegnare il solito incendio. Scriviamo solito perché in Sicilia, quando c’è caldo, gli incendi nelle aree verdi sono all’ordine del giorno. In assenza di un servizio antincendio composto da operai forestali stabilmente presenti nel territorio si interviene solo quando si alzano le fiamme: e si interviene, di solito, con i Canadair. Questa è la scelta della Regione siciliana. Oggi, quello che nella nostra Isola è ormai un servizio ordinario si e concluso con un incidente. Dalle poche notizie che si conoscono in questo momento, il Canadair dei Vigili del Fuoco aveva fatto rifornimento di acqua in mare, dalle parti di Giarre, per poi dirigersi verso l’incendio nelle campagne di Linguaglossa. A quanto sembra, l’aereo avrebbe toccato con un’ala la montagna e sarebbe esploso. In questo momento non si hanno notizie precise sui due piloti dell’aereo che vengono dati per dispersi.

Foto Wikipedia 





LINGUAGLOSSA. IL CANADAIR CADUTO SULL'ETNA, RICERCHE SOSPESE PER IL BUIO: IL CORDOGLIO DI REGIONE E SINDACATI

Il luogo dello schianto fotografato da un elicottero dei vigili del fuoco, 27 ottobre 2022. Un Canadair è precipitato dopo essersi schiantato alle pendici dell'Etna, nella zona di Linguaglossa, dove era in azione per contribuire allo spegnimento di un vasto incendio. Non si hanno al momento notizie sull'equipaggio e sulle cause dell'incidente. Sul posto sono presenti soccorritori, carabinieri e personale del 118.ANSA/VIGILI DEL FUOCO+++ ANSA PROVIDES ACCESS TO THIS HANDOUT PHOTO TO BE USED SOLELY TO ILLUSTRATE NEWS REPORTING OR COMMENTARY ON THE FACTS OR EVENTS DEPICTED IN THIS IMAGE; NO ARCHIVING; NO LICENSING +++


Dal sito catania.gds.it

28 Ottobre 2022
La Protezione Civile della Regione Siciliana esprime «vicinanza umana e debito istituzionale nei confronti dei due piloti del Canadair che al momento risultano dispersi nella vallata Calcinera a Linguaglossa in seguito all’incidente che li ha travolti oggi pomeriggio, nel pieno svolgimento delle loro funzioni anti-incendio, a tutela della natura e dell’ecosistema Etna». Le ricerche sono state «sospese a causa del buio per ragioni di sicurezza ma resta il picchetto dei nostri volontari e del personale addetto al soccorso, a presidio dell’area». Riprenderanno domani mattina, 28 ottobre.
Ormai le speranze di trovare vivi i due piloti sono davvero poche. «Esprimo profondo cordoglio - afferma il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani - per la morte dei due piloti impegnati insieme ai nostri uomini e donne del Corpo forestale della Regione e della Protezione civile in attività di prevenzione e spegnimento incendi sull'Etna. Sono vicino alle famiglie e ai colleghi di lavoro colpiti da questa tragedia».

«Siamo sgomenti. La tragedia del canadair precipitato sull'Etna - commenta Sebastiano Cappuccio, segreterio della Cisl Sicilia - ci lascia senza fiato. Senza parole. Siamo profondamente addolorati. Per la tragedia in sé. E perché ancora una volta a perdere la vita sono due lavoratori. I due piloti che, a quanto sembra, sono rimasti vittime della loro coscienza professionale. E del loro lavoro. Alle famiglie e alla loro azienda manifestiamo il cordoglio della Cisl Sicilia e rivolgiamo loro le nostre più sincere condoglianze».

Anche il segretario generale della Cgil Sicilia, Alfio Mannino, esprime il «cordoglio del sindacato» per le vittime dell’incidente alle pendici dell’Etna. «Un’altra tragedia sul lavoro - scrive Mannino in una nota - che lascia sgomenti. Alle famiglie delle vittime la nostra vicinanza e il nostro cordoglio».

Anche la Uil Sicilia e Area Vasta, guidata da Luisella Lionti, esprime cordoglio per le vittime dell’incidente alle pendici dell’Etna: «Ancora oggi a perdere la vita sono due lavoratori. Non è possibile andare a lavorare e non fare più ritorno a casa. Diciamo basta a questa strage silenziosa e ribadiamo che la sicurezza è fondamentale. Si deve salvaguardare la vita di tutti i lavoratori».

Qui sotto la cronaca di quanto accaduto nel servizio di Mimmo Trovato e le foto del velivolo

AGGIORNAMENTO INCIDENTE CANADAIR LINGUAGLOSSA. SONO ANCORA IN CORSO LE RICERCHE DEI DUE PILOTI DEL CANADAIR PRECIPITATO SU MONTE CALCINERA


Dalla pagina Facebook
Regione Siciliana - Dipartimento Regionale della Protezione Civile

Aggiornamento incidente Canadair Linguaglossa
Ore 20.30; arrivate sul posto altre torri faro carrello, fari portatili e gruppi elettrogeni della PC e un escavatore per creare una pista di accesso. Non sono stati trovati i due dispersi; i VVF stanno operando sui luoghi ma non direttamente sui resti del velivolo a causa delle alte temperature dei residui dell’incendio provocato dal kerosene. 
LINGUAGLOSSA (CT) – Sono ancora in corso le ricerche dei due piloti del Canadair CL415 dei Vigili del Fuoco precipitato nel pomeriggio di oggi su Monte Calcinera. Il velivolo, decollato dall’aeroporto di Lamezia Terme, stava svolgendo alcuni lanci d’acqua in quella che era  una normalissima operazione di routine, sotto le direttive di un responsabile delle operazioni di spegnimento del Corpo Forestale della Regione Siciliana. Per motivi che saranno oggetto di indagine da parte delle autorità competenti (potrebbe essersi trattato di un improvviso guasto tecnico),  il velivolo, subito dopo un lancio di liquido sulle fiamme, avrebbe urtato un costone, precipitando e prendendo fuoco a causa dell’impatto con il suolo. Il Dirigente Generale del DRPC Sicilia, Salvo Cocina, sin dalla notizia dell’accaduto sta seguendo direttamente le operazioni di soccorso, recandosi sul luogo dell'incidente. Dolore per i due piloti dispersi . 
FV
Linguaglossa (Ct), 27 ottobre 2022 - alle ore 16:15 il direttore delle operazioni di spegnimento del corpo forestale della Regione  Siciliana contatta la SORIS - Sala operativa della Protezione civile regionale, comunicando che un canadair  durante le operazioni di spegnimento di un incendio, nella vallata Calcinera a Linguaglossa, ha urtato con la carena il costone della montagna precipitando..
Con l’impatto al suolo è esploso. 
Sul luogo dell’incidente sono già intervenuti soccorsi ed è presente personale della Protezione civile regionale. 
NNN_GGR




PRECIPITA UN CANADAIR NEL CATANESE, DUE VITTIME. SUL POSTO SI STANNO RECANDO GLI UOMINI DELLA FORESTALE ED I VIGILI DEL FUOCO, ASSIEME ALLE AMBULANZE DEL 118. I ROTTAMI DEL MEZZO SONO SPARSI IN TUTTA L’AREA. VIDEO


Dal sito livesicilia.it

ULTIM'ORA

di Antony Distefano
LINGUAGLOSSA (CATANIA) – Un Canadair della Protezione civile impegnato nelle operazioni spegnimento di un incendio è precipitato in territorio di Linguaglossa, in provincia di Catania, dietro ai Monti domenicani. A bordo vi erano almeno due persone che hanno perso la vita.


Rottami su tutta l'area

Sul posto si stanno recando gli uomini della Forestale ed i vigili del fuoco, assieme alle ambulanze del 118. I rottami del mezzo sono sparsi in tutta l’area. Il Canadair era in azione per contribuire allo spegnimento di un vasto incendio. Secondo le prime informazioni il Canadair avrebbe urtato con la carena il costone della montagna precipitando. Con l’impatto al suolo è esploso.

In aggiornamento
27 Ottobre 2022