31 ottobre 2023

IL MESSINESE DI NUOVO NELLA MORSA DEGLI INCENDI, LE FIAMME ARRIVANO FINO IN AUTOSTRADA: CHIUSO TRATTO DELL'A20


Dal sito www.messinatoday.it

30 Ottobre 2023
Le fiamme a Terme Vigliatore spinte dal vento di scirocco. Sul posto anche la Polizia Stradale e il servizio antincendio del Consorzio autostrade. Altre squadre stanno intervenendo a Piraino, S.Agata Militello e Mojo Alcantara

La squadra dei vigili del fuoco del distaccamento di Milazzo, è intervenuta con un autopompaserbatoio e modulo boschivo, dopo le 11.15, nel comune di Terme Vigliatore, per contrastare un incendio interfaccia che a causa del forte vento di scirocco si è propagato rapidamente nella corsia spartitraffico dell’A20. Per consentire le operazioni di spegnimento è stato momentaneamente chiuso il tratto autostradale coinvolto.

Dalla sede centrale di Via Salandra è stata inviato anche personale dei vigili del fuoco con un autobotte. Sul posto anche la Polizia Stradale e il servizio antincendio del Consorzio autostrade. Altre squadre stanno intervenendo, per incendi di interfaccia e macchia mediterranea, nei comuni di Piraino, S.Agata Militello e Mojo Alcantara.





CONTINUANO GLI INCENDI IN SICILIA, TANTI I MOVIMENTI DAL BASSO PER FERMARLI. DOV’È LA POLITICA?

Incendio sulle colline di Mondello a Palermo

30 Ottobre 2023
Nel corso degli ultimi tre mesi la Sicilia ha visto andare a fuoco ettari di territorio. I roghi hanno provocato anche sfollamenti e morti in alcune località della provincia palermitana. La rabbia e lo sconforto hanno smosso tanti cittadini che si sono riuniti per chiedere giustizia e maggiore impegno e preparazione alle istituzioni, molto spesso inerti di fronte a “emergenze” ormai sempre più prevedibili.

Palermo - “Eravamo quattro amici al bar che volevano cambiare il mondo”. Cantava così Gino Paoli trent’anni fa. Pare che insieme a lui, seduti a quel tavolo, ci fossero Giulio Frezza, suo amico dai tempi dell’Accademia delle Belle Arti, il giornalista Arnaldo Bagnasco e l’architetto Renzo Piano. In molti, seduti a un bar come loro, si sono trovati a vivere in prima persona il lamentarsi di una società e di recente è accaduto anche ad Aurelia Schera, giovane palermitana, insieme a tre suoi amici, all’indomani del 25 luglio, una data che rimarrà impressa nei ricordi di moltissimi siciliani.

Dopo giorni di blackout energetici continui, l’isola è andata letteralmente a fuoco. Ettari interi di verde spariti oltre a sfollamenti e danni di ogni tipo. A Palermo è andata a fuoco anche una zona della discarica di Bellolampo, le colline intorno alla città, la montagna di Capo Gallo, una vasca della discarica comunale, rendendo l’aria irrespirabile per via della diossina, benzene e polveri sottili.

A distanza di poco meno di due mesi dal 25 luglio, Palermo si è ritrovata nuovamente tra le fiamme: ancora Bellolampo e roghi in vari quartieri della città e nella provincia palermitana che hanno provocato anche dei morti. Per arrivare fino alla settimana scorsa quando, facilitati dal vento di scirocco, roghi e fiamme hanno ripreso a divampare nella provincia di Palermo e non solo. Nell’ultimo mese si contano ben 161 incendi che hanno incenerito decine di migliaia di ettari di boschi e macchia mediterranea.

NASCE L’ASSEMBLEA BASTA INCENDI DALLO SCONFORTO DEGLI EVENTI DEL 25 LUGLIO

Dallo sconforto e dalla rabbia che in molti hanno vissuto lo scorso 25 luglio è nata a Palermo un’assemblea spontanea di cittadine e cittadini che non vogliono più accettare l’inefficienza e l’impreparazione delle Istituzioni di fronte a eventi ormai prevedibili e, proprio per questo, affrontabili...

L'articolo continua in questo link: 




FIAMME DIVORANO BOSCHI E MINACCIANO CASE, IN SOCCORSO DUE ELICOTTERI


Dal sito www.blogsicilia.it

GIÀ DIVORATI UNA DECINA DI ETTARI DI MACCHIA MEDITERRANEA

31/10/2023
I vigili del fuoco del comando provinciale di Messina sono ancora impegnati dalla mezzanotte di ieri nello spegnimento di un vasto incendio nel territorio di Piraino, nel Messinese. Diverse squadre sono tuttora impegnate per soccorrere la popolazione e domare le fiamme che minacciano il centro abitato. Sul posto stanno operando le squadre dei distaccamenti di Patti, Letojanni, Milazzo e del distaccamento cittadino Nord.

Ulteriori rinforzi

Per le necessità connesse alle esigenze di soccorso, per via della violenza delle fiamme, in arrivo anche i rinforzi. La direzione regionale dei vigili del fuoco siciliana ha disposto l’invio di due ulteriori squadre dai comandi di Palermo e di Enna. Inoltre già dalle prime luci dell’alba sono attivi due canadair dei vigili del fuoco e l’elicottero Eriksson S64 coordinati da Dos, la direzione operazioni di spegnimento della forestale e dei vigili del Fuoco.

Macchia mediterranea divorata

Allo stato attuale le fiamme hanno interessato una superficie di circa 10 ettari di macchia mediterranea e di bosco. Coinvolgendo, chiaramente, la fauna. Inoltre le fiamme si sono propagate ad alcune autovetture e a zone rurali antropizzate.

Incendi nel Palermitano

E’ stata una lunga notte quella appena trascorsa per i vigili del fuoco e la forestale anche nel Palermitano, impegnati in diversi fronti per i tanti incendi divampati e alimentati dallo scirocco. A Casteldaccia solo questa mattina le ultime fiamme sono state spente. Ieri, nel tardo pomeriggio, erano state chiuse la statale 113, la linea ferrata e l’autostrada Palermo Messina tra gli svincoli di Casteldaccia e Altavilla con le fiamme che sono partite da mare e sono risalite fino alla montagna. Per ore i vigili del fuoco sono stati impegnati nella zona di via Kennedy e della statale 113. Ad essere coinvolte nei soccorsi diverse squadre del comando di Palermo e rinforzi arrivati da Caltanissetta.

Le fiamme hanno lambito diverse abitazioni e i residenti sono stati costretti ad abbandonarle, ancora prima dell’arrivo sul posto dei pompieri. Altri incendi anche molto seri sono divampati a Marineo lungo la statale 118 e nel bosco di Ficuzza. Qui è stato evacuato un rifugio per i cani, Incendi anche a Belmonte Mezzagno, Montelepre in contrada Mazzartino. In alcuni casi le fiamme hanno minacciato le abitazioni. Per concludere questa lunga giornata i vigili del fuoco sono stati impegnati a spegnere cataste di rifiuti allo Zen a Palermo in via Nicolò Machiavelli.





SIFUS CONFALI: IL DOTT. LONZI PRESENTA IL SUO ULTIMO LIBRO AL MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE E SUGGERISCE AL MINISTRO, ON. LOLLOBRIGIDA UNA SERIE DI INTERVENTI SU FORESTAZIONE, AMBIENTE ED AGRICOLTURA



Ricevo e pubblico
dalla Segreteria regionale 
del Sifus Confali

Roma 31-10-2023 - Ieri, presso la sala Cavour del Ministero alle Politiche Agricole, ho partecipato alla presentazione dell'ultima fatica del dott. Michele Salvatore Lonzi: Una vita per l'ambiente e l'agricoltura. Per l'occasione sono intervenute, oltre il consigliere del Ministro Lollobrigida, On. Rossi, una serie di figure  tra le più autorevoli del panorama nazionale per quanto attiene il mondo dell'agricoltura e dell'ambiente.
Gli argomenti trattati dal Dott. Lonzi e degli autorevoli suoi ospiti, di cui farò prezioso tesoro, mi hanno colpito per la concretezza  e, sopratutto, per la fattibilità tant'è  che spesso e volentieri, hanno messo il Consigliere del Ministro, on. Rossi, in difficoltà.
Alcune tesi sostenute dal Dott. Lonzi sono contenute all'interno del ddl 558 sulla riforma dei consorzi di bonifica promosso dal SiFUS e presentato dal gruppo parlamentare sud chiama nord, altre invece, sono contenute dentro la proposta di ddl, ancora da depositare all'ARS, sulla riforma del comparto forestale.

Maurizio Grosso Segretario Generale SiFUS




SCATTI DI ANZIANITÀ. LA CORTE D'APPELLO DI CATANIA HA CONDANNATO L'ASSESSORATO ALL'AGRICOLTURA



Ricevo e pubblico
dal Segretario Regionale del Sifus Confali 
Comparto Forestale
Franco Cupane

Diamo comunicazione che 4 lavoratori Forestali della provincia di Catania il 30 ottobre 2023 la Corte D'appello di Catania ha condannato. L'Assessorato all'agricoltura al pagamento degli SCATTI di ANZIANITÀ. Grande Vittoria del SIFUS - CONFALI e dell'avvocato VASTA VITTORIA IN PRIMO E SECONDO GRADO DI GIUDIZIO.  
FRANCO CUPANE SIFUS-CONFALI SICILIA



120° POST. CONSTATIAMO CON RAMMARICO CHE ANCHE IN QUESTA LEGISLATURA AL MOMENTO GLI IMPEGNI NON SONO RISPETTATI. L'ASSESSORE SAMMARTINO AVEVA DETTO DI PORTARE LA RIFORMA ALL'ARS IN ESTATE. AVEVA ANCHE PROMESSO AI SINDACATI IL VARO DEL DDL ENTRO GIUGNO. A QUESTO PUNTO CHIEDIAMO AI SINDACATI CHE È NECESSARIA UNA SVOLTA: È ARRIVATO IL MOMENTO DI AUTOCONVOCARSI!



Incontro Dicembre 2022

  • 23 Dicembre 2022 - Giornale di Sicilia. L'Assessore Sammartino: Il rinnovo del contratto è il primo atto di una diversa organizzazione del settore a cui stiamo lavorando, e che culminerà nella riforma che porterò all'Ars in estate




01 Marzo 2023




CON LO SCIROCCO SONO RIPARTITI GLI INCENDI BOSCHIVI IN SICILIA. LA REGIONE HA BLOCCATO GLI OPERAI FORESTALI DELL’ANTINCENDIO PER MANCANZA DI FONDI


Dal sito www.thehour.info


30 Ottobre 2023
La notizia degli incendi presenti in questo momento in Sicilia – che per fortuna non sarebbero estesi – ci è stata fornita dal segretario regionale dei Sifus Forestali della nostra Isola, Franco Cupani

Il vento di scirocco picchia duro sulla Sicilia. Ma qua e là non leggiamo di incendi boschivi. Abbiamo provato inutilmente a chiedere ‘lumi’ alla Protezione civile regionale siciliana. Così abbiamo contattato il segretario regionale del Fifus Confali dei forestali siciliani, Franco Cupani. “Noi abbiamo notizie dai nostri scritti che, com’è noto, non sono impegnati nel servizio anti-incendi boschivi, che in questo momento è sguardino. Ci dicono che ci sono incendi in provincia di Enna, nel Trapanese, in alcune aree al confine tra la provincia di Palermo e quella di Messina, nel Messinese, al confine fra le province di Siracusa e Ragusa e al confine tra la provincia di Caltanissetta e Agrigento, come si può notare nella foro sopra che ci è stata inviata dal Sifus. Ma non conosciamo l’entità di tali incendi”. Non dovrebbero essere grandi incendi, a parte il fuoco che ha colpito il bosco di contrada Serre Baccarato ad Aidone, provincia di Enna. Insomma, la nostra previsione: vento di Scirocco in Sicilia=incendi boschivi si sta rivelando esatta. Quella di oggi è la quinta sciroccata che colpisce la Sicilia. La prima si è materializzata a fine Luglio, la seconda ad Agosto, la terza a Settembre e la quarta a Ottobre. Oggi, 30 Ottobre, abbiamo di nuovo vento di Scirocco.

In questo momento non operano gli oltre 5 mila operai forestali dell’anti-incendio

A Palermo si registrano 30 gradi centigradi. Ad Enna 22 gradi, a Caltanissetta 21 gradi, a Trapani 26 gradi. Non sono temperature proibitive ma il caldo si fa sentire. Non sappiamo che evoluzione avranno gli incendi che in questo momento colpiscono alcune aree della Sicilia. Speriamo di non registrare grandi danni. Anche se ad Aidone i danni non sarebbero stati lievi. Si rimane stupiti nell’apprendere che, nel pieno dei cambiamenti climatici, con temperature estive presenti fino ad oggi, la Regione siciliana non abbia riattivato il servizio antincendio con gli oltre 5 mila operai forestali che svolgono questo lavoro. In questo momento a fronteggiare il fuoco nei boschi sono le circa 500 Guardie forestali, la Protezione civile e i Vigili del fuoco. Superfluo aggiungere che in presenza di vasti incendi – che non ci auguriamo – il personale per eventualmente fronteggiarli è carente. Nei giorni della quarta sciroccata – grosso modo una ventina di giorni addietro – il Governo ha richiamato in servizio i 151isti del servizio antincendio. Si tratta degli operai forestali che lavorano per 151 giorni. Questi sono, sì e no, il 35% degli operai forestali che operano nell’antincendio, se è vero che il 65% circa degli operai antincendio è rappresentato da 101isti. E’ stata, quella del Governo regionale una mossa inutile, perché in presenza di incendi estesi il numero sarebbe stato esiguo.

Grazie a un’Unione europea di massoni tutta l’Italia è senza soldi. Quando si racconterà la verità sui ‘banditi europeisti’ e sulla truffa del debito pubblico sarà sempre troppo tardi. Unica nota positiva: anche la Germania sta affondando causa guerra in Ucraina

Il Governo regionale di Renato Schifani ha le proprie ragioni, se è vero che è senza soldi; e senza soldi sono anche i Comuni siciliani. Ieri sera il segretario politico di Siciliani Liberi, Ciro Lomonte, ha dichiarato che il Governo nazionale non erogherà ai Comuni una parte importante dei fondi Pnrr perché li ha utilizzati per evitare il default (solo i Comuni del Sud e della Sicilia o di tutta l’Italia? Non l’abbiamo ancora capito); e fino ad ora non è stato smentito. Se non è ancora chiaro, siamo ridotti, come si dice in questi casi, con le ‘pezze al culo’. Però che boschi e anche aree abitate della Sicilia siano state ‘inghiottite’ dalle fiamme perché non ci sono soldi è intollerabile. Quando in Italia si tornerà a fare informazione seria e non solo ‘grandi inchieste di parte’ per fregare una parte politica e favorirne un’altra, qualcuno dovrà spiegare ai cittadini come e perché un’Unione europea di massoni e ‘truffaldi’ abbia potuto ridurre l’Italia al sostanziale fallimento. Ma questo potrà avvenire solo quando al potere non ci saranno i politici ‘europeisti’ che hanno infognato l’Italia nella truffa dell’euro organizzata dai tedeschi. L’unica nota positiva di questo triste e tristo momento storico è che la guerra in Ucraina sta affondando anche la Germania: e questa è una bellissima notizia! Auguriamo alla Germania di fare la fine dell’Italia…





SICILIA 30 GRADI A FINE OTTOBRE, SCIROCCO E INCENDI. IL “PANICO È ORMAI UN’ABITUDINE”. O FORSE MORIREMO MENTRE RIDIAMO COME PENSAVA KIERKEGAARD?


Dal sito www.thehour.info

30 Ottobre 2023
Il mondo presenta un clima sempre più problematico e, a tratti, invivibile. Ma si continua con le guerre come se nulla fosse

“Beati quei monaci che, verso la fine del Medioevo, correvano di città in città ad annunciare la fine del mondo! Le loro profezie tardavano ad avverarsi? Che importa! Essi potevano scatenarsi, dare libero sfogo ai loro terrori, scaricandone il peso sulle folle – terapia illusoria in un’epoca come la nostra, nella quale il panico, diventato un’abitudine, ha perduto le proprie virtù”. Così scriveva Emil Cioran nel 1953, in Sillogismi dell’amarezza. Una riflessione che sembra attuale alla luce dei cambiamenti climatici che sembrano annunciare la fine del mondo. Ne è convinto Alfonso Luigi Marra, meridionale di genio, giurista, già europarlamentare. Amante della natura, da qualche anno riflette sui cambiamenti climatici e, in particolare, sul riscaldamento globale: “… il vero problema del mondo oggi – dice Marra – è il clima, e il pericolo climatico avrà a mio avviso la forza di raffreddare gli umori assurdamente belluini di tutti”. Marra lo scrive commentando la guerra in corso in Medio Oriente.

La fine del mondo immaginata dal filosofo Kierkegaard. In Sicilia l’abisso che vuole guardare dentro di noi avanza

Sarà così? Sulla fine del mondo il filosofo Søren Aabye Kierkegaard ha un’idea particolare: “In teatro scoppiò un incendio dietro le quinte. Un clown uscì sul palcoscenico e avvisò il pubblico. Gli spettatori pensarono che si trattasse di uno scherzo e applaudirono. Il clown ripeté l’annuncio, con sempre maggior divertimento dei presenti. È così, immagino, che il mondo finirà distrutto: tra l’ilarità generale dei buontemponi, convinti che sia tutto un gioco”. Ecco, questo finale ci convince di più. Oggi siamo tornati sul tema degli incendi che ormai, con la precisione di un’equazione chimica, accompagnano l’arrivo in Sicilia del vento di Scirocco. E’ una novità lo Scirocco in Sicilia? No. La novità, semmai, da qualche anno a questa parte, è rappresentata, per l’appunto, dagli incendi che, come per magico incanto, si materializzano quando soffia questo caldo vento del Sud. Anche se, a pensarci bene, rispetto agli anni passati, cinque sciroccate pesanti in tre mesi sono un po’ sopra la media siciliana. Nei piani alti della politica siciliana sono convinti che ad appiccare il fuoco siano i lavoratori precari. Tesi che fa il paio con i sindacati che lucrano sui lavoratori precari. E così, da fine Luglio, assistiamo alla “ilarità generale dei buontemponi, convinti che sia tutto un gioco”. Così il verde siciliano si riduce, il microclima cambia in peggio e 30 gradi, in assenza di verde sembrano di più. L’abisso che vuole guardare dentro di noi avanza.

Gli incendi spaventosi di centro Africa e Canada ignorati da un Occidente a ‘trazione USA sempre più balordo, guerrafondaio e stupido

Sul finale di questa storia concordiamo con Marra: il caldo ci sommergerà. Dal 2018 ad oggi il caldo estivo è stato sempre più aggressivo. Il 2021 è stato tremendo: un caldo infernale che ha ridotto del 50% circa la produzione di grano di Canada e Nord America. La Sicilia, due anni fa, ha lasciato sul campo 82 mila ettari di boschi. Lo scorso anno il caldo estivo è stato sempre asfissiante con incendi in mezzo mondo. Ma è quest’anno che il mostro del clima si è scatenato: siccità in tante aree del mondo e, con la stagione calda, due disastri ambientali passati sotto silenzio: gli incendi nel centro Africa e soprattutto in Canada. Dell’Africa l’Europa si occupa solo quando c’è da depredarla e quando c’è da lamentarsi per l’arrivo di migranti. Degli incendi che la scorsa Estate hanno funestato vastissime aree del centro Africa si sa poco o nulla. Qualcosa in più si sa sul Canada. In questo Paese gli incendi boschivi sono iniziati a Maggio e non si sono più fermati. Mentre scriviamo gli incendi continuano a bruciare i boschi canadesi, complice l’assenza di piogge e di freddo (in certe aree del Canada ad Agosto nevica ma quest’anno il caldo persiste). Le notizie più recenti sugli incendi in Canada (foto sopra tratta da MeteoWeb) le abbiamo lette un mese fa (qui un articolo). L’attuale Governo canadese che, quanto meno, ha la responsabilità politica di quanto sta avvenendo non dà informazioni. Ma qualcosa è venuta fuori, A metà Settembre si racconta che gli ettari di boschi canadesi inceneriti ammontavano a circa 15 milioni (in Canada si contano 155 milioni di ettari di boschi circa, ciò significa che gli incendi hanno bruciato poco meno del 10% delle aree verdi di questo Paese). Un mese mezzo dopo la situazione dovrebbe essere peggiorata, dal momento che il fuoco è ancora attivo. Altri incendi si sono verificati in Siberia, in Spagna, in Portogallo e soprattutto in Grecia. ‘Massimo riserbo’ in Europa sul quantitativo di CO2 prodotta dagli incendi nel mondo per non rovinare i grandi affari di Germania e Cina con la nuova buttanata ‘europeista’ delle auto elettriche (e meno male che la Germania è schierata con l’Ucraina e con l’Occidente nella guerra contro la Russia…).





INFERNO A CASTELDACCIA, VIGILI DEL FUOCO IN AZIONE E IL COMUNE AVVERTE: «STATE A CASA»



Dal sito palermo.gds.it

Il forte vento di scirocco rende complesse le operazioni di spegnimento. Il sindaco invita i cittadini a non uscire dalle proprie abitazioni se non è necessario

30 Ottobre 2023
Una nuova emergenza incendi nel Palermitano. A Casteldaccia sono in corso le operazioni di spegnimento del maxi rogo che in pochi minuti ha anche raggiunto l'autostrada Palermo-Catania, nel tratto fino ad Altavilla Milicia: il forte vento di scirocco rende gli interventi particolarmente complessi.

Intanto l'amministrazione comunale invita tutta la cittadinanza a evitare di uscire dalle proprie abitazioni se non per fattori strettamente necessari. «Le forze dell’ordine sono già da diverse ore al lavoro per cercare di domare e spegnere il vasto incendio che sta colpendo pare del nostro paese e sarebbe consigliabile lasciare libere le strade per permettere che i soccorsi siano rapidi ed efficaci, oltre che per una mera questione di sicurezza. Fate attenzione. Grazie», si legge nel messaggio diffuso dal Comune di Casteldaccia.

Nel Palermitano il vento soffia con raffiche che raggiungono quasi i 60 chilometri orari, 74 a Termini imerese, 80 a Bagheria. Le temperature sono state alte per tutta la giornata, con 34 gradi a Palermo, 32 a Capaci, 31 a Capaci e oltre i 35 nel Messinese.





SCIROCCO A PALERMO, GROSSO INCENDIO A CASTELDACCIA, AUTOSTRADA E FERROVIE CHIUSE DIROTTATI DUE VOLI ALL'AEROPORTO FALCONE BORSELLINO




Dal sito www.blogsicilia.it

di Ignazio Marchese - 30/10/2023
Giornata di scirocco a Palermo. I vigili del fuoco sono impegnati in un grosso incendio che è divampato a Casteldaccia. Sono minacciate le abitazioni. Le fiamme hanno raggiunto anche l’autostrada tanto che la Palermo Catania è chiusa tra gli svincoli di Altavilla Milicia e Casteldaccia.

La A19 è chiusa in entrambe le carreggiate. Sono in corso le operazioni di spegnimento dell’incendio da parte dei vigili del fuoco che sono impegnati con tutti gli uomini a disposizione. Il personale di Anas è intervenuto la gestione della viabilità.


Dirottati due voli all’aeroporto Falcone Borsellino

A causa del forte vento di scirocco sono stati dirottati due voli in arrivo all’aeroporto Falcone Borsellino. Sono il Milano Linate deviato a Catania della compagnia Ita previsto per le 16.55 e il Cuneo Palermo della Ryanair dirottato a Trapani delle 17.25. A causa dell’incendio a Casteldaccia e Altavilla è chiusa al momento anche linea ferrata.

Nei giorni scorsi incendio a Monte Inici, in fumo ettari di bosco

Nei giorni scorsi, il bosco di Monte Inici a Castellammare del Golfo, nel Trapanese, di nuovo sotto presumibile attacco dei piromani, nella notte domato l’incendio. Forestale e Croce rossa di Alcamo hanno domato nella notte il rogo che era partito già dal pomeriggio del giorno precedente. Considerando le temperature non alte appare quasi scontato che dietro ci sia la mano di un piromane.

L’incendio è partito dalle pendici di contrada Mendola ed è arrivato sino alla sommità, in una zona molto impervia da raggiungere con i mezzi di soccorso.

Forestale e volontari della Croce rossa in coordinamento sono riusciti anzitutto a circoscrivere le fiamme, evitando così che potessero espandersi nelle altre aree boscate. Quindi hanno dato vita ad un’operazione di bonifica che ha permesso solo nella notte di spegnere gli ultimi focolai.

E’ una Sicilia che nei giorni scorsi ha continuato a bruciare per via delle alte temperature anomale ad ottobre. Condizioni atmosferiche “ideali” per i piromani. Sino allo scorso fine settimana la zona del Messinese è stata duramente colpita dagli incendi. Come a luglio, come a settembre. Sembrerebbe normale, per la provincia con il territorio più grande della Sicilia, ma niente di tutto questo è normale, dalle parole sulla prevenzione agli appelli, puntualmente disattesi e mai ascoltati.

Fatto sta che migliaia di persone sono state circondate dalle fiamme e con la paura nel cuore, con incendi che erano scoppiati alle porte di intere cittadine. Come a Villafranca Tirrena, ad esempio, con il rogo a pochi metri da alberghi, pompe di benzine e supermercato, con autostrade chiuse e disagi infernali.


SIFUS CONFALI: ANCORA INCENDI IN SICILIA! SOLO IL SIFUS PARLA DI PREVENZIONE PER CONTRASTARLI E TAL UOPO A GIORNI FARÀ DEPOSITARE ALL'ARS UN DDL


Ricevo e pubblico
dal Segretario Generale del Sifus Confali
Maurizio Grosso

Roma 30-10- 2023 - Mentre in Sicilia, ancora oggi, i boschi bruciano incoraggiati dalle alte temperatura e da un Presidente ed un Assessore al Territorio che manifestano il loro fallimento tenendo a casa i forestali addetti antincendio, i benpensanti che hanno puntato tutto sull'emergenza non sanno che pesci pigliare.
Come si fa a parlare ancora di "emergenza incendi" se i dati certificano che negli ultimi 10 anni si sono registrati 10 mila incendi?
Gli incendi rappresentano pertanto, un fatto ordinario che si deve contrastare  prima che si manifestino.
La mancanza di prevenzione rappresenta la causa centrale degli incendi che, per l'80% si diffondono tra le ore 12 e le ore 14 dei giorni che presentano alte temperature.
Per queste ragioni, secondo il SIFUS, per prevenire e ridurre al minimo gli incendi, è necessario puntare sulla manutanzione (preventiva) ordinaria del patrimonio boschivo e forestale che va messa in pratica dagli operai forestali associata ad una campagna antincendio messa in campo dagli operai forestali addetti allo spegnimento dotati di mezzi moderni. Naturalmente, perchè ciò sia possibile, gli operai forestali devono intervenire lavorando con contratti a tempo indeterminato.
Il resto, interventi della protezione civile e dei canadair rappresentano, in seconda battuta, zucchero che non guasta bevanda.
#facciamoprevenzione #bastaincendi
Maurizio Grosso Segretario Generale SiFUS



CAN21 CAN08 A. I. B.



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TERME VIGLIATORE: INCENDIO IN UNA CORSIA SPARTITRAFFICO DELLA A/20, L’INTERVENTO DEI VIGILI DEL FUOCO DI MILAZZO


Dal sito www.amnotizie.it

30 Ottobre 2023
La squadra dei vigili del fuoco del distaccamento di Milazzo, è intervenuta con un auto-pompa-serbatoio e modulo boschivo, dopo le ore 11.15, nel comune di Terme Vigliatore, per contrastare un incendio interfaccia che a causa del forte vento di scirocco si è propagato rapidamente nella corsia spartitraffico dell’A20.


Per consentire le operazioni di spegnimento è stato momentaneamente chiuso il tratto autostradale coinvolto. Dalla sede centrale di Via Salandra è stata inviata anche personale vigilfuoco con un autobotte. Sul posto anche la Polizia Stradale e il servizio antincendio del Consorzio autostrade. Altre squadre stanno intervenendo, per incendi di interfaccia e macchia mediterranea, nei comuni di Piraino, S.Agata Militello e Mojo Alcantara.





SIFUS CONFALI - MARTEDI 31 OTTOBRE, ORE 10.00, MAURIZIO GROSSO SU TELE ONE (CANALE 16 D.T.)



Ricevo e pubblico
dal Segretario Generale del Sifus Confali
Maurizio Grosso

Roma 30-10-2023 - Martedi 31 ottobre, alle ore 9.30, Maurizio Grosso - Segretario Generale del SIFUS, sarà in  collegamento con TELE ONE - canale 16 del digitale terrestre nel corso di mattina live per sostenere il suo punto di vista circa gli inceNdi boschivi, ecc.
Vi aspettiamo!!! 
L'addetto stampa Sifus Confali



119° POST. CONSTATIAMO CON RAMMARICO CHE ANCHE IN QUESTA LEGISLATURA AL MOMENTO GLI IMPEGNI NON SONO RISPETTATI. L'ASSESSORE SAMMARTINO AVEVA DETTO DI PORTARE LA RIFORMA ALL'ARS IN ESTATE. AVEVA ANCHE PROMESSO AI SINDACATI IL VARO DEL DDL ENTRO GIUGNO. A QUESTO PUNTO CHIEDIAMO AI SINDACATI CHE È NECESSARIA UNA SVOLTA: È ARRIVATO IL MOMENTO DI AUTOCONVOCARSI!



Incontro Dicembre 2022

  • 23 Dicembre 2022 - Giornale di Sicilia. L'Assessore Sammartino: Il rinnovo del contratto è il primo atto di una diversa organizzazione del settore a cui stiamo lavorando, e che culminerà nella riforma che porterò all'Ars in estate




01 Marzo 2023




RISCHIO INCENDI E VENTI DI BURRASCA, CHIUSE LE VILLE COMUNALI A TRAPANI. LA PROTEZIONE CIVILE SEGNALA CONDIZIONI METEO AVVERSE DALLE PRIME ORE DI LUNEDÌ 30 OTTOBRE, E PER LE SUCCESSIVE 24-36 ORE. PREALLERTA ANCHE PER POSSIBILI INCENDI NELLE PROVINCE DI TRAPANI, AGRIGENTO, CALTANISSETTA, ENNA, PALERMO ED INVITA I SINDACI AD ATTIVARE LE PROCEDURE DEL PIANO COMUNALE DI EMERGENZA


Dal sito www.tp24.it

29 Ottobre 2023
In arrivo venti di burrasca in provincia di Trapani. Il dipartimento della Protezione Civile nel suo bollettino segnala condizioni meteo avverse dalle prime ore di domani, lunedì 30 ottobre, e per le successive 24-36 ore.

Sono previsti venti forti di burrasca dai quadranti meridionali, con raffiche fino a burrasca forte, specie nei settori settentrionali ed occidentali dell'Isola e mareggiate lungo le coste. 



A causa dei venti di burrasca forte in arrivo stanotte su Trapani, l'assessore Barbara ha disposto la chiusura al pubblico delle ville comunali "Margherita" e "Pepoli" per l'intera giornata di domani, lunedì 30 ottobre. Sono previste raffiche fino a 90 km/h, ed è necessario prestare attenzione.

La Protezione Civile Regionale ha anche lanciato una preallerta sempre per domani, lunedì 30 ottobre con pericolosità media per possibili incendi nelle province di Trapani, Agrigento, Caltanissetta, Enna, Palermo. La Protezione Civile invita i sindaci ad attivare le procedure del piano comunale di emergenza

Fonte: www.tp24.it




29 ottobre 2023

MANAGER DELLA SANITÀ, FINANZIARIA E RIFORMA DELLE PROVINCE: PARLA SCHIFANI. “IL RINVIO DELLA FINANZIARIA È STATO SOLTANTO UN FATTO TECNICO. C’ERA LA NECESSITÀ DI INSERIRE DELLE NORME CHE RAFFORZERANNO IL SISTEMA ANTINCENDIO, ATTUANDO QUANTO HO ANNUNCIATO POCHI GIORNI FA ALL’ARS”


Il governatore lancia l'idea di un concorso pubblico nazionale per i dg

Dal sito livesicilia.it

di Salvo Cataldo 29 Ottobre 2023
PALERMO – Alle spalle il caso-Albano, (“piena fiducia in un assessore di specchiata moralità, che sta lavorando bene e con la massima trasparenza”) e sul tavolo il dossier sanità con un’idea che disegna uno scenario nuovo: “Proporre al governo nazionale che la scelta dei manager avvenga su base nazionale mediante pubblico e rigoroso concorso”. Il tutto con una Finanziaria “di stampo liberale” da condurre in porto: il testo, dice il governatore Renato Schifani a margine di un pomeriggio di lavoro a Palazzo d’Orleans, “è ormai delineato ed è un lavoro ben fatto di concerto con l’assessore all’Economia Marco Falcone“. Prima dell’ok definitivo della Giunta, però, arriveranno ulteriori piccole modifiche alla legge di stabilità. “Il rinvio è stato soltanto un fatto tecnico – assicura il presidente della Regione Siciliana -. C’era la necessità di inserire delle norme che rafforzeranno il sistema antincendio, attuando quanto ho annunciato pochi giorni fa all’Ars”. Il valore di queste modifiche, che “riguarderanno anche il capitolo delle ricapitalizzazioni di alcune società partecipate della Regione”, dovrebbe aggirarsi sui 25 milioni di euro. Schifani assicura: “Nella prossima riunione di Giunta vareremo il ddl di stabilità, che potrà essere approvato dall’Ars tranquillamente entro la fine del 2023”.

“Avanti con la riforma delle Province”

Il governatore, che intende “andare avanti” anche sulla riforma delle Province, derubrica i contrasti tra i partiti sui manager della sanità a un “confronto franco tra le forze politiche”. Una partita che però “non mi ha mai visto – assicura – ‘in trattativa’ con nessuno”. All’orizzonte c’è l’affaire edilizia, con il voto della commissione Territorio e ambiente dell’Ars su un emendamento FdI che ‘salva’ le costruzioni realizzate entro i 150 metri dalla costa tra il 1976 e il 1983: “Nessuna sanatoria – precisa Schifani -, quell’emendamento va a normare una situazione ben precisa che si è creata in quell’arco di tempo e di certo non autorizza nuove costruzioni”.

Le cifre dell’intesa Stato-Regione Siciliana

Lo scenario di questo secondo anno di legislatura che sta per iniziare, intanto, viene disegnato dalla cabina di regia di Palazzo d’Orleans con l’orgoglio “per gli ottimi risultati” raggiunti sul fronte del disavanzo della Regione e per il nuovo patto firmato con lo Stato. “L’intesa progressivamente riallineerà il dato della compartecipazione alla spesa sanitaria nazionale ai livelli di un tempo – spiega Schifani – lo Stato ci riconoscerà ogni anno un trasferimento progressivamente maggiore e che nel 2030 arriverà a 630 milioni di euro. Sono risorse che utilizzeremo per lo sviluppo. Per il 2024 sono previsti 350 milioni, parte dei quali finiranno proprio nelle misure antincendio della nuova legge di stabilità. In questa vicenda abbiamo trovato nel governo Meloni grande attenzione e senso di responsabilità”.

Il caso Albano-Report

Presidente, prima di tutto il caso-Albano con le rivelazioni di ‘Report’ sul padre mafioso dell’assessore e le opposizioni che chiedono un suo intervento.
“Ho parlato con l’assessore e l’ho trovata serena, composta: in linea con il rigore della sua vita personale e professionale. È stata medico legale di fiducia della Procura di Palermo ed è una figura di grande spessore. Nell’attività di governo si è rivelata perfetta, sempre corretta e puntuale in una delega molto delicata. Un assessore di specchiata moralità. Abbiamo avuto un colloquio franco e sereno, nel corso del quale mi ha spiegato cosa era successo. Ho letto bene le sue dichiarazioni, ho visto l’intervista a ‘Report’ e i chiarimenti dell’assessore che è stata vittima di uno sciacallaggio giornalistico. Le sue parole sono state ampiamente travisate. Il padre è morto quando lei aveva dieci anni e fa parte di un’altra storia”.

Albano quindi resta al suo posto?
“Certamente. Esprimo totale e piena fiducia nei suoi confronti e le auguro buon lavoro per i quattro anni di legislatura che ci restano. C’è tanto lavoro da fare”.

La Finanziaria

In Giunta c’è stato l’ok alla nuova legge di bilancio e al Rendiconto 2022, la Finanziaria ha invece subito un rinvio.
“La Giunta si è svolta, come sempre, in un clima di massima serenità, in poco meno di due ore abbiamo esitato più di trenta argomenti. Con l’assessore Falcone stiamo facendo un grande lavoro. Ho scoperto in lui una valida spalla e mi sta dando una grande mano nel risanamento dei conti. I numeri certificano una ulteriore riduzione del disavanzo da 6,1 a 4,3 miliardi di euro. Grazie a questa azione abbiamo potuto sottoscrivere un nuovo patto con il governo nazionale che libera risorse importanti per una Regione che fino a ieri subiva fortissimi limiti alla spesa e il blocco delle assunzioni. La Cgia di Mestre prevede una crescita del Pil dell’1,2% e Fitch ci dà un rating stabile con miglioramento sul debito a medio termine: tutto questo significa che siamo più credibili. Sono molto contento del lavoro che stiamo portando avanti con Falcone”.

Resta il fatto che la Finanziaria ha subito un rinvio.
Il rinvio è stato soltanto un fatto tecnico. Di fatto è la mia prima manovra e desideravo inserire quelle disposizioni che ho annunciato nel mio intervento all’Ars sull’emergenza incendi. Ci sarà un rafforzamento delle misure contro i roghi, che da solo vale circa undici milioni di euro e ci sarà anche la ricapitalizzazione delle società partecipate. Il valore di queste e di altre piccole modifiche dovrebbe aggirarsi sui 25 milioni di euro: completeremo così una manovra già impostata e per la quale sono soddisfatto. Si guarda alla crescita, è studiata bene e potenzia la possibilità di assunzioni grazie alla norma che prevede un contributo da trentamila euro alle aziende per i nuovi contratti a tempo indeterminato. Una legge di stabilità di stampo liberale, che guarda allo sviluppo e che tampona tanti problemi ereditati”.

L’obiettivo è sempre l’approvazione definitiva entro fine anno?
“Possiamo farcela tranquillamente, l’obiettivo non cambia. Confidiamo nel lavoro del Parlamento e in un rapporto costruttivo con le opposizioni. Se arriveranno dei suggerimenti verranno presi nella giusta considerazione”.

Sono stati mesi di superlavoro per i dipartimenti per cercare di non perdere circa 1,6 miliardi di finanziamenti a valere sulla programmazione comunitaria 2014-2020.
“Il nostro piano è stato approvato da Bruxelles. Quelle risorse quasi tutte salve. Abbiamo fatto un buon lavoro, guardiamo con fiducia alla prossima programmazione”.

L’intesa Stato-Regione

Pochi giorni fa l’intesa Stato-Regione collegata al recupero pluriennale del disavanzo che nel 2019 ha toccato i sette miliardi di euro.
“I numeri del Rendiconto 2022 certificano la riduzione del disavanzo da 6,1 a 4,3 miliardi. L’intesa ci porta a riallineare il dato della compartecipazione alla spesa sanitaria nazionale ai livelli di un tempo: dal 49,1 al 42,5 per cento. In termini numerici: per il 2023 abbiamo già ottenuto 300 milioni, che andranno a finanziare norme di sviluppo nel ‘Collegato ter’ approdato all’Ars. Lo Stato ci riconoscerà inoltre 350 milioni nel 2024 e via via, progressivamente con 50 milioni in più ogni anno, raggiungerà i 630 milioni di euro annui nel 2030 per concorrere a quell’innalzamento della nostra quota di partecipazione alla spesa sanitaria nazionale. Sino ad oggi nessun presidente di Regione era riuscito a ritornare alla quota originaria. Torneremo progressivamente a quel 42,5%”.

La riforma delle Province

L’Ars dovrà aprire anche il capitolo della riforma delle Province, con l’elezione diretta dei presidenti e dei consigli provinciali. A Roma, tuttavia, l’abolizione della legge Delrio è ancora lontana. Non si rischia l’impugnativa?
“Sulle Province andremo avanti. Abbiamo ricevuto delle rassicurazioni dal ministro Calderoli e inoltre Palazzo Chigi non ha mai manifestato alcuna contrarietà al ddl di cancellazione della Delrio in esame da parte del Parlamento nazionale. C’è un via libera implicito, corroborato anche dalle dichiarazioni di diversi leader nazionali favorevoli al ritorno dell’elezione diretta nelle Province. Il nostro ddl all’Ars sta seguendo un iter normale. Dopo la commissione Bilancio andrà in Aula. Evidenzio inoltre che il governo nazionale non ha impugnato la nostra legge che autorizzava la proroga degli attuali commissariamenti nelle Province e ricordo che in quel testo è contenuto un chiaro riferimento alla volontà di tornare al voto diretto”.

C’è l’intesa sulla data del voto?
“Si potrebbe votare in concomitanza con il voto amministrativo nazionale oppure scegliere di accorpare la consultazione con le Europee ottenendo così anche un considerevole risparmio in termini di risorse. Vedremo”.

Il caso sanatoria

All’Ars è scoppiato anche il caso-sanatoria con un emendamento FdI votato in commissione.
“Nessuna sanatoria. Quell’emendamento va a normare una situazione ben precisa che si è creata in un arco di tempo circoscritto e di certo non autorizza nuove costruzioni. Una legge del 1976 impose un vincolo di distanza di 150 metri dal mare per le costruzioni ma venne interpretata come una indicazione ai Comuni per i loro Prg. Tutte le volte che non è stata recepita, i Comuni hanno rilasciato regolari autorizzazioni a costruire nei 150 metri non essendoci formalmente alcuna difformità rispetto agli strumenti urbanistici e così tanti hanno costruito in assoluta buona fede. Nel 1985 è sopravvenuta una norma diversa che definiva come direttamente precettiva nei confronti dei cittadini la legge del 1976. Il tema tocca esclusivamente questi casi retroattivi, non siamo davanti a un condono indiscriminato. Si cerca soltanto di mettere ordine nelle vicende di chi, in quegli anni, ha costruito in assoluta buona fede. Sono inoltre situazioni ormai consolidate, che risalgono a tanti anni fa. Non è una norma-sanatoria ma ‘regolatoria’. Quelle case avevano regolare autorizzazione”.

Via libera allora da parte del governo?
“In commissione abbiamo dato libertà di voto perché il tema non era nel programma di governo. Sono assolutamente sereno, se qualcuno in Aula obietterà dovrà spiegare in termini concreti che tipo di scempio si autorizzerebbe. Ripeto, si tratta di una norma molto tecnica e circoscritta. Non autorizzerei mai nessuna sanatoria in spregio all’ambiente”.

Un altro fronte è quello del contratto dei dipendenti regionali e della loro riclassificazione. Difficile che arrivi tutto e subito.
“Siamo molto impegnati su questo fronte con gli assessori Falcone e Messina. Vogliamo dare risposte anche a questo settore. Da parte del governo c’è la volontà di chiudere le questioni aperte con i dipendenti regionali che rappresentano un patrimonio”.

I manager della sanità

I manager della sanità sono stati una spina, troppo forti le tensioni tra i partiti e così si è giunti a un rinvio nonostante le rassicurazioni di qualche giorno fa.
“Le confesso che mi sembra di vivere due vite. C’è la mia vita reale e c’è poi la vita che leggo sui giornali. Non sono né assediato né schiacciato dai partiti. Leggo tante inesattezze, che nel recente passato mi hanno portato a disamorarmi dal leggere certa stampa quotidiana”.

La proroga, però, è un fatto.
“C’è stata la condivisione di un principio importante: i manager nominati avrebbero dovuto attingere ad albi vecchi e non aggiornati per scegliere direttori sanitari e amministrativi. Un fatto oggettivo che nessuno può contestare. Tutte le forze politiche hanno condiviso questa realtà. Non ci sono state pressioni né trattative su nomi o numeri. Non ho trattato con nessuno. C’è stato un confronto franco tra loro ma nessuna tensione”.

Il leader del Mpa Raffaele Lombardo, però, parla di “caos sanità” e critica l’esito della vicenda dei manager rispetto al bando.
“Forse Lombardo non conosce la legge e non ha letto il bando che richiama la normativa nazionale. È previsto che la commissione proponga, all’interno degli idonei, una rosa più ristretta di nomi che possano essere nominati. Ecco il perché della riduzione degli aspiranti manager da 89 a 47. Sulla meritocrazia valuterò l’opportunità, a questo punto, di proporre al governo nazionale che la scelta dei manager avvenga su base nazionale mediante pubblico e rigoroso concorso”.

I rapporti con i partiti

E così apriamo il capitolo del Renato Schifani ‘politico’. L’asse Lega e Mpa le ha ribadito di valere complessivamente il 13,6%. Siamo alla vigilia di modifiche in Giunta?
“Assolutamente no. Per me il dato di riferimento in termini istituzionali, di governo o di presidenze di enti pubblici collegati alla Regione, è e sarà per tutta la legislatura quello elettorale. Guardo alla volontà espressa dai siciliani”.

Le Europee si avvicinano e non avete ancora sciolto il nodo sulla possibile intesa Forza Italia-Democrazia cristiana per una lista unica.
“Tra me e Totò Cuffaro c’è un consolidato rapporto di condivisione di valori che si richiamano al Partito popolare europeo. In agosto ho fatto un appello al mio partito: Silvio Berlusconi purtroppo non c’è più e alle Europee dovremo passare da forza leaderistica a pluralistica. Dobbiamo raccogliere attorno a Forza Italia quelle realtà politiche che si riconoscono nel Ppe. In Lombardia sono rientrati Letizia Moratti e Gabriele Albertini: il ragionamento, quindi, è di livello nazionale e non regionale. Non intendo muovermi autonomamente. Si valuterà se ci saranno i presupposti per una federazione con la Dc. Tutto andrà discusso nel partito a livello territoriale e nazionale, niente strappi”.

Al Comune di Palermo il rimpasto chiesto da Forza Italia tarda ad arrivare.
“Mi basta occuparmi dei problemi della Regione (sorride, ndr). Il sindaco Roberto Lagalla ha grande capacità e saggezza. Nulla di strano se sta impiegando qualche giorno in più per trovare la quadra. Sono estremamente fiducioso”.

Sui termovalorizzatori nessuna notizia ancora da Roma.
“Attendiamo con fiducia la norma che consenta di poterci avvalere delle procedure commissariali che il governo Draghi concesse al sindaco di Roma Gualtieri”.

Natale si avvicina, assisteremo ancora al caro-voli?
“Il ministro Urso si è impegnato con un decreto che ha dato un segnale mettendo un tetto all’eccessiva spregiudicatezza di alcune compagnie. Un mio amico ha recentemente staccato un biglietto di andata e ritorno per Roma spendendo 70 euro. Credo che l’arrivo di Aeroitalia in Sicilia abbia rotto il cartello Ita-Ryanair costringendo tutti i vettori ad abbassare i prezzi”.

I rapporti tra Miccichè e Musumeci non erano idilliaci, come sono quelli tra lei e Galvagno?
“Ottimi, il presidente dell’Ars è tangibile espressione di quella nuova generazione che esprime figure di specchiata qualità”.