FORESTALI IN SICILIA, LA UIL "LA POLITICA GUARDI AL LAVORO CON RISPETTO. CI AUGURIAMO UN IMPEGNO SERIO DELLA REGIONE PER LA RIFORMA"



Dal sito catania.gds.it

30 Maggio 2024
“La politica degli annunci, dei domani sarà!, è fallimentare. I lavoratori forestali, come quelli agricoli e dei Consorzi di Bonifica, svolgono attività estremamente faticose e meritano rispetto perché sono moltiplicatori di valore per tutta la collettività. Ci auguriamo che nel prossimo incontro con il presidente della Regione Sicilia, Renato Schifani, questo valore si trasformi in impegno serio per una riforma forestale vera, dopo decenni di attesa”. Lo ha affermato la segretaria generale della Uila, Enrica Mammucari, oggi a Catania per partecipare alla riunione dell’esecutivo Uila Sicilia convocato dal segretario Nino Marino alla presenza della segretaria territoriale Uil Enza Meli. Da Catania, Enrica Mammucari ha lanciato un nuovo appello per la sicurezza nei posti di lavoro ricordando, fra l’altro, il bracciante morto nelle scorse settimane a Castiglione di Sicilia per il ribaltamento del trattore sul quale si trovava: “Infortuni e omicidi bianchi non diminuiscono - ha sottolineato la segretaria generale Uila - Le statistiche ci raccontano dati intollerabili. Vorrei ricordare, fra l’altro, gli oltre 26 mila infortuni denunciati nel 2023 in Sicilia, di cui 1700 in agricoltura. Chiediamo l’inasprimento delle pene per chi lucra sulla vita umana, ma la repressione non basta. Rivendichiamo un’opera di grande investimento su informazione e formazione continua per affermare la cultura della sicurezza attiva, che passa dalla responsabilizzazione individuale”. A proposito dell’emergenza-siccità, Enrica Mammucari ha fatto appello a una “politica di visione che affronti le questioni, senza aspettare i disastri”.

Sul caporalato, infine: “In questo Paese non è ancora chiara la distinzione tra sfruttati e sfruttatori, perché le vittime non sono tutelate e manca ancora quel fondo di garanzia per il furto salariale che noi chiediamo da tempo”.




AL VIA A CATANIA LA CAMPAGNA ANTINCENDIO 2024: PIANIFICATE LE ATTIVITÀ DI PREVENZIONE


Dal sito newsicilia.it

29 Maggio 2024
CATANIA – Si è tenuta questa mattina in Prefettura a Catania una riunione dedicata alla pianificazione delle attività di prevenzione e contrasto del rischio incendi boschivi e di interfaccia, anche alla luce della scorsa stagione estiva durante la quale il territorio della provincia di Catania è stato particolarmente colpito dal fenomeno, con danni rilevanti al patrimonio naturalistico e paesaggistico.

I presenti all’incontro


All’incontro, presieduto dal Prefetto di Catania, dr.ssa Maria Carmela Librizzi, hanno partecipato l’Assessore alla protezione civile del Comune di Catania, Alessandro Porto, Sindaci e rappresentanti dei Comuni della provincia, della Città Metropolitana, i vertici delle Forze dell’Ordine, del Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco, della Capitaneria di Porto di Catania, del Comando Aeroporto di Sigonella, del Comando Stazione Elicotteri della Marina Militare Maristaeli, dell’Ispettorato Ripartimentale Foreste, del Dipartimento della Protezione Civile Regionale, del Dipartimento Regionale Sviluppo Rurale e Territoriale, degli Enti Parco dell’Etna e dei Nebrodi, dell’ANAS e del Consorzio Autostrade Siciliane.

Il Prefetto ha, in primo luogo, evidenziato come il recente atto di indirizzo del Ministro per la Protezione civile e le politiche del mare, richiamato da una direttive del Ministro dell’Interno del 20 maggio scorso, abbia individuato i tempi di svolgimento e le raccomandazioni per le attività di contrasto agli incendi boschivi e di interfaccia, fissando nel periodo intercorrente fra 15 giugno-30 ottobre l’arco temporale a cui far riferimento nella pianificazione dell’attività anti–incendio.


L’intervento del Prefetto

“Occorre – ha sottolineato il Prefetto – pianificare accuratamente i servizi di prevenzione e quelli di soccorso, calibrandoli sulla base dell’esperienza delle stagioni precedenti che dimostra come vi siano aree del territorio maggiormente colpite dal fenomeno degli incendi: Randazzo che in passato è stata particolarmente interessata sia per numero di roghi che per estensione del territorio percorso dal fuoco Bronte, Belpasso e Biancavilla. Il dato del 2023 ha, tuttavia, dimostrato come nessuna porzione del territorio può ritenersi esente dal fenomeno, rendendosi necessario innalzare il livello di attenzione in tutta l’area metropolitana, specie in considerazione del prolungato periodo di siccità“.

Il Prefetto ha, quindi, richiamato l’attenzione dei Sindaci sulla necessità di aggiornare i piani speditivi di protezione civile, di adottare tempestivamente le ordinanze di scerbatura dei terreni privati, su cui intervenire eventualmente anche in danno dei proprietari, e di destinare parte delle risorse comunali all’acquisizione di autobotti.

Promossa efficace azione preventiva

Al fine di porre in essere un’efficace azione preventiva, il Questore – nell’ambito di appositi tavoli tecnici – promuoverà mirati controlli interforze nelle zone maggiormente colpite, negli anni precedenti, dagli incendi con il supporto e la collaborazione del Corpo Forestale della Regione Siciliana e i volontari della Protezione Civile.

Per il Comune capoluogo, l’Assessore Porto ha comunicato che è stata approntata una pianificazione specifica per la zona dellaPlaya“, che prevede, tra l’altro, l’intimazione ai lidi di operare gli interventi di pulizia necessari in chiave preventiva. Il Comune, per la stagione estiva, sarà, inoltre, dotato di quattro autobotti.

Fondamentale, come di consueto, il ruolo dei vigili del fuoco per l’attività istituzionale di soccorso tecnico urgente, al quale si è già accompagnata una campagna di prevenzione nei Comuni per indicare le priorità nell’attività di controllo del territorio da parte delle Polizie Municipali.

Nuovo distaccamento nel territorio di Raglan

Per la stagione estiva, inoltre, sarà attivato un nuovo distaccamento temporaneo nel territorio di Ragalna, specie per gli interventi che si dovessero rendere necessari nel territorio dell’Etna. In via di definizione la Convenzione con la Regione Siciliana per la riattivazione della sala operativa unificata con il Corpo Forestale ed il Dipartimento della Protezione civile e per la dotazione di una squadra aggiuntiva dei vigili del fuoco che potrà operare nel territorio di Catania.

Potenziate anche la forse del Dipartimento Regionale della Protezione Civile che si è dotata di 9 nuovi moduli antincendio, dislocati in altrettanti comuni della provincia in aggiunto ai 29 già esistenti. Sarà operato un pattugliamento congiunto con il Corpo Forestale Regionale, secondo una pianificazione di dettaglio con i Distaccamenti del territorio provinciale, che riguarderà anche luoghi sensibili, quali presidi ospedalieri e RSA.

Il Dipartimento metterà, inoltre, a disposizione una mappatura della dislocazione delle autobotti per un più razionale ed efficace utilizzo in caso di necessità.

Nuove autobotti per il territorio etneo

Il Corpo Forestale Regionale ha, inoltre, proceduto all’acquisto di 21 nuove autobotti da destinare alla provincia di Catania, di cui 21 da mille litri per i Distaccamenti, 2 da quattromila litri per Nicolosi e una da diecimila litri di acqua potabile per il capoluogo. Grazie all’intervento della Commissione Straordinaria di Randazzo, che ha consentito il ripristino dell’elipista, su questo territorio potrà operare anche un elicottero della Forestale.

Da giugno saranno operative 600 unità, a cui si aggiungeranno gli oltre mille lavoratori del Dipartimento per lo sviluppo rurale che saranno impiegati in attività di scerbatura, in primo luogo nelle aree del demanio forestale e, successivamente, nelle aree archeologiche.

Le aree protette nel territorio

Particolare attenzione sarà, inoltre, dedicata alle aree protette dell’Oasi del Simeto, del Parco dei Nebrodi e del Parco dell’Etna.

Il Comando Stazione Elicotteri della Marina Militare ha, infine, confermato la presenza fissa di un velivolo al quale, in caso di necessità, potrà aggiungersene un altro.

Il supporto dell’ANAS

Supporto è stato assicurato anche dai rappresentanti di ANAS, per le strade statali ove potrà operare anche un’autobotte da seimila litri e CAS, lungo l’autostrada A18 dove sono in corso gli interventi di scerbatura e pulizia delle aree a ridosso dell’autostrada.

La stretta sinergia tra enti

A fronte delle difficoltà manifestate dai Sindaci presenti, relative alle limitate risorse dedicate alle attività di prevenzione degli incendi di cui dispongono i Comuni, sia in termini di personale che di mezzi, il Prefetto ha ribadito l’importanza che si operi in stretta sinergia al fine di far fronte comune alle emergenze che dovessero presentarsi e rispondere nella maniera più efficace possibile.

“L’incendio è un evento di per sé tragico che suscita preoccupazione – ha concluso il Prefetto – ma che può essere fronteggiato in maniera efficace con una corretta informazione alla popolazione e gli interventi di prevenzione e contrasto con il razionale impiego delle risorse di cui dispone il territorio“.





30 maggio 2024

RIFORMA FORESTALE: LE RIFLESSIONI DEL SEGR. GEN. FLAI CGIL SICILIA DOPO L'INCONTRO DEL 28 U.S.


Dalla pagina Facebook
Flai Cgil Sicilia

Tonino Russo, segr. gen. Flai Sicilia: "Giorno 28 u.s. abbiamo nuovamente incontrato i capi di Gabinetto della Presidenza della Regione, dell’Assessore all’Agricoltura e dell’Assessorato al Territorio e Ambiente, in rappresentanza del Governo Regionale. Inoltre, erano presenti il Dirigente Generale del Dipartimento Regionale dello Sviluppo Rurale ed il Corpo Forestale. La massiccia presenza della Presidenza, degli Assessorati e dei Dipartimenti, testimonia come il tema della riforma, grazie alle nostre pressioni e sollecitazioni è diventato centrale tra gli obiettivi, che sembra aversi dato questo Governo. Sulla parte normativa del testo di riforma, ampiamente discusso con l’Assessore e gli uffici, al netto di alcune piccole modiche che vanno apportate, si è raggiunta un’intesa che ci incoraggia a sostenerla. Anche perché frutto di un lavoro fatto da tutti noi. Quello che è venuto fuori nell’incontro precedente, e confermato giorno 28, sono le criticità sulla copertura finanziaria, che di fatto non può garantire gli impegni presi di assicurare 27 giornate a tutti i lavoratori a partire dall’approvazione della legge. La copertura finanziaria (circa 14 milioni di euro) per il 2025 sarebbe sufficiente per un incremento di 6/7 giornate per tutti, mentre la copertura finanziaria (36 milioni di euro) per il 2026 e gli anni a seguire garantisce le 27 giornate per tutti. Dopo il triennio tutti i 78/isti e i 101/isti passano a 156 giornate e i 151/isti (già transitati a 178) continuerebbero il turn-over per il tempo indeterminato. Riteniamo importante e strategico per il mantenimento del settore che per i primi tre anni si procederà a rimpiazzare il 25% dei fuoriusciti con nuovi ingressi e dopo il triennio con una percentuale del 50%. Così come la costituzione dell’Agenzia che dovrebbe risolvere tanti problemi gestionali e le carenze di personale impiegatizio. La discussione di giorno 28 u.s. è stata molto accesa ed abbiamo espresso tutto il nostro disappunto e contrarietà ad un ulteriore riduzione delle giornate che consideriamo irrisorio, non solo rispetto a quanto concordato (27 giornate) ma alquanto insignificante rispetto alla nostra richiesta delle due fasce 151 e OTI. Abbiamo con forza e determinatezza ribadito che dopo decenni di attesa e promesse, che hanno visto ridurre il numero dei lavoratori dai 35 mila del 2006, ai 16 mila di oggi, e oltretutto hanno visto dimezzare le risorse finanziarie che la Regione destina al settore, i lavoratori non possono accontentarsi di una manciata di giornate. I toni a volte esasperati e la manifestazione di rompere le trattative ed andare alla mobilitazione di tutti i lavoratori, hanno portato ad un intervento in prima persona del Presidente della Regione, che ci ha chiesto di incontrarci nei primi giorni della prossima settimana, al fine di trovare una soluzione ed una intesa per portare a casa una riforma necessaria e fondamentale per i lavoratori e per il nostro patrimonio ambientale. Vogliamo ribadire un concetto per noi fondamentale: non siamo il Sindacato che con il cappello in mano, chiede solo giornate di lavoro. Noi vogliamo e ci batteremo, perché il sistema forestale nella nostra Regione funzione davvero. La lotta al riscaldamento globale, la lotta alla siccità, la lotta al dissesto idrogeologico e alla desertificazione si attua, in primis, piantando alberi. Al Governo vogliamo dire che per fare questo, servono investimenti per finanziare un grande piano di riforestazione della Sicilia ed inoltre, è urgente attuare un grande piano complessivo di messa in sicurezza di tutto il territorio regionale per prevenire gli incendi. Per fare questi importanti interventi serve una manodopera stabile, occorre il ricambio generazionale per trasferire conoscenze, competenze e professionalità alle giovani generazioni. Riteniamo che il sistema ambientale/forestale può essere anche occasione di lavoro per tanti giovani. In questa difficile vertenza, abbiamo sempre ritenuto che l’Unità sindacale e l’Unità dei lavoratori siano un valore imprescindibile, abbiamo e continueremo a ricercare tutti i punti che ci uniscono poiché il valore e l’importanza che diamo a questo settore ed alla tutela dei lavoratori forestali siciliani, stanno al di sopra delle singole posizioni e delle normali differenze che ci contraddistinguono con le altre Organizzazioni Sindacali. Dobbiamo agire con intelligenza e con oculatezza, senza spaccarci e senza sprecare energie ed iniziative che, invece, saranno utili per seguire ed accelerare l’iter di approvazione. L’obiettivo è quello di riuscire a impegnare il Governo Regionale a reperire le risorse che mancano per assicurare gli impegni presi per le 27 giornate a tutti i lavoratori, nell’incontro che ci sarà la prossima settimana. È chiaro che se ciò che ci verrà assicurato dal Presidente della Regione non ci convince e non risponde alle nostre richieste, non mancheremo di attivare tutte le iniziative di protesta necessarie, ivi compreso lo sciopero generale. Immagino che non sfugge a nessuno che se e quando intraprenderemo iniziativa di protesta o presidi per accelerare l’iter, non basta proclamarli, ma serve l’impegno di tutti per fare assemblee, coinvolgere i lavoratori e spiegare al meglio il percorso fatto e quale obiettivo vogliamo raggiungere."



FORESTALI: FLAI SICILIA DENUNCIA, LAVORATORI A TEMPO DETERMINATO DELLO SVILUPPO RURALE SENZA LE RETRIBUZIONI. SINDACATO INVIA LETTERE ALLE PREFETTURE PERCHÉ SIA FATTA LUCE SULLE CAUSE VISTO CHE LA COPERTURA FINANZIARIA C’È


Dalla pagina Facebook
Cgil Sicilia

Palermo, 30 mag- In servizio da marzo nella provincia di Siracusa e da aprile nelle altre, i forestali a tempo determinato dello sviluppo rurale non hanno percepito ancora le retribuzioni. Lo denuncia la Flai Cgil Sicilia, con il segretario generale Tonino Russo e il componente di segreteria Giuseppe Di Franco. “Questo accade- dicono i due sindacalisti- nel periodo più difficile dell’anno, quando i forestali sono impegnati nelle attività di prevenzione degli incendi. E il paradosso è che non manca la copertura finanziaria, si tratta infatti di ritardi burocratici e procedurali in un contesto in cui la politica, anche quella impegnata nelle istituzioni, pensa solo alla campagna elettorale”. La Flai annuncia che invierà una richiesta di incontro a tutte le Prefetture per rappresentare “il grande disagio che stanno vivendo i lavoratori dello Sviluppo Rurale che con grande senso di responsabilità continuano a svolgere il loro lavoro e per chiedere che sia fatta luce sui motivi e sulle responsabilità dei ritardi nel pagamento degli stipendi”. La Flai dà atto degli sforzi dei vari uffici territoriali delle Ust e del Dipartimento Sviluppo Rurale Regionale che “in tempi celeri procedono all’elaborazione delle paghe, ai decreti e alla richiesta di impegno delle somme”. Il processo tuttavia poi si blocca “col sistema score non andato ancora a regime e con i ritardi nella validazione degli impegni da parte della Ragioneria”. Se la situazione non si risolverà  in tempi brevi la Flai annuncia  iniziative di mobilitazione.



RIFORMA DEI FORESTALI, UGL: “DALLA REGIONE SOLO PROMESSE”


Dal sito siracusapress.it

30 Maggio 2024
Nella nota l’organizzazione sindacale denuncia lo stato d’immobilismo della riforma del settore da lei auspicata 

“Si è’ svolto oggi il secondo incontro con i rappresentanti del governo regionale ( capo di gabinetto del presidente, capo gabinetto agricoltura e capo gabinetto territorio ed ambiente, i direttori e dirigenti regionali del comando e dello sviluppo rurale) con le segreterie regionali unitarie. E’ è stata consegnata la bozza di riforma con alcune modifiche alle OO.SS. , del settore forestale. In questa nuova versione, pur rimanendo invariata la parte normativa e l’incremento delle giornate entro il triennio e quelle dopo il triennio, viene fortemente penalizzato I’ incremento per il primo anno, che slitta al 2025 con 6 giornate e dal 2026 l’incremento previsto delle 27 gg. Come sindacato abbiamo espresso il totale dissenso , perché ‘ di fatto vengono impegnati per il 2025 solo 15 milioni di euro, una cifra di gran lunga inferiore rispetto a quella prevista, è nulla per il 2024, tranne l’incremento di 23 giorni per i 78/isti solo per l’anno in corso. Abbiamo contestato il mancato rispetto degli impegni, perché in questo modo l’applicazione della riforma slitta di due anni ( dal 2024 al 2026) e abbiamo espresso la volontà di abbandonare ogni trattativa. I rappresentanti del governo a questo punto ci hanno proposto un incontro urgente, prima dei 5 giugno, direttamente con il presidente Schifani per trovare una soluzione in estremis. Vedremo se ci sarà l’incontro e quali saranno le proposte. E’ scontato che subito dopo l’incontro prenderemo unitariamente tutte le decisioni per le iniziative da intraprendere, nessuna esclusa, ivi compresa la mobilitazione di tutti i lavoratori, per fare approvare una riforma che contenga i termini dell’accordo già discusse ed approvate con i lavoratori.“





28 maggio 2024

RIFORMA FORESTALE. SI É SVOLTO IL SECONDO INCONTRO. I SINDACATI HANNO CONTESTATO IL MANCATO RISPETTO DEGLI IMPEGNI ED HANNO ESPRESSO LA VOLONTÀ DI ABBANDONARE OGNI TRATTATIVA. PROPOSTO UN INCONTRO URGENTE PRIMA DEL 5 GIUGNO CON IL PRESIDENTE SCHIFANI


Dalla pagina Facebook 
Fai Cisl Sicilia 

Si e' svolto oggi  il secondo incontro con i rappresentanti del governo regionale (capo di gabinetto del presidente, capo gabinetto agricoltura e capo gabinetto territorio ed ambiente, i direttori e dirigenti regionali del comando e dello sviluppo rurale) con le segreterie regionali unitarie. Ci e' stata consegnata la bozza di riforma con alcune modifiche, del settore forestale. In questa nuova versione, pur rimanendo invariata la parte normativa e l'incremento delle giornate entro il triennio e quelle dopo il triennio, viene fortemente penalizzato l'incremento per il primo anno, che slitta al 2025 con 6 giornate e dal 2026 l’incremento previsto delle 27 gg. Come sindacato abbiamo espresso il totale dissenso, perche' di fatto vengono impegnati per il 2025 solo 15 milioni di euro, una cifra di gran lunga inferiore rispetto a quella prevista, è nulla per il 2024, tranne l’incremento di 23 giorni per i 78/isti solo per l’anno in corso. Abbiamo contestato il mancato rispetto degli impegni,  perché in questo modo l’applicazione della riforma slitta di due anni (dal 2024 al 2026) e abbiamo espresso la volontà di abbandonare ogni trattativa. I rappresentanti del governo a questo  punto ci hanno proposto un incontro urgente, prima del 5 giugno, direttamente con il presidente  Schifani per trovare  una soluzione  in estremis. Vedremo se ci sarà  l’incontro e quali saranno le proposte. E' scontato che subito dopo l’incontro prenderemo unitariamente tutte le decisioni per le iniziative da intraprendere, nessuna esclusa, ivi compresa la mobilitazione di tutti i lavoratori, per fare approvare una riforma che contenga i termini dell’accordo già discusse ed approvate con i lavoratori.


LA DICHIARAZIONE. CURCIO: “PER LA SICILIA SUL FRONTE DEGLI INCENDI SARÀ UN’ESTATE IMPEGNATIVA”


Dal sito ilsicilia.it

27 Maggio 2024
Sugli incendi “la stagione si prospetta complicata per il fatto che le temperature medie sono aumentate. Abbiamo parte d’Italia in area siccitosa e c’è anche già una dichiarazione di stato d’emergenza per la parte sud dell’Italia e della Sicilia. Sarà sicuramente una stagione impegnativa“. Lo ha detto Fabrizio Curcio, capo della Protezione civile.  

“Quest’anno – dice – c’è un elemento di complicazione in alcune regioni perché le flotte regionali si sono costituite ma non tutte le Regioni sono riuscite a avere gli stessi elicotteri del 2023“.  

“Come livello nazionale – ha spiegato il capo della protezione civile Fabrizio Curcio – abbiamo aumentato la capacità di risposta anche tramite la disponibilità dell’Europa che ci dà a disposizione due Fire Boss ed anche l’anno scorso li avevamo nella zona nord est del Paese, inoltre “quest’anno stiamo cercando di avere una dislocazione che sia più centrale rispetto a quelli che sono i baricentri degli interventi che normalmente osserviamo durante la campagna estiva“. “Abbiamo iniziato anche quest’anno quelle opere di gemellaggio con i volontari e con questi che si sposteranno da nord a sud e – ha proseguito – ci sarà soprattutto da monitorare con grandissima attenzione perché poi sappiamo che la stagione può essere anche di un certo tipo e poi incappi in quelle 2, 3, 4, 5 giornate l’una dopo l’altra e la situazione può diventare cruciale“. Curcio ha concluso che “sugli incendi boschivi dobbiamo mantenere altissima l’attenzione, stiamo facendo il giro con i colleghi del Dipartimento di Protezione civile e i vigili del Fuoco, delle sale operative regionali perché l’elemento della comunicazione è un elemento cruciale, e poi occorre monitorare“.

Fonte: ilsicilia.it



FSC 2021-2027, PER LA SICILIA 6,8 MILIARDI. FIRMATO A PALERMO L'ACCORDO CON IL GOVERNO NAZIONALE


Dal sito www.regione.sicilia.it

27 Maggio 2024
La Sicilia potrà contare su 6,8 miliardi di euro per portare avanti lo sviluppo infrastrutturale, economico e sociale del territorio nei prossimi anni. È il frutto dell'accordo per il Fondo di sviluppo e coesione (Fsc) 2021-2027 tra la Presidenza del Consiglio dei ministri e la Presidenza della Regione Siciliana firmato questo pomeriggio al Teatro Massimo di Palermo, alla presenza dei sindaci di tutta l'Isola e di autorità civili, religiose e militari. L'intesa garantisce con 5,5 miliardi la copertura finanziaria a 580 interventi in nove diversi ambiti e con ulteriori 1,3 miliardi il cofinanziamento regionale al progetto della costruzione del Ponte sullo Stretto di Messina, ponendo la Sicilia al primo posto tra le regioni per risorse assegnate. Nel dettaglio, la parte più consistente delle somme, 2,5 miliardi è destinato ad “Ambiente e risorse naturali”: agli 800 milioni previsti per la realizzazione dei termovalorizzatori si aggiungono, tra gli altri, finanziamenti per risorse idriche (527 milioni), rifiuti (164 milioni) depurazione (354 milioni), interventi per il contrasto al dissesto idrogeologico e all'erosione costiera (circa 700 milioni). All'ambito “Trasporti e mobilità” è assegnato 1 miliardo di euro, di cui 710 milioni serviranno a interventi di manutenzione stradale e per nuove infrastrutture viarie. A “Competitività imprese” vanno 548 milioni; a “Sociale e salute” 392 milioni, di cui 271 milioni includono investimenti in strutture e attrezzature sanitarie; a “Riqualificazione urbana” 100 milioni; alla “Cultura” 182 milioni. Per “Istruzione e formazione” sono previsti 80 milioni; per il settore “Energia” 67,5 milioni; infine alla linea di azione “Capacità amministrativa-assistenza tecnica” andranno 89 milioni. Inoltre, 331,9 milioni di risorse Fsc 2021-2027 sono destinati al cofinanziamento dei Programmi europei della Regione Siciliana. A questi fondi si aggiungono 234 milioni di euro di anticipazione Fsc. La Regione Siciliana nella definizione della programmazione riguardante il Fondo di sviluppo e coesione 2021-2027 ha beneficiato del supporto di Cassa depositi e prestiti.





PILOTA COMASCO MORTO NEL CANADAIR PRECIPITATO SULL’ETNA, INDAGINE ARCHIVIATA: LE SCATOLE NERE NON FUNZIONAVANO. IMPOSSIBILE RICOSTRUIRE L’INCIDENTE DELL’OTTOBRE 2022 COSTATO LA VITA A MATTEO POZZOLI, 56ENNE DI ERBA

I resti del Canadair precipitato sull'Etna. Nel riquadro, Matteo Pozzoli


Dal sito www.ilgiorno.it

Impossibile ricostruire l’incidente dell’ottobre 2022 costato la vita a Matteo Pozzoli, 56enne di Erba

24 Maggio 2024
Erba (Como) – La morte del pilota erbese Matteo Pozzoli non ha colpevoli. Il gip di Catania ha archiviato l’indagine che era stata aperta contro ignoti, con l’ipotesi di disastro aviatorio. A rendere impossibile la ricostruzione di cosa è accaduto negli istanti prima dell’incidente, avvenuto il 27 ottobre 2022 è stato l’esito della consulenza tecnica, da cui è emerso che le scatole nere non funzionavano.

"Entrambi i registratori di volo – scrive il consulente incaricato dalla Procura – non hanno funzionato, con al conseguente impossibilità di acquisizione di elementi conoscitivi e di valutazione utili ai fini dell’indagine". Il consulente aveva inoltre effettuato due voli per replicare i circuiti percorsi dal velivolo, un Canadair 28 impegnato nello spegnimento di un incendio sulle pendici dell’Etna. Pozzoli, 56 anni, pilota dell’aviazione civile con una lunga esperienza alle spalle, stava volando assieme al primo ufficiale Roberto Mazzone, 62 anni di Salerno. Il velivolo era precipitato dopo aver portato a termine due lanci di acqua sul rogo.

Le prove tecniche hanno quindi replicato queste due uscite, per poi cercare di capire il motivo per cui, al terzo lancio, il Canadair sia precipitato, dopo aver iniziato la virata per sganciare il carico di acqua. Ma anche questa simulazione, non ha consentito di capire cosa sia accaduto. Il Canadair è risultato in perfette condizioni, tali da non far sorgere dubbi sul suo stato di efficienza, i due piloti erano adeguatamente esperti, e le condizioni meteo non avverse. Le uniche risposte, sarebbero potute emergere dalla scatola nera, che tuttavia non ha registrato nulla.

Alla fine, il consulente della Procura non ha escluso che, nonostante queste premesse, posso essere "sopravvenuto un guasto meccanico non meglio precisato". I consulenti nominati dai familiari di Pozzoli, assistiti dall’avvocato comasco Walter Gatti, dice il gip nel provvedimento di archiviazione, "tendono ad escludere che la causa del sinistro si addebitabile a un errore umano". E che quindi il malfunzionamento delle scatole nere, possa non essere stata l’unica avaria di quel Canadair.

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Leggi anche:












VINCENZO PETTA PRESENTA I FORESTALI


Ricevo e pubblico
da Vincenzo Petta
Operaio forestale
(DECESPUGLIATORE MECC.)




BAR SICILIA, ELENA PAGANA: “PARCO DELL’ETNA E RISERVE, ECCO COSA STIAMO FACENDO PER L’AMBIENTE” UN ALTRO TEMA AFFRONTATO, DI GRANDE ATTUALITÀ, È QUELLO RELATIVO AGLI INTERVENTI ED ALLE POLITICHE DI PREVENZIONE SUL FRONTE DEGLI INCENDI E DELLE CAMPAGNE DI FORMAZIONE E INFORMAZIONE ALLA VIGILIA DELL’ESTATE. CLICCA PER IL VIDEO



Dal sito ilsicilia.it

26 Maggio 2024
L’ospite di oggi a Bar Sicilia è l’assessore regionale al Territorio e all’Ambiente Elena Pagana.

Nella splendida cornice del Parco dell’Etna l’assessore Pagana, intervistata da Maurizio Scaglione e Rosaria Brancato si sofferma sul grande lavoro che si è fatto e si continua a fare per la tutela e la valorizzazione di un patrimonio inestimabile quale quello dei parchi e delle riserve della Sicilia.

Un altro tema affrontato, di grande attualità, è quello relativo agli interventi ed alle politiche di prevenzione sul fronte degli incendi e delle campagne di formazione e informazione alla vigilia dell’estate. Ampio spazio nel corso della puntata è riservato alle attività dell’Arpa, ai progetti con le scuole, alla pianificazione e all’importante azione di sburocratizzazione e snellimento che l’assessorato sta portando avanti.

Il ruolo delle risorse europee è poi fondamentale per dare alla Sicilia centralità nel Mediterraneo anche in ottica di tutela dell’ambiente e della biodiversità

Fonte: ilsicilia.it




26 maggio 2024

INCENDIO A SCIACCA, EVACUATE LE CASE MINACCIATE DALLE FIAMME. SUL POSTO VIGILI DEL FUOCO E IL PERSONALE DEL CORPO FORESTALE REGIONALE


Dal sito agrigento.gds.it

Residenti in strada, operazioni di spegnimento avviate subito

25 MAGGIO 2024
Un grosso incendio ha colpito nel pomeriggio di oggi (25 maggio) la contrada Cutrone, alla periferia di Sciacca. Si tratta di una zona densamente abitata, che si trova a poche centinaia di metri dal cimitero comunale. Le fiamme, divampate tra le sterpaglie e alimentate dal vento, in pochi minuti sono arrivate a circondare diverse case della zona, costringendo i residenti a scendere in strada. Sul posto sono al lavoro i vigili del fuoco e il personale del corpo forestale regionale.




RUSSO (FLAI CGIL SICILIA): “A PAGARE LA SICCITÀ SONO LAVORATORI E CONSUMATORI, BISOGNA INVESTIRE SULLA RISORSA ACQUA”. BISOGNA INVESTIRE SULLA RISORSA ACQUA E ANCHE SUL PERSONALE DEI CONSORZI CHE VA TUTTO STABILIZZATO


Dal sito ilsicilia.it

Annalisa Ciprì -24 Maggio 2024
In Sicilia è allarme siccità e i problemi per produttori e consumatori sono molteplici. Quali siano le soluzioni e soprattutto se queste siano attuabili in un immediato è un interrogativo ancora grande. Ciò che è certo è che c’è ancora tanto da fare. ilSicilia.it ha sentito Tonino Russo, segretario generale della Flai Cgil Sicilia su alcuni degli argomenti più dibattuti dell’ultimo periodo quali la riforma sui Consorzi di bonifica ancora al palo, dighe e dispersione idrica.

Agricoltura e criticità di settore, quali armi di distrazione di massa nasconde oggi la siccità rispetto ai mali del settore? E quanto invece bisogna fare in termini di analisi e soluzioni rispetto al problema?
La siccità è un dramma reale, che coinvolge aziende, lavoratori e cittadini. Non si tratta di una calamità naturale, ma di un dramma annunciato e alquanto prevedibile. Ma il vero problema è che nulla o quasi è stato fatto per affrontare questa emergenza. Gli invasi della Sicilia continuano a non essere collaudati e quando l’acqua invece c’è, la buttiamo, perché questi invasi non possono essere riempiti per tutta la loro capienza. Il 50% dell’acqua la perdiamo per strada, perché le reti sono colabrodo. Il 40% del suolo agricolo siciliano non è servito da reti idriche. Inoltre, i primi 31 progetti che dovevano essere finanziate dal Pnrr non sono stati ammessi a finanziamento, abbiamo perso 450 milioni di euro che dovevano servire per ammodernare e digitalizzare la rete. Certo, c’è da dire che quest’anno ha piovuto poco, l’anno scorso ci sono stati dei picchi di calore, tutto assolutamente vero, ma per una parte la crisi dell’agricoltura sta nella bassissima remunerazione dei prodotti coltivati, su cui ci guadagnano gli intermediari, i mercati e la grande distribuzione. Il grano si vende a 0,20 centesimi, mentre il pane lo troviamo a 5 euro nei supermercati. Chi pagano più di tutti il conto sono i due estremi della catena, da un lato i lavoratori, poiché la prima cosa su cui si taglia è il costo del lavoro, e riscontriamo sempre sfruttamento e caporalato, e dall’altro i consumatori, che spesso sono costretti a scegliere i prezzi più bassi, rinunciando alla qualità. Esattamente il contrario di quello che ha detto il ministro Lollobrigida che “i poveri mangiano meglio dei ricchi”“.

“Bisogna assolutamente fare in modo, anche attraverso le risorse europee che arrivano attraverso la Pac, di dare il giusto valore e la giusta remunerazione alle aziende, assicurandosi che i soldi pubblici arrivino solo nelle mani delle aziende che rispettano le norme sul lavoro, sulla sicurezza e rispettino l’ambiente, in una parola siano sostenibili, economicamente, socialmente e ambientalmente“.

“Abbiamo anche sottolineato che non vengano richiesti solo contributi per le aziende colpite dalle calamità naturali, ma che siano riconosciute le giornate di lavoro svolte nell’anno precedente ai fini previdenziali, a tutti i lavoratori che a causa della siccità non potranno lavorare“.

I Consorzi di Bonifica e la presunta riforma sono ancora per strada, quanto incide questa nella mancanza di soluzioni per gli agricoltori?
“La riforma dei Consorzi di Bonifica da mesi è ferma in commissione bilancio. Non si capisce quali motivi ostacolino il suo percorso. E’ chiaro che la condizione attuale dei consorzi incide parecchio nella mancanza di soluzione, sia per gli agricoltori che per i lavoratori. I consorzi senza riforma continueranno ad essere pieni di debiti e continuamente soggetti a pignoramenti che ne bloccano le attività e per mesi i dipendenti rimangono senza stipendio“.

Il fallimento dell’esperienza delle assemblee dei sindaci per la gestione dell’acqua ripropone modelli provinciali di gestione unica: è la soluzione giusta? E su dighe e dispersione idrica, cosa va fatto?
“La gestione dell’acqua deve sicuramente avere una regia pubblica e regionale, bisogna intervenire tempestivamente, siamo in grande ritardo sul collaudo delle dighe e degli invasi. Bisogna mettere in collegamento gli invasi in modo da non buttare l’acqua ma travasarla, bisogna rifare tutte le reti per non sprecare acqua, bisogna digitalizzarle per avere un controllo costante e intervenire subito nei guasti e bisogna creare invasi di collina per coprire tutto il territorio agricolo. In poche parole, bisogna investire sulla risorsa acqua e anche sul personale dei consorzi che va tutto stabilizzato, in parte riqualificato e vanno assolutamente colmate tutte le carenze che in questo momento ci sono“.

Fonte: ilsicilia.it



RIFORMA FORESTALE, LA REGIONE “NON RINVIA PIÙ”. DOPO LA PROTESTA DI FAI-FLAI-UILA SICILIA, TORNA LA CONVOCAZIONE PER IL 28


Ricevo e pubblico
dalla Uila Sicilia

“A poche ore dalla nota di protesta diffusa da Fai-Flai-Uila Sicilia, la Regione ha comunicato che sono venute meno le non meglio precisate ragioni di rinvio a data da destinarsi dell'incontro già programmato per il 28 maggio sulla riforma forestale”.
Lo dichiarano i segretari generali di Fai-Cisl, Flai-Cgil e Uila-Uil Adolfo Scotti, Tonino Russo e Nino Marino che precisano: “Abbiamo appena ricevuto un documento a firma del capo di gabinetto dell’Assessorato all’Agricoltura in cui si legge, citiamo testualmente, che essendo venute meno le condizioni ostative la riunione si terrà il 28 alle 10. Ci saremo con il consueto senso di responsabilità e la solita voglia di confronto costruttivo ma restiamo fermi nella nostra richiesta di tempi, risorse e contenuti certi sulla riforma che è sempre in attesa di esame in Giunta. E che noi ancora non conosciamo nel suo testo definitivo”.




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PIOGGIA DI SOLDI IN SICILIA, ARRIVA LA MELONI, ECCO IL PIANO DA 5 MILIARDI CON FONDI FSC ED I PROGETTI. “AMBIENTE E RISORSE NATURALI”, SCHEDE PER OLTRE 2,5 MILIARDI. PROGETTI DI IRRIGAZIONE PER I CONSORZI DI BONIFICA PARI A QUASI 290 MILIONI, CIRCA 30 MILIONI PER L’ACQUISTO DI MEZZI ANTINCENDIO RICHIESTI DAL CORPO FORESTALE


Dal sito www.blogsicilia.it

LUNEDÌ 27 MAGGIO A PALERMO LE FIRME DI GIORGIA MELONI E RENATO SCHIFANI

24 Maggio 2024
Pioggia di soldi sulla Sicilia. L’accordo per l’utilizzo del Fondo di sviluppo e coesione tra Roma e la Regione Siciliana sarà firmato lunedì prossimo (27 maggio) a Palermo dal primo ministro Giorgia Meloni e dal governatore dell’Isola Renato Schifani è stato definito in questi giorni.

La firma del patto è prevista alle ore 16, al Teatro Massimo di Palermo, fra la Presidenza del Consiglio dei ministri e la Regione Siciliana e riguarda l’Accordo per il Fondo di sviluppo e coesione (Fsc) 2021-2027.

Il grosso del lavoro era stato già fatto nelle scorse settimane sull’asse Palermo-Roma. Senza che l’Ars toccasse palla né in aula né nelle commissioni che rivendicavano una competenza. Del resto la procedura seguita dal governo Schifani è stata blindata. Gli interventi siciliani del Fsc dovevano essere definiti entro lo scorso 10 maggio e caricati nella specifica piattaforma di Invitalia. A farlo sono stati i singoli dipartimenti regionali con la supervisione del dirigente della programmazione, Vincenzo Falgares secondo quanto scrive La Sicilia.

Un flusso continuo di schede caricate per un totale che sfiora i 5 miliardi che aveva creato un overbooking di 31,8 milioni, poi “interamente assorbito” dalla Regione. Cinque miliardi che andranno a diversi settori ma che non riguardano Ricerca e innovazione e Digitalizzazione, esclusi dai finanziamenti come già, peraltro, previsto.

Due delibere della Regione

La giunta regionale, quindi, ha semplicemente “apprezzato” le fasi finali dell’iter, con due delibere: la 179 del 13 maggio con l’aggiornamento del quadro programmatico delle risorse”; e la 192 del 22 maggio, in cui si dà il via libera allo schema finale dell’Accordo.

Il documento consta di 68 pagine, con l’elenco completo di tutti i progetti, con già gli spazi predisposti per le firme di Meloni e Schifani.

E in questi atti, con relativi allegati c’è il dettaglio di come e dove saranno spesi, al netto dei 1,3 miliardi per il Ponte, i quasi 5 miliardi del Fsc siciliano: 4.5 miliardi per “interventi infrastrutturali” (compresi gli 800 milioni già stornati per i due termovalorizzatori) e 480 milioni per interventi.

Esclusi da finanziamento “Ricerca e innovazione” e “Digitalizzazione”

Entriamo nel dettaglio. Partendo però dalla cosa che non sarà finanziato: zero euro e come già previsto, per “Ricerca e innovazione” e “Digitalizzazione” (Su cui erano delle proposte della Città metropolitana di Palermo): nelle due aree tematiche come scrive Falgares in una nota del 13 marzo scorso, la giunta regionale “Non ha apprezzato alcune destinazione di risorse”.

“Mobilità e trasporti”, rimane poco più di un miliardo per 150 interventi

La parte più significativa riguarda le infrastrutture di “Mobilità e trasporti”. Nel Fsc, dopo il prelievo di 1,3 miliardi di come cofinanziamento regionale per il Ponte, resta poco più di un miliardo per 150 interventi, di cui la maggiora parte (121 per 690 milioni) riguarda le strade. Fra le opere più importanti ci sono la costruzione dello svincolo di Monforte-San Giorgio sulla Messina-Palermo (40 milioni), il collegamento interno di Alcara Li Fusi (39 milioni), gli interventi di messa in sicurezza sulle tre autostrade siciliane (37 milioni); previsti anche 25 milioni per il potenziamento dei collegamenti stradali con l’aeroporto di Comiso. A proposito: 82 milioni del Fsc sono destinati al trasporto aereo, di cui 20 per il progetto cargo a Comiso, altri 20 per il terminal passeggeri a Palermo, più altri investimenti su Catania (9 milioni per il comparto security del piano partenze, 5 per la viabilità, 4,9 per il varco doganale, 3,2 per la rifunzionalizzazione del terminal passeggeri).

Uno degli interventi infrastrutturali più importanti riguarda il trasporto su rotaie: 121 milioni, sui 729 del progetto, andrà alla tratta Misterbianco-Paternò della metropolitana di Fce.

Altri 95 milioni al trasporto marittimo e 49 milioni per la mobilità urbana, con 5 progetti.

A “Competitività e impresa” 450 milioni

Il primo tesoretto arriva per “Competitività e impresa”: 450 milioni. Dei quali 300 milioni alle Attività produttive e 150 milioni al Turismo (che aveva sforato di 30 milioni). Nel primo ambito sono previsti 90 milioni per la “riqualificazione dei Complessi termali di Sciacca e Acireale”.

E poi una serie di agevolazioni: 135 milioni per le imprese del comparto alberghiero ed extra-alberghiero; 100 milioni a “infrastrutture per le imprese”; fondi per il cofinanziamento del contratto di sviluppo, 44 milioni per “Ripresa Sicilia”, 27 milioni per “FalnSicilia” il progetto di cofinanziamento della misura Fare Impresa, 19 milioni per “Realizzazione linea pilota microchip nell’area industriale di Catania” e 15 milioni di contributi alle “imprese di produzione cinematografica e audiovisivo”.

“Energia”, previsti 45 interventi

Nell’area “Energia”, rispetto a una dotazione iniziale di 100 milioni, c’è stato un “minore assorbimento di risorse” pari a 31,6 milioni. In tutto sono previsti 45 interventi spalmati soprattutto nei comuni. Fra i più rilevanti: 6,4 milioni per l’efficientamento degli impianti di Melilli; 5,8 milioni per la casa albergo per anziani di Ravanusa; 4.5 milioni per la Colonia Marina di Licata; 3,1 milioni per il palazzo municipale di Maletto, 3 milioni per il convento dei padri cappuccini di Geraci.

“Ambiente e risorse naturali”, schede per oltre 2,5 miliardi

Molto più lungo e corposo l’elenco delle richieste, in tutto 241, sull’area tematica “Ambiente e risorse naturali”: a fronte di una disponibilità di 2.2 miliardi (compresi 800 milioni per i due termovalorizzatori) le schede caricate ammontano a oltre 2.5 miliardi con un “overbooking” di 380 milioni. In questo contesto l’Agricoltura ha inserito progetti di irrigazione per i Consorzi di bonifica pari a quasi 290 milioni, circa 30 milioni per l’acquisto di mezzi antincendio richiesti dal Corpo forestale.

“Rischi e adattamento climatico”, 237 milioni

Poi ben 139 interventi (237 milioni il costo) alla voce “Rischi e adattamento climatico” distribuiti su tutto il territorio, gestiti dal commissario per il dissesto idrogeologico, di cui 250 milioni riservati a “interventi di ripristino degli alvei fluviali”.

“Cultura” e infrastrutture sportive

Alla “Cultura” erano previsti 290 milioni, 120 dei quali per infrastrutture sportive. Quest’ultime sono state pero spostate, su richiesta, del Turismo all’area “Strutture sociali”. E dunque gli interventi culturali finanziati, in tutto 54 quelli caricati nella piattaforma Invitalia, ammontano a circa 170 milioni. Tra i principali: 20,6 milioni per la Cittadella della Cultura a Messina; 15 milioni per il Politeama di Palermo; 8 milioni per il quartiere rupestre di Chiafura nel parco archeologico di Kamarina; 7,5 milioni per la rinfunzionalizzazione dell’ex Santa Marta di Catania e altrettanti per la Rocca di Gagliano Castelferrato; 6.1 milioni per il museo di Castello Ursino di Catania.

Duecentocinquanta milioni per  il capitolo “Sociale e salute”

Nell’area tematica “Sociale e salute” che ha assorbito le infrastrutture sportive, ci sono 250 milioni per tre interventi dell’assessorato alla Salute: 130 per il nuovo ospedale di Gela, 50 per il “rinnovo tecnologico Ismett 2” e 70 per un generico “rinnovamento della rete ospedaliera” in cui non sono specificati singoli progetti. Infine, “Istruzione e formazione”, 34 interventi (quasi tutti di edilizia scolastica e residenze universitarie) caricati sulla piattaforma Invitalia per un totale di quasi 80 milioni con un “risparmio” di 20 rispetto alla dotazione iniziale.




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QUANTO COSTA CREARE UN NUOVO BOSCO

Foresta

Dal sito www.adnkronos.com

Investire nella creazione di "superforeste": il futuro sostenibile dell'ambiente e della comunità

23 Maggio 2024
Creare un nuovo bosco in Italia è molto più di un semplice atto di piantumazione; è un investimento nel futuro sostenibile del nostro ambiente e della nostra comunità. Eppure, quanto costa davvero portare alla vita una nuova area boschiva, e quali benefici possono derivare da tale investimento?

Costi e benefici

Secondo le recenti ricerche condotte da Etifor, B Corp e spin-off dell'Università di Padova specializzata in consulenza ambientale, il costo di creazione di un nuovo bosco può variare significativamente a seconda di diversi fattori. Un progetto standard può oscillare tra i 14.000 e i 23.000 euro ad ettaro, mentre un bosco progettato scientificamente, in grado di soddisfare criteri di multifunzionalità e standard qualitativi internazionali più elevati, può arrivare fino a 38.000 euro per ettaro.

L'importanza della biodiversità e della riforestazione

La tutela della biodiversità è una delle principali ragioni dietro la creazione di nuovi boschi. Le foreste non sono solo degli ecosistemi vitali per il pianeta, ma sono anche fondamentali per la conservazione della biodiversità. Con oltre l'80% delle specie terrestri che chiamano le foreste la loro casa, proteggere questi habitat è essenziale per preservare la varietà di flora e fauna del nostro pianeta.

In un paese come l'Italia, che vanta 11 milioni di ettari di foreste (più di un terzo del territorio nazionale), con oltre 58.000 specie animali e 6.700 specie di piante vascolari, investire nella creazione di nuove foreste è cruciale per proteggere e preservare questo prezioso patrimonio.

Le finalità dietro la creazione di un nuovo bosco influenzano le decisioni progettuali e gli investimenti economici. Mentre in passato si prediligevano boschi con finalità specifiche, come la produzione di legname, oggi si tende a favorire boschi con finalità multiple, in grado di offrire una vasta gamma di benefici, dalla protezione della biodiversità alla produzione di materie prime, fino alla mitigazione del dissesto idrogeologico.

Le fasi del processo di creazione di un bosco

Le fasi che portano alla nascita di una nuova foresta sono ben definite e richiedono un impegno costante. Dalla progettazione, affidata a esperti tecnici forestali, alla preparazione del terreno, all'impianto delle piantine e alla successiva manutenzione, ogni passo è fondamentale per garantire il successo a lungo termine del progetto:

  • progettazione: questa fase è affidata a un tecnico forestale che studia il contesto, sceglie le specie e gli interventi più adatti e consulta gli stakeholder;
  • preparazione del terreno: questo passaggio include la preparazione del terreno, il tracciamento dei filari e del sesto d'impianto e varia a seconda del contesto del terreno;
  • impianto: comprende l'acquisto di piantine forestali certificate, la messa a dimora, la protezione delle piante e altre attività;
  • manutenzione: fondamentale nei primi anni, questa fase include sfalci, potature e monitoraggio della crescita delle piante;
  • gestione responsabile: garantisce la permanenza e la resilienza del bosco nel tempo, valorizzandone i servizi ecosistemici.

Superforeste

Etifor ha introdotto il concetto di "superforeste", che rappresentano un nuovo approccio alla riforestazione che va oltre la semplice piantumazione di alberi. Questi boschi, nati da un approccio scientifico e multidisciplinare, sono progettati per innescare circoli virtuosi di benefici sia per l'uomo che per l'ambiente.

Contrariamente alle foreste tradizionali, le superforeste sono concepite per massimizzare la multifunzionalità, producendo una vasta gamma di servizi ecosistemici. Oltre alla protezione della biodiversità, esse possono contribuire alla produzione di legname, alla fissazione del carbonio, alla regolazione del ciclo dell'acqua e molto altro ancora. Questi boschi multifunzionali rappresentano un investimento significativo nel futuro sostenibile del nostro pianeta, offrendo un modello innovativo per la gestione delle risorse naturali e la promozione della resilienza degli ecosistemi.

Creare un nuovo bosco è un investimento significativo, ma i benefici che può generare sono inestimabili. Oltre alla protezione della biodiversità e alla mitigazione dei cambiamenti climatici, i boschi offrono una vasta gamma di servizi ecosistemici che contribuiscono al benessere delle comunità locali e alla qualità generale dell'ambiente.