25 giugno 2014

FORTE MALCONTENTO TRA I FORESTALI DI ADRANO E BIANCAVILLA: NON SAPPIAMO COME PORTARE AVANTI LA FAMIGLIA


Forestali, forte malcontento tra i precari

I 52 stagionali che presteranno servizio tra Adrano e Biancavilla non sono stati ancora avviati al lavoro

Malumori tra i 52 forestali di Adrano per il mancato avvio 
della campagna antincendio. Foto lasicilia.it


C'è ancora grande incertezza per l'avvio della campagna antincendio 2014. E il malcontento cresce anche tra i 52 lavoratori stagionali della Forestale che presteranno servizio nelle aree boschive nei territori di Adrano e Biancavilla.
Lo scorso anno questi stagionali furono avviati al lavoro nella giornata del 6 giugno, data quest'anno già abbondantemente superata, basterebbe solo questo per alimentare la preoccupazione tra i lavoratori, ma c'è da aggiungere che nella fase iniziale, il lavoro previsto è solo per 15 giorni, ma anche se le giornate lavorative aumenteranno, tutto questo è già sintomo di una stagione molto difficile. Ieri mattina i lavoratori si sono recati nel distaccamento del Corpo forestale di Adrano per consegnare la documentazione relativa alle visite mediche e gli umori non erano positivi.
«Siamo ancora in attesa di conoscere la data di avvio al lavoro - ha detto Salvatore Neri, 53 anni, lavoratore stagionale nelle campagne antincendio dal 1986 - e forse cominciamo nei primi di luglio ma all'inizio solo per 15 giorni, mentre lo scorso anno partimmo già con 80 giorni. La situazione non appare per nulla semplice, è tutto imprevedibile».
«Quello che posso dire - ha aggiunto - è che non sappiamo più come portare avanti la famiglia, considerato che andiamo avanti solo con questo lavoro che è sempre precario, ormai da oltre 25 anni». Dello stesso tono l'intervento di un altro lavoratore stagionale.
«Siamo in notevole ritardo - ha affermato Pietro Monteleone - siamo a fine giugno e le zone boschive non sono per nulla protette. Siamo sempre bistrattati, quando serviamo nelle emergenze diventiamo gli "angeli del fuoco", poi non serviamo più».
SALVO SIDOTI

24 Giugno 2014






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