31 ottobre 2021

FRAGILITÀ DEL TERRITORIO: DOPO GLI INCENDI DA RECORD, FRANE E ALLAGAMENTI



Dal sito www.cae.it

CAE MAGAZINE N. 57 - OTTOBRE 2021

A metà dello scorso agosto, quando la stagione degli incendi boschivi era ancora in piena evoluzione, Massimiliano Fazzini, Coordinatore del Team sul Rischio Cambiamento Climatico della Società Italiana di Geologia Ambientale (SIGEA), dichiarava che in Italia erano bruciati circa 110.000 ettari di terreno, un’area grande quanto 145 mila campi da calcio: il quadruplo rispetto ai 28.479 ettari arsi, in media, ogni anno dal 2008 al 2020. Fino a quel momento nella Penisola erano scoppiati oltre 400 incendi di grandi dimensioni (oltre i 30 ettari), contro una media di 224 nel periodo 2008-2020. A dare i numeri era stata l’European Forest Fire Information System (Effis) della Commissione europea: rivelava infatti che l’Ue stava bruciando a un ritmo doppio rispetto agli anni precedenti e che Grecia ed Italia comandavano questa drammatica classifica. Senza ricordare lo straziante bilancio degli animali selvatici che hanno perso la vita: circa 2.000.000.


Tra il 24 ed il 26 ottobre piogge molto intense, con i relativi strascichi di alluvioni e frane, colpiscono la Sicilia. In alcune zone del catanese sono precipitati oltre 550 millimetri di pioggia, negli stessi posti dove in media cadono 1000 mm in un anno. L’intensità dei singoli temporali, avvenuti a più riprese nei tre giorni, ha raggiunto valori anche molto significativi. Il maltempo, segnalato in anticipo con il bollettino di allerta arancione nella maggior parte dell’Isola e rossa tra Messina e Catania, ha generato fiumi di fango e smottamenti, cedimenti, allagamenti e strade in tilt in numerosi Comuni, soprattutto della parte orientale della Regione, ma non solo. Scuole chiuse a Messina, Catania, Acireale, Siracusa. Decine i voli diretti a Catania dirottati. Quella etnea è la provincia più colpita. Qui, al momento in cui scriviamo, purtroppo ci sono già state tre vittime: una coppia dispersa a Scordia il giorno 24 ottobre, e un signore travolto dalla sua stessa auto, trascinata dalle acque, a Gravina di Catania, il 26 ottobre.


Nelle stesse giornate sono emessi bollettini di allerta dal colore rosso, quello che segnala la massima probabilità di eventi calamitosi, anche in buona parte della Calabria. Qui alcuni Comuni hanno deciso di chiudere le scuole e di attivare i Centri Operativi Comunali, seguendo le procedure previste dei rispettivi Piani di Protezione Civile in caso di tali allerte. Tra i primi disagi registrati vi sono lo straripamento di fiumi e torrenti, mentre altri sono a rischio o sotto osservazione. Questa è la situazione delineata dalla Protezione Civile Regionale della Calabria sull'ondata di maltempo che dal giorno 24 ottobre sera sta interessando la Regione. La zona più colpita, almeno inizialmente, è quella del reggino. A straripare sono stati il fiume Bonamico, in località Pace a San Luca, e il torrente La Verde a ridosso della statale 106, tra Bianco e Africo, nel reggino, con l’allagamento di terreni agricoli circostanti. Molti danni alle strade, allagate o interrotte da smottamenti, anche nel vibonese.

Appena venti giorni prima, il giorno 4 ottobre, in Liguria si sono registrate precipitazioni molto intense. Tra le 14.30 e le 15.30 son piovuti oltre 178 mm di acqua in un’ora a Urbe Vara superiore, con valori che hanno quasi raggiunto il record nazionale sulla singola ora, registrato a Vicomorasso nell’alluvione del 4 novembre 2011. Inoltre, sono stati superati diversi record regionali: 378 mm in 3 ore a Urbe Vara Superiore, 496 mm in 6 ore a Montenotte inferiore, 741 mm in 12 ore a Rossiglione. In quest’ultimo caso è stato superato il record dell’alluvione del 1970, misurato a Bolzaneto. Le zone più colpite sono quelle del Savonese e l’entroterra di Genova, la Valbormida, le valli Stura e Orba. In totale sono 10 le famiglie evacuate, 1 a Savona, 4 a Rossiglione, 5 a Pontinvrea. I nuclei familiari isolati sono 17 a Savona in zona Santuario e nelle frazioni circostanti, oltre a 5 famiglie a Quiliano. Considerando i valori di pioggia e la fragilità del territorio ligure, l’esiguità dei danni e la mancanza di vittime sono certamente segno del buon funzionamento delle Istituzioni preposte all’allertamento e dell’intero sistema di Protezione Civile Regionale e Comunale.

Fonte: www.cae.it






10 FORESTE DELL’UNESCO RILASCIANO PIÙ CO2 DI QUANTA NE ASSORBONO PERCHÉ LE ABBIAMO DEVASTATE



Dal sito scienze.fanpage.it

28 Ottobre 2021
Nel nuovo rapporto “World Heritage forests: Carbon sinks under pressure” è stato dimostrato che dieci meravigliose foreste del patrimonio UNESCO sono diventate fonte di emissioni nette di carbonio. Invece di catturare l’anidride carbonica, la rilasciano nell’atmosfera catalizzando i cambiamenti climatici. La colpa, come sempre, è sempre dell’uomo.

A cura di Andrea Centini

Sebbene il vero “polmone della Terra” sono le microscopiche alghe fotosintetiche che vivono negli oceani, responsabili della produzione della maggior parte dell'ossigeno presente nell'atmosfera terrestre, le foreste giocano comunque un ruolo fondamentale nel catturare l'anidride carbonica emessa dalle attività umane. La CO2 è infatti il principale gas a effetto serra insieme al metano, rappresentando un vero e proprio catalizzatore dei cambiamenti climatici, la più grave emergenza che si sta parando innanzi all'umanità intera. Alla luce di queste premesse è allarmante sapere che ben 10 foreste del patrimonio UNESCO negli ultimi 20 anni si siano trasformate da “sequestratrici” di CO2 a fonte di emissione del composto, contribuendo di fatto al riscaldamento globale, invece di aiutarci a combatterlo.

Ad affermare che dieci grandi foreste – tra le più protette al mondo – sono diventate emettitori di anidride carbonica è stata proprio l'UNESCO (Organizzazione delle Nazioni Unite per l'educazione, la scienza e la cultura), attraverso il rapporto “World Heritage forests: Carbon sinks under pressure” appena pubblicato. Questa trasformazione è stata osservata combinando i dati satellitari con quelli raccolti in loco tra il 2001 e il 2020. Ciò ha permesso di calcolare con precisione quanto carbonio hanno emesso e quanto ne hanno catturato. Il bilancio, come detto, è risultato negativo per dieci di queste meravigliose foreste. Esse sono il Parco nazionale del Grand Canyon e il Parco nazionale di Yosemite negli Stati Uniti; il Waterton Glacier International Peace Park tra Canada e Stati Uniti; la foresta pluviale tropicale di Sumatra; le Greater Blue Mountains in Australia; la Riserva della Biosfera del Río Platano in Honduras; il Bacino Uvs Nuur in Russia e Mongolia; il Parco Nazionale Morne Trois Pitons in Dominica; le montagne Barberton Makhonjwa in Sud Africa e il Parco Kinabalu in Malesia. In base ai calcoli degli esperti, nell'arco di 20 anni queste foreste hanno emesso circa 5,5 milioni di tonnellate nette di carbonio. Quella che ha avuto l'impatto peggiore è stata la la foresta pluviale tropicale di Sumatra, con emissioni nette di circa 3 milioni di tonnellate (4,2 milioni emesse e 1,2 milioni catturate). Il celebre Yosemite negli USA ha invece immesso 700mila tonnellate di carbonio in atmosfera.

Ma cosa ha determinato questa negativa trasformazione da sistemi virtuosi a foreste in grado di favorire il riscaldamento globale? Com'era lecito immaginare, la colpa è sempre dell'uomo. Disboscamento, attività dell'agricoltura, raccolta del legname, distruzione degli habitat naturali e incendi devastanti sono tra le principali conseguenze di questo cambiamento, già osservato per la Foresta Amazzonica. Secondo lo studio “Carbon loss from forest degradation exceeds that from deforestation in the Brazilian Amazon” pubblicato su Nature Climate Change da scienziati americani del Centro per l'osservazione e la modellazione della Terra dell'Università dell'Oklahoma (Stati Uniti), negli ultimi 10 anni la meravigliosa foresta pluviale nel cuore del Su America ha emesso il 20 percento di anidride carbonica in più rispetto a quella che ha sequestrato. Particolarmente impattanti risultano essere le politiche antiambientaliste del presidente Jair Bolsonaro: da quando si è insediato, in fatti, la deforestazione dell'Amazzonia è quadruplicata, passando da un milione di ettari perduti all'anno a ben 3,9 milioni di ettari persi. Sebbene rigidamente protette, anche nelle 10 foreste dell'UNESCO sono state registrate perdite significative.






FONDI REGIONALI PER I DISTRETTI FORESTALI DELLA PROVINCIA DI MESSINA



Dal sito www.amnotizie.it

29 Ottobre 2021
Sono stati ammessi a finanziamento interventi per ridurre la frammentazione degli habitat, mantenere il collegamento ecologico e funzionale e tutelare l’ambiente. L’importo totale stanziato dal dipartimento di sviluppo rurale della Sicilia è di oltre 25 milioni di euro.

Tra gli altri i progetti in provincia di Messina riguardano la naturalizzazione nei distretti forestali 1 e 2 Tirreno, area territoriale “A” per 343 mila euro, poi l’area territoriale “B” per 601 mila euro e infine il distretto forestale 3 per 703 mila euro.

Altre risorse riguardano sempre il dipartimento rurale e si riferiscono ai Paf e ai piani di gestione della Rete Natura 2000. Importo tale dei progetti ammessi oltre 27 milioni di euro.

Anche questi andranno a benefici dei distretti forestali per la conservazione e miglioramento della biodiversità e della funzionalità degli habitat; si riferiscono al distretto forestale 4 per 496 mila euro, ai distretti forestali 6 e 7 per 387 mila euro, ai distretti forestali 1 e 2 Tirreno, area territoriale A per 497 mila euro, al distretto forestale 5, Area territoriale B per 277 mila euro, al distretto forestale 5, Area territoriale A per 275 mila euro e infine al distretto forestale 2 per 277 mila euro.

Altri fondi regionali riguardano il progetto esecutivo per la messa in sicurezza ed adeguamento della pista di protezione civile di collegamento tra Fondachelli Fantina e le frazioni, nel tratto compreso tra le località Trabuglia e Santitta.

Riguardano il piano straordinario di messa in sicurezza nei piccoli comuni delle aree interne. Importo previsto 121 mila euro.

Scritto da Massimo Natoli






MALTEMPO, MUSUMECI: «IL PEGGIO SEMBRA PASSATO, MA ADESSO UE AFFRONTI CAMBIAMENTO CLIMATICO»


Dal sito www.regione.sicilia.it

30 Ottobre 2021
«Stavolta il peggio sembra essere passato, ma rimangono i morti da piangere e le ferite sul territorio, i tantissimi danni alle strutture pubbliche e a quelle private. Rimangono migliaia e migliaia di titolari di imprese che continuano ancora a vivere nella disperazione. Tuttavia abbiamo il dovere di guardare avanti con rinnovato ottimismo. Speriamo che Bruxelles si renda conto che l'Europa non è ancora pronta ad affrontare il cambiamento climatico e che possa dare agli Stati membri le necessarie direttive perché si possa intervenire al più presto». Lo afferma il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci.

«La Sicilia negli ultimi quattro anni - prosegue il governatore - ha fatto tutto quello che poteva fare: siamo la prima Regione d'Italia per avere speso il maggior numero di risorse finanziarie nella lotta contro le frane e dissesto. Ma non basta, ecco perché serve un nuovo approccio e serve una consapevolezza maggiore da parte di tutti. Lasciatemi ringraziare – aggiunge Musumeci - chi ha operato in queste giornate accanto ai prefetti, ai sindaci, alla nostra Protezione civile, i tanti volontari, le forze dell'ordine, il Corpo forestale. Siamo stati, ancora una volta, una grande comunità, pronta senza mai perdere la speranza, senza mai perdere il controllo, perché siamo abituati a convivere con il pericolo e siamo soprattutto pronti al guardare al futuro con rinnovato ottimismo».


Vedi qui dichiarazione Musumeci


30 ottobre 2021

SIFUS CONFALI: LA DIRETTIVA DEL PRESIDENTE MUSUMECI CHE IMPLEMENTA IL SISTEMA CONNESSO ALLE EMERGENZE RAPPRESENTA UN FATTO POSITIVO SE AGGIUNGE ANCHE IL DIPARTIMENTO CHE ESPRIME I LAVORATORI FORESTALI ADDETTI ALLA MANUTENZIONE E UNA CONGRUA COPERTURA ECONOMICA, ALTRIMENTI È SOLO UNA TROVATA DA CAMPAGNA ELETTORALE


Ricevo e pubblico
dal Segretario Generale del Sifus
Maurizio Grosso 

Palermo 29 ottobre 2021 - Ieri, il Presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, ha emanato una direttiva finalizzata ad implementare il sistema organizzativo connesso alle emergenze attraverso il coinvolgimento di una serie di soggettività (Protezione civile, Autorità di bacino, Corpo forestale, Esa, Consorzi di bonifica,ecc) che dovrebbero interagire con proprie risorse umane e strutturali.
Se la direttiva del Presidente Musumeci vuole servire solo per aprire la campagna elettorale, probabilmente, va bene cosi com'è, ma se invece si pone concretamente l'obiettivo di creare uno strumento utile alla difesa del territorio, va integrata nella seguente direzione:
1) aggiungere alle soggettività coinvolte, tra gli altri, anche il Dipartimento Regionale Sviluppo e Territorio poiché rappresenta l'importante soggettività  che mette in campo i forestali addetti alla manutenzione;
2) serve una congrua disponibilità economia poiché ad esempio, sia i forestali addetti allo spegnimento incendi che fanno riferimento al corpo forestale che i lavoratori dei consorzi di bonifica sono con contratto scaduto.
Maurizio Grosso  - Segretario Generale SIFUS CONFALI






TORNA L’ORA SOLARE, LANCETTE DEGLI OROLOGI INDIETRO DI UN'ORA



Alle 3 del mattino di domenica cambia l'orario: si dorme un'ora in più, ma se ne perde una di luce. La notte tra sabato 30 e domenica 31 ottobre torna infatti in vigore l’ora solare: alle ore 3 le lancette andranno spostate indietro di un’ora; si dormirà dunque un’ora in più.




TERRITORIO, IL PARCO DELLE MADONIE ENTRA NELLA RETE EUROPARC, CORDARO: «CIRCUITO PRESTIGIOSO PER LA PROMOZIONE E LA CRESCITA»


Dal sito madonielive.com

29 Ottobre 2021
Il Parco naturale regionale delle Madonie entra ufficialmente nella rete Europarc, la Federazione delle Aree Protette Europee. Il Consiglio della Federazione Europarc ha ammesso il Parco di Petralia Sottana nella famiglia delle Aree Protette Europee consegnando all’ente un altro importante riconoscimento internazionale. Nei 27 anni di esistenza Europarc ha diffuso la “good practice” e promosso un sentire comune nella rete delle aree protette.

«Ennesimo prestigioso riconoscimento di livello internazionale per il Parco e per l’intero territorio madonita. – dice l’assessore regionale al Territorio, Toto Cordaro – A dimostrazione del lavoro fin qui fatto, della buona gestione del Parco che unita alla bellezza e alle qualità dell’area protetta costituiscono un eccellente trampolino di lancio per la promozione e la crescita, per far conoscere le nostre bellezze naturali e geologiche in Europa e non solo. Europarc è la più grande rete di aree protette europee e rappresenta le centinaia di autorità responsabili della tutela e valorizzazione dell’ambiente e le decine di Aree Protette in 37 paesi».

«L’ingresso nelle rete Europarc – afferma il presidente dell’ente Parco, Angelo Merlino – è un’ulteriore riconoscimento del lavoro di promozione che il Parco sta svolgendo. Venti anni fa, un altro ingresso in una rete europea, quella dell’European Geopark Network, ci ha portato quest’anno a festeggiarne il ventennale. In un mondo ormai globalizzato, fare rete con realtà internazionali è diventata una necessità».







29 ottobre 2021

CONFLITTO DI ATTRIBUZIONE. BILANCIO REGIONE SICILIANA, LA CONTESA FINISCE ALLA CORTE COSTITUZIONALE

Il Palazzo della Consulta, sede della Corte Costituzionale, a Roma

Dal sito gds.it

28 Ottobre 2021
La Consulta dovrà pronunciarsi sul braccio di ferro con la Corte dei Conti per la parifica del rendiconto del 2019

Sarà la Corte Costituzionale a pronunciarsi sul conflitto di attribuzione deliberato dalla Regione Siciliana, che si oppone alla questione di legittimità sollevata proprio davanti alla Consulta dalle Sezioni riunite della Corte dei conti di Roma con due distinte ordinanze su due profili del rendiconto regionale per il 2019.

La Regione ha deciso andare a giudizio dopo il parere acquisito dal proprio ufficio legislativo e legale. I giudici romani il 7 ottobre avevano accolto il ricorso della Procura generale contabile che aveva contestato il giudizio di parifica, seppur con qualche osservazione, emesso dalle Sezioni riunite della Corte dei conti per la Sicilia che avevano dato così il via libera al documento, poi approvato dal governo di Nello Musumeci. L’Assemblea siciliana a sua volta aveva dato l’ok al rendiconto il 29 settembre come da parifica: poi il 7 ottobre è arrivata la decisione che ha di fatto aperto il contenzioso.

La questione più spinosa è relativa all’articolo 6 della legge regionale numero 3 del 17 marzo 2016 con la quale era stato autorizzato l’uso del fondo sanitario per pagare le rate del mutuo contratto dalla Regione per finanziare il piano di rientro del debito della sanità. Secondo la Corte dei Conti quelle risorse dovevano essere utilizzate per la spesa corrente nella sanità e non per coprire i debiti del sistema; è vero anche, fanno notare alla Regione, che la stessa Procura contabile non aveva mosso alcuna contestazione nel 2017, sollevando il problema solo l’anno scorso. Inoltre, con la legge 9 del 2021, l'Ars ha stabilito che a partire dal 2022 il mutuo sarà coperto solo con fondi del bilancio ordinario della Regione, mentre in Assemblea è all’ordine del giorno una norma che per quest’anno prevede che la rata di mutuo sia coperta per 80 milioni con fondi del bilancio regionale e 47,8 milioni con risorse del fondo sanitario regionale.

La Ragioneria generale della Regione ritiene che per gli esercizi 2016-2018 non vi siano effetti finanziari derivanti dall’eventuale accoglimento della questione di costituzionalità sollevata in quanto la retroattività incontra il limite dei rapporti definiti «come i rendiconti degli esercizi finanziari». L’altra questione si legittimità riguarda il fondo crediti di dubbia esigibilità; per i giudici quel capitolo deve avere una capienza di 43,5 mln a fronte dei 34,99 appostati: 8,5 mln di differenza. Su questo punto il governo nella legge di assestamento del bilancio ha appostato già questa somma.

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Fonte: gds.it





SIFUS CONFALI : L' "ASSEGNO UNICO" RAPPRESENTERÀ PER I LAVORATORI AGRICOLI L'ENNESIMA TRUFFA! IL GOVERNO DRAGHI LO RENDA UN PROVVEDIMENTO POSITIVO RIVEDENDONE LA COPERTURA ECONOMICA


Ricevo e pubblico 
Dal Segretario Generale del Sifus Confali
Maurizio Grosso 

Roma 28 ottobre 2022 - L'assegno unico che entrerà in vigore dal gennaio 2022 e che rappresenta il contenitore in cui il Governo Draghi ha previsto debbano  convergere una serie di vecchi bonus (anf, bonus bebè, maternità comunale, mamma domani, ecc) rivolti ai lavoratori agricoli, anziché produrre vantaggi  economici, determinerà per i lavoratori in questione, danni poiché dovranno pagare più tasse. 
Ai  lavoratori agricoli con nuclei familiari che presentano figli di età superiore ai 21 anni, verranno  addirittura azzerate le detrazioni fiscali e pertanto, l'assegno unico non riuscirà a compensare le perdite derivanti dalle detrazioni in questione. Invece, per i lavoratori agricoli con nuclei familiari che presentano figli di età inferiore ai 21 anni, le detrazioni ci saranno, ma verranno in gran parte assorbite dall'assegno unico fino a determinare un "assegno" notevolmente minore rispetto allo scorso anno.
In data odierna, la segreteria generale del SIFUS, per superare l'evidente danno per la categoria dei lavoratori agricoli, ha chiesto, al Governo Draghi di aumentare la copertura finanziaria dell'assegno unico poiché prevede, addiritura, meno risorse rispetto a quelle dei vecchi bonus complessivi che vi convergono.
Lino Masi  - Segretario Nazionale - settore - Braccianti Agricoli SIFUS CONFALI. 
Maurizio Grosso - Segretario Generale SIFUS CONFALI





28 ottobre 2021

FORESTALI, VIA LIBERA ALLE ASSUNZIONI IN COMMISSIONE BILANCIO ALL’ARS


Dal sito palermo.repubblica.it

27 Ottobre 2021 
La norma autorizza una spesa di 3 milioni per bandire i concorsi: primi bandi per 46 posti. Ma il piano è di 600 nuovi ingressi in cinque anni

Ottiene il via libera della Commissione Bilancio all'Ars il disegno di legge che dà il via alle assunzioni dei forestali siciliani. La norma autorizza, per l'esercizio finanziario 2021, la spesa di 3 milioni di euro per l'espletamento dei concorsi.

"Il passaggio in commissione è stato fondamentale per velocizzare l'iter d'approvazione da parte dell'aula - commenta il deputato regionale di Sicilia Futura-Italia Viva Pippo Laccoto - Nell'immediato il concorso sarà relativo all'assunzione di 46 forestali, ma saranno 600 ad essere immessi in ruolo entro 5 anni. C'è la necessità di abbassare l'età media del corpo forestale che attualmente è di 60 anni ma bisogna anche lavorare per riformare un settore strategico per la nostra Regione e contribuire ad integrarlo di professionalità e competenze che devono essere in grado di contribuire alla manutenzione e alla difesa del territorio e delle infrastrutture".





ALLUVIONI, IL VADEMECUM DELLA PROTEZIONE CIVILE: COME COMPORTARSI IN CASO DI ALLARME


Alluvioni, il vademecum della Protezione civile: come comportarsi in caso di allarme

Rischio meteo-idro. Sei preparato? Conoscere un fenomeno è il primo passo per imparare ad affrontarlo nel modo più corretto e a difendersi da eventuali pericoli. Sul portale del dipartimento della Protezione civile è disponibile un vademecum con alcune semplici regole per gestire al meglio le situazioni di emergenza, come le alluvioni. Ecco i comportamenti corretti da adottare prima, durante e dopo.

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LAVORO, LANDINI: "BISOGNA CANCELLARE TUTTE LE FORME DI PRECARIATO"


Dal sito stream24.ilsole24ore.com

27 ottobre 2021
(LaPresse) "Vorrei che fosse chiaro un punto: noi ieri al governo siamo partiti dai giovani e dal dare un futuro a questo Paese. Mettere al centro i giovani vuol dire, innanzitutto, cancellare tutte le forme di lavoro precario. Vorrei che tutti riflettessero su questo punto". Lo ha dichiarato il segretario generale della CGIL, Maurizio Landini, lasciando Palazzo Chigi dopo l’incontro tra governo e sindacati in occasione del Labour20. "Questa ripresa che stiamo vivendo ha determinato in questi mesi posti di lavoro. Quasi un milione di posti di lavoro, che però sono tutti precari e tutti con durate molto limitate", ha sottolineato Landini. "Vogliamo cambiare questa cosa? Noi siamo partiti da lì perché, se vuoi dare un futuro al Paese e un futuro ai giovani, ci deve essere un lavoro non precario. E avere un lavoro non precario vuol dire avere anche la pensione, altrimenti non ce l'hai, e vuol dire creare anche un lavoro in cui le persone si realizzano. Questa è la nostra rivendicazione. Spero che capiscano che dare un futuro al nostro Paese vuol dire partire dal lavoro e non contro il lavoro".

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FONDI RECORD CONTRO I DISASTRI, MA LA SICILIA NON LI SPENDE: SOLO 28 MILIONI SU 789. DURO ATTO DI ACCUSA DELLA CORTE DEI CONTI: ALL’ISOLA SONO STATE ASSEGNATE LE MAGGIORI RISORSE



Dal sito www.lasicilia.it

Duro atto di accusa della Corte dei conti: all’Isola sono state assegnate le maggiori risorse. Catania e Messina non hanno speso un euro

27 Ottobre 2021

Nella Sicilia dei disastri ambientali record di soldi disponibili per la prevenzione, minima spesa. Duro atto di accusa della Corte dei conti: all’Isola sono state assegnate le maggiori risorse con circa 789 milioni di euro, seguita da Lombardia con 598 milioni, Toscana (591 milioni), Campania (486 milioni) e Calabria con 452 milioni. Mentre risultano impegni di spesa per opere contro il rischio dissesto idrogeologico per 45,33 milioni pari al 19,9 per cento e pagamenti per 28,66 milioni pari al 12,6 per cento. Catania e Messina non hanno speso un euro. E’ quanto emerge dalla relazione su "Gli interventi delle Amministrazioni dello Stato per la mitigazione del rischio idrogeologico", approvata dalla Sezione centrale di controllo sulla gestione delle amministrazioni dello Stato della Corte dei conti, dove viene, fra l’altro, sottolineato come l'Italia, con circa i 2/3 delle frane censite in Europa, sia il Paese maggiormente interessato da fenomeni franosi.  

"Il Piano nazionale per la mitigazione del rischio idrogeologico, il ripristino e la tutela della risorsa ambientale, che ha mobilitato risorse economiche, nazionali e comunitarie, pari a 14,3 miliardi di euro in 12 anni, dal 2018 al 2030, destinate alle Regioni e agli enti locali - spiega il vicepresidente del Centro Pio la Torre, Franco Garufi, che ha analizzato la relazione -, ha avuto il pregio di unificare il quadro generale dei finanziamenti, ma non ha risolto i problemi dell’unificazione dei criteri e delle procedure di spesa, dell’unicità del monitoraggio e dell’accelerazione della spesa. I motivi vanno dal ritardo nella progettazione alla complessità delle procedure di spesa, alla mancanza di coordinamento tra i vari organismi istituzionale, a livello nazionale, regionale e locali chiamati a comporre la governance del programma". 

In Sicilia va peggio di tutti. "Dall’esame delle tabelle - spiegano dal Centro Pio La Torre - si rileva come l’Isola sia la regione cui sono state assegnate le maggiori risorse con circa 789 milioni di euro, seguita dalla Lombardia con 598 milioni di euro, dalla Toscana (591 milioni), dalla Campania (486 milioni) e dalla Calabria con 452 milioni di euro. La Sicilia ha avuto assegnate risorse a carico dei programmi finanziati dal Fesr 2014-2020 attinenti al rischio idrogeologico e all’erosione costiera per 227,28 milioni di euro. Risultano impegni per 45,33 milioni pari al 19,9 per cento e pagamenti per 28,66 milioni pari al 12,6 per cento". 

Per quanto riguarda i cosiddetti Patti per lo sviluppo, dai dati forniti dall’Agenzia per la coesione emerge che dei 585,3 milioni di euro di interventi contro il dissesto idrogeologico finanziati nel patto regionale siciliano su fondi Fsc 2014-2020 ne sono stati impegnati solo 25,9 e pagati appena 9. 

"In compenso il Patto Città di Catania e quello di Messina 19,4, che avevano finanziamenti rispettivamente per 31,3 milioni di euro e 19,4 risultano non aver impegnato, e tanto meno speso, un solo euro - dicono ancora dal Centro Pio La Torre -. Un poco meglio va Palermo che su 40,2 milioni assegnati è riuscito a impegnarne 2,5, tuttavia si segnalano pagamenti pari a zero euro". 
"I numeri hanno la testa dura e parlano chiaro - sottolinea Garufi -: i soldi per intervenire c'erano, sono stati utilizzati poco e male. Anche le amministrazioni centrali dello Stato hanno le loro colpe, ma la Regione a statuto speciale ha tra le proprie potestà esclusive la tutela del territorio e dell’ambiente e la gestione della lotta al rischio idrico e geologico. Ed è gravissimo che abbia fatto poco e niente per prevenire rischi ripetutamente annunciati. Per quanto straordinari siano gli eventi meteorologici di queste ore, non v'è dubbio che i danni sono stati moltiplicati dalle condizioni fatiscenti dei sistemi idrici e da interventi sul territorio che hanno compromesso irrimediabilmente gli equilibri tra la natura e gli insediamenti umani".

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STEFANO MANTEGAZZA, SEGRETARIO GENERALE UILA: NELLA MANOVRA LAVORATORI DIPENDENTI ANCORA UNA VOLTA PENALIZZATI. PER GLI OPERAI E GLI IMPIEGATI DEL SETTORE AGRICOLO E ALIMENTARE, LE RETRIBUZIONI NETTE VERRANNO RIDOTTE FINO A 200 EURO AL MESE CON CONSEGUENTE AUMENTO DELLA IMPOSIZIONE FISCALE


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Uila Nazionale

🔈Stefano Mantegazza, Segretario Generale UILA🔈  
 ‼NELLA MANOVRA LAVORATORI DIPENDENTI ANCORA UNA VOLTA PENALIZZATI. 
 ‼ASSEGNO UNICO INGIUSTIZIA EPOCALE

“Le scelte del Governo propongono per il 2022 una Italia che non ci piace, dove aumenta, anziché diminuire, la tassazione a carico del lavoro dipendente, dove i precari restano ostaggio di un sistema che non li tutela adeguatamente e dove i più fragili - giovani, donne, espulsi dal lavoro in tarda età - restano senza risposte. 
😡Questa Italia non ci piace e come Uila riteniamo doveroso scendere da subito in campo per provare a cambiare queste decisioni 😡
La riforma dell'assegno unico non è una riforma epocale! E' una ingiustizia epocale che dobbiamo cancellare.
👉Un milione e mezzo di famiglie che hanno a carico figli oltre i 21 anni di età perderanno le detrazioni fiscali e, più in generale, l’Assegno Unico non riuscirà in molti casi a compensare le perdite provocate dalla eliminazione di tutte le voci che oggi sostengono i nuclei familiari dei lavoratori dipendenti. 
👉 Per gli operai e gli impiegati del settore agricolo e alimentare, i conti fatti dall’Ufficio Studi della UILA” conclude Mantegazza “confermano che le retribuzioni nette verranno ridotte fino a 200 euro al mese con conseguente aumento della imposizione fiscale.





PENSIONI VERSO QUOTA 102 NEL 2022, LEGA SODDISFATTA


Dal sito www.adnkronos.com


28 Ottobre 2021

Con un fondo ad hoc per accompagnare i lavoratori che finirebbero per essere penalizzati dai nuovi requisiti

Manovra 2022, quota 102 per un solo anno, il 2022, con un fondo ad hoc per accompagnare i lavoratori che finirebbero per essere penalizzati dai nuovi requisiti. A cabina di regia sulla manovra ancora in corso a Palazzo Chigi, fonti di governo hanno confermato all'Adnkronos che è questa la formula sulle pensioni che dovrebbe essere riportata nella legge di bilancio che approderà oggi sul tavolo del Cdm.


Lega

Soddisfatta la Lega, contraria a un ritorno alla legge Fornero, visto che si va verso la pensione a 64 anni (anziché 67) mantenendo 38 anni di contributi. Oltre al fondo ad hoc di 500 milioni per accompagnare alcune categorie all’uscita anticipata dal mondo del lavoro con le regole di Quota 100.

Fonti di governo avevano confermato che la cosiddetta 'quota 41' sarebbe stata la proposta che la Lega si apprestava ad avanzare in cabina di regia. Si tratta di un '41 quota fissa', avevano spiegato fonti di governo, nel senso che i 41 anni di contributi vanno abbinati ai 62 anni di età, col risultato di un quota 103 con criterio di contribuzione che resta sostanzialmente fisso. Questo per il 2022, perché per il 2023 l'impianto proposto dalla Lega, e a cui lavora in prima linea l'ex sottosegretario al Mef e attuale responsabile del Lavoro per il Carroccio Claudio Durigon, prevede schema 63+41, che, numeri alla mano, fa 104.


Pd

Il Pd dal canto suo ha chiesto di andare avanti nel dialogo con le parti sociali su pensioni e fisco. Questa la richiesta avanzata dai dem, a quanto si apprende da fonti di governo, nella cabina di regia. Nel pomeriggio anche Roberto Speranza aveva chiesto di andare avanti nel dialogo. "Mai come oggi al Paese serve unità. Dobbiamo continuare a dialogare con i sindacati e le forze sociali", ha detto il capodelegazione di Leu, intercettato dall'Adnkronos alla Camera.


Sindacati

"Noi abbiamo proposto di migliorare la legge Fornero proprio per rispondere" alle esigenze "dei giovani con la pensione di garanzia, con un lavoro stabile e non precario, riconoscendo la gravosità dei lavori che non sono tutti uguali, introducendo il diritto a 62 anni di scegliere di potere andare in pensione, di riconoscere il lavoro di cura e di riconoscere la differenza femminile che in questi anni non é stata riconosciuta", ha affermato il leader della Cgil, Maurizio Landini, parlando al TG1.


Grillo

"Sono un genio compreso, purtroppo, e per questo voglio condividere con voi una proposta semplice, equa e sostenibile che potrebbe mettere d'accordo tutti sul tema pensioni. Dal 1996 il sistema pensionistico del nostro paese è di tipo contributivo, ovvero: si va in pensione con i contributi maturati. Prima era di tipo retributivo, in media più generoso, si andava in pensione sulla base delle ultimi retribuzioni percepite a fine carriera, sicuramente più alte (a volte anche artificialmente aumentate a fine carriera…). Il problema del sistema pensionistico oggi è rappresentato dal sistema misto: cioè lavoratori con il modello retributivo e quello contributivo, un problema che avremo fino al 2035". Così Beppe Grillo, in un intervento sul suo blog sul tema pensioni.

"La soluzione a questo dilemma c'è, ed è molto semplice, ed è stata proposta anche dall'Inps recentemente: permettiamo ai lavoratori del sistema misto di andare in pensione a 63 anni con la quota contributiva maturata fino ad oggi, e diamo loro al compimento dei 67 anni, l'età ordinaria di vecchiaia, la parte retributiva", suggerisce il garante M5S. "Una scelta", prosegue Grillo, "che farebbe felici quelle persone che vogliono flessibilità, che hanno necessità o voglia di andare in pensione prima, perché subiscono mobbing, perché sono stanchi, perché fanno un lavoro pesante e non sono in grado di arrivare a 67 anni. Ma farebbe felice anche la sostenibilità finanziaria: infatti i lavoratori andrebbero in pensione anticipata con quello che hanno maturato. Si combinerebbe dunque umanità e sostenibilità finanziaria. L'anticipo pensionistico infatti non penalizza definitivamente quei lavoratori, perché avranno la parte retributiva, come previsto, a 67 anni".

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27 ottobre 2021

SIFUS CONFALI: PROPOSTO AL GOVERNO DRAGHI DI COSTRUIRE E FINANZIARE UN PIANO STRAORDINARIO NAZIONALE DI CONTRASTO AL DISSESTO IDROGEOLOGICO ATTRAVERSO L'UTILIZZO IN ECONOMIA DIRETTA DEI LAVORATORI FORESTALI E DEI CONSORZI DI BONIFICA. IN CASO CONTRARIO, IL SIFUS SI ATTIVERÀ PER PRESENTARE UNA PROPOSTA DI LEGGE


Ricevo e pubblico
dalla Segreteria Regionale 
del Sifus Confali

Roma 27 ottobre 2021 - Quanto registratosi in questi giorni con le alluvioni in Sicilia e in Calabria e il mese scorso con quelle in Piemonte e Liguria, dimostrano, se ce ne fosse bisogno, che in seguito ai cambiamenti climatici, i Governi regionali e quello nazionale non possono continuare a gestire le "emergenze" con gli stessi strumenti di cui si sono dotati fino ad  ieri poiché le emergenze medesime, rappresentano oramai un fatto ordinario.
In verità, è da qualche anno che il nostro paese, da nord a sud, subisce a causa della tropicizzazione del clima (si alternano  periodi più o meno lunghi di siccità  a violente precipitazioni meteorologiche), significativi danni nelle città e nella campagne e, come se ciò non bastasse, un numero notevole di lutti che domandano alla classe politica un serio intervento  di risanamento del territorio.
Per queste ragioni la Segreteria Generale del SIFUS, ieri pomeriggio, ha inviato al Presidente del Consiglio dei Ministri, Mario Draghi un pacchetto di 10 proposte, tra cui una che riguarda la necessità di costruire un piano nazionale straordinario di contrasto al dissesto idrogeologico attraverso l'utilizzo in economia diretta dei lavoratori idraulico - forestali e dei consorzi di bonifica in atto precari.
Chi meglio di loro può occuparsi della pulizia dei letti dei fiumi, dei torrenti, dei laghi? Chi meglio di loro può lavorare all'assestamento e al consolidamento idrogeologico del territorio? Chi meglio di loro può eseguire lavori che frenano gli smottamenti e le frane anche attraverso  una significativa ripiantumazione degli alberi? 
Qualora il Governo Draghi non dovesse muoversi in questa direzione mettendo in piedi una legge quadro che agisca da cabina di regia e di coordinamento verso le regioni rispetto un serio piano nazionale di contrasto al dissesto idrogeologico , utilizzando, tra l'altro, anche le risorse del PNRR, ci vedremo costretti, a presentare in Parlamento o una proposta di legge di iniziativa popolare o a chiedere che lo facciano parlamentari  vicini al SIFUS. 
Maurizio Grosso - Segretario Generale SIFUS CONFALI





L'ANNUNCIO. MALTEMPO, GOVERNO MUSUMECI DELIBERA STATO DI EMERGENZA


Dal sito www.ilsicilia.it

27 Ottobre 2021
Si è appena conclusa al Palaregione di Catania la riunione del governo regionale, convocata dal presidente Nello Musumeci in seduta straordinaria e urgente, per deliberare lo stato di emergenza regionale e chiedere al governo centrale il riconoscimento dello stato di calamità nazionale.

Alla riunione del governo ha partecipato anche il capo della Protezione civile siciliana Salvo Cocina, che ha relazionato sull’ondata di maltempo che da alcuni giorni sta devastando la Sicilia orientale.

La ricognizione dei danni – per la quale sono già stati attivati gli uffici regionali della Protezione civile, del Genio civile e degli Ispettorati agrari – sarà possibile solo dopo il cessato stato di allerta, che purtroppo potrebbe protrarsi fino a domenica.

Il presidente della Regione ha anche avuto stamane un colloquio con il capo della Protezione civile nazionale, Fabrizio Curcio, che ha partecipato a Catania a un vertice in prefettura. Musumeci ha evidenziato al dirigente dello Stato la necessità di seguire a Roma procedure assai celeri per dare le necessarie risposte al territorio e alle aziende così pesantemente colpite.

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SIFUS CONFALI: ISTITUITO L'UFFICIO TECNICO INTERNO AFFIDATO AL DOTT. FABIO BARBERA. IL 4 NOVEMBRE ACCOMPAGNERÀ LA DELEGAZIONE DEL SIFUS ALL'INCONTRO SUL PNRR AL MINISTERO ALLE POLITICHE AGRICOLE


Ricevo e pubblico 
Dal Segretario Generale del Sifus Confali
Maurizio Grosso 

Roma 27 ottobre 2021 - La Segreteria Generale del SIFUS, in data odierna, ha deliberato l'istituzione al suo interno anche di un qualificato ufficio tecnico che in questa delicata fase storica avrà il compito di studiare e monitorare quanto attiene i finanziamenti extraregionali a partire dai bandi del PNRR ( piano nazionale ripresa e resilienza).
La guida dell'importante strumento, e' stata affidata all'agronomo siciliano,  Fabio Barbera poiché da tempo vicino al sifus e in possasso di una significativa esperienza nel settore.
Il Dott. Barbera accompagnerà la delegazione del SIFUS all'incontro sul PNRR al Ministero alle Politiche Agricole il 4 novembre prossimo.
L'addetto stampa SIFUS CONFALI




TORNANO A LAVORO I FORESTALI, 70 PROGETTI FINANZIATI CON 53 MILIONI. PLAUSO DEI SINDACATI


Dal sito www.blogsicilia.it

26/10/2021
Tornano al lavoro i forestali siciliani. Come concordato giovedì scorso dai sindacati e dall’assessore regionale all’agricoltura Toni Scilla, saranno impegnati in 70 progetti finanziati con 53 milioni del Po-Fesr da spendere nel biennio 2021/2022. Seguiranno altri progetti per una spesa finale totale di 110 milioni in tre anni. Lo rendono noto Flai, Fai e Uila regionali, ricordando che giovedì scorso avevano portato i lavoratori in piazza per chiedere l’avvio immediato al lavoro.


Plauso dei sindacati

“L’impegno assunto dall’assessore Scilla e dal dirigente generale del dipartimento sviluppo rurale Mario Candore a seguito del presidio – dicono Tonino Russo della Flai-Cgil, Pierluigi Manca della Fai-Cisl e Nino Marino della Uila-Uil -, è stato mantenuto. Ed è un impegno importante nel momento in cui gli eventi atmosferici flagellano la Sicilia e suggeriscono di pigiare sull’acceleratore degli interventi di messa in sicurezza del territorio e dei piani di rimboschimento. Le modalità del finanziamento dei progetti aprono inoltre una finestra sul futuro – aggiungono – di un settore che va riformato per essere meglio indirizzato sugli obiettivi di tutela ambientale, valorizzando un lavoro come quello dei forestali che si rivela ogni giorno più essenziale”.


Verso la riforma del settore

Russo, Manca e Marino rilevano il “senso di dovere e di responsabilità dell’assessore e di tutti i dirigenti del dipartimento che hanno determinato le condizioni per riammettere subito i forestali al lavoro. Riteniamo questo un fatto importante, nel rispetto delle norme di settore – sostengono – auspicando che nessun lavoratore perda giornate di lavoro per altre cause. Dopo avere messo in sicurezza le giornate di lavoro per l’anno 2021, il nostro impegno – concludono i segretari di Flai, Fai e Uila – si concentrerà sulla riforma del settore, attesa ormai da troppi anni. Un riforma che deve dare stabilità a un lavoro oggi quanto mai importante come quello dei forestali e consentire un progetto di valorizzazione e tutela ambientale di ampio respiro in grado anche di generare nuove opportunità di sviluppo e nuova occupazione”.


Intanto in arrivo il nuovo bando

La Regione torna ad assumere: il primo step riguarderà 46 forestali per cui sarebbe arrivato l’ok dall’assessore regionale al Territorio e Ambiente, Toto Cordaro. Adesso partirà la “caccia” a 3 milioni di euro per affidare ad una società privata la selezione delle domande, ma prima sarà necessario l’ok dell’Ars. Ben 600 saranno immessi in ruolo entro 5 anni.






NUBIFRAGIO A CATANIA, MUSUMECI: «SITUAZIONE ASSAI CRITICA. REGIONE È PRIMA IN ITALIA PER FINANZIAMENTO LAVORI CONTRO DISSESTO IDROGEOLOGICO»


Dal sito madonielive.com

26 Ottobre 2021
«La situazione, a Catania e nella sua provincia, è assai critica. Sono già due le vittime del nubifragio che flagella questa parte dell’Isola, ma una terza persona risulta ancora dispersa. Ai loro familiari vorrei esprimere il mio più profondo e sincero cordoglio. Atroci sono le immagini che raccontano come si possa morire travolti dall’acqua. Strade trasformate in torrenti e campagne in laghi, intere contrade isolate e centinaia di abitazioni allagate, danni incalcolabili a edifici e colture: la Sicilia orientale sta vivendo un fenomeno che temiamo, purtroppo, sarà sempre meno sporadico, con scenari tragici destinati a ripetersi. I cambiamenti climatici, la fragilità del nostro territorio e la condizione di dissesto, causata spesso dall’intervento dell’uomo, sono fattori che, combinati, possono avere – e lo stiamo infatti constatando – effetti micidiali. Dal 2018 ad oggi, nella lotta al dissesto idrogeologico abbiamo finanziato lavori fino all’ultimo centesimo, per oltre 400 milioni di euro: siamo la prima Regione in Italia per somme erogate. L’azione di difesa del territorio siciliano è stata condotta in modo capillare, distribuendo su tutte e nove le province gli interventi necessari a contrastare frane, esondazioni, instabilità delle infrastrutture e fenomeni di erosione costiera. Ma non basta, non può bastare per un clima che si è velocemente tropicalizzato. E gli interventi ‘ordinari’ nulla possono se in cinque-sei ore si registra la stessa quantità di pioggia che cade, di solito, in sei mesi. Senza interventi straordinari, che solo l’Unione Europea può mettere in campo, senza decisioni coraggiose e ormai indifferibili di G20 e Cop 26, ci ritroveremo periodicamente a contare danni e, Dio non lo voglia, altre vittime». Lo afferma il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci.








DL INCENDI, BERGESIO (LEGA): "PREVENZIONE STRADA MAESTRA, NON SGUARNIRE FONDO"


Dal sito www.targatocn.it

"É assurdo pensare come nel nostro Paese, che ha 11,4 milioni di ettari di bosco, il 38% della sua superficie nazionale, non si riesca ad attuare un attento monitoraggio e una corretta pianificazione degli interventi di prevenzione degli incendi boschivi

26 Ottobre 2021
"Sviluppare una razionale attività di prevenzione, come questo decreto intende stabilire, che consenta di tornare a valorizzare le modalità organizzative del settore forestale italiano, per il raggiungimento di un ottimale livello di monitoraggio del territorio e prevenzione dei fenomeni. É infatti assurdo pensare come nel nostro Paese, che ha 11,4 milioni di ettari di bosco, il 38% della sua superficie nazionale, non si riesca ad attuare un attento monitoraggio e una corretta pianificazione degli interventi di prevenzione degli incendi boschivi. Un'efficace prevenzione consentirà un'altrettanta consolidata gestione forestale sostenibile, a cui la Lega guarda da sempre, come dimostrammo col ministro Centinaio, quando nella Legge di Bilancio 2019 istituimmo il Fondo per le foreste italiane, con una dotazione iniziale di 2 milioni di euro per il 2019, 2,4 per il 2020, 5,3 milioni per il 2021 e 5,2 milioni di euro dal 2022. É necessario dunque individuare fin da subito gli strumenti di natura finanziaria volti ad incrementare le attuali disponibilità del Fondo. Una risorsa su cui non esiste prevenzione e che termina per essere abbandonata, è una risorsa per la quale non viene riconosciuto un valore e che per questa ragione non viene protetta. Accogliamo con favore quindi l’approvazione dell’emendamento 1.44(T2) che interviene nel coinvolgere le aziende agricole nelle attività di prevenzione e contrasto agli incendi boschivi, in quanto realtà operanti e fortemente radicate nel territorio. Rendere più efficace il controllo delle campagne e delle foreste, facendo leva sulla partecipazione degli agricoltori quali veri e propri “custodi dell’ambiente e del territorio” è la strada maestra che la Lega propone e continuerà a proporre". 

Così il senatore della Lega Giorgio Maria Bergesio durante la discussione generale del Dl Incendi ora in Senato.






26 ottobre 2021

VICINI COL CUORE AL POPOLO CATANESE! FORZA CATANIA, RIALZATI! CHE QUESTO MOMENTO POSSA FINIRE AL PIÙ PRESTO! NON MOLLARE!


Vicini col cuore al popolo catanese! 
Forza Catania, rialzati!
Che questo momento possa finire al più presto! 
Non mollare!




SIFUS CONFALI SICILIA: SOSPESO PER RAGIONI DI ALLERTA METEO E LUTTO LA MANIFESTAZIONE DEI FORESTALI DI MERCOLEDI 27 OTTOBRE IN PIAZZA PARLAMENTO IN PALERMO


Ricevo e pubblico
dal Segretario Generale del Sifus Confali
Maurizio Grosso

Con grande rammarico, comunichiamo che per ragioni di allerta meteo e di lutto, la manifestazione di lotta dei lavoratori forestali siciliani, organizzata per mercoledì 27 ottobre in Piazza Parlamento in Palermo, é sospesa e spostata a data da destinarsi.
Ci scusiamo con i lavoratori!
L'impegno del SIFUS contro il Governo Musumeci e, nella fattispecie, l'Assessore Regionale all'Agricoltura, Scilla che oggi non si è presentato ai lavori della Commissione Attività Produttive dell'ARS dove si discuteva la Riforma, invece, continua più forte e determinato di prima.
Il SIFUS non lascerà mai da soli i lavoratori forestali, nè qualsiasi altra tipologia di lavoratore!
Maurizio Grosso  - Segretario Generale SIFUS CONFALI





SIFUS CONFALI: SOSPESA E RINVIATA A DATA DA DESTINARSI LA MANIFESTAZIONE DI DOMANI 27 OTTOBRE CAUSA SITUAZIONI METEOROLOGICHE AVVERSE



Ricevo e pubblico
dalla Segreteria Regionale SI.F.U.S Confali 
settore forestali

Viene sospesa e rinviata a data da destinarsi la manifestazione di domani 27 Ottobre causa situazioni meteorologiche avverse.
Seguirà un video messaggio di Maurizio Grosso. 

G. Fiore SIFUS-CONFALI