Il servizio completo in questo link: www.videomediterraneo.it
30 settembre 2021
SIFUS CONFALI SETTORE FORESTALI: UST TRAPANI: AVVIAMENTI E PROSEGUIMENTO DELLE GIORNATE
Ricevo e pubblico
dalla Segreteria Regionale
del Sifus Confali
Da incontro intelocutorio telefonico con il Dott. Giarrizzo responsabile UST di Trapani apprendiamo che:
- sono in corso gli avviamenti per tutti i lavoratori forestali che attualmente non lavorano che hanno svolto diverse giornate lavorative;
- saranno garantire giornate di lavoro fino a circa metà Ottobre. Dopodiché dovrebbero arrivare ulteriori fondi regionali o extra regionali per il proseguimento delle giornate, fino a completamento delle garanzie occupazionali.
Il Sifus rimarrà vigile rispetto a quello rappresentato dal dirigente.
G.Fiore Segr. Reg.le SIFUS-CONFALI SIFUS-CONFALI settore Forestali
Pietro Di Giovanni Segr. Prov.Le SIFUS TP
L'INCONTRO DEL SIFUS PREVISTO PER OGGI A COLLESANO È STATO RINVIATO A DOMANI
Ricevo e pubblico
dalla Segreteria Regionale
del Sifus Confali
Per impegni sopraggiunti del Segretario Generale del Sifus Maurizio Grosso, l'incontro di oggi a Collesano viene spostato a domani 01 Ottobre stesso orario e stesso luogo. Il Segretario regionale, Giuseppe Fiore si scusa per l'inconveniente
G.Fiore SIFUS-CONFALI
CALTANISSETTA. SIT IN FORESTALI: “VERGOGNOSA E FALLIMENTARE REGIONE, LICENZIA, PAGA IN RITARDO E LA SICILIA BRUCIA!” VIDEO INTERVISTA AL SEGRETARIO REGIONALE SNALV CONFSAL, COMPARTO FORESTALI MANUEL BONAFFINI
30 Settembre 2021
Sit in a Caltanissetta davanti l’Ispettorato Ripartimentale delle Foreste indetto dal sindacato Snalv Confsal, segretario regionale comparto forestali Manuel Bonaffini. Da oggi 30 settembre la Regione ha sospeso i lavoratori forestali 101isti non tenendo conto che la campagna antincendio termina il 15 Ottobre. “Fallimentare e vergognosa gestione dell’assessore regionale all’ambiente Cordaro e dell’intero governo Musumeci. La Sicilia brucia ancora, lavoratori sospesi, pagamenti in ritardo, nessuna prevenzione e soldi sprecati con canadeir e mezzi privati” Dichiara Bonaffini
MORTI BIANCHE. LODDO\VIRZÌ (COMITATO CONSULTIVO PROVINCIALE INAIL): QUANDO FERMEREMO QUESTA STRAGE SILENZIOSA?
Ricevo e pubblico
dall'Ufficio Stampa UGL Sicilia - UGL/UTL Palermo
"Ancora morti e incidenti sul lavoro. Mesi di appelli e allarmi per i numerosi incidenti sul lavoro. Mentre si studiano nuovi interventi in questi ultimi giorni tanti incidenti alcuni mortali sul lavoro e nulla cambia.
Cambiano ancora i volti dei familiari che piangono i congiunti che non tornano a casa. Gli appelli al maggiore controllo rimangono lettera morta, cosi' come rimangono vuoti gli uffici preposti ai controlli e verifiche sul lavoro e sulla prevenzione".
Lo gridano, Raffaele Loddo e Filippo Virzì Componenti del Comitato Consultivo Provinciale Inail di Palermo.
"Gli annunci di queste ore caro Ministro del lavoro - ribadiscono Loddo e Virzi - non fermano gli incidenti anche mortali sul lavoro. Annunciare che ci saranno nuovi ispettori del lavoro, che occorre formazione non è sufficiente a fermare questa strage silenziosa.
Bisogna attivarsi subito affinche' gli uffici preposti abbiano personale e strumenti adeguati allo scopo, senza attendere i tempi lunghi di concorsi che a volte durano anni.
Si corre il rischio di non essere adeguati e pronti per affrontare una ripresa economica veloce che non aspetta i tempi della burocrazia, settori dell edilizia dell'agricoltura della manifattura e dell'industria corrono e non si e pronti a svolgere i compiti di prevenzione e protezione e controllo prevista da una delle leggi più avanzate nello scenario produttivo la legge 81/08 in vigore. Allora si impegnino, nelle more di assumere nuovi Ispettori negli uffici periferici, anche le forze di Polizia - Carabinieri - Finanza e riutilizzare i tanti lavoratori in cassa integrazione con apposita formazione in questo delicato.compito.
Così come è evidente che una sana Cultura sulla Sicurezza a nostro avviso lo ribadiamo dovrebbe essere proposta ai ragazzi in eta' scolare con appositi protocolli con le Istituzioni scolastiche".
PER SPEGNERE GLI INCENDI SPENDIAMO QUASI MEZZO MILIARDO DI EURO. IL COSTO DI UN'ORA DI VOLO DI UN CANADAIR È DI 15MILA EURO E COMPRENDE IL SERVIZIO CHIAVI IN MANO. ANCHE IL COSTO DEGLI ELICOTTERI AIB SI AGGIRA QUASI SULLA STESSA CIFRA INTORNO A 10-11MILA EURO PER UN ORA
Canadair ed elicotteri hanno costi elevatissimi, di cui nessuno parla; 15mila euro per un'ora di volo. per la gioia di una società estera
Linda Di Benedetto -11 Agosto 2021
In Italia ogni anno bruciano migliaia di ettari di verde. Gli incendi per il 90 per cento di natura dolosa richiedono l'impiego di Canadair e di elicotteri Anticendio boschivo (Aib). Ma quanto ci costano gli aeromobili per il soccorso? È questa la prima parte della nostra inchiesta sul soccorso del cielo che in Italia è in mano ai privati ed ha dei costi elevatissimi.
Infatti la flotta italiana composta da 19 Canadair è gestita da una società privata straniera per mancanza nostra di piloti. Il servizio di volo e manutenzione è in mano al colosso londinese Babcock Italia Spa. L'appalto dei Canadair ha un costo di 360 milioni a cui vanno ad aggiungersi le ore di volo in più a quelle previste dalla gara. Ad oggi sono state effettuate 3270 ore di volo ma se ne prevedono oltre 8mila per un costo aggiuntivo di circa 75 milioni. «Il costo di un'ora di volo è di 15mila euro e comprende il servizio chiavi in mano» - ci spiega l'ingegnere Franco Feliziani della Gestione centrale emergenza supporto tecnico all'antincendio boschivo.
Cosa prevede la gara d'appalto per la fornitura dei Canadair?
«La gara per l'affidamento dei Canadair è stata vinta nel 2017 alla società Babcock Italia con un ribasso del 7,5 per cento rispetto alla richiesta. Il che significa 359 milioni a fronte dei 388mila di base d'asta. All'interno di questo appalto c'è la gestione tecnica degli aeromobili più una parte di ore di volo, 3500 ore per la precisione l'anno. Il contratto ha una durata di 4 anni più un rinnovo di tre anni ed una proroga tecnica di un ulteriore anno. Però non è detto che l'amministrazione decida di arrivare fino a 8 anni. Infatti già da adesso stiamo pensando di rifare la gara ed interrompere a 4 anni per esplorare eventualmente di nuovo il
mercato e capire se effettivamente c'è qualche ulteriore impresa interessata per una gestione integrata».
Quanto costa un'ora di volo di un Canadair?
«Il costo di un'ora di volo è di 15mila euro e comprende i...
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(VIDEO)INCENDIO A MARIANOPOLI IN UNA RISERVA NATURALE. BONAFFINI TRA LE FIAMME:” SONO INCAZZATO NERO”
29 Settembre 2021
A pochi chilometri da Marianopoli un vasto incendio ha devastato una riserva Naturale. A fuoco uliveti e vegetazione varia. Terribile incendio domato dopo ore di intervento dalle guardie forestali Sab 1 Sab 2 Cl 3. “ Sono incazzato nero” -grida Manuel Bonaffini tra le fiamme”-“ Non parlo da Segretario regionale Snalv Confsal ma da lavoratore forestale! Tra oggi e domani 30 settembre, è stato sospeso dalla Regione il servizio antincendio quando per legge dovremmo lavorare fino al 15 ottobre. È un’emergenza continua e da domani cosa accadrà? È un fallimento dell’assessore regionale Cordaro e di tutto il governo Musumeci”
Fonte: www.giornalenisseno.com
INCENDI, FICARA E ZITO (M5S) INCONTRANO IL SINDACO DI BUCCHERI: “SUA ESPERIENZA IMPORTANTE”
Dal sito www.siracusaoggi.it
29/09/2021
Il parlamentare nazionale Paolo Ficara ed il deputato regionale Stefano Zito, entrambi del MoVimento 5 Stelle, hanno incontrato nei giorni scorsi il sindaco di Buccheri (Siracusa), Alessandro Caiazzo. I tre si sono confrontanti a lungo sul drammatico fenomeno degli incendi estivi, molti dei quali di origine dolosa. Proprio la cittadina montana della provincia di Siracusa è stata duramente colpita da roghi che hanno mandato in fumo ettari di preziosa vegetazione, risorsa primaria per l’economia locale.
“Il sindaco Caiazzo è stato uno dei pochi a denunciare pubblicamente gli interessi della mafia dei pascoli. Conosce luoghi e dinamiche ed ha una coraggiosa visione che condividiamo e sulla quale ci siamo confrontati, anche alla luce del decreto incendi, attualmente in discussione in Senato”, spiegano Ficara e Zito.
“Sappiamo bene che il fenomeno è spesso doloso e con dietro illegali appetiti. Con Caiazzo ci siamo confrontati sui vari livelli di responsabilità che dovrebbero portare ad una azione più sinergica tra istituzioni ed enti coinvolti, dalla Regione ai sindaci alle forze dell’ordine. Così i risultati arrivano, come hanno dimostrato, ad esempio, gli arresti effettuati a cavallo di ferragosto”, rimarcano i parlamentari cinquestelle.
“E’ indubbio però che il ruolo dei Comuni è fondamentale, attraverso la puntuale approvazione del catasto incendi, uno strumento che metterebbe un freno a questi fenomeni che tristemente si ripetono ogni estate. Purtroppo non tutti i Comuni si sono dotati di questo registro da aggiornare di anno in anno. Stiamo studiando soluzioni normative che possano facilitare il compito delle amministrazioni”, concludono Ficara e Zito.
Il decreto legge in discussione ridisegna una nuova governance del sistema di previsione e spegnimento che migliora e rafforza le azioni di prevenzione degli incendi, potenziando con 40 milioni di euro le componenti statali impegnate nella lotta attiva. Altri 100 milioni di euro per il prossimo triennio vengono stanziati per le aree interne e per i Comuni delle isole minori per la realizzazione di opere come postazioni di atterraggio dei mezzi di soccorso, vasche di rifornimento idrico, tracciati spartifuoco, vie di accesso che saranno considerate di pubblica utilità. Nuove misure di contrasto e prevenzione da attuare nei piani regionali sono poi il fuoco prescritto e la pratica del controfuoco. Previsto inasprimento a più livelli delle pene.
Fonte: www.siracusaoggi.it
LA CO2 È IL GAS SERRA RESPONSABILE DELL'AUMENTO DELLE TEMPERATURE BOSCHI: IN DIECI ANNI È CRESCIUTA DI 587MILA ETTARI LA SUPERFICIE VERDE. L’ANIDRIDE CARBONICA ASSORBITA DAI BOSCHI ITALIANI È AUMENTATA DI 290 MILIONI DI TONNELLATE
28 Settembre 2021
La superficie boschiva nazionale è aumentata in 10 anni di circa 587.000 ettari per complessivi 11 milioni di ettari. La biomassa forestale aumenta del 18,4%. Aumenta di ben 290 milioni di tonnellate anche l’anidride carbonica assorbita dai boschi italiani. E’ quanto emerge dall’ultimo Inventario Nazionale delle Foreste e dei Serbatoi forestali di Carbonio presentato oggi nel corso di un convegno che rientra tra le iniziative realizzate dall’Arma dei Carabinieri in occasione di ALL4CLIMATE, l’appuntamento che si svolge a Milano preparatorio della COP26 di Glasgow.
I dati
La lettura dei dati a confronto evidenzia un aumento della superficie forestale di circa 586.925 ettari per un valore complessivo di 11.054.458 ettari di foresta, pari al 36,7 % del territorio nazionale; la consistenza dei boschi italiani, espressa come metri cubi di biomassa è aumentata del 18,4%, i valori ad ettaro sono passati da 144,9 a 165,4 metri cubi; lo stock di carbonio, nella biomassa epigea e nel legno morto, è passato da 490 milioni di tonnellate rispetto alla rilevazione del 2005 a 569 milioni di tonnellate di Carbonio organico, equivalente ad un valore della CO2 che passa da 1.798 milioni di tonnellate a 2.088 milioni di tonnellate, con un incremento di 290 milioni di tonnellate di CO2 stoccata e quindi sottratta all’atmosfera. L’anidride carbonica è il gas serra maggiormente responsabile dell’innalzamento globale delle temperature. Le foreste, come tutto il regno vegetale, rappresentano un ponte insostituibile tra il mondo inorganico e quello degli esseri viventi e una formidabile macchina biologica che cattura carbonio dall’atmosfera, lo immagazzina nelle sue fibre e lo tiene bloccato per tempi anche molto lunghi: un metro cubo di legno secco contiene circa 260 kg di carbonio, pari a circa la metà del suo peso.
Gli obiettivi
In questo contesto l’attività di monitoraggio degli ecosistemi forestali si inserisce coerentemente ed efficacemente nella realizzazione degli obiettivi strategici individuati dall’Unione Europea nell’ambito del “Green Deal”, che mira al raggiungimento della neutralità delle emissioni inquinanti entro il 2050. Le foreste svolgono un ruolo essenziale nel garantire gli equilibri naturali e ambientali globali e, contemporaneamente, nel contribuire al soddisfacimento dei bisogni del genere umano: affinché le foreste “contino” nelle scelte e nelle strategie politiche ed economiche del Paese, bisogna prima di tutto “contare” le foreste. L’Inventario Nazionale delle Foreste e dei serbatoi forestali di Carbonio (INFC) è un’indagine campionaria periodica finalizzata alla conoscenza della qualità e quantità delle risorse forestali del Paese, fonte di statistiche forestali a livello nazionale e regionale. INFC è uno strumento di monitoraggio che produce conoscenza concreta a supporto della politica forestale e ambientale realizzato dall’Arma dei Carabinieri tramite il Comando Unità Forestali Ambientali e Agroalimentari in collaborazione con partner scientifico il CREA (Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi per l’economia agraria) e il contributo dei Corpi Forestali delle Regioni e Province Autonome. I risultati dell’ultimo Inventario fanno anche emergere ulteriori aspetti ambientali di grande rilievo, rendendo ancor più palese l’importanza strategica delle nostre foreste nel contribuire al rispetto degli impegni internazionali assunti dall’Italia, al benessere dell’ambiente e della società e ponendoci, di conseguenza, di fronte alla responsabilità di proseguire, nell’interesse della collettività, nelle attività di monitoraggio quantitativo e qualitativo degli ecosistemi forestali, con continuità e con sempre maggiore professionalità. L’Inventario rappresenta già, ma sempre più lo sarà in futuro, una sorta di “termometro verde” in grado di misurare la consistenza e lo stato di vitalità delle foreste, ma soprattutto permetterà di valutare il loro contributo per mitigare la “febbre planetaria”.
Iniziative
Il 30 mattina dalle 9:30 al Museo civico di Storia Naturale continuano le illustrazioni delle best practices proposte ai giovani con il convegno in diretta streaming con tanti studenti italiani dedicato al progetto Un albero per il futuro, promosso dai Carabinieri della Biodiversità e il MITE e rivolto a tutte le scuole italiane.Il progetto prevede la messa a dimora di piccoli alberi donati dai Carabinieri della Biodiversità agli studenti che provvederanno alla loro cura. Il sito dedicato al Progetto "www.unalberoperilfuturo.it" mostra ogni giorno i progressi in termini di stoccaggio di carbonio, il numero di alberi messi a dimora e tutte le scuole coinvolte. Il progetto, inoltre, si è arricchito con un grande protagonista: l'albero del giudice Giovanni Falcone. Le gemme dell'albero, simbolo di legalità e libertà, sono state prelevate e duplicate dagli esperti del Centro Nazionale Carabinieri per la Biodiversità Forestale di Pieve Santo Stefano (AR). I piccoli alberi di Falcone potranno essere richiesti dalle Scuole Italiane a testimonianza dell'impegno di tanti studenti per la giustizia e la tutela ambientale. Sono circa un migliaio le scuole che hanno richiesto di aderire al progetto e 50mila le piante in distribuzione.Un impegno concreto per favorire la partecipazione dei ragazzi alla tutela ambientale e al contrasto dei cambiamenti climatici.
Fonte: www.rainews.it
29 settembre 2021
AIB PALERMO. ACCREDITATO IL MESE DI AGOSTO NEI CONTI UNICREDIT
Palermo. Lavoratori forestali dell'antincendio. Accreditata nei conti Unicredit la mensilità di Agosto. A seguire negli altri istituti di credito
PORTO EMPEDOCLE. VASTO INCENDIO DI STERPAGLIE, FORESTALE, VIGILI E CANADAIR
Dal sito www.giornalenisseno.com
28 Settembre 2021
In territorio di Porto Empedocle vasto incendio di sterpaglie in un terreno tra Villa Romana e il villaggio Bellavista. Sul posto hanno operato i Vigili del Fuoco e il corpo forestale della regione Sicilia, ma è stato necessario l’intervento di un canadair proveniente da Trapani che, dopo dieci lanci di acqua, ha completato le operazioni di spegnimento dell’incendio.
Fonte: www.giornalenisseno.com
IL SINDACO DI BUCCHERI: SENTIRE SU UNA RETE NAZIONALE CHE I LAVORATORI FORESTALI, CHE LAVORANO 151 GIORNI L’ANNO, NON SIANO DA CONSIDERARSI USURATI IN QUANTO LAVORANO MENO TEMPO DI UN IMPIEGATO DI BANCA È VERAMENTE PARADOSSALE
Dalla pagina Facebook
del Sindaco del comune di Buccheri (SR)
Alessandro Caiazzo
In questi giorni si parla di lavori usuranti per estendere quota 100, ma sentire su una rete nazionale che i lavoratori forestali, che lavorano 151 giorni l’anno, non siano da considerarsi usurati in quanto lavorano meno tempo di un impiegato di banca è veramente paradossale.
Mi spiace ma Maurizio Grosso, che solitamente spiega bene le cose, questa volta non è riuscito a trasmettere, come spesso accade nelle reti nazionali, la realtà dei fatti.
Forse occorreva spiegare con più enfasi, che in quei 151 giorni, in emergenza come quest’anno, per tutto il periodo questi lavoratori svolgono il loro servizio a pochi metri dagli incendi ed in un territorio il più delle volte impervio ed insidioso.
Forse bastava spiegare con più enfasi, che i lavoratori della manutenzione, che a 5-6 gradi ed a 55-60 anni fanno buchi con un piccone, in pendii scoscesi ed in terreni rocciosi per piantare gli alberi, si usurano molto di più
di un addetto allo sportello (con tutto il rispetto per un lavoro altrettanto stancante).
Forse bastava far capire, con più enfasi, che finiti i 151, 101 o 78 giorni cui i più sono “condannati”, la maggior parte dei lavoratori continua a spaccarsi la schiena tutto l’anno in altri lavori che certamente non sono da annoverare tra quelli “delicati”.
Una volta per tutte, riusciamo a spiegare bene il funzionamento di questo comparto o dobbiamo continuare a sentirci dire la solita inutile frase, ripetuta anche questa mattina, che vuole far emergere pretestuosamente solo l’elevato numero dei forestali?
Se quota 100 deve essere estesa, trovo legittimo e giusto che venga estesa anche ai forestali.
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SIFUS CONFALI: IERI ALTRI 6 OMICIDI SUL LAVORO IN ITALIA. SONO 677 LE VITTIME NEI PRIMI 7 MESI DELL'ANNO. MAURIZIO GROSSO: ANCORA GOVERNO, CONFINDIUSTRIA E CONFEDERALI FANNO CHIACCHIERE DA SALOTTO MENTRE I LAVORATORI CREPANO! BISOGNA PREVEDERE NEL CODICE PENALE IL REATO DI OMICIDIO SUL LAVORO
Ricevo e pubblico
dal Segretario Generale del Sifus Confali
Maurizio Grosso
Roma 29 settembre 2021 - Mentre il Governo Draghi, Confindustria e Confederali chiacchierano senza mettere in pratica idonee soluzioni per fermare le morti bianche, in Italia si registrano altri 6 omicidi sul lavoro. Sono 677 le vittime nei primi 7 mesi del 2021. Gli infortuni sul lavoro nello stesso periodo sono 312.762 e le patologie 33.865.
Bisogna obbligare subito gli imprenditori italiani, magari aiutandoli economicamente, a mettere in sicurezza i mezzi e i luoghi di lavoro, nonché assumere i necessari ispettori per contrastare il fenomeno ed inserire immediatamente, nel codice penale, il reato di omicidio sul lavoro ha dichiarato Maurizio Grosso del SIFUS.
L'addetto stampa SIFUS CONFALI
LAVORI USURANTI, NELL'ELENCO ESCLUSE LE GUARDIE FORESTALI: "MOLTI IN PRIMA LINEA A SPEGNERE INCENDI A 45 GRADI"
28 SETTEMBRE 2021
A "Mattino Cinque" parla Maurizio Grosso: "Assurdo non ritenere il nostro lavoro usurante"
Dopo Quota 100, tra i parametri con cui si andrà in pensione senza raggiungere l'anzianità spicca quello dei lavori gravosi. Nella nuova lista delle mansioni usuranti spicca l’assenza di alcune categorie lavorative tra queste c’è il corpo della guardia forestale.
Maurizio Grosso a “Mattino Cinque” ha protestato per la mancanza della sua professione nell'elenco spiegando che le guardie forestali combattono in prima linea gli incendi: “Molti di noi in Sicilia 45 gradi e ad un metro e mezzo di distanza dal fuoco, immaginiamoci farlo superati i 66 anni".
"Davanti ad una fotografia del genere - ha aggiunto Grosso - a nessuno verrebbe il dubbio di prendere atto che si è notevolmente in ritardo per non aver riconosciuto il nostro lavoro come usurante".
All'interno del corpo forestale, spiega Grosso, vi sono più mansioni e la prevenzione eviterebbe di dover rincorrere alla gravosità che uno spegnimento del fuoco comporta: "Indubbiamente sono in prima linea coloro i quali vengono chiamati a spegnere gli incendi - sottolinea Grosso ai microfoni di "Mattino Cinque" - i lavoratori della manutenzione si occupano di realizzare quelle opere per far sì che sia più difficile che attecchiscano gli incendi, in Sicilia queste opere di manutenzione non vengono mai realizzate".
Fonte: www.tgcom24.mediaset.it
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Dal sito palermo.repubblica.it
di Miriam Di Peri, Claudio Reale
Poltrone e miliardi, la grande spartizione spacca il centrodestra.
29 Settembre 2021
Cosa c'è dietro lo scontro fra Musumeci e gli alleati: dal Recovery alla guida degli enti. l'ars bloccata non riesce a varare il rendiconto 2019, né a dare l'ok a 28 nomine minori
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Fonte: palermo.repubblica.it
BONAFFINI, SNALV CONFSAL. SIT IN FORESTALI A CALTANISSETTA IL 30 SETTEMBRE
27 Settembre 2021
Il sindacato Snalv Confsal, segretario regionale comparto forestali Manuel Bonaffini, manifesta, ancora una volta, il proprio rammarico circa la situazione ormai conosciuta dei lavoratori forestali 101isti dell’Ispettorato Ripartimentale delle Foreste della Regione Sicilia, sul mancato mantenimento al lavoro degli stessi addetti all’antincendio Boschivo che completeranno le giornate previste per legge il 29.09.2021, non tenendo conto che la campagna antincendio termina il 15 Ottobre. Inoltre il servizio verrà svolto con una ridotta presenza solo dei lavoratori 151isti per il completamento della campagna antincendio prevista per il 15.10.2021. Lo Snalv Confsal comunica che giorno 30.09.2021 dalle ore 09,00 alle ore 12,00 organizzerà un Sit-in con Gazebo davanti l’Ispettorato Ripartimentale delle Foreste di Caltanissetta sito in Via Ernesto Vassallo n 14 con una delegazione di lavoratori sempre nel rispetto delle normative previste per il COVID 19.
Fonte: www.giornalenisseno.com
EMERGENZA SUIDI, AL PARCO DELLE MADONIE CONTINUA LA FORMAZIONE DEI SELECONTROLLORI. L’ASSESSORE TOTO CORDARO: “DECISI A RISOLVERE IL PROBLEMA”
Dal sito madonielive.com
28 Settembre 2021
Dopo i sette giorni di corso a Petralia Sottana, per formare i selecontrollori delle alte Madonie, è iniziato ieri a Castelbuono il corso di formazione per formare i selecontrollori delle basse Madonie, che avranno il compito di attuare i piani di cattura ed abbattimento previsti dal piano di gestione adottato dall’Ente Parco per eliminare una volta per tutte l’emergenza suidi all’interno dell’area protetta.
Presente al primo giorno di formazione tenutosi presso la sala delle Capriate, a Castelbono, anche l’assessore al Territorio e Ambiente Toto Cordaro: “Siamo assolutamente decisi a risolvere il problema. Per questo stiamo formando diverse decine di uomini che già dalle prossime settimane si porranno in contrasto a questa crescita indiscriminata di suidi all’interno del Parco delle Madonie. Si tratta di squadre che cacceranno secondo regole ben precise, approvate anche dal Consiglio regionale per la protezione del patrimonio naturale. Fra queste ad esempio la provenienza dei selecontrollori, che devono essere soggetti residenti nei comuni del Parco, o il fatto che ogni squadra deve sempre essere accompagnata da un uomo in divisa, che sia un agente della forestale, della polizia municipale o anche un carabiniere. Dobbiamo dare un segnale preciso – conclude Cordaro – per far capire a tutti che su alcuni temi, come l’abbattimento dei suidi, stiamo agendo nel rispetto delle leggi e delle regole e non intendiamo tornare indietro”
Quello del sovrappopolamento dei suidi nel Parco delle Madonie è un fenomeno ormai radicato che ha avuto origine ancor prima dell’istituzione dell’Ente di protezione ambientale e che gli uffici del Parco hanno dovuto affrontare fin dai primissimi anni. Per lungo tempo, a causa di una drammatica carenza normativa, l’Ente Parco si è dovuto limitare ad occuparsi degli indennizzi ma non ha mai rinunciato ad un ruolo più attivo ed efficace riuscendo, nel 2010, a dotarsi di un Piano di Gestione per il “selecontrollo” di questa specie ibrida ed oltremodo dannosa.
“Ci chiediamo perché in tanti luoghi del mondo la caccia, regolamentata, venga usata anche come volano economico. – prosegue Toto Cordaro – L’intelligenza, il buon senso e l’applicazione delle leggi ci devono far guardare avanti. Se oltre alla tutela dell’ambiente riusciamo anche a valorizzare le attività economiche ad essa connesse saremo riusciti a centrare l’intento che voglio perseguire”
“Il Parco è pioniere in Sicilia per la soluzione di un problema che purtroppo si riscontra in tantissime altre aree della regione – afferma il funzionario Alessandro Scelfo – Ci siamo dotati di un piano di gestione ben 11 anni fa, ma allora la normativa regionale vietava agli enti parco di intervenire con attività di cattura o abbattimenti sulla fauna selvatica, doveva occuparsene per legge la ripartizione faunistico venatoria. Dopo tanti tentativi nel 2015 la Regione ha finalmente esitato la legge che dava attuazione al nostro Piano di Gestione. Ma c’era una grave carenza di fondi – prosegue Scelfo – quelli messi a disposizione della Regione sono bastati per formare i primi 30 selecontrollori e per comprare qualche chiusino. Poi c’era un problema sulla utilizzazione dei capi abbattuti che dovevano andare tutti in beneficienza. Adesso, dopo tanti sforzi dei nostri uffici, e dopo aver superato tante impugnative, la Corte di Costituzionale ha consentito la piena operatività del piano di gestione, consentendo anche la commercializzazione dei capi abbattuti, dopo un rigoroso controllo sanitario. Ci eravamo organizzati per partire a settembre con i nuovi corsi di formazione, poi a causa Covid ci siamo dovuti fermar e finalmente stiamo riprendendo adesso.”
“Possiamo finalmente dire ad alta voce che le attività per risolvere il problema dei suidi nelle Madonie sono pienamente operativa – afferma il presidente dell’Ente Parco Angelo Merlino – già prima del periodo estivo, grazie ai primi 30 selecontrollori formati nel 2016 abbiamo avviato le prime attività, riuscendo ad abbattere 121 capi. Dopo la pausa estiva riprenderemo con maggiore forza grazie alla formazione di altri 60 selecontrollori. Intanto abbiamo acquistato 10 nuovi chiusini di cattura, 6 gabbie da affidare ai privati, recinti elettrificati, mangimi per attirare i suidi e foto-trappole per controllare i loro movimenti. Ci vorrà del tempo, ma finalmente ci sono tutte le condizioni per porre rimedio a questo problema che ha causato danno enormi”.
Fonte: madonielive.com
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Figuccia (Fi): "Basta tentennamenti e ipocrisia. dopo la tragedia di Cefalù e dell'aggressione da parte del cinghiale, servono interventi e norma, per garantire tutele ai cittadini e abbattimento controllato delle specie." a Isnello nasce un comitato
Un anno fa una petizione: ieri il morto innocente. Nessuno è responsabile, non lo sono i forestali che li hanno fatto scappare dal parco, non lo sono i ...Forse l'unico responsabile è il povero Rinaudo che, al pari dello scrivente e degli altri proprietari terrieri, non doveva essere in campagna
Emergenza cinghiali. Enpa: contro i cinghiali non bastano le fucilate
Pubblicato il decreto sulla stagione venatoria. In Sicilia doppiette in azione dal 2 settembre. Abbattimenti dei cinghiali dal primo novembre
Un Parco che sembra un grande stipendificio. Sulla vicenda dei cinghiali la regione e qualche suo braccio operativo come l’Azienda Foreste Demaniali ha le sue responsabilita'
La denuncia del M5S. Allarme cinghiali nelle Madonie. “Piani di cattura mai attuati”
Parco delle Madonie. La replica del Presidente Pizzuto all'On. Palmieri
Nessuno stato di calamità proclamato per l'emergenza suidi sulle Madonie. Ad accelerare la procedura non sono bastati un morto e tre feriti agostani
Risarcimenti milionari dietro il boom di cinghiali. Nessun provvedimento concreto e lo stato paga. Il proliferare degli animali selvatici in provincia di Messina e sulle Madonie potrebbe avere un motivo economico
II vescovo di Cefalù: l'uomo trascurato, privilegiati i cinghiali
Allarme cinghiali sulle Madonie, ma per poterli abbattere manca ancora un parere
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Caccia ai cinghiali aperta: primo giorno a vuoto. Da ieri mattina le due squadre, composte da dieci operatori fra guardie forestali e venatorie stanno passando a setaccio le madonie. L'Ente Parco: non solo abbattimenti ma pure catture
Madonie, abbattuti trenta cinghiali in un mese: nuovo stop per colpa della neve
Parco delle Madonie, al via l’abbattimento dei suidi. Il blog: che diventi una risorsa, non un problema!
Castelbuono e Castellana, oggi pomeriggio (12 ottobre) altro appostamento al suido, continua la pantomima
Il 18 novembre assemblea cittadina sui cinghiali a Pollina. Iniziativa del comitato popolare per la salvaguardia del territorio madonita
Sicilia, invasione cinghiali madonie: Figuccia (Forza Italia), con primi freddi cinghiali hanno invaso centri abitati delle Madonie in cerca di cibo, grave che governo crocetta non faccia nulla per l’eradicazione delle bestie
I “barbari” continuano indisturbati ad accoppiarsi e distruggere, sono pericolosi e vanno eradicati. Allegra: «monitoraggi inutili»
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Madonie. A Castellana Sicula il sindaco lancia l'allarme cinghiali: sono dentro il paese
I lavoratori forestali per l'emergenza suidi/cinghiali. Ma la politica dorme
Emergenza suidi: «Ricostruzione dell’attacco fantasiosa». Lo afferma il gruppo consiliare di Castellana Sicula
Cinghiali, l’Ente Parco delle Madonie replica al sindaco di Sastellana Sicula. L’immissione è stata realizzata dalla forestale quando ancora non esisteva il Parco
Calendario venatorio. Caccia, in Sicilia quest'anno più giorni per sparare ai cinghiali
Palermo. Allarme cinghiali all'Addaura. Nuovo avvistamento tra i rifiuti
Arrivano sempre più vicino ai centri abitati. Emergenza suidi e daini nelle Madonie, incontro con l’assessore Cordaro
Cinghiale in una scuola a Palermo poi abbattuto dalla forestale uno dei custodi ferito ad una gamba
Un "tavolo" contro l'emergenza cinghiali a palermo, Cordaro: servono strade più pulite. All'incontro hanno partecipato anche il dirigente del Corpo Forestale della Sicilia, Fabrizio Viola, e i tecnici degli assessorati regionali Agricoltura e Foreste e Territorio e Ambiente
Cinghiali che scorrazzano a Palermo, forestali e polizia municipale scovano due allevamenti in città. Sequestrati gli animali
Gli avvistamenti. Cinghiali a spasso per le vie della città, è emergenza a Messina
San Vito. Zingaro, la forestale incaricata di contare i cinghiali
"Fenomeno allarmante con danni a fauna". Invasione di cinghiali nelle Madonie. Tamajo: “Abbattiamoli, ormai è emergenza”Palazzo dei Normanni. Ars, si parla di daini e cinghiali. Tutto il resto rimane al palo
Finanziaria, passa l’emendamento sul controllo del patrimonio faunistico
Madonie. Al via il piano di gestione dei suidi selvatici in area di parco
Agricoltura, il Segretario Generale della Fai Cisl Onofrio Rota: giusta protesta Coldiretti, su animali selvatici valorizzare anche il lavoro dei tanti operai idraulico forestali
Emergenza cinghiali, Milazzo (Fi-Ppe) scrive al Ministro Costa: “Pericoli per l’ambiente e l’uomo, cosa intende fare il governo?”
Parco Madonie, riparte il piano di controllo dei suidi
Madonie e Nebrodi, le colture devastate da daini e cinghiali
Sentenza storica: agli agricoltori è consentito di abbattere i cinghiali
Piano di gestione dei suidi in area del Parco delle Madonie
Che diventi una risorsa, non un problema!
Emergenza cinghiali, via ai piani di abbattimento. A sparare saranno solo figure selezionate: guardie parco, guardie forestali e guardie venatorie
Figuccia (Fi): "Basta tentennamenti e ipocrisia. dopo la tragedia di Cefalù e dell'aggressione da parte del cinghiale, servono interventi e norma, per garantire tutele ai cittadini e abbattimento controllato delle specie." a Isnello nasce un comitato
Un anno fa una petizione: ieri il morto innocente. Nessuno è responsabile, non lo sono i forestali che li hanno fatto scappare dal parco, non lo sono i ...Forse l'unico responsabile è il povero Rinaudo che, al pari dello scrivente e degli altri proprietari terrieri, non doveva essere in campagna
Emergenza cinghiali. Enpa: contro i cinghiali non bastano le fucilate
Pubblicato il decreto sulla stagione venatoria. In Sicilia doppiette in azione dal 2 settembre. Abbattimenti dei cinghiali dal primo novembre
Un Parco che sembra un grande stipendificio. Sulla vicenda dei cinghiali la regione e qualche suo braccio operativo come l’Azienda Foreste Demaniali ha le sue responsabilita'
La denuncia del M5S. Allarme cinghiali nelle Madonie. “Piani di cattura mai attuati”
Parco delle Madonie. La replica del Presidente Pizzuto all'On. Palmieri
Nessuno stato di calamità proclamato per l'emergenza suidi sulle Madonie. Ad accelerare la procedura non sono bastati un morto e tre feriti agostani
Risarcimenti milionari dietro il boom di cinghiali. Nessun provvedimento concreto e lo stato paga. Il proliferare degli animali selvatici in provincia di Messina e sulle Madonie potrebbe avere un motivo economico
II vescovo di Cefalù: l'uomo trascurato, privilegiati i cinghiali
Allarme cinghiali sulle Madonie, ma per poterli abbattere manca ancora un parere
Parco delle Madonie, autorizzato l'abbattimento dei cinghiali
Madonie, stop ai rinvii: saranno abbattuti i cinghiali selvatici, si inizierà dopo natale. Una decina gli operatori impegnati in questa tornata, tra guardie venatorie e agenti del corpo forestale
Caccia ai cinghiali aperta: primo giorno a vuoto. Da ieri mattina le due squadre, composte da dieci operatori fra guardie forestali e venatorie stanno passando a setaccio le madonie. L'Ente Parco: non solo abbattimenti ma pure catture
Madonie, abbattuti trenta cinghiali in un mese: nuovo stop per colpa della neve
Parco delle Madonie, al via l’abbattimento dei suidi. Il blog: che diventi una risorsa, non un problema!
Castelbuono e Castellana, oggi pomeriggio (12 ottobre) altro appostamento al suido, continua la pantomima
Il 18 novembre assemblea cittadina sui cinghiali a Pollina. Iniziativa del comitato popolare per la salvaguardia del territorio madonita
Sicilia, invasione cinghiali madonie: Figuccia (Forza Italia), con primi freddi cinghiali hanno invaso centri abitati delle Madonie in cerca di cibo, grave che governo crocetta non faccia nulla per l’eradicazione delle bestie
I “barbari” continuano indisturbati ad accoppiarsi e distruggere, sono pericolosi e vanno eradicati. Allegra: «monitoraggi inutili»
Alle emergenze si risponde con provvedimenti d’emergenza
Emergenza cinghiali, arriva l’ordinanza per contenere l’invasione dei suidi
Cracolici: le ordinanze sindacali sui cinghiali non rappresentano un via libera all’esercizio venatorio
Abbattimento dei cinghiali nelle madonie, legambiente: «Decisione grave»
Venezia. Eradicazione cinghiali: 200 mila euro della regione al Parco dei Colli Euganei. La piena attività della task force sarà garantita dagli operai forestali, a tempo determinato ed indeterminato. Il Blog: in Sicilia invece ancora non vogliono accettare che siamo una grandissima forza lavoro
Cinghiali: accolta raccomandazione di Culotta
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Che diventi una risorsa, non un problema!
28 settembre 2021
SIFUS CONFALI - A CANALE 5 SI È APERTA LA GUERRA DEI POVERI PER DEFINIRE LE CATEGORIE USURANTI SENZA DISTURBARE IL MANOVRATORE. GROSSO, IN 2 MINUTI, HA DOVUTO ESPORRE LE RAGIONI DEI FORESTALI E DEI BRACCIANTI
Ricevo e pubblico
dalla Segrteteria regionale
Sifus Confali
Catania 28 settembre 2021 - Il Governo Draghi sta lavorando per abbattere quota 100, ossia, quella riforma delle pensioni voluta dal Governo Conte che negli ultimi 3 anni ha consentito oltre che lo svecchiamento della pubblica amministrazione, di mandare in pensione ragionevolmente migliaia di lavoratori del pubblico e del privato.
Oggi, il Governo dei Migliori sta lavorando per sostituire, in peggio, quota 100. In questa direzione sta innescando una serie di bombe ad orologeria che si pongono l'obiettivo di sviare il problema da quota 100 attraverso l'inserimento nel dibattito di una vera e propria guerra tra categorie: bisogna definire le categorie,il cui lavoro, é da ritenersi usurante.
In quest'ottica, una categoria usurante, andrebbe a percepire la pensione a 63 anni di età con 36 anni (6 di ape social) di contributi.
Con l'attuale "quota 100", invece, qualsiasi categoria, percepisce la pensione al raggiungimento di 62 anni di età e 38 anni di contributi.
Stamattina su Canale 5, specificatamente, a Mattino 5 - era in collegamento da Catania, Maurizio Grosso del Sifus - abbiamo assistito all'inizio di questa guerra tra poveri, tra categorie e precisamente tra bancari e forestali.
Spiegare le ragioni del lavoro usurante in capo ai forestali che, pur svolgendo attività rischiosissime, lavorano 151,101 e 78 giorni l'anno (il resto dei giorni, per chi non conosce la realtà siciliana, potrebbero riposarsi), rispetto a categorie usuranti che lavorano tutto l'anno, é davvero complicato - ha dichiarato Maurizio Grosso - anche se per fortuna in migliaia, in altre regioni, lavorano a tempo indeterminato.
Spero - ha continuato Grosso - che tutti adesso comprendano la necessità di una riforma del comparto forestale che anche per ragioni di tipo pensionistico guardi al tempo indeterminato in Sicilia come in Campania, Basilicata, Veneto, ecc, ecc.
Certo - ha aggiunto Grosso - se poi Canale 5 che mi ha chiamato ad intervenire personalmente come sindacalista SIFUS, nel programma in questione, mi da la parola solo per 2 minuti per spiegare le ragioni dei forestali, il tutto diventa oltre che difficile, complicatissimo.
Spero che tuttavia - ha concluso Grosso -, nonostante i 2 minuti di tempo e l'enorme distanza dalle poltrone dello studio televisivo, di essere riuscito a sollevare le necessita del riconoscimento del lavoro usurante non solo nei confronti dei forestali ma anche dei braccianti agricoli (una parte dell'anno gran parte dei forestali lavora in campagna quale bracciante), oltre che le responsabilità oggettive del Governo Musumeci per la mancata realizzazione di opere preventive e quindi per gli incendi.
Il Sifus, in ogni caso, é in campo e farà di più e meglio per il riconoscimento del lavoro usurante sia per i braccianti che per i forestali continuando a rivendicare quota 100 come fatto di giustizia e civiltà.
L'addetto stampa SIFUS CONFALI
*Spostare il cursore al minuto 23:20 per seguire l'intervista integrale a Maurizio Grosso*